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Autore: Sakkaku    10/08/2014    1 recensioni
Che cosa potrebbe succedere se una ragazza completamente pazza per i procioni e amante del basket, per caso sfidasse due giocatori della generazione dei miracoli? Cambierà il loro modo di vedere questo sport? O semplicemente sarà un unico incontro casuale senza importanza?
Dal testo:
Le strappò la palla dalle mani - Riprendiamo a giocare, cretina. Ti sei riposata abbastanza - - Sei sempre così burbero - si lamentò lei sbuffando - Hai in testa solo giocare, vincere, vincere e giocare - - Sei te che hai proposto questa partita - le ricordò Rukawa - - Pfffffft - alzò le spalle - Pensavo fosse più divertente e invece mi sto annoiando a morte - gli occhi verdi le s'illuminarono – Voi due sapete giocare a basket? Vi va di fare una partitina con noi? - - Certo, io e Kurokocchi siamo due giocatori - - Sul serio? - Rukawa li osservò "Il biondo forse ha qualche talento, ma il piccoletto non ha di certo il fisico. Forse quell’idiota si è sbagliata ed è cieca come una talpa. Non sarebbe la prima volta che confonde le persone".
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akira Sendoh, Altro personaggio, Kaede Rukawa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Forse è un’idea banale creare un crossover tra Slam Dunk e Kuroko no Basket, entrambi spokon manga di basket, però mi è balenata questa idea di aggiungere un personaggio che scombussolasse tutti quanti con la sua pazzia, ma che nello stesso tempo fosse appassionata di basket. Inoltre, creare qualcosa tipo sfida tra i migliori mi sembrava una banalità allucinante, anche se non che ritengo che questa fanfic sia originale… anzi non so neppure come definirla!
Devo specificare che sono pezzi di storia che ho scritto separatamente e in giorni diversi, prima di postarla ovviamente ho cercato di attaccare insieme i pezzi con un filo logico, spero di esserci riuscita >.<
Premetto che non ho curato molto la scrittura, principalmente l’ho scritta di getto e il contenuto mi piaceva com’era uscito quindi non ho cambiato nulla per non rischiare di rovinare niente. 
Credo di aver scritto abbastanza…per cui termino qui e ringrazio in anticipo chiunque sprechi il proprio tempo per leggere questa one-shot  ^_^




Procioni


Era una giornata estiva.
Uguale a tante altre.
Eppure qualcosa di diverso accadde.
L’incontro di quel giorno avrebbe cambiato lo spirito di competizione di Kuroko e Kise.
Nessuno dei due, avrebbe mai creduto di rimanere impressionato a vedere qualcuno giocare a basket. Dopotutto, loro erano due giocatori della generazione dei miracoli, avevano giocato e si era scontrati con giocatori con grandi qualità e abilità uniche.
I due ex compagni di squadra si erano incontrati per parlare del passato. Erano in un parco giochi, dove poco più lontano, c’era un piccolo campo da basket.
Due persone stavano giocando. Dapprima non vi fecero caso, poi delle grida attirarono la loro attenzione.
 - Perché non giochi lealmente maledetto!! – erano urla isteriche di una ragazza dai capelli castani legati in una coda da cavallo, indossava ancora la divisa scolastica. Era facile capirlo, perché indossava una gonnella a scacchi, con scaldamuscoli e la camicetta bianca. Il ragazzo a fianco a lei, dai capelli neri e lineamenti marcati, era vestito con una tuta sportiva e sembrava avere lo sguardo scocciato.
 – Smettila di urlare idiota, attiri l’attenzione! – - Tu allora smettila di fare il prepotente solo perché sei alto!! - - Se sei una tappa, è colpa tua – per tutta risposta la ragazza s'impossessò della palla, la quale si era fermata poco lontano dai suoi piedi. La afferrò, fece un breve scatto, dopodiché la ragazza fece una giravolta su se stessa prima di lanciare la palla dritta nel canestro. I suoi capelli legati in una coda da cavallo, rotearono con lei. – Yuppiiiiiiiii!!! Ho fatto tre punti, un’altra volta. Sei stanco Kaede? - - Continuiamo - - Uffaaaa – iniziò a lamentarsi lei – Prima continui a imbrogliare e ora neanche accetti di fare cinque minuti di pausa? Nel caso te lo fossi dimenticato, sono una ragazza – a quell’affermazione il ragazzo iniziò a ridere. Voltandosi dall’altra parte, per evitare di insultarlo pesantemente o peggio picchiarlo, la ragazza notò i due ragazzi al parco giochi, che osservavano nella loro direzione. – Oh, guarda! C’è qualcuno che stava guardando la nostra partita - - Chi se ne frega - - E se riconoscessero il mio gioco? E’ troppo rischioso – iniziò a preoccuparsi – Come se pensassero che una cretina come te possa essere Takao Sariboshi - - Shhhhhhhh!! – lo intimò – Solo perché di solito ho una parrucca con i capelli corti, non vuol dire che non mi possano riconoscere. La mia faccia è sempre la stessa! – replicò lei – Comunque, non m’importa. Chiudi quella bocca Naoko. Giochiamo - - Chiedo se vogliono unirsi a noi? - - Dico sei proprio scema? Prima ti lamenti che potrebbero riconoscerti e poi vuoi che giochiamo una partita con loro? Senza contare che non hai dietro le tue scarpe da ginnastica, ora sei la solita nanerottola alta un metro e mezzo – E’ perché li ho riconosciuti. Sono della generazione dei miracoli. Quello con i capelli azzurri è il giocatore fantasma, usa la tecnica misdirection, grazie alla quale riesce a fare dei passaggi incredibili e molto precisi, è quasi invisibile quando è in campo. Quello biondo invece lo definiscono il mimo, perché è in grado di copiare un tuo movimento o un tiro dopo averlo visto una sola volta. Dopo aver saputo questo, vuoi farmi credere che non sei neanche un po’ curioso di vedere di che pasta sono fatti? – era diventata seria, infatti aveva evitato di rispondere alla frecciatina riguardo la sua altezza.
Se c’era di mezzo una sfida, niente poteva fermarla.
“Vediamo di cosa sono capaci. Spero che non deludano le aspettative” pensò Rukawa, da una parte rassegnato all’idea di dover abbandonare a metà la sua partita con la ragazza, mentre dall’altra era contento di provare a sfidare qualcuno contro il quale non aveva mai giocato.
La ragazza fece il gesto con la mano ai due di avvicinarsi.
 – Che cosa dici Kurokocchi, andiamo? – domandò dubbioso Kise - Magari hanno bisogno d’aiuto – il ragazzo dai capelli azzurri iniziò ad avvicinarsi alla ramina che divideva il parco con il campo da basket. – Heilà – salutò Naoko – Mi sono accorta che stavate guardando da questa parte. Vi è piaciuta la partita? Siete d’accordo con me, che il tizio laggiù è scarso? - - A me pare bravo – rispose Kuroko – Da lontano non si vedeva molto bene – aggiunse Kise. “Che cosa sta facendo? Non doveva chiedere a quei due se volevano disputare una partita contro di noi?” pensò seccato Rukawa - Tu! Razza d'idiota! Perché ti metti a chiacchierare!?!! - era furioso, detestava perdere tempo, quando si era prefissato un obiettivo. Le strappò la palla dalle mani - Riprendiamo a giocare, cretina. Ti sei riposata abbastanza - - Sei sempre così burbero - si lamentò lei sbuffando - Hai in testa solo giocare, vincere, vincere e giocare - - Sei te che hai proposto questa partita - le ricordò Rukawa - - Pfffffft - alzò le spalle - Pensavo fosse più divertente e invece mi sto annoiando a morte - gli occhi verdi le s'illuminarono – Voi due sapete giocare a basket? Vi va di fare una partitina con noi? - - Certo, io e Kurokocchi siamo due giocatori - - Sul serio? - Rukawa li osservò "Il biondo forse ha qualche talento, ma il piccoletto non ha di certo il fisico. Forse quell’idiota si è sbagliata ed è cieca come una talpa. Non sarebbe la prima volta che confonde le persone". - Uuuuuh, che bello!! Iniziamo la partita, allora! Non perdiamo altro tempo - la ragazza iniziò a saltellare muovendo su e giù le braccia - Sii seria Shisabori. Sai che detesto perdere! Smettila di fare la cretina e vedi di concentrarti - fermandosi di colpo lei piegò le labbra in un sorriso laterale - E' l'unica cosa che abbiamo in comune Kaede. La vittoria sarà nostra, su questo neanche devi dubitare -.
I movimenti di Shisabori erano leggiadri, sembravano quasi non adatti per una partita di basket, tuttavia erano molto veloci, tirava a canestro principalmente da lontano, vista la bassa statura oppure faceva dei passaggi al compagno che andavano sempre a segno.
Da parte sua Rukawa, aveva l’agilità, che gli permetteva di schivare gli avversari e andare sotto canestro molto velocemente e ovviamente era in grado di fare delle belle schiacciate. Insieme, nonostante le diversità, i due formavano un duo perfetto.
- Come fa a tenerci testa una ragazza? - Kise respirava affannosamente, così come Kuroko - Non ne ho idea. La mia abilità sembra nulla con lei - - Lo stesso vale con me. Imitare i suoi movimenti mi è impossibile, è come se fosse Aominecchi –
- Forse perché è una ragazza – tentò di dare una motivazione Kuroko – Dopotutto la sua andatura è completamente differente da un qualsiasi ragazzo – in quell’istante di scambio di parole, Rukawa fece un altro canestro.
 – Siamo a 20 a 5. Direi che può bastare – Kaede si asciugò il sudore dalla fronte con il polsino – Comunque, non siete malaccio -. Naoko finì di bere dalla sua bottiglietta d’acqua, poi esclamò - Wiiiiiiiiiii, abbiamo vinto!!! Avanti batti cinque –
- Scordatelo – la ragazza incrociò le braccia imbronciata- Vedi che proprio non sai fare squadra? – gli fece una pernacchia, lui la fissò con indifferenza – Idiota – bisbigliò mentre prendeva dalla borsa dei polsini puliti. - Voi chi siete? - chiese Kuroko, interessato - Io sono Naoko Shisabori, mentre questo il simpaticone è Kaede Rukawa. Voi due? – Ryota Kise – si presentò il ragazzo biondo sorridendo
 – Grazie della partita. Era da tanto che non mi divertivo così in una partita amichevole. Specialmente giocando con Kurokocchi – il ragazzo più basso si presentò a sua volta – Io sono Tetsuya Kuroko –.
- Hei, voi due! Finalmente vi ho trovato - - Hisashi! - salutò Shisabori agitando il braccio - Ti sei perso una bella partita!! Sicuramente se avessi giocato con te, sarebbe stato molto più divertente. Kaede è il solito esibizionista - - Fossi in voi due, sarei preoccupato - tagliò corto lui - Avete idea di che ore sono? - - Non m'importa -rispose con menefreghismo Rukawa.
 - Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah - urlò la ragazza dopo aver dato uno sguardo al cellulare – Dico, sei pazza? Mi hai rotto un timpano!! – Kaede si massaggiò l’orecchio, la ragazza riprese a parlare - Dovevamo essere da quella persona un’ora fa! Ci uccideràààààààààà!!! Fate qualcosa non voglio morire!! - frignò lei - Sei una deficiente - la apostrofò Rukawa - Stai zitto, idiota! – lo insultò a sua volta Shisabori, appoggiò le mani sulle guance, disperata, poi si accorse che i due sfidanti erano ancora lì, erano rimasti fermi a osservare la scena. - Mi potete adottare? - domandò con due grandi occhioni - Ve lo sconsiglio. Non chiude mai la bocca, è manesca ed è una rompiscatole - lei aveva sotto braccio la palla, così gliela tirò in faccia. - Chiudi quella boccaccia, Rukawa! - - Spiacente, mi devo già occupare di Numero Due - si giustificò Kuroko, indicando il cucciolo di cane ai bordi del campo. - Sono anche un modello, se mi vedessero con una ragazza, perderei le fans – spiegò Kise.
Gli occhi di Naoko si fecero in due fessure - Preparate le frasi da scrivere sulla vostra lapide - sussurrò - Perché presto sarete sottoterra, mangiati dai vermi e dagli scarafaggi. Vi entreranno nelle orecchie fino a covare le uova nel vostro minuscolo cervello - i due giocatori della generazione dei miracoli impallidirono. Mitsui sospirò, ormai senza speranza. Si avvicinò a Naoko e se la caricò su una spalla, lei iniziò a tirargli pugni sulla schiena - Mettimi subito giù! Ti farò aprire in due da un esercito di… - - Carine le mutande con i gattini - sghignazzò Rukawa - Ti uccidooooo!! Ti farò mangiare vivo dai procioni! Anzi, neanche loro la mangerebbero la tua carne putrida!!! Hisashi mettimi giù, immediatamente, come puoi essere così insensibile?! Ferisci il mio lato femminile! - - Da quando ne avresti uno? - iniziò a sfotterla Rukawa alzando le sopracciglia. – Kaede, smettila – lo intimò Mitsui – Dobbiamo muoverci e arrivare lì in fretta – mise a terra Shisabori
 – Cammini da sola Naoko o ti devo portare in braccio? - - Hisashi, fai vedere la mia biancheria intima e pretendi di fare ancora lo spiritoso? – iniziò a incamminarsi verso il parcheggio dei taxi - Lo faccio perché ti devo preparare, il giornalista non ci andrà piano – la avvisò serio lui – Lo so – mise il dorso della mano sotto l’orecchio e spostando una ciocca di capelli dietro la spalla - Mi sono scaricata per bene. Dovrei mantenere il controllo - - E’ proprio quel dovrei che mi preoccupa –.
“Quella befana, mi ha chiesto di sfidarla solo per sfogarsi? Ecco perché non ha preso seriamente la partita quando eravamo uno contro uno. Gliela farò pagare al prossimo allenamento” pensò Rukawa.
Mentre salivano sul taxi, disse – Comunque, tornando a parlare del tuo lato femminile, tu ne sei priva - iniziò a sfotterla nuovamente - Sei peggio del gorilla. Senza contare che tutte le volte che hai giocato da titolare, nessuno si è mai accorto che sei una ragazza. Un motivo ci sarà -.
Il tragitto fino a destinazione non durò molto, ma per il tassista sembrò la corsa più lunga della sua vita. Litigate del genere non gli erano mai capitate. Si augurò di non incontrare più quei ragazzi.
 - Certo che sono strani - commento Kise, i due membri della generazione dei miracoli, erano ancora nel parco, seduti sull’altalena, si stavano riposando e mangiando un gelato. - Sono d'accordo - annuì Kuroko - Eppure il loro modo di giocare è veramente particolare, meticoloso, sicuramente quel Rukawa gioca in qualche squadra forte - - Già – concordò Kise – Mi piacerebbe sfidarlo, se lui è così forte, sicuramente anche i suoi compagni di squadra non sono da meno -. Quella partita improvvisa, li aveva illuminati. Anzi, la parola più corretta era spronati. Ognuno voleva allenarsi per migliorare le proprie abilità. I due ex compagni di squadra volevano una rivincita. Malgrado fossero dubbiosi che avrebbero incontrato di nuovo quei due.
Il capitano Akagi era molto incavolato. Appena vide Shisabori e Rukawa scendere dal taxi insultandosi, con dietro un Mitsui sospirante, li accolse rimproverandoli.
 – Voi due idioti!! Anche Sakuragi è riuscito ad arrivare puntuale – il rosso iniziò a sorridere come un cretino contento di quel “complimento” - Siete fortunati che il giornalista è più in ritardo di voi! – guardò malamente la ragazza – Vai a cambiarti prima che qualcuno ti veda conciata in questo modo – la manager Ayako si affrettò a prenderla sottobraccio – Dovresti essere più gentile Akagi, mica sta indossando un vestito di carnevale – poi rivolgendosi a Naoko – Vieni con me. Ho la borsa con il cambio -.
Le due ragazze entrarono in uno spogliatoio della scuola, che era proprio a fianco allo studio televisivo. Appena furono da sole e lontano da orecchie indiscrete, Ayako le domandò – Sei sicura di mantenere la calma? – finendo di legarsi la benda intorno al torace Naoko annuì – Se ti faranno qualche domanda sul comportamento che Sendoh ha avuto dopo la nostra ultima partita contro il Ryonan? - - Risponderò che è solo uno scherzo di pessimo gusto che ha ideato per le fans – rispose Naoko sospirando, mentre s'infilava le scarpe da ginnastica con la suola alta, che la aiutava a essere almeno cinque centimetri più alta della sua statura da ragazza. – Sicura di riuscire a dire quella frase? – Ayako era preoccupata – Sì – Shisabori la guardò negli occhi, convinta che sarebbe riuscita a ripetere la frase che si era studiata a memoria.
Le bastava pensare alle fans urlanti che erano presenti a ogni partita per farla innervosire, strinse con forza la camicia prima di gettarla con forza nella borsa. “Un giorno le farò stare zitte quelle galline che non capiscono nulla di basket. Si presentano a guardare ogni partita solo per strillare e guardare i giocatori” con quel pensiero finì di sistemarsi la parrucca bionda.
 – Va bene? – chiese all’allenatrice per un ulteriore conferma.
 – Si perfetta. Anzi sei irresistibile – Ayako la abbracciò – Miyagi non ne sarebbe geloso se ci vedesse in questo momento? - - Suvvia, questo è un segreto tra di noi. Senza contare che sarebbe proprio scemo a essere geloso. Sa benissimo che sei una ragazza – la lasciò andare, solo per incrociare le braccia – Piuttosto, dovrebbe impegnarsi di più. Ultimamente batte la fiacca, dovrebbe prendere esempio da te - - Io m'impegno tanto perché sono indietro rispetto a tutti loro. Inoltre il mio fisico è minuto, per fortuna passo inosservata, dopotutto neanche Miyagi è un colosso. Dopotutto gioco solo nel secondo tempo, proprio perché devo controllare se riesco a stare dietro agli avversari e alla loro stazza - - Ciononostante, riesci sempre a cavartela benissimo! – Ayako annuì orgogliosa – Sei nei titolari mica per niente –
- Forse è meglio se ci sbrighiamo prima che Akagi, si arrabbi di nuovo - - Hai ragione! Poi ora sei sotto la mia responsabilità. Su, Su muoviamoci – la manager dello Shohoku afferrò la borsa e insieme a un brillante Takao Sariboshi uscì dalla scuola. Il giornalista aveva fatto domande tecniche, sulle ambizioni e sui progetti futuri una volta che i componenti dello Shohoku avrebbero lasciato la squadra. Tutto procedeva per il meglio. Finché non fu fatta quella domanda. – Allora passiamo a una domanda di gossip. Sariboshi hai molto successo con le ragazze, così come alcuni tuoi compagni di squadra – guardò dubbioso il capitano Akagi per qualche secondo, in seguito continuò – La notizia più fresca e che incuriosisce sicuramente tutti i nostri telespettatori è la seguente: Sendoh, l’asso del Ryonan, ti ha abbracciato dopo la vostra ultima partita. Quel gesto ha infranto molti cuori delle fans di entrambi. Il suo gesto è sicuramente strano, non sei preoccupato per il danno della tua immagine? – Takao respirò prima di rispondere alla domanda. “Ok, è il momento di dire quella frase” pensò, eppure dalla sua bocca uscirono altre parole.
La conseguenza fu la pubblicità immediata e la sua espulsione dal resto dell’intervista.
Una volta uscita dallo studio televisivo, era ritornata nello spogliatoio della scuola per cambiarsi, preferiva girare con la sua divisa scolastica e passare inosservata piuttosto che farsi riconoscere come Sariboshi.
“Perché non ho detto quella stramaledetta frase? Era meglio se me ne stavo zitta” pensò Naoko.
Il suono di un campanello la distrasse dai suoi pensieri.
 – Ti serve un passaggio? – le domandò Sendoh sorridendole – Tu cosa ci fai qui? – gli chiese di rimando lei – Lascia che ti racconti una breve storia – iniziò a spiegare lui – Ero a casa, tranquillo sul divano a guardare l’intervista dello Shohoku. Una domanda del giornalista mi ha fatto sedere di colpo e quando ho sentito la risposta, non ho potuto fare altro che venire qua. Sono rimasto sorpreso dalla tua reazione – scese dalla bicicletta – Sai, mai avrei pensato che mi avresti difeso pubblicamente – si avvicinò al suo viso per guardarla negli occhi, per allontanarlo lei lo colpì sul torace con un pugno – Cosa credi di fare? Se pensi che l’ho fatto per te, ti sbagli! E’ per la mia dignità che ho risposto in quel modo, non credere!! – ridacchiando Sendoh tornò in posizione eretta – Certo, è come dici tu - - Ho fame – cambiò discorso lei.
 – Se sali sulla bicicletta, ti porto in un fast food. E’ abbastanza vicino – Naoko alzò le sopracciglia – Ti ricordo che devo rispettare l’alimentazione di Ayako. Forse non lo sai, ma ogni giorno ci fa andare sulla bilancia prima degli allenamenti - - Allora prenderai solo delle patatine fritte e una bibita. So bene che ti piacciono e lì le fanno molto buone - - D’accordo – sospirò lei sedendosi sul portapacchi della bicicletta – Cerca di non farmi cadere. Vorrei evitare di fare un infortunio - - In questo caso, tieniti forte e non cadrai – ribatté lui iniziando a pedalare.
La ragazza commentò – Potrebbero girare strane voci - - Di cosa ti preoccupi? Ora sei te, Naoko, quindi al massimo smentisci le chiacchiere su Sendoh e Sariboshi. Se ci vedesse qualcuno, dovresti esserne felice. La tua reputazione sarebbe salva. Coma la mia del resto – le rammentò Sendoh – Akira, sei fastidioso. Muoviti a pedalare che ho fame – seduta lateralmente, strinse la mano sulla maglietta del ragazzo per evitare di cadere. Naoko era stanca, senza accorgersene appoggiò la testa sulla schiena. Per evitare che si facesse strane idee lo avvertì – Te lo dico, mi appoggio solo perché sono stanca - - Sempre a disposizione per te – lei chiuse gli occhi “E’ comodo…stranamente comodo, mi potrei addormentare”.
Per sua sfortuna il tragitto finì presto.
Aida e Moimoi avevano incontrato Kise e Kuroko mentre tornavano da un pomeriggio di shopping. L’ora di cena era vicina, così tutti e quattro erano entrati a mangiare in un fast food. Lì, vi trovarono Kagami, si unirono al suo tavolo per mangiare tutti assieme.
La televisione era accesa su un canale sportivo, dove era in atto un'intervista a una squadra.
Il presentatore stava chiedendo - La notizia più fresca e che incuriosisce sicuramente tutti i nostri telespettatori è la seguente: Sendoh, l’asso del Ryonan, ti ha abbracciato dopo la vostra ultima partita. Quel gesto ha infranto molti cuori delle fans di entrambi. Il suo gesto è sicuramente strano, non sei preoccupato per il danno della tua immagine? - la telecamera si spostò su un giocatore, aveva i capelli corti biondi e due occhi profondi verdi, che in quel momento stavano fulminando il giornalista.
 - Che cosa intende dire con questo? Il giocatore del Ryonan si diverte a fare scherzi, chi lo prenderebbe sul serio? Senza contare che siamo rivali, quindi quello era solo un gesto per farmi imbestialire. Poi perché mai una cosa del genere dovrebbe... Ouch!! - fu interrotto da un pugno in testa, da un compagno molto corpulento - Razza d'idiota - commentò un compagno dai capelli neri seduto poco lontano - Capitano, dico è diventato matto? Vuole farmi avere un trauma cranico?!!? –si rivolse al compagno - Stai zitto, imbecille - si limitò a dire lui - Ti ucciderò, ti farò squartare dai procioni! E' una promessa -.
Quella scena ricordò qualcosa a Kise e Kuroko che si guardano e contemporaneamente sputarono quello che stavano bevendo.
 – Assomiglia a lei!!! - gli altri li guardarono interrogativi.
I due avevano raccontato della partita che avevano fatto con un ragazzo e una ragazza. Kise continuò - Vi dico che il tizio che ha parlato dando dell'idiota al biondo ha giocato con noi. Mentre il biondo assomiglia alla ragazza, anche se ovviamente non è proprio lei. Forse è un suo parente - Kuroko si limitò ad annuire. - Ehh? Avete incontrato qualcuno di così forte e non mi avete chiamato?? - li sgridò il ragazzo dai capelli rossi con la bocca piena.
Naoko si sedette pesantemente sulla sedia sbadigliando.
 – Quello stupido di Rukawa, mi vuole rovinare la reputazione. Ha fatto apposta a chiamarmi idiota – si lamentò ad alta voce - Shhhh, abbassa i toni – la pregò il ragazzo seduto accanto a lei - Te lo scordi che mi calmo, Akira! Mi hanno buttato fuori, per colpa sua e di Akagi. Neanche fossi un animale selvatico con la rabbia! –
- E’ perché non ti sai trattenere, specie nel linguaggio - abbassando la voce, la ragazza aggiunse - Inoltre il capitano mi ha tagliato fuori dagli allenamenti per due settimane - mise le mani nei capelli - Aaaah!! Morirò! - - Puoi venire da noi - le propose Sendoh - Certo, così alimentiamo la farsa su noi due! Scordatelo!! - - Se ti sfidassi in un uno contro uno? Potresti vantarti di essere migliore di me e zittire queste voci che tanto di danno fastidio - la tentò lui, gli occhi verdi della ragazza s’illuminarono, fissarono quelli scuri del ragazzo, poi decisa scosse la testa - Maledetto, non mi tentare!! Ti farò uccidere dai procioni nel sonno – - Ahahah, sei sempre carina quando parli così – rise lui – Smettila subito! – gli ordinò lei – Non farmi fare figure e soprattutto non farti riconoscere sarebbe la fine per la mia via –
 - Per quale motivo? – sembrava offeso – Come potrei vivere a metà? Sarei presente alle tue partite ma non quelle del mio fantomatico cugino. Per fortuna Ayako ha sistemato la questione con la scuola, mettendo che Takao frequenta una scuola privata che ha chiesto il permesso di giocare nello Shohoku - - Questo vivere a metà non ti stufa? – domandò Sendoh mentre rubava una patatina dal piatto.
 – Akira, lo faccio per il basket. Quello femminile è troppo noioso, manca la competizione – lo guardò torva – E’ vero che mi hai offerto tu le patatine, ma lasciamene un pochino -.
Due tavoli più in là due ragazze continuavano a guardare in direzione di Sendoh e Shisabori. – Ti dico che è lui! Lo riconosco per il ciuffo inconfondibile - - Vai a chiedergli una foto - - Andiamo insieme, da sola mi vergogno troppo – stavano confabulando con vocine stridule. Naoko stava bevendo con la cannuccia il suo thé quando le due ragazze si avvicinarono e chiesero – Tu sei Sendoh del Ryonan vero? Siamo delle tue fans, potremmo fare una foto? – una delle due si piegò per mostrare meglio la scollatura. Era come se Shisabori non era seduta a quel tavolo, furiosa, iniziò a fare le bolle con la cannuccia.
Akira sorrise – Mi dispiace, ma… - - Se volete fare una foto con lui, prima dovreste rispondere a una domanda – lo interruppe Shisabori – E tu cosa vuoi? – le domandò una delle ragazze – Fatti gli affari tuoi, strega – “Oh, oh, prevedo guai” pensò il ragazzo, tentato di scappare fuori dal locale. – Se siete fans di Sendoh, dovreste almeno sapere quanti canestri ha fatto nella sua ultima partita. E’ una domanda facile - - Semplice. Ne ha fatti 20 - - Quelli sono i punti totali che ha effettuato, quanti lanci ha fatto? - - E’ una domanda stupida - - Tu te lo ricordi? – chiese a sua volta Sendoh guardandola – Certo, hai fatto 7 schiacciate da 2 punti ciascuna, ha fatti 2 tiri da 3 punti. Potevi farne altre 3 se prendevi bene il rimbalzo che Sakuragi ti ha fregato sotto il naso – lui era quasi commosso che lei si ricordasse tutto nei dettagli, ma il sorriso laterale lo fece ricredere – Peccato che mio cugino abbia fatto 5 punti in più di te - - Non iniziare, è merito di Akagi se ci è riuscito e di alcuni passaggi di Rukawa - - Stai dicendo che non è abbastanza bravo? – quella discussione non sarebbe finita bene.
Per fortuna le due ragazze sembravano scocciate – Chi sarebbe tuo cugino? Se è come te, sicuramente è un perdente – con un sorriso smagliante rispose – E’ Takao Sariboshi, forse lo avete sentito nominare – subito l’attenzione fu su di Naoko, che fu riempita da complimenti – Sei una ragazza veramente bella. Ci potresti presentare tuo cugino – “Ora le uccido” pensò Naoko “Prima fanno le civette con Akira e ora pensano a conoscermi come giocatore?” – Veramente no. Mio cugino è molto esigente e le gallinelle che non capiscono nulla di basket e che sono interessate a diversi giocatori non gli piacciono per nulla. Il suo pensiero è che sono delle sgualdrine – offese non dissero più nulla e si allontanarono.
 – Sei stata crudele – la rimproverò Sendoh – E’ quello che si meritano. Dovresti smetterla di farti abbindolare dalle scollature delle ragazze e accettare di scattare foto con loro. Ti usano solo per vantarsi con le amiche - - Eri gelosa? - - Ahahahah. Suvvia non farmi ridere Akira – Naoko scosse la testa – Sei un mio amico e l’unico all’infuori della squadra che sa il mio segreto. E’ normale che ci tenga a te, soprattutto per quello che hai fatto per Yaya -.
Mentre stavano uscendo, Naoko inciampò in uno zaino sportivo.
 – Chi è quel cretino che lascia in mezzo alla strada dove la gente passa, uno zaino? Se mi fossi rotta una caviglia, sarebbe stata la fine per me! – urlò lei mentre Akira cercava di calmarla – Mica ti è successo niente - - Che cosa vuoi, nanerottola? Dovresti guardare dove metti i piedi – le disse un ragazzo dai capelli rossi con un hamburger in bocca.
Shisabori stava per rispondere infuriata quando notò gli altri due che erano seduti al suo tavolo. Kuroko e Kise si guardarono. - E' lei - - Voi due?! Mi state perseguitando? O forse volete una rivincita, perché non riuscite ad accettare che una ragazza vi ha battuto hahah - - Veramente eri con il tuo compagno a giocare - sottolineò Kuroko.
Naoko iniziò a saltellare sulle punte dei piedi fissando Akira.
La sua statura era molto inferiore rispetto a quella del ragazzo e la scena era alquanto esilarante. Lui sospirò – Ti prego, non dire quello che sto pensando - - Sendoh, fai da arbitro – il ragazzo sospirò nuovamente – Li sfiderò da sola questa volta, lo spirito del re dei procioni veglia su me, non posso perdere. E' un affronto! Questi due, pensano che abbia vinto solo perché giocavo insieme a quell’idiota di Kaede! - - Lei sarebbe quella che vi ha battuti - rise Kagami - Ma se è più bassa di Kuroko! Sembra una bambina - - Hai fatto un grave errore - disse Sendoh - Tu, razza di maiale rosso! - lo apostrofò Shisabori - Se sai giocare a basket, ti sfido! –
- Il mio compagno di squadra dice che sei forte, vediamo quanto è vero –
- I procioni ti accompagneranno nella tomba fischiettando - continuò lei senza timore anche dopo averlo visto alzato in piedi. Shisabori partì spedita fuori dal locale, con la sua borsa appoggiata sulla spalla, nel frattempo Sendoh prese per il braccio il ragazzo dai capelli rossi- Vacci piano. Parte in quinta, ma alla fine è pur sempre una ragazza - Kagami lo guardò - Se pensi che questo possa fermarmi ti sbagli, vuole una sfida seria non un trattamento privilegiato - - Se la farai cadere, anche una sola volta - lo avvertì - Questa sarà la tua ultima giocata - - Mi stai minacciando? - - No, ci mancherebbe, sono un tipo pacifico. Lei ha degli amici che sono dei veri teppisti, non li farei incavolare al tuo posto - - Tzé sono stato in America di certo non sareste i primi teppisti che incontro - - Akiraaaaaa! - urlò Naoko riaffacciandosi nel negozio - Corriiiiiiiii, non ho tutto il tempo! - - Perché hai di nuovo catturato un gatto? - - E' la mascotte sostitutiva al procione - gli spiegò lei - E poi è così morbido - strusciò il muso del gatto sulla guancia - Sul serio vi siete fatti fregare da questa stupida? - disse Kagami - Dubito quasi che sia in grato di lanciare una palla nel canestro - - Facciamo una scommessa, poiché credi di essere così in gamba - gli propose Naoko - Se vinco dovrai catturarmi un procione e un panda rosso - Akira scosse la testa, oramai la fissazione della ragazza era irrecuperabile - Ahah, si certo, come se vincessi tu. Bene, se vinco io invece voglio sfidare il tuo amico spilungone - - Perché mai? - domandò Sendoh - Sembri un tipo forte. Poi la coach ha detto che sei conosciuto per la tua bravura anche a livello nazionale - - Esagerano sempre - - A-k-i-r-a - Naoko scandì sillaba per sillaba in tono minaccioso - Ti prego concentrati sulla partita contro di lei... mi truciderà –
- Finiamo a chi fa i primi 3 punti? - la ragazza aveva in mano la palla, mentre la faceva roteare sull'indice. Il gatto era ai suoi piedi e stava facendo le fusa.
 - Ci sto! - accettò Kagami. Lui iniziò a correre, pensando di rubargli la palla facilmente, invece lei tirò la palla verso il canestro.
“Impossibile…non entrerà mai” pensò Kagami.
Invece la palla entrò perfettamente nel canestro.
 – Ho vinto. Questo tiro vale 3 punti. Spiacente, sarà per la prossima volta. Anzi no. Con te non giocherò mai più. E’ stato più noioso della partita con Kaede –.
“Perché continua a chiamare Rukawa per nome? E’ così fastidioso” Sendoh strinse i pugni, avvicinando le sopracciglia. – Akira, ti fa male da qualche parte? – gli domandò Naoko, guardandolo con la testa piegata di lato. I suoi occhi verdi sembravano preoccupati, così si affrettò a dire – Certo che no! Sono solo deluso anch'io del risultato. Mi aspettavo che ci fosse più partita – la ragazza continuò a fissarlo sospetta, mise entrambe le braccia dietro la schiena e si piegò leggermente in avanti. – Smettila di fissarmi in questo modo, sei quasi inquietante – disse Sendoh scostando lo sguardo, si sentiva diventare rosso sotto quello sguardo intenso. Shisabori si rimise in posizione eretta – Mi stai nascondendo qualcosa, dopo dobbiamo parlare – era sospetta, il suo senso d’osservazione non si limitava a capire se era in grado di affrontare gli avversari. Con gli amici, riusciva a percepire se nascondevano qualcosa o avevano dei problemi che li turbavano.
 - Perché non giochi in una squadra di basket femminile? Scommetto che saresti la migliore - le domandò Riko - Oh, ma quello lo faccio già... - si vantò Shisabori.
 - Dove? - le chiese Satsuki - Ci sono pochissime squadre di basket femminili, ma non ricordo di averti vista - - Questo perché... - cercò con lo sguardo Akira, supplicandolo di intervenire in suo aiuto, cosa che lui fece al volo.
 - Lei in realtà non gioca a basket. Suo cugino è un giocatore, si chiama Takao Sariboshi, per questo motivo gioca così bene. Shisabori vorrebbe essere in una squadra di basket però... ha un deficit da disattenzione non sarebbe capace di stare al ritmo di una partita - sorrise in direzione di lei pensando di aver trovato una buona scusa, il suo sorriso si congelò all'istante quando incontrò lo sguardo gelido di Naoko, anzi furia omicida. - Me la paghi - mimò lei con le labbra, Sendoh si sentì rabbrividire."E' così carina quando si arrabbia però" pensò "Sicuramente mi perdonerà dopo che le avrò dato il portachiavi procione che ha cercato senza trovarlo da nessuna parte". – Voglio una rivincita, sono sicuro che quel pallone sia entrato per pura fortuna – disse Kagami – Ah, ah – Shisabori fece dondolare l’indice – Un vero sportivo ammette la propria sconfitta – prima che la discussione si trasformasse in rissa verbale, il telefono di Naoko suonò. Lei lesse velocemente il messaggio.
 – Ve l’avevamo detto che assomigliava al tizio della televisione – disse Kise – In effetti – commentò Momoi – Guardandola bene ha dei movimenti compatibili con il famigerato Takao Sariboshi. Se sfruttasse le sue qualità, potrebbe diventare persino migliore – Satsuki smise di parlare e iniziò a scrivere sul suo quaderno.
Naoko parlò - Akira, dobbiamo andare! Si tratta di Yaya. Ayako mi ha detto che non la trovano -.
Yaya era la gatta di Naoko, una trovatella siamese a pelo lungo e due occhi azzurri. La ragazza l'aveva trovata in mezzo alla strada, ferita e sotto la pioggia. Con la propria divisa aveva cercato di fermare l'uscita del sangue e aveva messo la gatta dentro la parrucca bionda, per farla stare nel morbido.
Sendoh aveva scoperto il suo segreto in quel modo.
La manica della camicia strappata, lasciava in ben vista il taglio sul braccio che si era procurata nell'ultima partita e che Uozumi, il capitano del Ryonan gli aveva procurato durante la partita del giorno precedente, commettendo fallo. Inoltre, c’era una parrucca bionda. Ovviamente poteva trattarsi di una coincidenza.
 - Devi aiutarmi a salvare Yaya - gli aveva detto fissandolo negli occhi, di certo lui non aveva potuto rifiutare a una tale richiesta.
 - Vieni sotto l'ombrello - le aveva detto - Altrimenti prenderai un malanno - lei per tutta risposta aveva sbuffato - Prendi il mio zaino - glielo aveva lanciato, per prenderlo Sendoh aveva dovuto lasciar cadere l'ombrello sul marciapiede - Se aspetto il tuo passo da lumaca, Yaya non ce la farà! Cerca di non arrivare troppo tardi o ti lancerò la maledizione dei procioni! - iniziò a correre.
Quella frase aveva convinto Akira che era lei il giocatore dello Shohoku, che considerava secondo rivale dopo Kaede Rukawa.
In quel momento, si ritrovò a cambiare opinione. Anzi, provò ammirazione per quella ragazza, ignorava ancora il suo nome, ma lui la conosceva solo come Takao Sariboshi.
Quando raggiunse lo studio veterinario, la ritrovò lì che batteva il piede per terra, impaziente. - Se hai il mio borsellino come credi che riesca a pagare il dottore, Akira? - senza rendersi conto l'aveva chiamato per nome, come se fossero in una partita. Naoko, accorgendosi dell’errore, arrossì sulle guancie, aveva strappato la propria borsa, ed era rientrata in fretta. Quando uscì con il gatto in braccio, la zampina fasciata, le disse - Sei senza ombrello, ti serve un passaggio? - dapprima aveva voltato il volto, poi guardando il gatto aveva cambiato idea - D'accordo, ma non starmi troppo vicino. Puzzi di sudore - Sendoh piegò in un lieve sorriso le labbra. - E' perché ho terminato da poco un allenamento di basket. Forse non lo sai ma sono un giocatore- - Questo sarebbe il tuo modo per fare colpo sulle ragazze? E' veramente scarso - lo prese in giro lei - Il capitano ha ragione a dire che sei un fannullone, neanche ti sforzi di essere creativo - si fermò di colpo - Che cosa succede? - - Tu avevi capito chi sono, vero? - sembrava pallida per qualche oscura ragione - Certo che sì! Nessuno nomina i procioni come lo fai tu - stavolta sul volto apparve un largo sorriso - A dire la verità sono sollevato. Pensavo di avere strani gusti, perché rimango sempre affascinato quanto ti vedo in campo - - Che cosa intendi dire? - era imbronciata, non era sicura che fosse un complimento, poteva essere che la stava sfottendo come facevano sempre Rukawa e Sakuragi. Senza lasciargli il tempo di rispondere esclamò - Comunque mi chiamo Naoko Shisabori. Cerca di ricordarlo! Evita di salutarmi con l’altro nome –Akira continuva a sorridere, la ragazza si sentiva in imbarazzo, quindi, cercando di porre fine a quella situazione gridando - Yaya, difendimi!!! - piazzò il volto del micio vicino a quello di Sendoh. Il gatto invece leccò la guancia dell'asso del Ryonan.
Al ricordo di quel giorno Sendoh sorrise tra se e se.
 - Ti farò vedere chi ha il deficit di disattenzione, alla prossima partita. Ti annienterò! - lui frugò nella sacca sportiva - Mi stai ascoltando vero Akira? –
- Tieni - disse lui, porgendole un piccolo pacchettino. Smettendo di parlare un attimo, lei aprì la scatoletta.
I suoi occhi verdi s'illuminarono - Il portachiavi procione con il berretto da rana... è così tenerooooo!! - rimase in silenzio a fissarlo per qualche minuto.
 - Grazie - biascicò, scuotendo leggermente la testa, cercando di spostare i capelli, in modo da nascondere il rossore sulle guancie - Però quello che ho detto prima non cambia - Sendoh la abbracciò incapace dal contenersi quando faceva quello sguardo imbarazzato e parlava in modo serio per non darlo a vedere.
 - Lasciamiiii!!! Dico vuoi soffocarmi?? - -No - rispose lui, sorridendo come un ebete.
Un giorno forse, avrebbe convinto Naoko a smettere di essere un ragazzo solo per giocare a basket. Anche a costo di riempirle la casa di procioni.
Questa, però, è un'altra storia.
  
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