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Autore: ShunLi    11/08/2014    0 recensioni
Le lettere - dopo anni e anni che le rileggi, hanno un altro tono, hanno altre emozioni che prima non riuscivi a scoprire e adesso che Newt ed Hermann lavorano insieme qualcosa di diverso (e forse sbagliato) esiste. Possono dei fogli di carta cambiare delle persone e il modo in cui le vedi?
Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hermann Gottlieb, Newton Geiszler
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Qualche volta mi piace leggere le tue lettere. Le tengo conservate in un cassetto sotto il tavolo della mia parte di laboratorio e ogni tanto, annoiato perchè l'ennesimo campione di Kaiju non arriva entro i tempi stabiliti, mi immergo nella lettura. Ogni tua singola parola traspare di passione e gentilezza. Non che sia un romanticone o cosa, ma ogni tanto mi viene in mente che esistono e quindi gli dò un occhiata, tutto qui... Poi mi accorgo che nelle ultime ricevute c'è un tono un po' più freddo. Credo solo sia una mia impressione, ma questo tarlo mi tormenta i pensieri, tanto che non ci dormo per due notti. Mi ritorna alla memoria i momenti in cui mi sono ritrovato a sorridere, anche a ridere di gusto, in passato. E qui inizio a dubitare: non ti ho mai sentito ridere con gioia e sinceramente, nemmeno dalle tue lettere avevo mai percepito una sola volta una risata divertita. Rileggere le tue missive probabilmente è stata una cattiva idea, ma sai, i ricordi, le emozioni, quelle cose che tu Herms, non credo che tu possa mai sentire, mi hanno fatto rendere conto di una cosa: tre anni di missive, di parole scritte con leggerezza e prepotenza e forse sguaiato divertimento da parte mia, per te non era lo stesso? Probabilmente ti ricorderai anche l'ultima volta in cui hai smesso di scrivermi con passione riguardo alla tua matematica e sei passato alla modalità-di-celata-cortesia e oddio-Newt-smettila-di-parlare-di-intestini-di-Kaiju perchè adesso sono nella tua parte di laboratorio, a domandarti di tale evento, reggendo quelle lettere come carta straccia e che se avessi un caminetto a mia disposizione le brucerei tutte, una ad una, senza pentirmi di aver cancellato per sempre un tuo tentato disegno di un Kaiju, oppure una tua equazione messa lì per scherzo e solo per scrivere il tuo nome e non meno importante, cancellare l'odore delle tue lettere, che sembra che sanno di carta e inchiostro, ma-ma ti sembrerò fuori di testa lo so, ma sanno di te. Di te, che in questi anni non ho fatto altro che odiarti e che mi sembra di non conoscerti e rileggo le tue lettere appunto per reincontrare l'Hermann che avevo conosciuto anni prima e, e questa cosa mi fa letteralmente impazzire. Dico sul serio, non si scherza su certe cose, è da pazzi pensare che io debba rivivere qualcosa che non mi dovrebbe importare più di tanto, ma eccomi qui, tremante e incazzato (penso di non essere mai stato così incazzato prima d'ora, e solo tu mi fai incazzare così, nemmeno fossi un Kaiju di livello 5 e ti assicuro che sarei molto più minaccioso di un Kaiji livello 5 - con una chitarra in mano, pronta per spaccartela su quel tuo dannato cranio) che, che...
Ho perso il filo del discorso, perchè tu, cominci a ridere. Cominci a ridere e io non ci sto più con la testa. Tu ridi e sento le mie guance diventare calde, caldissime, penso di essere in fiamme Hermann e tu non aiuti con quella tua... Adorabile e sincera... Mostruosamente fatta apposta per uccidermi e ti do la colpa, si, ti do tutte le colpe anche se non ne hai, anche se sono io quello che si fa il più piccolo problema e pensa che niente sia adatto alle sue esigenze quando riguarda me o il modo in cui faccio la mia scienza e sono stanco! Stanco di averti sempre tra i piedi e di sentire le tue lamentele da professorino so tutto io e...
Ingoio a vuoto, la gola è secca, il cuore batte più velocemente del solito e mi sento mancare, mi sento male, mi sento ferito e solo, perchè ti ho sempre considerato come mio amico Hermann... Tutti gli altri erano solo conoscenti o semplicemente gli altri. Hai aperto una breccia in me che non sapevo di avere e questa cosa mi ferisce, come, come se fossi esposto al Kaiju Blue e mi consuma dentro e non avrò mai il coraggio di dirtelo e l'unica cosa che mi viene naturale fare è andare via - lontano come ho sempre fatto, sognando di essere una rockstar e di risolvere tutti i miei problemi suonando e rendendo felici quegli altri che mi avevano sempre disprezzato e anche me, forse per un pochino, forse per sempre...
Quando vedi che mi allontano mi chiami, ancora ansante della tua risata divertita, mi dici di aspettare, mi dici di non prendermela, mi dici che sto assolutamente esagerando e che ho interpretato male il tono delle tue missive. Rinunciatario mi volto verso di te e sinceramente non ho voglia di nascondere i miei occhi lucidi, da bambino dodicenne a cui hanno tolto il giocattolo preferito.
"Stai seriamente piangendo? Ti ho procurato davvero tanto male e ferito i tuoi sentimenti?" Chiede Hermann, sbarazzandosi degli occhiali che stanno sulla punta del suo naso.
"Se la vuoi mettere così..." Sento che non ho più voglia di parlare con lui ma mi tiene per un braccio. Non so cosa devo dire o come devo reagire. Il suo viso illuminato e adesso comprensivo? forse mi sta parlando e io non riesco a capire un accidente.
"Sai bene che quelle lettere sono scritte con il più profondo dei sentimenti, molte volte, nel caso tu non te ne sia mai accorto, finivo ogni lettera con uno svolazzo." Sembra anche soddisfatto nel dirlo, perchè un mezzo sorriso gli attraversa le labbra. Batto più volte le palpebre per la sopresa. Vorrei non aver mai cominciato quella conversazione ma esplodo.
"E questo dovrebbe tranquillizzarmi? Oh Hermann Gottlieb sa fare uno svolazzo, oh guarda! Il suo svolazzo sul foglio bianco è come un ala di angelo spiegata verso il cielo! Non prendermi in giro Hermann e sii realista. Da quando gli svolazzi fanno parte di frasi e lettere scritte con passione eh? Forse non ho il tuo stesso spettro di emozioni, ma uno svolazzo per me, non significa niente!"
A quelle parole Hermann serra le labbra, sino a farle sparire. Era arrabbiato, adesso. Oh, eccome se lo era. Le nocche della sua mano ora erano bianche a furia di stringere il manico del suo bastone. Tremava leggermente. Cercava di contenersi.
"E cosa preferivi che ti disegnassi, un cuore? O i tuoi adorati Kaiju?"
"Io.. Io..."
"Per l'amore del cielo Newton, sei davvero immaturo e senza speranza!" Questo fu quello che mise fine alla nostra conversazione. Lui oltraggiato e io offeso al limite dell'impossibile. Scossi la testa... Tornai al mio campione di Kaiju come se nulla fosse accaduto. Dannate lettere... Dannato Hermann!

Il silenzio che si era creato nei giorni successivi si poteva tagliare con il coltello, una tensione orribile, penso che anche un Kaiju avrebbe preferito mangiarsi le tue lettere pur di fare qualche rumore di sottofondo. Mentre analizzavo delle scaglie, mi sei passato talmente vicino che ho sentito lo stesso odore della tua carta da lettere, come se tu ti fossi fatto un bagno nella stessa carta, improbabile ma vero, e sentì un brivido corrermi lungo la schiena. Non capivo perchè ma all'improvviso ti desideravo. Al diavolo il lavoro e l'essere colleghi e tutto il resto. Provavo attrazione - era strano e un pò sbagliato, forse completamente sbagliato chissà - ma a vederti lontano da me, miglia e miglia lontano, con la mente soprattutto, mi faceva male. Così misi da parte le scaglie, presi da un cassetto le tue lettere sgualcite e fanculo il resto della giornata, che passai ad analizzare meglio le tue dannate lettere, una ad una, con il rischio di accecarmi sempre più, ho solo questi occhiali e premedito di comprarne un paio più graduati per quando perderò altri gradi, grazie, e mi accorgo che hai ragione. Odio darti ragione, ma sembra che non ci sia nessun segno che ti possa incolpare per non averci messo del tuo dentro quelle lettere. Mi sento uno schifo, una merda di Kaiju calpestata più volte... Dio mio, sono una persona orribile e chissà quanto lo sono diventata per te in questi ultimi giorni!
Decido quindi di utilizzare un vecchio metodo per chiederti scusa e faccio appello a tutte le mie forze e al mio miglior vocabolario, pur di scriverti una lettera decente (faccio un disegno di Kaiju anche questa volta? ma si, che non fa mai male)...

Sono le due di notte, mi accorgo. Ho gli occhi pesanti e il corpo indolenzito, ma la lettera è finita. Decido di depositarla sul tuo tavolo di lavoro, quando sono sicuro che sei nella tua stanza a dormire, cerco di fare meno rumore possibile e invece guarda un pò, ti sei alzato per andare a bere un pò d'acqua. La temperatura dei nostri dormitori è molto alta in questo periodo un pò strambo che chiamerei estate, ma ormai è solo un lontano ricordo, e so che, oltre a non poter dormire per un dolore che ti perseguita la gamba, ti rechi alla tua lavagna per correggere qualche tuo calcolo, perchè durante la notte il cervello pensa meglio, mi hai sempre detto...
Inutile dire che hai visto mentre mettevo la lettera sul tuo tavolo. Mi chiedi cos'è e rispondo a metà. "Oh sai non è nulla, giusto qualche piccolo appunto per ricordarti quando sei noisoso e..."
"Aprila e leggila, Newton." Nel suo tono non c'è rabbia. Solo un ordine a cui non so dire di no.
Non voglio leggerla. Ma al tempo stesso non posso combatterlo. Mi scruta imperturbabile e si appoggia allo stipite della porta. Attende. Sento che c'è qualcosa di perverso in tutto ciò. E non mi piace.
Mi tremano leggermente le mani quando apro la busta, e tagliandomi un paio di volte con la carta (ouch, fa veramente male! Peggio di un morso di Kaiju, se mai ne avrò uno vi farò sapere quanto male fa) riesco ad avere davanti la mia patetica calligrafia con il mio patetico tentativo di scuse.
Mi schiarisco la voce e comincio a leggere.

"Mio caro Hermann (l'ho scritto più volte e cancellato, non penso se ne accorgerà, ma poi l'ho riscritto eh, ho comunque deciso di aprire così questa sviolinata fanculo)
Più e più volte mi sono chiesto se io ti sia mai piaciuto: è come chiedere ad un fiore di crescere in un terreno contaminato dal Kaiju Blue e sinceramente, non credo avverrà mai. In alcuni casi però persiste la speranza; una speranza che il genere umano condivide in tutte le sue splendide forme e sfumature, che colorano il cielo di un qualcosa di straordinario, e fanno sì che il Kaiju che abbatte una città si accechi a quella luce, perchè si, avrà anche decimato un intera razza o un intero quartiere, ma la speranza è là e pronta a risorgere.
Fin dalle prime volte ho osservato te e il tuo lavoro, te e i tuoi immensi calcoli, te e il tuo viso perennemente imbronciato e il tuo comportamento scontroso - ti ho odiato. Anche se ti trovavo carino comunque, ma ti ho odiato e sappi che non cambierò mai idea, ma in fondo in fondo questa convinzione è solo una menzogna. Ultimamente mi sta a cuore qualcosa che credevo fuori dall'ordinario e rileggendo ancora una volta le tue lettere l'ho notato. E ho cominciato a realizzare che se qualcuno non mostra il suo amore nella stessa maniera in cui fai tu, non significa che non provi qualcosa...
Quegli svolazzi - che io chiamerei ghirigori, sei bravo nel farli, hai mai pensato di studiare calligrafia? - Mi hanno dato una nuova speranza. E se sei tu a darmela ancora oggi, in questo mondo sfasciato in cui le uniche rockstar sono solo i piloti di Jaeger, io sono un altro tipo di rockstar, e anche la più fortunata del mondo, perchè sono alimentato dal fuoco che solo tu mi sai dare e ti ringrazio.
Ti chiedo umilmente perdono per aver messo in dubbio la tua amicizia.
-Newt."

Richiudo la lettera in silenzio. Guardo Hermann in silenzio. Lui mi guarda sconvolto, con il viso contratto in un espressione che non so spiegare. Probabilmente non mi ha nemmeno perdonato... Bhè, perlomeno ci ho provato. Lo guardo un ultima volta ma è già diretto nella mia direzione, per ritrovarmelo incredibilmente vicino, che divora furiosamente le mie labbra, schioccando baci sulla mia bocca tremula ed ansimante. Forse piango mentre lo abbraccio e caccio un sospiro che tenevo dentro da troppo tempo ma non importa.
Hermann mi accarezza i capelli e io mi sciolgo sotto il suo tocco. Lo sento vicino, talmente vicino che fa male, ma era quello che desideravo. Farmi male in una maniera un pò sana, condividere un dolore comune ad entrambi e risanarlo...
Non mi sono mai sentito così pieno di una persona, come se fossimo connessi in un drift, un drift troppo strano, ma allo stesso tempo fighissimo.
Hermann continua a baciarmi e a mordere le mie labbra senza sosta. Rispondo con gemiti e grugniti e attiro di più il suo corpo a me - caldo e comfortevole, vestito di troppi strati, ma comunque buono e meravigliosamente giusto.
"Sai, ho frequentato per un pò calligrafia..." Sospira tra un bacio e l'altro. Sorrido ad occhi chiusi, non voglio perdermi un singolo attimo dei suoi meravigliosi baci.
"E perchè hai lasciato?"
"Perchè mi divertiva di più rispondere ai tuoi disegnini di Kaiju..."
"Già, ci credo, la tua interpretazione di Hidoi mi ha molto colpito, anche se non hai azzeccato nulla della sua caratterizzazione e..."
"Per una volta vuoi stare zitto o ti devo obbligare io?" Dice Hermann con voce roca e baritonale. Oddio comincio ad adorarla, voglio di più, molto di più.
Mi lecco le labbra "Preferisco che sia tu ad obbligarmi."

nda

Finalmente sono riuscita a scrivere qualcosa su NewtxHerm yey ;u;/

Arrivo tardi alla festa di questo pairing che mi ha fatto letteralmente innamorare di questi due scienziati assolutamente strampalati e fatti l'uno per l'altra, anche se non lo vogliono ammettere in canon, ma tant'è... Penso di aver visto il film 47568338 mila volte e non mi stancherò mai di fangirlare su Newton, specialmente su Newton dio mio quanto è bello? Ma in generale sul pairing stesso. Spero la fic vi sia piaciuta e grazie per aver letto!

-Shun

  
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