Anime & Manga > Uta no Prince-sama
Ricorda la storia  |       
Autore: Starishadow    11/08/2014    0 recensioni
Che Ai e Syo siano come cane e gatto è una cosa risaputa, ma cosa può cambiare quando uno dei due esagera, e le sue parole vanno a colpire dritte dritte il fondo del cuore dell'altro? Quali saranno le conseguenze del loro ennesimo scontro? E mentre le ombre del passato iniziano ad allungarsi verso il presente, riusciranno quei due a proseguire per la loro strada, o verranno raggiunti da quel buio?
Se pensate che la storia possa piacervi, entrate pure e leggete! ^^
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ai Mikaze, Syo Kurusu, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

Ed ecco finalmente la famigerata (?) AiSyo! :D confesso che ci sono ancora delle cose che non mi convincono, quindi potrebbe essere modificata se mi dovessero venire idee migliori ;)
Un paio di cosucce che mi sento in dovere di dire prima che iniziate a leggere sono che:
1- ho ignorato per i fini della storia i dettagli che si trovano su Ai sulla wiki
2- il personaggio di Aine (che verrà nominato) esiste, ma l’ho un po’ revisionato facendolo diventare il fratello maggiore di Ai (10 anni più grande di lui, quindi coetaneo di Reiji - che era il suo migliore amico e si sente in colpa per non averlo aiutato). Ho cercato di dare i dettagli necessari senza però fare grandi spoiler, quindi se per caso vi venissero dubbi, e non temete gli spoiler, chiedete pure ;)
3- ovviamente Utapri non appartiene a me, perché se così fosse Haruka non esisterebbe xD
Detto questo evaporo e vi lascio alla lettura, che spero vi risulti piacevole! A presto!
- Starishadow
 
Capitolo 1. Something's wrong

Syo si lasciò cadere a peso morto sul letto, ansimando e fumando di rabbia.
«Quel… quel… io… lui… brutto…» sbuffò, tentando di contenere la rabbia e prendere aria allo stesso tempo, serrando gli occhi e digrignando i denti.
Natsuki lo guardò preoccupato dal suo letto, aggrottando le sopracciglia.
“Perché Ai-senpai con Syo-chan non ha nessuna pietà?” si chiese, pensando a tutto l’allenamento fisico e vocale che quel giorno l’idol dai capelli ciano aveva fatto fare al biondino.
«Lo odio» ringhiò Syo, stringendo i pugni, quando riuscì a riprendere un po’ di fiato. Come accidenti ci si poteva aspettare che stesse attento alla sua salute, se aveva un senpai che attentava costantemente alla sua vita e non accettava che si prendesse almeno mezzo minuto per riprendere fiato?!
Natsuki si sedette accanto a lui sul letto, sfiorandogli affettuosamente i capelli e togliendoglieli dalla faccia, gesto che avrebbe fatto sbottare e sbraitare Syo in altre condizioni, ma che ora lo fece solo sbuffare.
«Che diamine gli ho fatto? Perché fa così?» chiese lui, raggomitolandosi e portandosi una mano al petto, sperando che Natsuki non lo notasse «A volte vorrei cambiare senpai» sospirò.
Natsuki spalancò gli occhi, non era da Syo dire una cosa simile! Lo Syo che conosceva si sarebbe messo a pianificare modi per dimostrare ad Ai che sarebbe riuscito in qualsiasi cosa lo avesse costretto a fare, o avrebbe iniziato a dare in escandescenze davanti a lui (beccandosi altre punizioni) o chissà cosa… di sicuro non avrebbe detto di voler cambiare senpai che sarebbe stato come dire “mi arrendo”… doveva esserci qualcosa… lo osservò, e spalancò gli occhi quando la risposta balenò davanti ad essi nella forma di una piccola mano aggrappata alla maglietta, all’altezza del cuore.
Syo aveva cercato di non farsi vedere, ma a Natsuki non era sfuggito quel gesto.
«Syo-chan, ti fa male…?» chiese gentilmente, e l’altro ragazzo strinse di più gli occhi e la bocca, irritato dal fatto che l’amico avesse capito tanto in fretta qual’era il suo problema. Quel giorno non aveva nemmeno avuto il tempo di prendere…
Natsuki inspirò bruscamente quando realizzò qualcosa, e fissò preoccupato il compagno raggomitolato sul letto, che lottava per riprendere il controllo del respiro:
«Syo-chan, hai preso le tue medicine oggi??»
Syo sospirò, anche se l’aria uscì tremante dalle sue labbra, e poi riuscì a ringhiare:
«Quando avrei potuto secondo te?» “Quell’idiota di Mikaze non mi ha dato nemmeno un secondo per andare in bagno!” aggiunse mentalmente.
Natsuki scattò in piedi e corse verso l’armadio, da cui recuperò una trousse dove sapeva che Syo teneva le sue medicine, anche se con gli altri fingeva che contenesse solo cose come lo smalto nero e le forcine per i capelli.
Tirò fuori diverse boccette e scatoline piene di pillole, tornando a sedersi accanto all’amico, aiutandolo a tirarsi su, anche se la mano di Syo non aveva mai abbandonato il suo petto, che ora sembrava contrarsi di dolore ad ogni battito cardiaco.
«Quali sono?» gli chiese Natsuki, aggrottando preoccupato le sopracciglia, lui gliene indicò alcune, e l’amico tirò fuori le pillole necessarie rapidamente e gli passò la bottiglietta d’acqua che stava sul suo comodino.
Rimasero in silenzio aspettando che il dolore diminuisse e il respiro di Syo si stabilizzasse, e solo quando finalmente il ragazzo riuscì a fare dei respiri profondi senza fare smorfie di dolore Natsuki si decise a parlare:
«Devi parlarne con Ai-chan»
Syo lo fissò come se gli avesse appena detto che doveva chiedere ad Ai di fargli lo spogliarello davanti e scosse la testa risoluto, non l’avrebbe mai fatto! Dire ad Ai della sua condizione sarebbe stato come chiedergli pietà, dirgli di andarci piano… sarebbe stato come ammettere di aver bisogno di essere trattato diversamente…
Poteva dire di odiare Ai quanto voleva, ma in fondo di una cosa gli era grato: quando lo costringeva a quegli allenamenti micidiali, Syo riusciva a credere di potercela fare, di non doversi preoccupare ogni volta che il respiro gli veniva a mancare, o che il petto gli faceva male.
Era ironico, visto che quello che gli faceva scordare i suoi attacchi era anche quello che glieli scatenava, ma quando riusciva ad arrivare in fondo ad uno di quegli allenamenti, Syo riusciva ad avere l’illusione di poter fare tutto senza che il suo corpo si vendicasse.
Ecco, illusione appunto.
«Syo-chan?» lo richiamò Natsuki gentilmente, lui lo guardò e strinse le labbra:
«Non voglio» ammise.
Se anche Ai avesse iniziato a trattarlo come se fosse fatto di porcellana, come se fosse debole, allora sarebbe decisamente crollato.
«Ma, Syo-chan… di questo passo…» provò a protestare Natsuki, lui gli tappò la bocca con una mano e lo fissò determinato:
«Sono affari miei, e se glielo devo dire decido io come e quando, fine della storia!»
Natsuki sospirò, annuendo, mentre dentro di sé decideva che se avesse visto che la situazione peggiorava, avrebbe parlato lui stesso con il loro senpai.
Che poi non era nemmeno improbabile che Ai lo sapesse già, quel ragazzo sembrava avere un computer in testa.


************************
Nota dell'autrice: sì, lo so che ho fatto una specie di nota all'inizio ma... sopportatemi ^^
Come al solito spero che vi sia piaciuta e non vi abbia fatto venire l'orticaria sin dalla prima riga >.<
Questo è il primo capitolo, e ne ho altri già pronti che quindi posterò in fretta, ma non è ancora del tutto finita, dovrei riuscirci nel giro di qualche giorno :)
Che dire, era un sacco che volevo scrivere di Ai e Syo, praticamente la mia OTP, e quindi sono un po' paranoica sul farli andare OOC o non rendere giustizia alla coppia.
Comunque sia, fatemi sapere che ne pensate, ogni opinione è la benvenuta!! ^^
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Uta no Prince-sama / Vai alla pagina dell'autore: Starishadow