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Autore: _Discord_    12/08/2014    3 recensioni
Discord è riuscito nel suo intento: Fluttershy ha promesso di non usare il suo Elemento contro di lui, finalmente è libero! Ma quando la piccola pegaso rinnega la sua amicizia, lo spirito del Caos ha un flashback improvviso della sua infanzia, avvenimenti che coinvolgono lui e il suo rapporto con Ratio, l'unica creatura con cui sia stato legato, tanti anni prima...
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Discord, Fluttershy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Caos e ragione




- Ha! Avete visto? – rise Discord galleggiando sopra Fluttershy, mentre le sue amiche li guardavano incredule – Vuole divertirsi con me perché siamo amici! Non può usare l’Elemento contro di me perché siamo amici! Sono libero... Per sempre!
Si lasciò andare in una fragorosa risata, non accorgendosi però che, dietro di lui, gli occhi della pegaso ardevano di rabbia.
- Non.. siamo… più amici! – strepitò infine Fluttershy, scagliando lontano i pattini da ghiaccio.
- E chi se ne importa! – le rispose Discord, con rabbia – Posso fare quello che voglio, ogni volta che voglio. Sono Discord! Il signore del Caos!
In un lampo, si materializzò alle spalle della pegaso, che lentamente si allontanava, lungo la distesa di ghiaccio che prima era Sweet Apple Acres.
- Pensi forse di poter comandare Discord? – l’apostrofò il draconequus, puntandole contro la zampa leonina – Credi forse che io mi metta a sistemare tutto questo pasticcio soltanto perché me lo chiedi tu? Perché se non lo faccio perderò l’unica amica che abbia mai avuto?
Poi all’improvviso ebbe un fremito e si bloccò, scioccato. I suoi occhi si dilatarono e la mente andò a ritroso. Quella scena... Quella scena era già successa, tanto tempo fa...
 
- Ti ho trovato, Discord! – sorrise il giovane draconequus, picchiettandogli la spalla.
- Ne sei davvero convinto, Ratio? – rise lui, comparendogli alle spalle, mentre l’altro si voltava di scatto, sorpreso.
- Ehi, non vale! E’scorretto usare i tuoi trucchetti illusori a nascondino! – si lamentò, mentre il simulacro scompariva in una voluta di fumo bianco.
A differenza di Discord, Ratio era un Draconequus molto più armonioso. Il corpo era quello di un elegante drago dalla lunga coda sottile, con le scaglie verdi e gli artigli ricurvi, mentre le zampe e la testa ricordavano quelle di un pony dal manto grigio.
Discord sorrise, compiaciuto.
- La furbizia batte la logica, fratellone. Hai studiato ogni mio singolo movimento, hai dedotto tutti i miei spostamenti dal vento e dalle foglie… Eppure ti ho battuto ancora! – rise, correndo di gran carriera verso l’albero che faceva da base.
- A volte mi chiedo davvero se siamo fratelli, noi due – borbottò Ratio, leggermente piccato di essere stato battuto – Siamo così diversi…
- E’proprio questa la cosa divertente! – rise l’altro – Ci completiamo! Tu hai la tua ferrea logica e io l’imprevedibilità! Insieme possiamo tenere testa a chiunque!
Ratio sorrise, perché in fondo era vero; era divertente giocare con lui, anche se barava. E il fatto di avere un fratellino minore  lo riempiva di orgoglio.
Una caratteristica peculiare nella razza Draconequus, infatti, era quella che le uova venissero deposte e accudite in una caverna comune. I genitori non sapevano con certezza chi fossero i propri figli e i cuccioli venivano allevati dalla comunità fino a che non raggiungevano la maturità sufficiente per autogestirsi.
Eppure, da che erano nati, i due erano cresciuti sempre insieme, l’uno alla costante ricerca dell’altro, come se fossero vincolati da un bisogno reciproco. Discord e Ratio: gli unici esemplari di draconequus a considerarsi fratelli.

- Dovremmo provare quell’Incantesimo di Fusione, un giorno – fantasticò Discord, mentre correva - chissà che cosa uscirebbe fuori...
- Sai benissimo che è proibito – sbuffò il fratello, dietro di lui – perché ti vuoi sempre cacciare nei guai?
- E tu perché sei sempre così noioso? – rispose lui, facendogli una pernacchia.
Rincorrendosi, i due tornarono verso le tane del branco, assieme agli esemplari adulti: lì trovarono il loro giaciglio abituale e vi si accoccolarono, stringendosi per restare al caldo. Due draconequus: uno rosso e uno verde. Due facce della stessa medaglia...
 
-
 
- Quindi, bambini, il vostro compito sarà quello di studiare il comportamento di una creatura del bosco a vostra scelta – disse l’insegnante alla classe – Avete una settimana di tempo per raccogliere le vostre osservazioni e di portare a scuola l’animaletto che preferite. Mi raccomando, questo è il periodo di cova per la maggior parte degli animali, quindi non disturbateli durante la cova, intesi?
La classe era entusiasta: le attività all’aria aperta erano sempre un momento di festa, lontano dai noiosi libri di testo.
- E Celestia sa quanto io odio i libri di testo – sospirò Discord – perchè dovrei leggerli quando sono molto più buoni da mangiare?
Ratio si battè la zampa sulla fronte, sconfortato.
- Hai già scelto quale animale portare? Io pensavo ad uno scoiattolo…
- Oh, no – gli rispose, agitando la zampa aquilina con noncuranza – ho in mente qualcosa di molto meglio…
 
Il giorno dopo, mentre passeggiava tra gli alberi della foresta, Ratio lo aveva trovato insieme ai compagni più discoli della classe, tutti riuniti attorno ad un nido di rondini e intenti a sghignazzare.
- Ci pensate alla loro faccia, quando si schiuderanno? – stava ridendo suo fratello, con le lacrime agli occhi, mentre gli altri sorridevano, maliziosi.
Il draconequus maggiore lo guardò preoccupato. Era certo che Discord stesse preparando qualche scherzo dei suoi, ma stavolta sentiva che c’era qualcosa di sbagliato. Quando poi capì di cosa si trattava, corrugò la fronte, indignato: suo fratello aveva esagerato. Toccava a lui mettere le cose a posto...
 
- Allora, bambini, che cosa mi avete portato di bello? – trillò la maestra, qualche giorno dopo – vuoi iniziare tu, Risthet?
Mentre il compagno si alzava e iniziava a leggere i suoi appunti sulle chimere, Discord accarezzava il nido di rondini che aveva sul banco, sorridendo, mentre Ratio lo guardava storto qualche banco più in là.
- Molto bene, Risthet, molto bene – fece l’insegnante, mentre l’alunno tornava al suo posto, il cucciolo di chimera tra le zampe – Ora vediamo un po’... Discord, tu cosa hai studiato?
Il draconequus si alzò e tutti gli sguardi puntarono su di lui.
- Ho sempre avuto una passione per gli uccellini del bosco – disse lui con tono innocente – quindi ho voluto approfondire la conoscenza delle rondini, che annunciano la primavera...
Posò il nido sulla cattedra e si allontanò di un paio di passi, mentre l’uccello che vi si trovava all’interno era intento a covare le piccole uova.
- E visto che ben presto migreranno, vorrei aiutare la piccola mamma rondine a far schiudere le uova prima possibile. Se mi da il permesso, maestra, vorrei farle schiudere proprio ora!
La maestra approvò, l’incantesimo da usare era alla portata di qualsiasi studente, e Discord sembrava davvero ansioso di eseguirlo.
Un intenso fascio di luce si levò dal guscio quando il draconequus schioccò le dita e la rondine saltò fuori dal nido, emozionata, mentre le uova cominciavano a dondolare, pronte a rivelare il neonato.
Poi, finalmente, un intenso cinguettare riempì l’aula, mentre i pulcini annunciavano a gran voce il loro ingresso nel mondo.
- Molto bene, Discord, ben fatto! Ora passiamo a… Ehm… Discord? – chiese la maestra, fissando il volto basito del draconequus, mentre dal fondo della classe si levava un brusìo di delusione.
 
- Perché devi sempre rovinare tutto? – disse arrabbiato a Ratio, durante la ricreazione – mi hai fatto fare una figuraccia con gli altri, era un’occasione d’oro...
- Dovresti vergognarti, Discord – rispose il fratello, severo – Scambiare le uova del nido con quelle della biscia selvatica... La rondine poteva rimanere uccisa. E quel che è peggio, non avrebbe mai potuto conoscere i suoi piccoli. Era meschino anche per i tuoi livelli. Per questo le ho scambiate di nuovo, mentre tornavi dal bosco.
- Noi non abbiamo mai conosciuto i nostri genitori e ce la siamo cavata bene, no? Era uno scherzo divertentissimo e tu lo hai mandato a monte!
- Ho fatto quello che era giusto, Discord. E’ logico che...
- Tu e la tua logica! – sbraitò lui – Non sai divertirti e non vuoi far divertire neanche me. Ora basta!
Ratio non ebbe il tempo di aggiungere altro che il fratello si smaterializzò lontano da lui, andando a giocare con gli altri alunni nel cortile e ignorandolo.

Ferito, il fratello maggiore gli lanciò un’occhiata triste. Sapeva di aver fatto la scelta più giusta verso gli animali, ma non voleva che Discord fosse arrabbiato con lui. Era suo fratello, in fondo...
 
-
 
Erano passati parecchi anni da quel giorno, e molte cose erano cambiate.
Discord era seduto sul suo personalissimo trono di legno rosso, sormontato da un palco di corna ramificate, mentre davanti a lui Equestria era stravolta: pesci che nuotavano a mezz’aria, colline a quadretti che distorcevano le grandi pianure, piogge di cioccolato al caramello che si alternavano a nevicate di zucchero filato...
- Meraviglioso... Semplice e meraviglioso Caos – sogghignava di gusto, sgranocchiando i suoi semi del saccheggio e godendosi la scena.
In mezzo a quella follia, un’altra creatura si stava avvicinando. Ma non era un pony.
- Ratio! Sei venuto a goderti lo spettacolo? Vieni pure, ho riservato i posti migliori! – esclamò estatico Discord, facendo comparire una comoda poltrona accanto al suo trono.
- No, fratello. Sono venuto ad avvisarti. Tutto questo deve finire ora, prima che qualcuno si faccia del male!
Il draconequus verde sembrava emanare una maestosa aura di sdegno e fermezza, nonostante i fitti banchi di pesci multiformi che ogni tanto gli passavano accanto.
- Oh, sei esagerato come al solito – smorzò lo spirito della disarmonia – Equestria non è più pericolosa di quanto lo fosse prima, con quella monotonia che dilagava...
- Discord, non sto scherzando, è una cosa seria. Questa volta hai superato ogni limite.
- Ho superato il limite, dici... – disse Discord, pensieroso, unendo la punta delle zampe anteriori – Sì, io certamente l’ho fatto. Ma voglio che anche altri lo superino. Prevedere l’imprevedibile... abbandonare ogni logica... Essere liberi dalla realtà e dalle sue noiose regole... Sì, possiamo definire questo mio progetto una crociata per la libertà!
Poi guardò il fratello dritto negli occhi.
- Lo faccio anche per te, sai? Così potrai finalmente divertirti come faccio io... Vieni, Ratio... Vieni a vedere com’è bello il nuovo mondo...
Suo fratello non si mosse.
- Discord, questo è il mio ultimo avvertimento. Smettila.
- Dov’è il tuo lato comico? Dov’è il...
- Discord! – urlò Ratio.
Per un attimo, sulla collina regnò il silenzio. Poi, d’un tratto, lo spirito del caos gettò via la ciotola di semi neri, in preda all’ira.
- Sono stufo delle tue prevaricazioni, Ratio! Chi ti credi di essere per dirmi quello che posso o non posso fare?
- Sono tuo fratello, Discord. E ti voglio bene. Per questo voglio farti ragionare, prima che tu perda il controllo...
- Di nuovo con la tua ragione! Davvero non sai staccartene per un momento?
- Tutto ciò non finirà bene, lo sai. Un simile disordine creerà conseguenze che...
- E chi se ne importa! – strepitò, alzando le zampe al cielo con foga
– Posso fare quello che voglio, ogni volta che voglio. Sono Discord! Il signore del Caos!
Un lontano rombo di tuono sembrò sottolineare le sue parole.
- Pensi forse di poter comandare Discord? – provocò, guardandolo dritto negli occhi – Credi forse che io mi metta a sistemare tutto questo pasticcio soltanto perché me lo chiedi tu? Perché se non lo faccio perderò l’unico fratello che abbia mai avuto?
- Sì – rispose Ratio. C’era una vena di supplica nella sua voce – Ti prego…
- Beh, ti sbagli! – sibilò lui – Questa è la mia natura, è quello che mi rende ciò che sono! Non hai mai voluto fare le cose a modo mio… E ora che finalmente ho creato il mio mondo ideale, tu vieni a fermarmi! Se non vuoi che io sia felice… Noi non siamo più fratelli!
Un silenzio carico di significato cadde tra i due, mentre lo spirito del Caos gli voltava la schiena, tornando ad osservare la follia che aveva creato.
Con uno schiocco delle dita, un’altra ciotola di semi del saccheggio gli apparve tra le zampe e ricominciò a sgranocchiarli, ostentando indifferenza.
- Ti sbagli – disse piano Ratio – Non ero venuto qui per fermarti, ma per avvertirti. Due pony stanno venendo per te...
Il draconequus verde distolse lo sguardò e si voltò.
- Addio, Discord – sussurrò, prima di scomparire.
Così Discord si era ritrovato da solo. Finalmente libero da ogni controllo, libero dai limiti e... solo. Perché Ratio lo fermava sempre quando si cacciava nei guai, comunque? Cosa gliene veniva in tasca? Lui voleva solo divertirsi, creare scompiglio, rendere il mondo un posto più divertente... E ora era finalmente libero! Eppure...
Continuò a sgranocchiare i suoi semi, assorto nei suoi pensieri, mentre due eleganti alicorni, stanche ma determinate, avanzavano con grazia verso il suo trono...
-
 
- Oh. – fu tutto quello che riuscì a dire, posando lo sguardo sui pattini poco distanti. Il riflesso del ghiaccio brillò e per un attimo Discord rivide il volto severo del fratello sorridergli dalla superficie, per poi sparire.
- Oh.
Era stato tramutato in pietra per ben due volte da quel lontano giorno. Aveva avuto anni, decenni per riflettere su quello che gli era accaduto. E ora finalmente capiva.
- Bella mossa, Fluttershy – disse piano, gli occhi colmi di lacrime – Bella mossa...
  
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