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Autore: jamesguitar    12/08/2014    3 recensioni
Avevo sempre saputo che non avrebbe funzionato. Entrambi famosi e con mille impegni, come poteva?
Ma quando quella notte, sotto la pioggia, mi aveva baciato, non avevo potuto resistergli.
Lo ricordavo ancora, alla perfezione. Ricordavo come mi aveva portata lontano dal party perché ero stanca, come aveva iniziato a piovere, come aveva riso. Ero corsa sotto una tettoia, e lui mi aveva seguito. Ero scivolata sulla pioggia, e lui mi aveva afferrata. In quel momento, forse un po’ brilla, avevo guardato i suoi occhi come non avevo mai fatto prima. E avevo capito che non c’era cosa migliore al mondo. Al diavolo la nostra amicizia, mi ero detta. E come se mi leggesse nel pensiero, lui mi aveva baciata. Lì, fra le sue braccia, non avevo avuto il coraggio né la voglia di oppormi.
Adesso, però, ero molto più consapevole. Consapevole che avevo fatto un’enorme cazzata, mettendomi con lui.
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~Fan fiction Diall~
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Apart.
 
Le lacrime stavano rigando il mio volto in quel momento, rendendomi quasi impossibile vedere chiaramente ciò che mi circondava.
Mi sentivo ingenua, stupida, inutile. Credevo che sarebbe venuto, stavolta. Credevo che sarebbe stato diverso.
Sentivo le onde infrangersi sulla costa e vicino ai miei piedi, la sabbia tra le dita, il vento notturno a scompigliarmi i capelli e a colpirmi in viso. Avevo freddo, ma lui non c’era a riscaldarmi.
Afferrai il cellulare, perché avevo sentito una piccola vibrazione.
 
Piccola, sono un po’ in ritardo. Ce la fai ad aspettarmi una mezzoretta o meno?
Niall
 
No. Basta. Non era giusto, affatto. Chiunque avrebbe potuto vedermi e farmi foto, si sarebbe parlato delle mie lacrime per troppo tempo. Non era ciò che volevo.
Mi asciugai il viso e mi alzai. Un’onda più potente si infranse sui miei piedi, facendomi infreddolire ancora di più. Avevo sempre saputo che non avrebbe funzionato. Entrambi famosi e con mille impegni, come poteva?
Ma quando quella notte, sotto la pioggia, mi aveva baciato, non avevo potuto resistergli.
Lo ricordavo ancora, alla perfezione. Ricordavo come mi aveva portata lontano dal party perché ero stanca, come aveva iniziato a piovere, come aveva riso. Ero corsa sotto una tettoia, e lui mi aveva seguito. Ero scivolata sulla pioggia, e lui mi aveva afferrata. In quel momento, forse un po’ brilla, avevo guardato i suoi occhi come non avevo mai fatto prima. E avevo capito che non c’era cosa migliore al mondo. Al diavolo la nostra amicizia, mi ero detta. E come se mi leggesse nel pensiero, lui mi aveva baciata. Lì, fra le sue braccia, non avevo avuto il coraggio né la voglia di oppormi.
Adesso, però, ero molto più consapevole. Consapevole che avevo fatto un’enorme cazzata, mettendomi con lui.
 
Respirai la brezza marina stringendomi le braccia al petto, e altre lacrime rigarono le mie guance. Dovevo fargli capire che era finita, che non potevo resistere oltre. Lo amavo, altroché se lo amavo, ma era troppo difficile.
Sentii dei passi svelti dietro di me, e mi girai. Il mio cuore fece un salto quando vidi due occhi azzurro ghiaccio, un ciuffo biondo ed un sorriso timido. Quando vidi lui.
“Piccola, stai bene?” domandò, notando le mie lacrime.
“Io.. me ne stavo giusto andando.”
Lui sembrò un po’ confuso, e scosse la testa.
“Cosa? Io.. perché?”
Era davvero così ingenuo?
Mi girai e feci per scappare, ma lui mi afferrò un braccio.
“Demi, non te ne vai da nessuna parte finché non mi spieghi cosa sta succedendo.”
 
Iniziai a singhiozzare, perché era tutto troppo per me. Il lavoro, lui, la sofferenza. Non ce la potevo fare.
“Niall, sono stanca.” Dissi.
“Stanca?”
“Si, stanca. Sei arrivato in ritardo, di nuovo. E no, non sono un’isterica che non capisce che è il tuo lavoro, perché io faccio lo stesso, di lavoro. Ma io ci provo. Io ci provo davvero a far funzionare le cose. A te non interessa.”
Non avevamo mai parlato di cose del genere, perché nessuno dei due aveva mai posto il problema. Io avevo sofferto in silenzio, e lui.. si era divertito. Divertito.
“Ma di che stai parlando? Non arrivo mai in ritardo, Demi.”
Quasi risi, per quanto era ipocrita.
“Oh, giusto. Non arrivi sempre in ritardo, molte volte mi dai persino buca. Non ci avevo pensato.”
Era senza parole, e mi sembrava ridicolo. Possibile che solo a me importasse davvero?
“Io.. non so cosa dirti.”
“Per questo me ne voglio andare, perché non sai mai cosa dire.”
 
Era crudele ciò che avevo appena detto, lo sapevo. Ma non volevo ritirarlo.
Cercai di allontanarmi ancora una volta, ma lui me lo impedì, afferrandomi un polso e facendomi girare. Mi trovai a pochi centimetri da lui, sovrastata per via della mia bassa statura, a sentire il suo fiato su di me. Dio, se faceva male.
“Potevi dirmelo. Potevi dirmelo, e avrei cercato di arrivare in orario. Credevo che fosse normale un po’ di ritardo, considerando il nostro lavoro.”
Nomale? Ea tutto, tranne che normale.
“È questo il punto, Niall, tu credevi che fosse normale, ed io piangevo come un’idiota. Sai che c’è? Non è normale, non lo è affatto. Lo sarebbe se fossimo ragazzi normali, ma non lo siamo. Siamo ragazzi che vivono a migliaia di chilometri di distanza, che hanno pochissimo tempo da passare insieme. E tu? Tu lo sprechi. Hai idea di quanto questo mi abbia ferita, negli ultimi due anni?”
Sentivo il suo petto alzarsi ed abbassarsi, vedevo i suoi occhi lucidi. Ma non potevo cedere.
 
“Diavolo, Demi!” appoggiò due mani sui miei fianchi per trattenermi, e sentii la sua disperazione. “Non puoi lasciarmi in questo modo! Mi dispiace, mi dispiace tanto, ma non andartene!”
Scossi la testa.
“Non deve dispiacerti, perché non è del tutto colpa tua. Semplicemente non funziona. Io sono completamente spezzata per colpa tua, lo sono sempre, e non so come aggiustare il casino che ho dentro.”
Ci fu silenzio per un po’, e poi Niall rispose.
“Posso aggiustarlo io.”
La sua voce dolce mentre diceva quelle cose faceva male. Faceva tanto male.
“No, non puoi, se sei continuamente via da me. Mi dispiace.”
 
E così mi liberai dalla sua presa correndo. Stavolta non mi fermò. Corsi via, in quel paesino sperduto dove avevamo deciso di vederci, cercando disperatamente un posto dove dormire. Merda, era finita. Finita per sempre.
Cosa avrei fatto adesso?
Non lo sapevo, sapevo solo che avevo un gran sonno, ero stanca, ero infreddolita, avevo le vertigini e..
 
**
 
Mi svegliai sussultando, mettendomi subito a sedere.
Ero su un letto, cosa diavolo era successo?
Cercai di abituare gli occhi agli oggetti intorno a me, e intanto realizzai. Ero svenuta mentre correvo in quel paesino freddo e sperduto.
Non era ancora giorno, ma non era nemmeno notte. Il sole stava sorgendo all’orizzonte, data la luce soffusa nella stanza.
Recuperai un briciolo di energie e mi alzai in piedi, ma tutto girava, perciò caddi in avanti.
Mi sorpresi a trovare un corpo caldo sotto di me, e sussultammo entrambi.
Una figura bionda aprì gli occhi azzurri, e rimasi paralizzata. Era lui.
 
“Oh, buongiorno” disse la sua voce roca di prima mattina.
Sentii un colpo al cuore ricordando tutte le volte in cui avevamo dormito insieme, le volte in cui avevamo fatto l’amore e ci eravamo risvegliati parlandoci in questo modo. Faceva troppo male.
Mi alzai di fretta, stavolta del tutto stabile.
“Cosa cazzo sta succedendo?” sbottai.
“Ti ho trovata svenuta per strada, e ti ho portata in albergo con me”
Avrei dovuto ringraziarlo, ma non lo feci. Piuttosto, mi osservai. Ero senza scarpe né pantaloncini. Pensare a lui che mi spogliava per mettermi a letto mi fece rabbrividire.
 
Non risposi a ciò che aveva detto. Mi sedetti sul letto ed iniziai a rivestirmi.
“Ho dormito sul pavimento perché senza pensarci ho preso una matrimoniale, e una volta in camera mi sono reso conto che probabilmente non saresti stata contenta di sapere che avevamo dormito insieme.”
Il mio cuore si bloccò di nuovo per un attimo, ma ancora una volta non dissi una parola.
Finii di allacciarmi le scarpe e mi alzai di fretta, cercando da qualche parte la mia borsa.
Era dietro la tasta di Niall, vicino al suo cuscino.
Quando vide la mia espressione un po’ stranita, sospirò.
“La tua borsa sa di te, sai?” disse.
Ebbi un altro sussulto dentro di me, e feci per afferrarla, ma lui fece prima di me.
“Sa di te, con tutto quello che c’è dentro.” Disse, guardandomi negli occhi. Cercai di fermarlo mentre la apriva, ma non ci riuscii. “Tipo questa”
Tirò fuori dalla mia borsa viola una piccola foto stropicciata, quella che tenevo sempre nella tasca piccola, insieme al rossetto e alcune monetine che non mi andava di mettere nel portafoglio. Quella foto di noi due, quella foto che ritraeva quel momento che ai tempi mi era sembrato magico, e che a ripensarci era molto di più. Come faceva a sapere che si trovava lì?
 
“Te lo ricordi, Demetria?” sussurrò, notando la mia espressione persa a fissare la foto.
 
‘Niall!’ urlò la ragazza, liberandosi dalla presa del ragazzo e ridendo spensieratamente.
Il vento scompigliava i capelli di entrambi, e la campagna irlandese appariva più splendente quel pomeriggio, forse solo perché erano insieme, finalmente erano riusciti a vedersi, dopo quasi un mese.
Il biondo la rincorse e le afferrò un braccio, costringendola a girarsi e a sfiorare il naso con il suo.
‘Ehi, non scappare’ disse il ragazzo, per poi metterle due mani sulla vita, facendola arrossire e rabbrividire insieme.
Si sedettero sull’erba che danzava con il vento, uno accanto all’altra, aspettando di vedere il sole calare e di tornare a casa del ragazzo.
‘Facciamo un gioco?’ chiese Niall, guardandola.
‘Mh, quale?’
‘Io ti faccio una proposta. Se sei d’accordo dici banana, se non lo sei dici arancia.’
Lei rise, passandosi una mano fra i capelli mezzi viola.
‘Che razza di gioco è?’
Rise anche lui, e poi le prese la mano.
‘Dai, giochiamo.’
Lei sospirò rassegnata, e annuì.
‘Okay.. allora iniziamo’ disse Niall. ‘Mangiamo l’erba?’
Lei rise più di prima, e rispose ‘Arancia’
‘Ohh, che antipatica. Okay, giochiamo alla playstation a casa?’
‘Banana, dai.’
‘Ecco.. questa ti piacerà.’
‘Dimmi.’
‘Restiamo insieme per sempre?’
A Demi si bloccò il cuore un secondo. ‘Cosa?’
‘Hai capito bene. Nonostante le difficoltà, i casini, restiamo insieme fino a morire?’
Lei arrossì, ed appoggiò la testa alla sua spalla.
‘Banana.’
‘Promesso?’
‘Promesso.’
Lui sorrise raggiante, ed afferrò il suo cellulare.
‘Questa proposta accettata merita una selfie, ragazza’
Lei rise e fece una faccia strana, poco prima di sentire lo scatto della fotografia.
 
 
Mi venne da piangere, e presi quella foto in mano. Avevo le lacrime agli occhi, quando guardai Niall.
“Si, certo che mi ricordo, idiota”
Lui era abituato ai miei insulti, e anche se stavolta non stavo scherzando, non disse nulla al riguardo.
“Demi, perché non puoi darmi un’altra chance?”
“Io.. te ne ho già date molte, okay?”
“No, okay un cazzo.” Niall si alzò, e si piazzò davanti a me. “Tu me ne hai date nella tua testa, senza mai parlarmene. Come potevo farmi perdonare, in questo modo?”
Sussultai al contatto con la verità di quelle parole, che sprofondarono dentro di me. Era vero, non gli avevo mai dato davvero la possibilità di rimediare.
“Io sto male” mormorai. “Sto male continuamente, e tu non ci sei, non puoi aiutarmi. Sto peggio pensandoci, lo capisci?”
 
“Si, Demi, lo capisco.” Senza accorgermene avevo iniziato a piangere, e quando Niall mi abbracciò, non ebbi la forza di oppormi. “Ma non credi che i momenti in cui siamo insieme meritino tutto quanto?”
“Non lo so, Niall”
Si allontanò un po’, in modo da guardarmi negli occhi.
“E se ti dicessi che un giorno ti sposerò? Che né sarà valsa la pena? Cosa rispondi, Demi Lovato?”
Mi persi di nuovo tra le sue braccia, non seppi resistere.
“Non so contare fino a per sempre, Niall, ho paura che non esista.”
 
“Esiste” disse lui. “Esiste e te lo dimostrerò. Ti dimostrerò che posso essere il ragazzo che vuoi, che non spreca un secondo del tempo da passare con te, che ti chiama ogni giorno per sapere perché hai pianto o perché vuoi farlo, che ti sta accanto quando vuoi ridere e divertirti e quando vuoi disperarti. Ti dimostrerò che non importa se siamo lontani, che ce la faremo. Devi solo permettermi di farlo e lo farò, ti darò il per sempre che desideri, e..”
Il mio bacio fu la risposta che aspettava, e stavolta, non mi pentii di nulla.

#ANGOLOAURICE
Aspettate, è un sogno? Sto pubblicando davvero questa dannata one shot? 
*si da un pizzico* oddio! Lo sto facendo!
Okay, a parte gli scherzi, questa os è stata davvero un parto. Dio, la ho iniziata tutta volenterosa, mi sono fatta fare il banner, l'ho fatto modificare, l'ho iniziata, mi sono rotta, poi ho continuato e così via.
EBBENE, ora ce l'ho fatta, e sono orgogliosa di me stessa. Mi piace davvero.
Premetto dicendo che io shippo Diall solo come coppia improbabile, nel senso che insieme li vedrei benissimo. Non penso che stiano insieme di nascosto o cose simili, per carità.
RINGRAZIO INFINITAMENTE RAINAGAIN PER IL BANNER. Sul serio, grazie per la pazienza, lo hai cambiato apposta per me e lo vedi pubblicato solo ora.. perdonami, per favore.
Aspetto delle recensioni, suvvia!
Adios,
-jamesguitar

Ps. E passare dalla cara Rainagain, è una grande.. e gli devo questo spam, susu
  
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