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Autore: ChiaraLilianWinter    12/08/2014    3 recensioni
Tutti siamo rimasti un po' delusi, anche solo un pochino, dagli anni del liceo. Chi è che non sognava avventure incredibili, un gruppo di amici inseparabili, le regole fatte solo per essere infrante... Ma è successo veramente? Ditemi, alla fine, i vostri sogni si sono realizzati?'
Roberta: una ragazza mediocre e disillusa. Gabriele: un bullo violento e indifferente. Anna: un'artista impaurita e silenziosa. Erika: la Regina dei bassifondi. Francesco: il severo vicepresidente. Matthew: un ragazzo americano dolce e gentile.
Quando dei ragazzi così differenti tra loro sono costretti ad entrare in uno strano club capitanato da una tizia bizzarra, cosa potrebbe mai succedere?
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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[4*] - Roberta

Il mio secondo anno di liceo iniziò in maniera davvero particolare.

L'entrata era parecchio affollata quella mattina, piena di ragazzi che si salutavano, si abbracciavano, si tiravano pacche sulle spalle, ritrovandosi dopo le vacanze estive.
Che cosa stupida. Fanno tanto gli amiconi che si sono mancati, ma se davvero avrebbero voluto vedersi durante questi tre mesi, sarebbe bastata una chiamata. Ipocriti.
Mi davano fastidio, non potevo farci niente.
Spostai il peso da un piede all'altro, lanciando di tanto in tanto un'occhiata al distributore accanto a me. Era spento e sul vetro riuscivo a vedere bene la mia immagine: ero sicuramente dimagrita, durante l'estate. Avevo lasciato crescere i capelli castani, ma adesso me ne pentivo, faceva fin troppo caldo così. Sistemai la canottiera nera e i pantaloncini di jeans, frettolosamente: almeno il primo giorno volevo essere in ordine. Non che mi importasse cosa pensava la gente, però...
Mi morsi distrattamente il labbro, cercando con lo sguardo Sole, l'unica persona che volevo vedere in quel momento. Era l'unica con cui avevo legato, nel corso del primo anno. Tutti gli altri ragazzi della mia classe erano simpatici e disponibili, sì, e nessuno di loro si era mai comportato male, non c'era mai stato nessun atto di bullismo - semplicemente non ci parlavo molto.
Ma era una classe da sogno, comunque, almeno per me.
Avevo sempre temuto il liceo, ed era tutta colpa degli anni delle medie.
Quei terribili tre anni...
- Robi! Robi, sono qui!
La voce allegra e acuta di Sole mi salvò dai brutti ricordi. Mi voltai, giusto in tempo per vederla piombarmi addosso; il suo abbraccio mi tolse il fiato, mentre i suoi migliaia di ricci rossi mi circondarono.
- Aaah, Robi, quanto mi sei mancata!
- M-mi sei mancata anche tu Sole... Uff... Ma mi stai.. Strozzando...
Sole si staccò immediatamente, guardandomi con un'espressione imbarazzata. Ah, era strano per me, ma mi era mancata. Durante quei tre mesi ci eravamo parlate solo poche volte, qualche veloce chiamata ogni tanto: Sole era andata in America, dai suoi parenti. Quanto la invidiavo, accidenti.
- Beh, come è andata? Tutto a posto con i tuoi cugini?
Si illuminò, quando mostrai di interessarmi alle sue vacanze.
- Aah, Robi, è andata benissimo! Più che bene! Sai, Andrew, uno dei miei cugini... Quello di 19 anni, te lo ricordi, Andrew?
- Sì, sì, me lo ricordo.
Come non poterlo ricordare. Mi aveva fatto una testa così su quanto fosse figo, su come lui la guardava certe volte, sul fatto che entrambi soffrivano perché erano cugini e non potevano mettersi insieme... Mah, sembrava tanto la trama di uno di quei romanzetti su amori impossibili e strazianti che piacciono tanto alle quattordicenni.
- Beh, ecco... Lui è bellissimo, certo, ma sai com'è, siamo cugini e il nostro amore incontrerebbe troppi ostacoli, ci farebbe soffrire..
Per l'appunto.
- E...?
Volevo arrivasse dritta al punto. L'entrata del liceo si stava riempendo sempre di più e mi mancava l'aria; volevo solo andarmene da lì il prima possibile.
- Eee, beh... A Luglio mi ha presentato i suoi amici, sai, quelli della band... E c'era questo tipo, Matthew...
- Si...?
Ok, per quanto mi fosse simpatica, certe volte Sole mi faceva proprio innervosire.
- Eh, beh, è un figo da urlo! Diecimila volte meglio di Andrew! E abbiamo fatto amicizia! E, indovina un po'..? Ha detto che avrebbe fatto il quarto anno di liceo qui, in Italia! Sai, con uno di quei progetti, come si chiama...
- Sì, sì, ho capito. Forte.
- Forte?! Più che forte! Pensa se me lo ritrovo qui! Già mi immagino una bellissima e emozionante storia d'amore...
- Sì Sole, è tutto bellissimo e molto eccitante, ma possiamo, non so, andare da qualche altra parte? Sul tetto, magari? Mi sto sciogliendo.
Sole mi guardò come se mi vedesse per la prima volta, poi si riscosse e annuì vigorosamente.
- Anche io sto morendo! Andiamo!
Con un sospiro di sollievo la seguii verso le scale, spostandomi da un lato i lunghi capelli.
Caldo, caldo, caldo... Odio il caldo.

Fu allora che lo vidi.

Vicino alle scale c'era una piccola bacheca, una di quelle su cui si appuntano i fogli di avvisi vari, oppure i volantini per reclutare i membri di un club. Mi ricordavo che il primo anno la bacheca era vuota, e qualche studente più grande mi aveva detto che la bacheca era sempre vuota, il primo giorno di scuola. A quanto pare era una sorta.. Di rituale, radicato profondamente nel liceo o qualcosa di simile. Una sciocchezza bella e buona, ma che mi aveva comunque incuriosito. Una bacheca sempre vuota il primo giorno di scuola...

Ma stavolta non lo era.
C'era un foglio di carta, appuntato sulla superficie ruvida. Era un semplicissimo foglio di carta bianco, scritto con una penna blu. La parte inferiore del foglio era fatta tutta a striscioline.
Non so perché catturò la mia attenzione.
Non so perché mi fermai.
Forse fu perché quel foglietto aveva violato il famoso 'rituale'.
Forse fu perché era così semplice, così anonimo, così... Insignificante.
Forse fu quello che mi incuriosì.

Oggi come oggi non posso fare a meno di chiedermi: cosa sarebbe successo se lo avessi semplicemente ignorato?

Mi fermai e lo lessi con la coda dell'occhio.

'Anche tu sei rimasto deluso dalla realtà della vita liceale?
Vuoi che le cose cambino? Vuoi vivere davvero le avventure che ti eri immaginato? Vuoi rendere gli anni della tua adolescenza memorabili?
Se la risposta a queste domande è sì, stacca una delle strisce di carta sottostanti. Verrai contattato entro 24 ore, e la tua fantastica avventura liceale avrà inizio!'

Lo lessi almeno quattro o cinque volte, prima di comprendere.
Il primo impulso fu di ridere.
Che razza di cosa era? Uno scherzo? Cioè, era sicuramente uno scherzo, ma quanto era stupido! 'Fantastica avventura liceale'... Pff.
Certe cose accadono solo nei film.
- Eeh, Robi..?
Mi girai immediatamente verso Sole, che mi aspettava ai piedi delle scale.
- Eccomi, arrivo subito! Scusa...
Feci un passo verso di lei. Ma poi mi fermai.

Mi chiedo ancora oggi perché mi fermai.

Allungai lo sguardo verso il foglio e con stupore mi accorsi che non c'erano tutte le striscioline. Due erano state strappate. Ne rimanevano dieci.
Qualcuno c'è anche cascato? Che senso ha...

Immagino fosse solo curiosità. Non ci diedi tanto peso. Volevo solo vedere che cosa sarebbe successo.

Allungai una mano e distrattamente staccai una strisciolina. Scricchiolò sotto il tocco delle mia dita. La girai, la guardai con attenzione; non c'era niente scritto sopra. Non un numero, un luogo, una data.. Nulla di nulla.
È davvero solo uno scherzo.
Però lo feci lo stesso. Mi voltai e raggiunsi Sole sulle scale, mentre infilavo la strisciolina nella tasca dei jeans.

Certe cose ti cambiano la vita completamente. Che ridere, però, a pensare che a cambiare la mia è stata una strisciolina di carta bianca.


*Scoprirete più avanti il significato di quel numero.
  
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