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Autore: The_Dark_Wolf_09    13/08/2014    1 recensioni
Credete nei licantropi?Nei vampiri?Oppure negli elfi e fate?
Questa storia vi farà ricredere.
Alex è un ragazzo di 15 anni ma di normale non ha niente.
Infatti lui è un mezzo mietitore,creature oscure che prendono il compito di mietere le anime della gente.
Finalmente dopo anni di fuga dalla Sede,organizzazione che vuole eliminare tutte le creature oscure,insieme a suo fratello Daniel(anche lui mezzo sangue)riesce a trovare rifugio insieme a Nick,un ragazzo di ventanni, e Vert,un piccolo elfo oscuro che lo segue da quando era piccolo.
Però l'incontro con una strana ragazza che sembra capace di maniporare il ghiaccio lo porterà in una guerra tra luce e ombra.
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"Fece un salto in aria.
La sua schiena fu lacerata e due enormi paia di ali da pipistrello apparirono.
Le due mani sparirono lasciando spazio a degli artigli neri come la pece,inoltre a pelle fino al gomito divenne squamosa.
Una coda nera,simile a quella di un varano,spuntò.I denti si fecero più appuntiti e laceranti.
E infine i suoi occhi cambiarono colore,divennero rossi,rossi come l'inferno."
Genere: Avventura, Fantasy, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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Il sole fu come un pugno in faccia per Alex.
Girò a testa verso l'orologio che era appoggiato sul comò.
Le sette e dieci.
Con malavoglia si alzò.
Prese i suoi vestiti:
jeans neri,maglietta nera con il logo della Nike e una felpa grigia.
Prima di andarsene si guardò un attimo allo specchio.
La prima cosa che si notava era la sua statura,per essere un ragazzo di quindici anni era piuttosto basso.
Non era raro che lo scambiassero per un ragazzo di terza media.Era piuttosto magro con giusto un pò di muscoli.
Con le mani si pettino al meglio i suoi capelli castani soffermandosi a guardarsi gli occhi,marroni con sfumature nere.
Andò in cucina dove trovò Nick che riempiva due bicchieri di latte.
-Ciao Alex,questo e il latte.Oggi devo andare prima al lavoro e mi faresti un favore se accompagnassi Daniel.-
Alex sbuffò-Ormai a undici anni e la scuola e dietro l'angolo,non può andarci da solo?-
-Con la Sede che ci cerca?- disse Nick alzando un sopracciglio.
Il ragazzo bevve tutto di un fiato il bicchiere di latte caldo-Ok,ok lo accompagno.Tanto la sua scuola e sulla stessa strada della mia.-
-Perfetto,Daniel ti aspetta sul divano.-
Alex afferrò lo zaino e andò a chiamare Daniel.
Il ragazzino si alzò dal divano con un salto.
I suoi capelli castani erano completamente spettinati,nonostante questo non gli stavano male.
A differenza del fratello era un pò paffuto,infatti una piccola pancetta era visibile da dietro la maglietta.Per il resto i due si assomigliavano molto.
Daniel lo fissò con i suoi occhi neri -Andiamo?- -Si,prendi lo zaino.-
-Vengo anchio!-
Vert si posò sula testa di Daniel.
-Sicuro?Sai non ti potrò parlare molto.Non voglio che mi prendano per matto.-
-Si,si.-fece Vert muovendo la mano in un gesto di menefreghismo -L'importante e di non rimanere da solo con quello zombie.-
-Ti ho sentito mutaforma fallito!-urlò Nick dall'altra stanza.
Il sole sorto quella mattina era molto caldo.
Per ogni persona sarebbe un vero toccasana sentirne il calore sulla pelle ma non per i due mezzosangue.
Per via della loro natura di Mietitori il sole gli recava fastidio.Certo,non si può dire che erano come i vampiri che rischiavano di ustionarsi ma un leggero fastidio,come 
quando una mosca ti vola vicino all'orecchio.
Arrivarono a scuola dopo 5 minuti di cammino.
Daniel corse verso un gruppo di amici salutando Alex con la mano.
Dopo aver visto che il fratello era entrato nell'atrio una voce gli trillò nell'orecchio -Sono le sette e quarantacinque,vuoi sbrigarti!- urlò Vert.
Alex si incammino...ma non dopo aver dato una bella schicchera a Vert per avergli rotto un timpano.
-Non provarci mai più- gracchiò Alex.
-Non provare a fare cosa?-
Davanti ad Alex spuntò un ragazzo:
era piuttosto alto ma pelle e ossa,aveva occhi e capelli castani e quest'ultimi venivano tenuti su con una manciata di gel.
-Niente Federic,non farci caso- disse Alex,non voleva mica che uno dei suoi migliori amici di scuola lo prendesse per matto.
-Lo sai che sei in un ritardo mostruoso?- ridacchiò Federic.
-E tu sai che andiamo nella stessa classe e per logica lo sei anche tu?- disse con un tono sarcastico Alex.
L'amico si mise a ridere-Ti ricordo che alla fine siamo sempre in ritardo.Ma i fichi arrivano sempre all'ultimo momento- esclamo facendo  finta di mettersi un paio di 
occhiali insistenti come gli agenti segreti.
Alex ridacchiò -I fichi? Ti ricordo che siamo il più basso e il più magro della classe!Ormai ti chiamano Stecco-
-Si...ma questo stecco ieri a fatto colpo su Beatrice-
Alex sgranò gli occhi -Beatrice!Quella del 2e?Quel gran pezzo di...-
-Si lei- lo fermò Federic -Ci siamo baciati ieri-
-Wow,complimenti-
-Eheh grazie.E tu Alex- disse toccandolo con il gomito -A ragazze come sei messo-
Alex ci pensò un attimo.In vita amorosa non era mai stato fortunato,anzi non c'era mai stata nessuna vita amorosa.
In fondo prima dell'incontro con Nick viveva per strada cercando di fuggire continuamente alla Sede per salvare il culo di suo fratello.
-Come sempre...male- disse Alex.
-Ti devi dare da fare Alex,hai quasi sedici anni e ancora non hai baciato una ragazza.Ce gente che ha già perso a verginità in classe.-
-Lo so,ma lo sai che ho un blocco mentale su questa cosa.-
-Non ti preoccupare,domani arriva una ragazza nuova dall'america. Provaci con lei.-
-Come se fosse possibile-
Fra le chiacchiere si resero conto che erano arrivati a scuola,ed che erano anche le otto e venti.
Dopo la ramanzina della professoressa di matematica si sederono per ascoltare la lezione.
La giornata fù noiosa,come le altre.Alex si addormentò un paio di volte.
Il ritorno a casa fu più piacevole.
Delle nuvole avena coperto il sole e un simpatico venticello si stanziava fresco.
Entro in casa e guardò la scena che stava accadendo.
Mentre Nick dormiva Vert con un pennarello(grande quanto lui) gli stava disegnando in faccia.
In cucina invece Daniel era mutato.
Dalla schiena invece di due paia di ali come Alex spuntavano ben quattro tentacoli neri,simili alla coda del quindicenne ma più lunghi e corpulenti.
La sua mano destra era diventata artigliata e il suo occhio sinistro rosso.
Ma il bello della scena e che stava usando i suoi tentacoli per cucinare.
-E' pronto- urlò mentre portava i piatti al tavolo e i tentacoli scomparivano all'interno della sua schiena.
-Riesci a controllarli?- si informò Alex.
-Si, all'inizio era difficile controllarli tutti e quattro insieme ma ora ci riesco senza problemi.
I loro poteri di trasformazioni non li avevano sin dalla nascita.
In Alex si risvegliarono all'eta di sette anni,ci aveva messo quattro mesi per imparare a volare.
A Daniel si erano risvegliati tre mesi prima e ancora doveva farci a completa abitudine.
Vert si avvicinò all'orecchiò di Alex -Alex,quando stamattina mi hai cacciato per farmi perdonare ti ho trovato una nuova anima.-
-Vert,non posso farmi vedere in giro in questi giorni.La Sede e sulle mie traccie.-
-Lo so,lo so.Ma questa anima è...diversa.- disse mentre gli si illuminavano gli occhi.
-In che senso?-
-Avverto un senso di piacere quanto lo individuata,un senso di fresco,quasi...glaciale.-
-Glaciale?- si informò Alex,Vert aveva stuzzicato la sua curiosità.
-Non so come spiegartelo...ma è diversa a quelle individuate fin ora.Si trova a un livello superiore.-
Alex ci pensò un pò su.
-Va bene.Ma dovremo essere discreti.Sia nei confronti della Sede si in quelli di Nick.-
-Ok capo!- disse Vert con un sorriso.


La notte scese veloce.
Alex si affacciò dalla finestra.Neanche un anima viva per strada.Completamente deserto.
-Pronto?- chiese Vert mentre assumeva la sua forma da corvo.
-pronto!-
Alex si levò la maglia che indossava rimanendo a petto nudo.
Lacerando la pelle le due ali da pipistrello spuntarono insieme alla coda da varano.Gli artigli ancora no...per il momento non ne aveva bisogno.
In bilico sulla finestra spalancò le ali,nonostante avessero fatto venire la pelle d'oca a chiunque sotto la luce della luna Alex e Vert le trovavano bellissime.
Con un salto si ritrovò nel cielo,luogo di libertà.
Vert volava di fronte a lui facendo strada verso "l'anima glaciale".
Volarono per ben venti minuti prima di raggiungere il luogo che Vert intendeva.
"HOTEL LEOPARDINI"
Un hotel a quattro stelle si parò di fronte a loro.
-Perfetto!In un hotel!Come faccio ad introdurmi in un hotel senza farmi vedere?-
-Non preoccuparti...ho un piano- gracchiò Vert tornando alla sua forma originale.


Elena uscì dalla doccia.
Si mise un asciugamano intorno al corpo e andò ad asciugarsi i capelli.
Con un pettine pettinava i suoi capelli corvini.
Appena asciugati e pettinati non potè fare a meno di contemplarsi di fronte allo specchio:
i suoi capelli neri erano raccolti con l'ausilio di un elastico,i suoi occhi verdi chiari si rifletterono nello specchio.
Notò che nonostante non fosse molto alta nell'ultimo anno il seno gli era cresciuto fino ad arrivare a un terza.
Non era mai stata vanitosa,non gli era mai interessato al suo aspetto.Però per la prima volta pensò di essere uno schianto.
Una risatina gli fuggi a quel pensiero.
Prese i vestiti che si era preparata prima della doccia.
Una maglietta con sopra il logo dei metallica e un paio di jeans blu.
Si sdraiò sul letto,quella giornata era stata molto stancante.
Aveva visitato insieme a suo padre tutta Roma.
Si soffermò a guardare la stanza in cui alloggiava.
Due letti con coperte rosse erano appoggiati a un muro,vicino ad essi un armadio.
Davanti a lei vi era un tavolo con sopra un televisore e il telecomando.
La stanza era piuttosto semplice e larga ma meglio così,lei non amava le cose complicate.
Le prese quasi un infarto quando la luce saltò.
Dalle urla che sentiva capì che era successo in tutto l'albergo.
Passarono cinque minuti e la luce non tornava.E nemmeno suo padre.
Elena sentì il rumore della porta aprirsi.
-Papà sei tu?- chiese la ragazza.
In tutta risposta la porta si richiuse.
Una creaturina gli apparì davanti alla punta del naso.
-Ma che cazzo?!Cosa sei?- strillò la ragazza vedendo la creaturina grigia con gli occhi gialli.
Lei in tutta risposta ridacchiò -Sai...non dovresti avere paura di me.Io ne avrei più di lui- disse indicando una creatura in fondo al letto.
Elena rimase scioccata a ciò ce vide:
il buoi la nascondeva ma nonostante questo poteva distinguere due enormi paia di ali e una coda da rettile.
E i suoi occhi,i suoi occhi rossi la scrutavano.
Prima che potesse fare qualcosa se la ritrovò sopra.
Due mani artigliate la bloccarono e la coda le copriva la bocca per non farla parlare.
Elena per colpa del buio non riusciva a vederne il volto,se non quei occhi rossi che la scrutavano in un mix di curiosità e omicidio.
-Stai zitta,non ci metterò molto-
Lasciò una delle mani e spostò la sua "zampa" al centro del petto.
Con un forte morso riuscì a far spostare la coda di quel poco che riusci a farla urlare.


Alex non riuscì a regire in tempo di fronte a quello che stava succedendo.
La ragazza con un morso era riuscita a fargli spostare di poco la cosa e stava chiamando il padre ma non fu quello che lo lasciò di sasso.
Gli aveva afferrato la mano artigliata e la aveva...congelata!
Sentì il giaccio salire fino al gomito,il gelo gli arrivo fino alle ossa.
Si liberò dalla presa saltando dalla parte opposta della stanza.
La porta fu abbattuta e una freccia sfiorò la testa di Alex.
Un uomo era alla porta con in mano una balestra -Muori bestia!-
"Cazzo!"
Preso dal panico sfondò la finestra con la coda e volò via.


Alex entro a scuola come al solito in  ritardo.
Quella mattina era  silenzioso:
come poteva una ragazza avergli congelato una mano?
Per quel che ne sapeva i maghi non esistevano,se non le fate.
Ma quella ragazza aveva l'aspetto completamente umano.Forse gli era sfuggito qualcosa?
Non aveva detto niente a Nick,per ora almeno.
Avrebbe aspettato che le acque si calmassero e poi ne avrebbero parlato.Vert aveva giurato di tenera a bocca chiusa.
Si lascio alle spalle i suoi pensieri quando la professoressa cominciò a parlare.
-Oggi abbiamo una nuova compagna,forse vieni avanti.-
Una ragazza con capelli neri e occhi verdi entro nella stanza e con un sorriso disse -Piacere,io sono Elena.-
  
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