Non è mai facile credere alla notizia di una morte di un caro parente, di un amico, o in questo caso di un famoso attore. Tutti muoriamo, ma quello che più ci sconvolge non è tanto la morte quanto il modo in cui si muore, a volte. E il peggiore, a mio parere, è quello di cedere alla depressione, la debolezza e al peso della vita che pian piano diventa sempre più gravoso sulle spalle di alcuni.
Robin Williams è stato e rimarrà per sempre uno dei miei attori preferiti. Ricordo ancora il modo in cui mi fece sorridere e riflettere, impaurire e rilassare con il suo modo di recitare, con i suoi personaggi così reali da far ridere e piangere allo stesso tempo; un pò bizzarri, un pò, comici, un pò drammatici, ma tutti così incredibilmente reali e concreti.
Ho volato con la fantasia e un pizzico di polvere di fata, amando capitan Uncino come mai lo aveva amato prima.
Ho provato il brivido di un gioco vivo e pericoloso, allo stesso tempo specchio di noi stessi.
Ho visto con gli occhi di un bambino troppo cresciuto, incompreso e amato alla fin fine.
Ho ammirato un bizzarro e poetico professore che si faceva benefattore e maestro di lezioni di vita.
Ho riso con i bambini malati eppure così fortunati ad avere come loro medico lo strambo Patch Adams, il medico clown.
Ho gridato spontaneamente Good Morning, Vietnam insieme al disk jokey Adrian Cronauer, amato per la sua capacità di alleggerire il peso della guerra e odiato per le sue verità scomode.
Ho desiderato essere una bambina fortunata avendo come tata una donna tarchiata, grossa e simpatica che alla fine si rivela essere il tuo stesso papà.
Ho riso e riflettuto così tanto insieme a questo grande attore e ai suoi film e ai suoi personaggi. Sembrava davvero che ogni volta portasse il buon umore e un barlume di speranza in ogni pellicola.
Eppure, per lui quella fiammella ha cominciato ad affievolirsi sempre di più, finchè appena due giorni fa, quel fuoco flebile si è spento. Per sempre.
Robin Williams è morto, e con lui un pezzo di me.

Sei sempre riuscito benissimo nei tuoi intenti e nel tuo ruolo, Robin. Ma mi dispiace informarti che questa volta mi hai dato un grande dispiacere. Questa volta hai fallito nel farmi sorridere o riflettere. Questa volta mi hai fatto piangere, mi hai tenuta sveglia un'intera notte con il pensiero di te che mi tormentava.
E' stupido e banale da dire, ma avrei voluto essere lì mentre lo facevi, mentre compivi quel gesto estremo, l'ultimo della tua vita che tu consideravi infelice e indegna di essere vissuta.
Ma... Non sei stato proprio tu a dirlo?
Vivere può essere un'avventura meravigliosa.
Era davvero già finita questa avventura, Robin? Era davvero così brutta questa avventura?
E allora io cosa posso fare se non augurarti, adesso che hai lasciato questo mondo, di essere finalmente felice, lì da qualche parte.

Ti saluto con il cuore appeso a un filo per il dispiacere, gli occhi umidi dalle lacrime e un ultimo sorriso a ricordare il grande che sei stato.
Addio, Robin Williams.