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Autore: I_S_Acquamarine    13/08/2014    4 recensioni
questa one shot partecipa al concorso "Scatti di vita: la memoria di un secolo" indetto su fabook da I concorsi di Marlene e Ned.
si cerca sempre qualcosa che ci dia pace. lo cerchiamo nel silenzio, lo cerchiamo durante il nostro cammino, ma non sappiamo di averlo trovato finché non ce l'abbiamo difronte.
quando lo troviamo ci accorgiamo che non durerà per sempre, che prima o poi dovremo rimetterci in cammino.
però, continuando a camminare, scopriamo cose su noi stessi che non conoscevamo e ci rendiamo conto di una cosa: quello che cerchiamo dobbiamo trovarlo dentro di noi.
ogni viaggio comporta una scoperta, se siamo disposti ad accettarla
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CERCANDO ME STESSO

 

Silenzio.

Ecco quello che cerco camminando in questa campagna.

No, non è propriamente esatto.

Non sto cercando un tipo di silenzio.

Quel silenzio che non è solo l'assenza di rumori e suoni, ma quel silenzio interiore che ti permette di essere in pace con te stesso.

Un tipo di silenzio difficile da ottenere, il silenzio dell'anima.

Cammino ascoltando il leggero soffiare del vento che fa ondeggiare dolcemente i fiori.

Assaporo le dolci essenze dei fiori di campo che si disperdono nell'aria, leggere e delicate.

Ascolto il dolce mormorio della natura attorno a me e mi rendo conto che mi manca qualcosa.

Questa pace, questo silenzio, non è quello che vado cercando.

Il cielo azzurro sopra di me è allegro, ma non riesco ad apprezzarlo come vorrei.

Sento un'inquietudine dentro che non mi fa apprezzare la bellezza di questa campagna incontaminata.

I colori dei fiori mi sembrano smorti, nonostante la vivacità dei loro colori.

Camminare a piedi scalzi nell'erba non mi dona la stessa gioia che mi dava da bambino.

Cos'è che è cambiato?

Perché la mia anima è in tumulto, inquieta, nonostante la pace che regna in questo piccolo angolo di mondo?

Perché non riesco a trovare la pace che vorrei?

Sento che qualcosa mi manca, ma non saprei dire cosa.

Non so neanche che nome dare a questa sensazione.

Continuo a camminare senza sapere dove sto andando, cammino soltanto.

Prima o poi scoprirò qual'è la mia meta e la raggiungerò.

Per ora sto solo vagando senza meta.

Questa campagna mi offre sempre fiori, piante e profumi nuovi, ma nessuno è ciò che cerco.

Dinanzi a me si mostrano sempre nuovi colori, nuove forme, ma nulla calma la mia inquietudine, nulla riesce a darmi quella pace interiore che cerco.

Contino il mio viaggio, ma nulla di quello che incontro sembra essere la soluzione a quello che cerco.

Nulla, eppure continuo il mio viaggio.

A volte la speranza mi abbandona, ma in qualche modo riesco a non mollare.

Poi, un giorno, ecco che un qualcosa mi colpisce.

Ci metto un po' a riconoscere cosa sia.

È difficile credere che dopo tutto questo vagabondare sono riuscito a trovare quello che cercavo senza neanche sapere cosa fosse.

Non è un profumo, non è un fiore, non è un soffio di vento particolare e non è una pianta specifica.

È tutto questo e allo stesso tempo non lo è.

È qualcosa di più, ma allo stesso tempo qualcosa di meno.

È qualcosa di unico, indescrivibile, bellissimo.

Mi dona quella pace che ho cercato fino ad adesso, quella pace interiore che non riuscivo a trovare.

Finalmente ho sentito di essere nel posto dove dovevo essere, ho sentito di essere arrivato in quella che era sempre stata la mia casa.

Tutte le pene patite durante il mio viaggio, tutte quelle bellezze che non mi avevano colpito, tutto quello che avevo visto e imparato, ora finalmente avevano un senso.

Non avevo vagato nel silenzio come credevo.

Intorno a me era pieno di voci, ma io non le ascoltavo nel modo giusto.

Ora che finalmente ero arrivato alla mia meta riuscivo a vedere ed a sentire nel modo giusto.

Quella pace che mi era penetrata nel cuore e nell'anima mi aveva donato il silenzio giusto per poter ascoltare quello che mi stava attorno.

Ora tutto mi sembrava vero, concreto, vivo.

Avevo imparato a vedere il mondo con occhi nuovi.

La solitudine in cui credevo di essere costretto mi ha dato molto, ma mi ha anche tolto molto.

Le ferite della solitudine sono difficili da guarire.

Ma quel che lascia, se si è abbastanza forti da sopportarla, è qualcosa di impagabile.

Ti lascia un pezzo di te che altrimenti non avresti mai avuto.

Quel pezzo che ti farà riconoscere il posto più adatto a te.

Il silenzio interiore è quello che ho guadagnato dalla mia solitudine, da quel lungo pellegrinaggio tra i campi della mia anima.

Ora sono qui, alla meta, ma vedo davanti a me un nuovo sentiero.

Un sentiero sconosciuto che non so dove mi porterà.

Dietro di me c'è la strada che ho fatto per arrivare fin qui.

Non tornerò indietro, non posso farlo, posso solo andare avanti.

Per ora, però, rimarrò qui a riposarmi un po'.

Non è ancora tempo per un altro viaggio.

Voglio godermi quello che mi sono conquistato.

Quando questo non basterà più a darmi la pace che tanto agogno ricomincerò a camminare sicuro che arriverò dove devo arrivare.

Non sarò solo, mai più.

Ora ho un posto dove posso tornare.

È ora, devo partire.

Camminerò, correrò, contemplerò quello che troverò finché non sarò certo di aver trovato quello di cui ho bisogno.

Tutto questo nella consapevolezza che ora ho un posto dove posso tornare per riposare.

Parto guardando il cielo che ora non mi pare più così triste come prima.

Ora splende allegro di un azzurro giocoso.

Sì, qualcosa è cambiato.

Magari, in questo cammino, riuscirò a conquistarmi il sole, chi lo sa.

L'unica cosa che posso fare è continuare ad avanzare e vedere dove mi porta il vento, sicuro che alle fine troverò quello che cerco.

Silenzio, pace e tranquillità, ora so cosa sono d'avvero.

Dove mi porteranno ora queste scoperte?

C'è solo un modo per scoprirlo: percorrere quel sentiero che vedo di fronte a me.

Cammino senza sapere dove sto andando.

Cammino soltanto.

Cammino nella mia anima.






ok, non so come mi è uscita, ma spero che sia gradita.
prima volta che partecipo ad un concorso del genere. l'immagine è la numero 8 se qualcuno fosse interessato.
spero che sia piaciuta, perché io non so proprio come considerarla.

   
 
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