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Autore: Unique_1D    13/08/2014    1 recensioni
Tratto da una storia vera...
Una volta tanto, ci vuole una festa in piena regola, con i propri amici... Magari senza aspettarselo è ancora più bello non credete?
Può essere una soluzione se avete un' amica speciale con cui scusarsi o sdebitarsi per avervi tolto dai guai o per avervi fatte felici.
Spero vi piaccia ;)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HAPPY BIRTHDAY!!! 

" And we danced all night to the best song ever
we knew every line now i can' t remember
how it goes but i know that i won' t forget  her cause we danced all night to the best song ever.
I think it went oh,oh,oh.
I think it went  yeah, yeah, yeah.
I think it goes..."
 
 E' così che mi sveglio ogni giorno.

Apro gli occhi sempre al ritornello di "Best song ever" degli One Direction.

L' unica canzone che mi fa iniziare la giornata di buon umore.

L' unica cosa che mi secca, è fare la solite cose; come andare a scuola! Odio andarci... Come tutti credo.

Mi chiamo Teresa e sono la migliore amica di una delle più matte della scuola...Positivamente, ovvio.

Elisa, il motivo per andare avanti, mi ha aiutato così tante volte che non so ancora come  sdebitarmi!

E' solo per opera sua se sono stata con il ragazzo che mi piaceva tanto, anche se diceva che non era il tipo giusto e purtroppo era  vero.

Presi un paio di pantaloni e una maglietta, mi preparai e uscii di casa, diretta alla fermata dove mi veniva a prendere lo scuolabus.

Dopo circa dieci minuti vidi il pulmino giallo avvicinarsi.

Salii come al solito diretti verso le altre fermate.

 
<< Ciao Tere! >> Mi salutò Alessandro, un' altro amico.

Mi sedetti accanto a lui e sorrisi di risposta.

Continuammo a parlare di musica fino ad arrivare alla fermata di Daniele, un ragazzo su cui metto gli occhi dall' inizio dell' anno; fa la terza media ma non oso parlargli, mi limito a guardarlo ogni mattina.

Arrivati davanti la scuola, io e Alessandro ci mettemmo nel solito angolo alla fine del muretto dove presto ci raggiungono tutti i compagni di classe tra cui anche Elisa.

Ogni mattina sembriamo tutti zombie, con le occhiaie sotto agli occhi o camminiamo più lenti di una lumaca.

Entriamo al suono della campanella e ci prepariamo per le  prime due ore di matematica, con la professoressa più noiosa di tutta la scuola.

Il tempo scorre lentissimo ma finalmente la campanella suona e inizia la prima ricreazione.

Corro da Elisa che parla sempre di Lorenzo...

Non posso biasimarla, è un ragazzo bellissimo, forse tra i più desiderati di tutta la scuola. Ha gli occhi più azzurri del cielo, abbastanza alto e capelli castani, molto simpatico e studioso, anche se non sembrerebbe visto il suo atteggiamento da "Sono il più bello e più figo".

Il resto delle ore passano in fretta e mi ritrovo già sul solito pulmino giallo che mi riporta a casa.

Mangiai velocemente e mi sbrigai a fare i compiti per avere il pomeriggio libero, quado sento vibrare il telefono.

Lessi il messaggio e ne rimasi stupita...Finalmente qualcosa di nuovo da fare!
  
<< Ciao Teresa! Sono la mamma di Elisa, fra poco sarà il suo compleanno e volevo sapere se potresti aiutarmi ad organizzargli una festa a sorpresa, ad invitare qualche amico magari... >>
  
Dopo aver avuto il consenso di mia madre, al quanto felice, risposi al messaggio.

 
<< Certo! E' un piacere per me!  >>
 
Cominciai a parlare con la madre e mi disse quando ci sarebbe stata la festa.

Il giorno dopo ne parlai subito con Alessandro che si offrì per darmi una mano a spargere la voce agli invitati che avevo scritto su una lista.

A scuola filò tutto liscio e il trenta marzo si avvicinava.

La mamma chiese se avrei invitato anche Lorenzo, sapendo che le piaceva.

Promisi che ci sarei riuscita e con un pò di difficoltà ci riuscii.

Era difficile parlare con lui, ma no perchè mi imbarazzava, ma perchè era sempre occupato e ci misi due giorni per spiegargli tutto!

Il 30 marzo era arrivato, Elisa e la madre stavano andando in pizzeria a prendere la pizza con la scusa che quella sera avrebbero mangiato la pizza con i nonni, che invece erano già tornati dal saggio della sorellina Aurora.

Anche Giorgia, la vicina di Elisa, ci aiutò; una ragazza bassa dagli occhi e capelli castani.

Alessandro metteva le decorazioni sul lampadario, stelle filanti di carnevale, per precisare.

I nonni aiutavano Giorgia a spalmare la Nutella sul pane, mentre io rispondevo alle chiamate degli invitati sul mio telefono, che squillava ogni secondo.

Alessandro andò a prendere tutti davanti al ristorante dove avevo dato loro l' incontro per poi condurli a casa di Elisa, dove sarebbe stato troppo difficile da spiegare per condurli lì.

Finiti i preparativi,  aspettavamo Elisa con impazienza, ognuno con un palloncino in mano da tirarle quando sarebbe entrata.

La nonna stava fuori dalla porta per avvisarci quando sarebbero tornati.

Eravamo otto:
Ginevra, Alessandro, Alessandra, sofia, Lorenzo e Valerio erano nostri compagni di classe.
Poi Chiara che faceva parte del nostro corso di inglese extrascolare  e Giorgia, la vicina.
Prima riuscisse a spostarsi, avevo Lorenzo accanto che si era incastrato in una poltroncina da bambini fabbricata dal nonno di Elisa, che fa il tappezziere; lo aiutai ad uscire mentre Alessandra moriva dalle risate dietro la sua muraglia di sedie accanto alla porta.

Chiara e Giorgia stavano sotto il tavolo degli stuzzichini, Alessandro, Valerio, Ginevra, Sofia e Lorenzo, che si era aggiunto all' ultimo secondo, si erano nascosti dietro al divano sotto le scale.
Dopo  grida di ansia, la nonna aprì la porta e ci avvisò che stavano con la macchina davanti al cancello, automaticamente, calò un silenzio tombale anche se qualche risatina scappava un pò a tutti.

La porta si aprì ed entrò un' Elisa confusa alla vista di stelle filanti e palloncini sparsi.

 
<< Ma che è sta roba? >> Esclamò a modo suo.

          SORPRESAAA!
Gridarono tutti in coro sbucando fuori dai propri nascondigli.
Elisa venne travolta da un' ondata di palloncini rosa e una massa di persone.
 Si portò una mano al cuore e salutò tutti.
Rimase sorpresa soprattutto della presenza di Lorenzo.
Cominciammo tutti a giocare a just dance e all' ora della torta furono scattate molte foto.

Sulla torta  c' era una foto di Emis Killa e tutti ne volevano un pezzo.
Giocammo a pallavolo anche se i maschi preferivano giocare a calcio.
Mentre i ragazzi facevano dei tiri, decisi di andare a vederli dall' altalena, così cominciai a dondolarmi tranquilla finchè non mi arrivò una pallonata in faccia da parte di Lorenzo.

Scoppiammo a ridere mentre ripulivo gli occhiali un pò sporchi di terra.
C' era molta musica, ma la principale ovviamente era Emis Killa che cantavamo tutte. E' un cantante che ci mise tutti d' accordo, la cantavamo tutti anche i ragazzi, senza prenderci in giro come fanno spesso.

Mentre la festa andava al termine, porsi i regali ad Elisa, che entusiasta, li scartava.
All’ interno trovò una maglia a righe bianca e rosa con un giacchetto di jeans bianco, il tutto da abbinare a tre paia di orecchini a forma di piuma rosa, verde o blu, una collana a forma di stella marina e un’ altra maglietta.

Verso le dieci e mezza di sera, gli invitati cominciarono ad andare via fino a rimanere solo io ed Elisa.
La mamma mi ringraziò moltissimo e Elisa, specialmente per aver invitato Lorenzo.

Fra qualche minuto, mia madre mi sarebbe venuta a prendermi e con quei pochi cercai di aiutare a sistemare qualcosa.
Alle undici andai via e salutai Elisa lasciandola andare a dormire e sicuramente a sognare Lorenzo…
 
 
ANGOLO SCRITTRICE
Ciao a tutte! Spero che questa storia vi piaccia, come ho già detto è tratta da una storia vera e volevo scriverla già da molto tempo…Da marzo precisamente. Ahahaha. Voglio dedicarla a Elisa, la mia migliore amica e a chi si è innamorata di un ragazzo  ed è timida.
E’ un gesto che mi è piaciuto fare con molto piacere anche se scleravo ogni giorno perché  le persone non capivano specialmente i genitori.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
   
 
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