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Autore: painless    13/08/2014    2 recensioni
Nobody see, nobody knows, we are a secret can't be expose.
That's how it is, that's how it goes, far from the others, close to each other.
Uncoven - Zara Larsson
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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 “Come hai potuto Lou?! Come?!” - continuava ad urlare il riccio con il volto ricoperto di lacrime.

“Mi hanno costretto Harry! Sai che non lo penso davvero!”

“Stronzate, stronzate! Tutte stronzate!”

Le urla del riccio risuonavano per tutto l'appartamento accompagnate dal tonfo degli oggetti che gettava a terra.

“Harry ti prego: smettila. Vieni qui e abbracciami. Io ti amo”

Il moro dagli occhi oceano sussurrò quella richiesta, quella dichiarazione, tanto flebilmente che per un attimo credette di averla unicamente pensata.

Il silenzio tombale regnava tra i due, un silenzio pesante, triste, interrotto a momenti dai singhiozzi e dal pesante respiro del riccio e dai sospiri dell'altro moro.

Il pavimento era cosparso di macerie, Harry aveva distrutto tutto ciò che li circondava, o meglio, tutto tranne una foto, la loro foto.

Perchè si, tra tutte le loro foto, quella per loro era particolare, era il simbolo del loro amore, di quell'amore tanto forte che li aveva sorretti fino ad ora, che li aveva spinti a rimanere uniti nonostante le innumerevoli avversità.

Lou se ne accorse, e per un istante si perse nei ricordi.

* * *

Two years ago

 

“Dai Harry ti prego! Solo un giro! Non lasciarmi da solo come uno stupido!”

Il moro continuava a supplicare Harry come un bambino supplica i genitori per avere un nuovo giocattolo.

“No Lou, non mi va! Non voglio! Starò qui sotto a guardarti e ti terrò il giacchino. Non fare il bambino!”

“Ti prego Hazza! Ti prego ti prego ti prego ti prego!”

“Lou ti ho detto di no!”

Il rossore sul volto di Harry diventava sempre più evidente, e l'amico sembrò accorgersene.

“Harry stai diventando tutto rosso. Non dirmi che hai paura delle montagne russe!?”

Harry per poco non svenì.

Le montagne russe non gli erano mai piaciute per il semplice motivo che lui odia le altezze, ha sempre sofferto di vertigini, ma questo non voleva che si venisse a sapere. Sopratutto non voleva che Louis, Louis Tomlinson, il suo Lou, il suo uomo, venisse a saperlo. Non voleva sembrare una femminuccia davanti a lui.

Louis per Harry era un modello, era tutto ciò che non è mai potuto essere.

Voleva avere la sua risata, i suoi occhi, il suo sorriso, il suo carisma.

Essere come Louis era sempre stato il suo sogno, ma quando la vita non ti permette di realizzare i tuoi sogni, devi riuscire ad adattarti.

E' per questo che il giorno in cui il riccio e il moro si incontrarono, Harry decise che Louis sarebbe dovuto essere suo.

Se non poteva essere lui, si sarebbe accontentato di averlo al suo fianco ogni giorno della sua vita, senza però rendersi conto che forse il suo sogno più grande non era essere come quel ragazzo, ma avere quel ragazzo.

Quando Harry non rispose alle supposizioni di Lou, l'ultimo capì di aver colto nel segno.

Gli si avvicinò e delicatamente, appoggiando la sua mano sul suo fianco, sussurrò all'orecchio del riccio:

“Non hai nulla da temere finché ci sono io con te, piccolo. Non ti succederà nulla. Ti proteggerò da qualsiasi cosa e da chiunque voglia ferirti. Tra le mie braccia sei al sicuro”

Gli tese la mano, ed Harry, ancora rosso il volto e tremante per le parole che gli erano state sussurrate poco prima, afferrò incerto la mano del suo ragazzo e insieme salirono sulle montagne russe.

Harry era tremendamente terrorizzato, ma una volta in cima, quando Lou afferrò la sua mano, si sentì sicuro, come se potesse affrontare qualsiasi cosa.

Nello stesso momento Lou si sentì imbattibile, come un supereroe che salva una povera ragazza innocente dal nemico. Ma non era una ragazza qualunque quella che stava salvando, stava salvando l'amore della sua vita dall'essere trascinato in balia delle paure, e si sentiva orgoglioso di questo.

Entrambi, in quel momento si guardarono negli occhi, e capirono che non erano destinati a nessun altro se non gli uni agli altri.

Un flash risvegliò i due dal loro momento di trance.

Una macchinetta automatica aveva appena scattato loro una foto, la foto.

Quella foto che misero sulla loro mensola, come segno di amore eterno.

* * *

Louis si riprese da quel momento di annebbiamento causato dai ricordi e una lacrima gli rigò il viso.

Il riccio se ne accorse.

Fece per fare un passo verso di lui, ma si fermò.

Sono ancora incazzato” - continuava a ripetersi tra se e se.

Posso farcela, posso evitarlo. Questa volta posso vincere io”

Continuò ad osservare le lacrime sul volto del suo ragazzo scendere copiosamente, e una lacrima scivolò via anche a lui.

Portò lo sguardo al pavimento e l'unica cosa che riuscì a vedere erano i resti di una loro foto incorniciata scattata il mese prima.

Nel giro di pochi secondi la sua vista si annebbiò e la foto venne segnata dalle lacrime amare del riccio.

Si voltò verso la grande vetrata alla sua sinistra.

Il cielo fuori era grigio, cosparso da grandi nuvoloni neri pronti a scaricare sull'intera città la loro pioggia.

Non gli fu difficile pensare a come sarebbe migliore la sua vita se fosse terminata da un pezzo.

Niente problemi, niente relazioni da nascondere, niente litigi, e il suo ragazzo, senza di lui non avrebbe più problemi.

Che fosse rimasto in vita o meno, non avrebbe fatto poi tutta questa differenza.

Era già morto dentro ormai, non c'era niente, nessuno che potesse salvarlo.

Lui era morto, un morto che camminava nelle strade piovose di Londra.

Un morto incapace di esprimere i propri sentimenti.

Un morto carico di rabbia verso la propria casa discografica, un morto carico di rabbia verso la fama.

Il suo ragazzo intanto era scivolato a terra sulle sue ginocchia.

Poteva vedere delle macchie di sangue sulla moquette, provocate dall'impatto che i vetri avevano avuto contro la pelle del moro.

Le lacrime scendevano senza sosta e ogni secondo più abbondantemente.

I suoi occhi erano un fiume in piena, e non c'erano argini che non potessero contenere le sue lacrime se non le braccia caldi e accoglienti del riccio.

“Lou”

La voce del riccio sembrò un raggio di sole durante la tempesta.

“Harry”

“Tu mi ami ancora?”

“Come fosse il primo giorno Harry”

“Perchè hai detto che siamo una grande stronzata?”
“Mi hanno costretto Harry! Io non lo penso. Io, io ti amo. Ti amo come non ho mai amato nessuno Harry”

“Ti amo anche io, Lou”

Harry scivolò a terra vicino al moro.

Si abbracciarono, entrambi ancora in preda ai singhiozzi e con i volti segnati dalle lacrime.

Quando le loro pelli si sfiorarono chiusero i loro occhi rossi e per pochi secondi dimenticarono tutto il dolore che li affliggeva.

Il riccio nascose il volto nell'incavo del collo sottile di Lou, il quale cuore continuava a battere all'impazzata per la paura che tutto ciò un giorno potesse finire, per la paura che un giorno avesse perso il suo amato riccio, il suo fifone, il suo cuoco provetto.

“Non ce la faccio a vivere così Lou”

Aveva sussurrato l'amore della sua vita nel suo collo.

“Neanche io Harry, neanche io”

“Voglio viverti, non nasconderti”

“Voglio sposarti Harry, non condividerti”

Per un momento nessuno dei due si rese conto di ciò che davvero Lou aveva detto.

“Lou?”

“Si Harry?”
“Davvero vuoi sposarmi?”
“Si che lo voglio Harry. L'ho sempre voluto e lo vorrò sempre. Lo vorrò finchè non riusciremo a farlo”

“Ma non possiamo. Insomma, la modest, la band, i fan...perderemo tutto”
“Non mi importa Harry. Io voglio te, e se per averti devo perdere tutto questo sono disposto a perderlo”

“Dici sul serio?”
“Si Harry”

“Lo voglio Lou”
“Sul serio?”
“Si Lou. Voglio passare il resto della mia vita con te”

I due si guardarono per pochi secondi fino al momento in cui annullarono la distanza che c'era tra loro con un bacio esasperato. Uno di quei baci che reclama la passione, l'amore.

Dormirono in soggiorno quella notte, sulle proprie macerie, affianco alla loro foto, e si promisero, ancora una volta, amore eterno.

* * *

1 week later

“Vuoi tu, Louis Tomlinson, prendere il qui presente Harry Styles, come tuo legittimo sposo e amarlo ed onorarlo, nella gioia e nel dolore, in salute e nella malattia, finchè morte non vi separi?”

“Lo voglio”

“Vuoi tu, Harry Styles, prendere il qui presente Louis Tomlinson, come tuo legittimo sposo e amarlo ed onorarlo, nella gioia e nel dolore, in salute e nella malattia, finchè morte non vi separi?”

“Lo voglio”

“Con il potere conferitomi, ho il piacere di unirvi in matrimonio come marito e marito”

 

Entrambi avevano gli occhi colmi di felicità e sul punto di crollare in lacrime.

Erano insieme, lì, in quella chiesa, senza nessuno, solo loro due, a giurarsi finalmente amore eterno e a legarli l'uno all'altro per la vita.

Avrebbero davvero voluto una cerimonia in grande stile, con amici, parenti, i ragazzi della band, ma non potevano. Sarebbe stato troppo pericoloso, sopratutto se la M!M li avesse scoperti.

I due si baciarono, e non ci fu bacio più bello di quello.

Si appartenevano, e niente e nessuno avrebbe potuto separarli.

Sarebbero rimasti insieme, anche se nel segreto, anche se nel buio della notte.

Loro si sarebbero amati a vita in qualunque modo.

Una volta in macchina si avviarono nuovamente verso il loro albergo.

Harry accese la radio e delle note delicate iniziarono a riempire lo spazio dell'auto.

Nobody see, nobody knows, we are a secret can't be expose.

That's how it is, that's how it goes, far from the others, close to each other.

I due si guardarono negli occhi e non poterono fare a meno di sorridere, anche se era un sorriso amaro il loro.

Un segreto, ecco ciò che erano.

Un secreto che bisognava tenere nascosto.

Si sarebbero allontanati dagli altri, ma mai gli uni dagli altri.

Loro si amavano, si amavano con tutta l'anima.

 

   
 
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