Raccolta
di
one shot ispirate alla Fan Fiction “30
Days”
«Caroline
sei pronta? Se non ti muovi non riusciamo ad andare al parco»
dissi a mia sorella entrando in camera sua.
Mia madre le stava allacciando le scarpine mentre lei mi guardava
entrare con
quegli occhi più azzurri del cielo e le guance rosse
«Mi fai i codini Claire?
Dopo possiamo andare» sorrisi e mi avvicinai alla mia
sorellina, presi la
spazzola posata sul comodino e cominciai a pettinarle i capelli biondi,
le feci
due codini alti per poi lasciarle un bacio sulla testa «Ecco
fatto, ora sei
bellissima, andiamo?» mi prese la mano, salutò mia
madre e insieme uscimmo di
casa.
La brezza estiva di Dover ci colpì subito facendo svolazzare
i miei capelli
mentre Caroline saltellava al mio fianco facendo dondolare i codini
biondi.
«Mi raccomando Caroline, io mi siedo su questa panchina, fai
la brava, non
parlare con gli sconosciuti e non fare la prepotente con gli altri
bambini ok?»
la piccola annuì lasciandomi un tenero bacio sulla guancia,
le sorrisi
sistemandole i codini e la lasciai andare a giocare con gli altri
bambini.
Tutte le panchine erano occupate da mamme che erano intente a parlare
tra di
loro di come i mariti fossero poco presenti a causa del lavoro o di
come i
figli le facessero stressare.
Mi sedetti così sull’unica panchina dove
c’era un ragazzo immerso nella lettura
di un libro enorme, doveva essere un libro universitario pensai. Lo
guardai per
qualche secondo, era strano vedere un tipo così al parco
dove c’erano i bambini
a giocare sugli scivoli e sulle altalene, era vestito totalmente di
nero e le
sue braccia erano ricoperte di tatuaggi, non riuscivo a vedergli la
faccia,
dato che era chinato a leggere, ma fisicamente non era per niente male.
Tirai fuori il mio fidato libro “I passi
dell’amore” di Nicholas Sparks e cominciai
a leggere, con la coda dell’occhio vidi il ragazzo accanto a
me girarsi per
osservarmi come avevo fatto io poco prima con lui, per poi tornare a
concentrarsi sul suo libro.
Non seppi quantificare il tempo passato quando Caroline corse da me con
i suoi
occhioni blu pieni di lacrime e un ginocchio completamente sbucciato
«Claire,
sono caduta » mi disse cercando di controllare i singhiozzi.
La guardai nel
panico, non perché non sapessi cosa fare, ma odiavo vedere
la mia sorellina con
una ferita «Siediti qui Caroline» la sollevai e la
feci sedere sulla panchina
esaminando il danno, sentirla singhiozzare e vedere il ginocchio
arrossato e
sbucciato stava per fare piangere anche me «Fa male Claire,
brucia»
singhiozzava Caroline strofinandosi gli occhi con le guance rosse e le
labbra
imbronciate, stavo andando nel panico.
«Ecco tesoro, vedrai che adesso passa» sentii una
voce roca vicino a me e vidi
il ragazzo che prima era seduto sulla panchina con un fazzoletto in
mano che
tamponava la ferita di Caroline. Era incredibile il contrasto tra i
suoi
vestiti e i suoi tatuaggi con la dolcezza con la quale stava curando il
ginocchio di mia sorella, mi fermai a guardarlo mentre sentivo i
singhiozzi
della bambina diminuire sempre di più.
Era il ragazzo più bello che avessi mai visto, gli occhi
erano così verdi da
fare invidia alle foglie degli alberi, aveva un piccolo sorriso sulle
labbra
che erano così rosee da sembrare dipinte,
l’accenno di due fossette sulle
guance e i capelli un po’ scompigliati dal vento.
Riportai la mia attenzione a Caroline che ora si strofinava gli occhi,
ma aveva
smesso di piangere «Ecco fatto, hai visto? Il tuo ginocchio
tornerà più bello
di prima» disse alzandosi e sorridendo mettendo in mostra una
fila di denti
perfetti.
«Caroline come si dice?» dissi a mia sorella, la
mia voce uscii poco più alta
di un sussurro a causa delle farfalle che avevo nello stomaco
«Grazie» si sentì
la voce di Caroline flebile e ancora tremante a causa dei singhiozzi.
«Mi permetti di offrire un gelato alla tua sorellina?
È un peccato vedere il
suo viso così triste» mi disse lo sconosciuto,
sapevo che era l’ultima cosa che
avrei dovuto fare, permettere ad un ragazzo sconosciuto di offrire un
gelato a
mia sorella, in un parco, dove apparentemente lui non aveva nessuno da
controllare, ma Caroline mi guardava con i suoi occhi da cucciolo che
ora erano
anche lucidi per via delle lacrime, mentre quel ragazzo mi guardava con
quegli
occhi magnetici che sembravano volessero entrarmi nell’anima,
annuii incapace
di far uscire qualsiasi suono dalla mia bocca.
Vidi lo sconosciuto prendere Caroline per mano e avviarsi verso il
banchetto
dei gelati, mi sedetti sulla panchina e osservai come quel ragazzo
vestito di
nero e con le braccia piene di tatuaggi, si stava prendendo cura della
mia
sorellina.
Tornarono qualche minuto dopo, Caroline aveva in mano un cono
più grande della
sua faccia, mentre lo sconosciuto le accarezzava delicatamente i
capelli,
sorrisi e allungai la mano per prendere quella di Caroline
«Grazie mille» dissi
al ragazzo che mi sorrise facendo sciogliere il mio cuore, possibile
che
potesse esistere un ragazzo così bello sulla faccia della
terra? «Figurati! –
si abbassò al livello di Caroline – Ci vediamo
presto piccolina» le lasciò un
bacio sulla fronte e si allontanò lasciandomi con la bocca
aperta e con lo
stomaco sottosopra, avrei almeno voluto sapere il suo nome, invece lo
guardai
allontanarsi incapace di dire qualcosa.
Mi sentii tirare dal basso «Claire, andiamo a casa? Non ho
più voglia di
giocare» annuii a mia sorella e insieme ci avviammo a casa.
Appena
aprii la porta di casa, vidi Caroline correre in cucina dai miei
genitori, la seguii lentamente e mi sedetti al bancone della cucina
«Mamma, mi
sono sbucciata un ginocchio, ma un ragazzo è stato
gentilissimo e mi ha curato,
poi mi ha anche offerto un gelato gigante» disse felice come
se fosse il suo
compleanno, mia madre mi guardò un po’ storta, ma
non disse niente, fu mio
padre a parlare per lei « Claire, hai permesso che uno
sconosciuto offrisse un
gelato a tua sorella?» sbuffai, perché Caroline
doveva sempre raccontare tutto
quello che le succedeva? Poi non le era successo niente,
perché prendersela
così tanto con me?
«Papà ero lì anche io, non ho lasciato
che si allontanasse, e poi era un
ragazzo che avrà avuto la mia età, non un vecchio
maniaco, sta’ tranquillo» mio
padre era eccessivamente protettivo nei confronti delle sue figlie,
come se non
sapessi badare a me stessa, avevo 19 anni, quasi 20, non ero una
bambina e
sapevo prendermi cura della mia sorellina «Sta’
più attenta la prossima volta»
disse tornando con l’attenzione sul giornale che aveva in
mano, alzai gli occhi
al cielo «Vado in camera mia, chiamatemi quando la cena
è pronta» mi alzai e
corsi al piano di sopra, chiusi la porta dietro di me e andai alla mia
scrivania.
Tirai fuori le mie matite e i miei fogli e cominciai a disegnare.
Non volevo assolutamente dimenticare il volto perfetto del ragazzo che
avevo
visto al parco, volevo disegnarlo ora che ce l’avevo in mente
fresco, avrei
voluto anche ricordarmi tutti i dettagli dei suoi tatuaggi, ma non ero
stata
abbastanza attenta.
Sperai di riuscire a disegnare alla perfezione tutti i dettagli che ero
riuscita a cogliere guardandolo per quei pochi minuti, certo nemmeno
Raffaello
avrebbe potuto raffigurare alla perfezione un ragazzo così
bello, ma avevo
bisogno di disegnarlo perché con ogni probabilità
non l’avrei mai più rivisto.
Finii il mio disegno quando ormai era notte fonda, interrompendomi solo
per
andare a mangiare, lo conservai nella mia cartelletta facendo
particolare
attenzione a non sgualcirlo, quel disegno era l’unico modo
che avevo per
guardarlo quando volevo.
Sarei tornata in quel parco, sarei tornata a cercarlo perché
sentivo che era un
ragazzo speciale.
Eccomi
tornata con la prima shot, come potevo non cominciare con il primo
incontro?
Le shot, con ogni probabilità, saranno tutte raccontate dal
punto di vista di
Claire.
Spero che non vi deludano e che vi piacciano tanto quanto vi
è piaciuta la
storia originale!
Molti di voi mi hanno scritto in chat privata o su Twitter e volevo
farvi
sapere che questa cosa mi riempie il cuore di gioia, siete
gentilissimi!!
Per ora ho scritto 6 shot, non so quante saranno e non so con quanta
frequenza
verranno pubblicate!
Intanto vi lascio i miei contatti
Facebook: Sil Efp
Twitter: ImSil__
Ask: Rupert__
E faccio un po’ di pubblicità alla mia long “The Neighbor” e ad una shot che ho postato
ieri Black
Keys
Un bacio
Sil