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Autore: MartaKim    15/08/2014    1 recensioni
Questa è la storia di una ragazza di ventanni, il suo nome è Martina Solazzo e racconterà di come la sua vita sia cambiata da quella monotona di nullafacente a quella di indaffarata aiuto-segretaria del manager di un gruppo coreano molto famoso, composto da 7 bellissimi principi asiatici. Cosa succederà a questa ragazza? Si farà soggiogare dalla bellezza stupefacente dei 7 ragazzi con cui, ahimè, dovrà convivere? Sono tante le avventure, (o disavventure?), che dovrà affrontare, ardui gli ostali da superare, per non parlare di un'avventura amorosa piena di nuove sensazioni, sorprese strane e tanto altro!
Se la storia vi interessa, leggete i miei capitoli!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Il bacio.

"Questa è la tua camera, MinHyuk?" chiesi nuovamente, avvicinandomi sempre di più a lui.
Leggevo il terrore nei suoi occhi e questo non faceva altro che farmi infuriare ancora di più, lasciandomi guidare dai miei piedi fino ad arrivargli sotto il naso.
"Rispondimi." sibilai io, facendolo indietreggiare con il mio sguardo gelido e furioso.
"Che importanza ha la risposta? Esci di qui e lasciami solo." sussurrò lui, apparentemente impassibile.
"Che importanza?! Spero tu stia scherzando, Lee MinHyuk!" risposi io, alzando il tono della mia voce.
Fu un attimo e tutto cambiò.
Qualcosa cambiò nei suoi occhi, vidi una luce terribilmente pericolosa attraversare il suo sguardo, trasformandolo da terrorizzato in aggressivo.
Mi afferrò le spalle e scambiò le posizioni, sbattendomi contro il muro.
Mugolai di dolore, stringendo per un attimo gli occhi, incredula e sorpresa da quella sua reazione improvvisa.
Spalancai gli occhi e lo guardai, leggermente spaventata da quel suo sguardo di fuoco.
"Sei davvero una scocciatura, sai?" mi disse, quasi ringhiandomi addosso.
"Ah, io?! Sei tu quello impossibile e cattivo! Sei tu quello che mi infastidisce sempre! Sei tu quello che mi..." mi stavo lasciando trasportare dal mio cuore, finendo per dire cose che era meglio evitare.
Mi bloccai in tempo e mi tappai la bocca, distogliendo lo sguardo e maledicendomi mentalmente.
"Oh, continua ti prego. Intendevi forse ' Sei tu quello che mi piace ' ?" mi prese in giro lui, sorridendo perfido.
Una fitta al cuore.
Sentii gli occhi farsi lucidi e le lacrime pungere in cerca di una via di uscita, mentre una morsa mi stringeva sempre di più il cuore, togliendomi il respiro.
"Ora basta. Mi hai davvero stancato." sussurrai io, abbassando lo sguardo, troppo ferita. "Sono stata proprio una stupida a sperare in qualcosa di più." risi, amareggiata e spenta, sorridendo falsamente. "E dire che ero venuta qui soprattutto per incontrarti, essendo la persona che più mi piace. Sono stata davvero stupida." continuai a ripetere, poggiando le mani sul suo petto e facendovi pressione, cercando di allontanarlo.
Mi afferrò i polsi e mi spinse nuovamente contro la porta, con forza, bloccandomi con il suo corpo.
"E con questo cosa vorresti dire, Martina?" sussurrò lui, respirandomi sulle labbra essendo così vicino.
"Ci rinuncio. Non voglio più avere niente a che fare con te. Sono stanca di tutta questa situazione. Non ti verrò più dietro, mi dimenticherò di te." risposi io, alzando lo sguardo e puntandolo nel suo, lasciando cadere le lacrime.
Odiavo tutta quella situazione.
Odiavo la sua sfacciataggine, odiavo mostrarmi così debole proprio davanti a lui, odiavo tutta quella situazione, odiavo quei sentimenti che provavo.
"Vuoi davvero dimenticarmi, mh?" mi sfidò lui, sorridendomi enigmatico.
Che diavolo stava cercando di dire? Certo che lo avrei dimenticato! Non sarebbe stato facile, ma l'avrei ugualmente fatto.
"Si, ti dimenticherò Lee MinHyuk." sibilai io, guardandolo male.
Scoppiò a ridermi in faccia, abbassando il capo e ridendo per qualche minuto.
Ma come osava ridermi in faccia? Ero seria, dannazione, e lui continuava a prendersi gioco di me come sempre. 
Mi dimenai e cercai di liberarmi, stanca di quella situazione parecchio umiliante.
"Stai buona, tesoro." mi disse lui, facendomi perdere un battito e bloccandomi ancora di più.
Quanto potevo essere stupida? Come potevo farmi sciogliere il cuore da una sola parola, dopo tutto quello che mi stava facendo e dicendo?
Premette il suo corpo al mio, immobilizzandomi completamente e guardandomi dritto negli occhi.
"Bene. Allora vediamo se ci riesci per davvero." mi disse lui, sorridendo ed avvicinando di più il volto al mio.
"Cert--" non riuscii a finire la frase, che le sue labbra sfiorarono le mie.
Sussultai e indietreggiai con il capo, procurando un suo sorriso, mentre continuava ad avvicinarsi.
Alla fine successe.
Mi baciò.
Ero congelata completamente, incapace di ricambiare il bacio.
Perfino le mie lacrime si erano fermate, incredule quanto me, evidentemente. 
Le sue labbra facevano sempre più pressione sulle mie, mandandomi il cuore in tilt.
Persi la cognizione del tempo, non riuscendo a far altro che restare lì immobile.
***
Ero scoppiato.
Avevo agito senza pensarci, tutto per colpa sua.
Perché mi era sempre di intralcio?
Perché finivo solo per commettere errori su errori in sua presenza?
Quelle sue parole...mi avevano fatto impazzire.
Dimenticarsi di me, ah? Come le era saltato in mente di riferirmi quelle parole?
Stupida, Martina, sei una stupida!
Le sue parole continuavano a girarmi nella mente, mentre le mie labbra non riuscivano a staccarsi da lei, continuando a far pressione sulle sue, baciandola con forza.
Strinsi appena la presa sui suoi polsi, andando a premermi ancora di più, sentendomi sempre più attratto da lei.
Fermo, MinHyuk.
Che diavolo sto facendo?
Accidenti a quella combina guai, non faceva altro che mandarmi in confusione.
Mi staccai lentamente da lei ed aprii gli occhi, guardandola con il solito mio sguardo gelido.
Le lasciai andare i polsi, allontanandomi da lei, ancora immobile con gli occhi sgranati e la bocca leggermente aperta.
"Vediamo se riuscirai a dimenticarmi, adesso." sorrisi cattivo, spostandola ed aprendo la porta, guardandola un'ultima volta prima di andarmene.
Camminai per il corridoio a passo svelto, scansando tutti ed uscendo di casa.
Presi la macchina e mi inoltrai nelle strade poco trafficate per l'ora tarda.
Perché le avevo detto quelle cose?
E perché l'avevo baciata in quel modo? Di sicuro l'avevo ferita ancora di più.
Non era mia intenzione, eppure era la prima cosa che ero riuscito a fare.
Senza pensarci mi ero lasciato andare ad i miei istinti, baciandola come se fosse l'unica cosa al mondo giusta da fare.
Strinsi il manubrio tra le mani ed accelerai ancora di più, digrignando i denti.
"Stupido, MinHyuk. Ed ora? Cosa farai? Come ti comporterai con lei? Idiota." mi accusai da solo, sbattendo le mani sul volante.
Ora si che ero in un bel pasticcio.
***
Ero ancora lì, paralizzata contro quella porta, con il cuore a mille ed il fiato corto.
Che cosa era successo?
Ma, soprattutto, era davvero successo?
Mi aveva baciata.
Un bacio, un bacio vero e da MinHyuk.
Perché lo aveva fatto?
Mi lasciai cadere per terra, sedendomi e portando le gambe al petto.
Scoppiai nuovamente a piangere, tremando appena, ancora più ferita e sorpresa di prima.
Tutto, tutto quello che lo riguardava era una falsità, una presa per i fondelli, un gioco.
Mi aveva mentito.
La camera sua, poi mi aveva anche presa in giro, sfidata, baciata....
"Un attimo." bloccai ogni mio pensiero, alzando appena lo sguardo. "Se la camera è davvero la sua...allora...è stato lui a prendersi cura di me!"
Mi alzai di scatto e, dopo essermi data un'aggiustata, uscii di corsa dalla camera, guardandomi intorno fino a trovarlo.
EunKwang.
Corsi da lui e gli afferrai il polso, tirandolo con me fuori dalla casa, dirigendomi in cortile.
"EunKwang." dissi, leggermente trafelata.
"Martina, che succede? Perché mi hai portato qui?" mi chiese lui, guardandomi preoccupato. 
"Dimmi la verità. La camera è di MinHyuk ed è stato lui a prendersi cura di me, vero?" chiesi, avvicinandomi a lui e insistendo.
Lessi la sorpresa nei suoi occhi tramutarsi in entusiasmo.
"Finalmente lo hai capito." mi rispose lui, scompigliandomi i capelli. "Si, è stato lui a prendersi cura di te." aggiunse, infine, annuendo.
"Ma allora...perché mi hai mentito?" lo guardai delusa. Proprio lui, perché mi aveva mentito l'unica persona di cui mi fidavo cecamente?
"E' stato lui a supplicarmi di farlo, perdonami se puoi." mi rispose dispiaciuto, accarezzandomi il viso.
"Prima mi tratta male e freddamente...poi si prende cura di me.. dopo mi mente...poi mi bacia e..." sospira, demoralizzata e stanca, abbassando lo sguardo.
"Ti ha baciata?" dice lui, incredulo, scoppiando a ridere. "Congratulazioni, ragazzina. Forse hai fatto davvero breccia nel suo cuore."
"Come se mi importasse." risposi io. "Ormai ho deciso di rinunciare a lui." annuii, convinta delle mie stesse parole.
"Vedremo se ne sarai davvero capace, stupida." sentii una voce maschile, fin troppo famigliare, giungermi da dietro le mie spalle.
Mi voltai di scatto ed assottigliai lo sguardo, guardandolo male ed indicandolo, arrabbiata.
"Tu! Vedrai di cosa sono capace, Lee MinHyuk." sibilai, digrignando i denti.
Mi rivolse il suo solito sorriso, cattivo e scettico, per poi andarsene, superandomi.



Ciao a tutti!
Eccomi qui con il nono capitolo!
Spero vi piaccia.
Recensite in tanti e buona lettura a tutti!
-MartaKim.
  
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