Amiche
per la vita…e oltre
La
neve cade copiosa sul parco di tenuta Riddle.
Tutto è coperto da un soffice manto bianco che uniforma
il paesaggio, fatta eccezione per i tronchi scuri degli alberi e la facciata
altrettanto scura della villa.
Qui
al riparo dal freddo dell’inverno, in una cripta sotterranea, si ergono due
sepolcri identici, l’uno accanto all’altro: entrambe sono fatte di pietra
chiara; i sarcofagi, che contengono i corpi di due ragazze, sono rettangolari e
finemente scolpiti.
Sulle lastre che chiudono le due bare ci sono due nomi:
Sarah Mephora Riddle e Cassidy Bellatrix Black.
Le
luci delle candele nella cappella sotterranea si accendo, al colpo di bacchetta
di un ragazzo dai capelli corvini e un po’ scompigliati; i suoi occhi
smeraldini, celati dalle lenti degli occhiali, percorrono tutta la stanza
ritrovandola come il giorno prima e quello prima ancora.
Dietro di lui c’è un altro ragazzo; quest’ultimo ha i
capelli biondi e gli occhi sono due pozze d’argento
colato.
In
silenzio i due entrano nella cripta e dopo aver fatto comparire due mazzi di
rose, li pongono sulle tombe: rose bianche per l’erede di Voldemort, rose rosse
per l’ultima discendente dei Black.
Entrambi i ragazzi rimango in silenzio osservando quei
parallelepipedi di pietra che custodiscono i corpi senza vita delle loro amanti
finché il biondo non inizia a parlare.
-
ehi Potter, ti ricordi com’erano?- chiede con voce mesta.
In
risposta Harry Potter, il bambino sopravvissuto, annuisce senza staccare gli
occhi dalla bara della sua, ormai defunta, dolce metà.
-
sai Potter- prosegue il biondo –a volte ho paura di
dimenticarla…-
-
non essere imbecille Draco, anche mettendoci tutto l’impegno non credo che ti
dimenticherai mai di Cassidy-
Passano altri minuti di totale silenzio, nei quali i due
fissano assorti i coperchi cinerei, poi come di comune accordo, baciano le
lastre di fredda pietra e iniziano a salire le scale fino a raggiungere un
salotto al secondo piano della villa.
Appena entrati accendo il camino e, toltisi i mantelli
scuri, si siedono su due poltrone di velluto verde, poste di fronte al
caminetto.
-
ti ha mai raccontato Sarah di come lei e Cassidy si sono conosciute?- chiede
Malfoy al nemico dei tempi di Hogwarts.
-
sì, e ogni volta che me lo raccontava sembrava che rivivesse il momento in
quell’attimo; le scintillavano gli occhi e parlava entusiasta di quella sua
“scoperta”-
Entrambi i giovani ridono
sommessamente.
Cessate le risate, Harry, inizia a raccontare la nascità
dell’amicizia che legava Sarah Mephora Riddle e Cassidy Bellatrx
Black:
“Era settembre e le
foglie degli alberi già iniziavano a colorarsi dei colori caldi dell’autunno.
Tutti i servi a tenuta
Riddle erano occupati nelle faccende domestiche, poiché di lì a poco sarebbero
arrivati degli ospiti importanti: i fedeli del Signore Oscuro; nessuno sembrava
curarsi di una ragazza che, da una finestra del terzo piano, osservava
malinconica il paesaggio al di là del vetro. Era una ragazza bellissima i cui
capelli d’ebano, le arrivavano alla vita perfettamente lisci, senza bisogno di
incantesimi o pozioni liscianti; i lineamenti del volto erano delicati e, sulla
carnagione nivea, risaltavano maggiormente gli occhi verde
smeraldo.
“uff…mai nessuno che mi
faccia compagnia” pensò appoggiando una mano pallida sul vetro freddo “ infondo
non credo di volere molto…solo qualcuno con cui parlare… un amico”.
Non riuscì nemmeno a
finire la frase che nel giardino di fronte a lei, notò un’altra ragazza che
passeggiava sola stra le siepi e le ortensie. Aveva i capelli neri e mossi che
non le superavano l’altezza delle scapole, la carnagione rosea e gli occhi color
ametista.
La figlia di Voldemort
rimase a fissare la nuova ragazza, che sentendosi osservata, si voltò verso di
lei e rimasero a fissarsi per qualche minuto finché la ragazza non venne
chiamata da qualcuno che stava sulla porta d’ingresso.
Sarah rimase ancora
qualche minuto a osservare il vuoto lasciato dalla nuova frequentatrice di
Tenuta Riddle. Che fosse anch’ella un mangiamorte nonostante la giovane
età?”.
- e
da li iniziarono a frequentarsi…- sospira Harry Potter con un misto di felicità
e tristezza nella voce
-
sì, ma non subito- precisa la serpe bionda prima di continuare il
racconto
“ Pochi giorni più
tardi da quel primo scambio di sguardi, qualcuno bussò alla porta di legno nero
della camera della piccola Riddle
- avanti- disse pacata
la ragazza, invitando chiunque vi fosse al di là dell’infisso ad
entrare.
La porta si aprì e la
ragazza dai capelli corvini che aveva visto passeggiare tra le ortensie entrò
nella camera verde e argenta della padroncina di casa, che rimase senza parole
per la sorpresa.
- sono Cassidy
Bellatrix Black, piacere di conoscerti- e con il sorriso sulle labbra rosee tese
una mano alla figlia del male, la quale, inizialmente titubante, strinse
felice.
- io sono…- iniziò
Sarah, ma subito si interruppe: molto probabilmente la nuova conoscente sapeva
già chi era lei e non c’era bisogno di sottolineare ulteriormente che lei era
figlia di colui-che-non-deve-essere-nominato.
Un silenzio un po’
imbarazzato avvolse le due, ma poco dopo le due si sorrisero e tutto torno
normale.
Da quel momento le due
ragazze furono inseparabili: tutti i giorni si vedevano di nascosto usando il
trucco dell’animagus; quando dovevano incontrarsi Sarah si trasformava in una
colomba nera per poi volare dalla finestra e atterrare al di là del muro di
cinta che circondava il giardino di casa.
Circa un mese dopo
l’inizio della loro amicizia, entrambe furono spedite ad Hogwarts e messe nella
casa di serpeverde, diventando così inseparabili: dove c’era una, c’era anche
l’altra; quello che faceva una, faceva l’altra.
Tra una lezione di
trasfigurazione e una di incantesimi, le due trovarono anche il tempo di
innamorarsi: Cassidy del principino delle serpi, mentre Sarah del nemico di suo
padre, Harry Potter.
Quando poi finì la
scuola e si furono tutti e quattro diplomati, andarono a vivere tutti insieme,
schierandosi dalla parte del bene, combattendo una guerra che chiedeva tutto, ma
che forse non avrebbe dato nulla e invece…”
-
da li iniziò il declino- dice atono Draco fissando le fiamme scarlatte che
danzavano nel camino di pietra.
-
chissà se quella notte, dopo che abbiamo fatto l’amore, era cosciente di ciò che
le sarebbe capitato- riflette il bambino sopravvissuto reclinando la tesata
all’indietro e socchiudendo gli occhi
-
gli avvenimenti poi si sono susseguiti così in fretta che a volte non li ricordo
nemmeno nell’ordine in cui sono accaduti- afferma il biondo ragazzo con una mano
alla testa, come se ciò gli fosse d’aiuto nel ricordare – addirittura a volte
credo che non siano nemmeno successi…-
-
ma la realtà, Draco, è che successero senza che noi potessimo fare nulla per
fermarli-
“In una notte di maggio
le due ragazze deciso di porre fine a tutti quei dolori e si recarono a tenuta
Riddle; lì sfidarono Lord Voldemort che prima uccise l’ultima discendente dei
Black. Per Sarah tutto sembrò finire: la figura immobile dell’amica sul
pavimento le aveva mozzato il fiato e offuscato la mente, lasciandola in un
oblio scuro e vuoto.
- riunisciti a me
figlia mia, insieme espanderemo il male e tu sarai una principessa dalla veste
nera come le tenebre che verranno- le propose suo padre, distogliendola dai suoi
pensieri.
Inavvertitamente la
mano pallida della mora scattò sulla bacchetta e senza pronunciare nessun
incantesimo, scagliò contro il proprio genitore l’anatema che uccide; la sua
forza fu talmente incontrollabile che il corpo del signore Oscuro andò nel
camino che stava di fronte alla ragazza e lentamente prese fuoco, distruggendo
l’ultima tenebra che attanagliava il mondo magico.
Dentro di lei però,
Sarah non provava nulla se non dolore e solitudine; certo, aveva Harry che
l’aspettava a casa, ma una vita senza la sua unica e migliore amica le pareva
comunque vuota e insignificante, così prese la sua
decisione.
Nella casa di Grimmuld
Place dove, da quasi 2 anni vivevano tutti insieme, apparve un patronus dalle
sembianze di una tigre che con la stessa voce della Riddle augurò a entrambi i
maschi di casa tutte le felicità del mondo poiché loro non avrebbero potuto
vederli. Subito nella testa dei due amici si formò un pensiero e in men che non
si dica si smaterializzarono nell’antica villa dei Riddle, trovando, in una
stanza del piano sotterraneo, le due ragazze: Cassidy a terra ormai fredda e
livida, l’amica di sempre accanto a lei con un pugnale nel petto e una pozza di
sangue che la circonda.
- NOOO!!!- urlano i due
precipitandosi dalla propria amata.
- Draco, ti ha amato
fino all’ultimo- geme la ragazza tra le braccia di Potter richiamando
l’attenzione di un Draco Malfoy sconvolto dal dolore e con le lacrime che gli
solcano il viso – ti amo Harry e continuerò a farlo-
Dopo di che la ragazza
spira, le forze l’abbandonano e il corpo si lascia andare al riposo eterno,
mentre un grido disperato si propaga dalla gola di Harry che ha perso il suo
unico amore”.
-
me lo ricordo- sussurra l’erede dei Malfoy – si tolse la vita pur di non
lasciare da sola la propria amica, l’unica che le ebbe dimostrato affetto e pura
amicizia-
-
la settimana dopo ci fu il funerale e li vedemmo che molte più persone di quante
credevamo, volevano loro bene…- sospira il moro iniziando a fissare a sua vola
il fuoco che arde nel caminetto.
La
pendola alle loro spalle inizia a battere le sette, infatti, il paesaggio inizia
a tingersi con i colori scuri della sera e il cielo si fa sempre più
scuro.
-
sarà meglio andare Draco, ci aspetta una lunga nottata, piena di incubi e
ricordi di due amiche per la vita...e oltre-
Salve a
tutti! Eccomi qui con una nuova one-shot tratta da una mia storia: “scintille di
magia”…spero che anche se non vi piace il mondo di Harry Potter, vi sia piaciuto
questo mio piccolo “regalino” per un’amica speciale…mi raccomando commentate e
fatemi sapere cosa ne pensate… un bacio a tutti
_Sarettola_