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Autore: girlsgowild8    16/08/2014    7 recensioni
"Devi innamorarti. Io ti aiuterò, ma sappi che hai poco tempo”
“Mh, cioè?”
“50 giorni”
Fu lì che scoppiai a ridere. “50 giorni? Tesoro bello, sai che nessuna può resistere al mio charme?”
“Ever sì” tossicchiò lui mentre cercava di non ridere.
“Ever? Cosa centra lei?”
“Dovrai conquistare lei” esclamò cominciando a ridere a crepapelle.
*******************************
Una cosa che proprio non sapevo fare era dire bugie del genere, soprattutto quando le mie guance si facevano rosse come in quel momento.
Ecco perché Kate scoppiò a ridere. “Sei tutta rossa!” rise “Se non vuoi dirmelo non fa niente ma non negare l’evidenza”
“Ok, mi ha baciato e gli ho mollato uno schiaffo” sorrisi ricordandolo.
Lei rise ancora di più. “Carino da parte tua, e poi?”
“E poi l’ho baciato io”
“E lui ti ha dato uno schiaffo?” domandò mentre posava il cellulare sul bancone.
“Mi ha ribaciato” scrollai le spalle.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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What the fuck?

 
Ever's POV


 

Quando mi risveglia non mi aspettavo Harry al mio fianco: sarebbe stato un qualcosa di troppo intimo, in un certo senso, e non volevo rovinare il nostro rapporto.
Che poi com'era davvero il nostro rapporto se non completamente strano ed indefinito? 
Comunque sia, il mio primo pensiero quando aprii gli occhi fu tastare alla mia destra per provare a sentire la sua pancia o, in caso contrario, se il materasso dall'altra parte fosse caldo o freddo.
Era completamente freddo, questo significava che non era rimasto per tanto tempo, ma non me la presi per niente.
Decisi che era ora di alzarsi, così mi stiracchiai per bene e mi avvicinai ai fornelli pronta per scaldare il latte, mentre pensavo a cosa avrei potuto fare quella domenica, eccetto studiare.
Avrei potuto passare il tempo con Kate ed Haven, anche se quest'ultima probabilmente non sarebbe stata tanto dell'umore giusto. Io volevo mettere l'orgoglio da parte, perché alla fine lei non aveva fatto niente di davvero brutto nei miei confronti e stava passando un momento non bello.
Così cominciai a pensare, come avrei potuto aiutarla? 
Poi, ragionandoci, capii che tutto quello che serviva prima di tutto era capire l'identità del futuro papà, io dovevo aiutarla ma sarebbe stato difficile, quindi chi meglio di Harry avrebbe potuto darci una mano? Lui conosceva tutti.
Mi versai il latte in una tazza e poi presi il cellulare per telefonarlo mentre mi sedevo e mi accostavo al tavolo.
«Pronto?» rispose al secondo squillo.
Mi aspettavo una voce stanca, ma era esattamente il contrario.
«Ciao, dormito bene?» domandai.
«Mh sì, e tu?» 
«Anche io»
«Bene» 
Passarono forse dieci secondi, io non dicevo niente e neanche lui sembrava molto loquace quella mattina. Forse non avrei dovuto chiamarlo.
«Allora, dimmi» disse ad un tratto.
Sembrai svegliarmi dal mondo dei sogni, mi schiarii la voce e proferii: «Volevo aiutare Haven a schiarirsi le idee, avrei voluto anche il tuo aiuto però»
«Adesso?» 
«Fra mezz'ora potrei essere pronta. Ma solo se per te va bene» precisai, mentre sorridevo senza motivo.
«Perché non dovrebbe? Passo a prenderti alle dieci e quarantacinque allora»
«Va bene» 
«A dopo»  e attaccò.
Chissà perché, ma mentre posavo il telefono sentii una sensazione strana allo stomaco, forse mi aspettavo di più da quella telefonata, almeno una parolina gentile, del resto la sera prima ci eravamo confidati a vicenda. Gli avevo parlato di cose che non mi andava di raccontare a nessuno, e anche lui aveva fatto lo stesso.
Forse era il suo carattere, un po' lunatico.
Decisi di non pensarci, feci colazione e poi mi preparai dopo aver mandato un messaggio ad Haven dove le dicevo che sarei arrivata a casa sua fra qualche minuto.
Harry arrivò con un quarto d'ora di ritardo, non gli chiesi il motivo perché aveva una faccia abbastanza strana, ma non mi trattenni dal chiedergli se fosse tutto okay.
«Va tutto bene, sono solo un po' stanco» affermò mentre abbozzava un sorriso.
Annuii e cominciai a guardare fuori dal finestrino.
Non me la bevvi per niente, ma se non aveva voglia di dirmelo non potevo costringerlo.
Arrivati da Haven bussammo solo una volta e subito fummo aperti dalla mia amica, il suo volto sembrava migliore rispetto all'ultima volta che ci eravamo viste al parco e mi fece più che piacere.
Quando entrammo ci fece accomodare nel suo immenso salone, l'unica domestica con lei in casa in quel momento ci portò un vassoio con dei biscotti ed una bottiglia di tè freddo.
«Allora,» cominciai, «questa mattina mi sono svegliata pensando di aiutare l'umanità, quindi siamo qui per scoprire chi è che...» mi bloccai per due secondi, non sapendo come appellare quella persona sconosciuta, poi continuai «chi è il nostro punto interrogativo» sorrisi.
Haven annuì e ricambiò il sorriso. «Sarà difficile, ma va bene, andiamo in camera mia?» domandò mentre già si alzava e si avviava per la sua stanza.
«Sicuro di stare bene?» domandai ad Harry che era ancora seduto al mio fianco.
Lui alzò le spalle e mi diede un bacio sulla guancia, senza rispondermi a voce.
Cercai di non avvampare e mi alzai velocemente, mentre gli intimavo con la testa di raggiungermi.
Entrati in camera, trovammo Haven seduta alla scrivania che cominciava ad aprire Google sul suo pc.
Io ed Harry prendemmo due sedie e ci sedemmo al suo fianco.
«Ok, come cominciamo?» domandai, facendo ridere il riccio.
Haven scrollò le spalle e «Non ne ho idea» aggiunse.
«Io sì» affermò Harry. «Da quanto sei incinta?»
«Tre settimane» rispose subito Haven.
«Ok, tre settimane fa c'è stata una manifestazione, la festa di Roxy e quella al pub vicino alla stazione» elencò subito lui.
Sbarrai gli occhi, sorpresa. «Come fai a dirlo con certezza?» 
«Non lo so, me lo ricordo e basta»
«Alla manifestazione non ci sono andata, sono stata solo alla festa di Roxy» si intromise Haven.
«Posso chiamarla e chiederle una lista degli invitati?» supposi. 
«Credi che faccia anche le liste?» domandò Harry ironicamente, «Non ti ricordi proprio niente di niente?» chiese ancora alla mia amica.
«Qualcosa»
«Cosa?» cercai di sforzarla.
«Boh, gli occhi azzurri e i capelli strani»
«Strani come?» chiese Harry.
Sembrava un interrogatorio e sotto un altro punto di vista sarebbe potuto anche essere divertente, una specie di Indovina Chi. 
«Non lo so, ciuffo» 
«Qui tre quarti dei ragazzi hanno il ciuffo, mi serve il colore» rispose Harry con tono irascibile.
«Ma non mi ricordo, biondi? Castani?» sembrava lo stesse domandando a noi.
«E aveva tatuaggi?» continuò Harry.
Ormai io non c'entravo più nulla nella conversazione, mi sentivo completamente esclusa, ma era per una giusta causa.
In ogni modo, sentivo anche una piccola gelosia nel vedere come Harry stesse prestando attenzioni ad Haven e non a me, ma mi ripetei ancora una volta che in quel momento era importante per lei.
«Mi sembra di no, non ne sono sicura ma non mi pare di averli visti, almeno non ho visto niente di enorme e colorato tipo dragoni sputafuoco, magari ne ha qualcuno nascosto e piccolo» 
«E la statura? Questo devi ricordartelo»
«Poco più alto di me e magro»
«Occhiali da vista? Apparecchio ai denti?»
«Niente di niente»
«Ok, ho un'immagine nella mia mente adesso» sorrise Harry.
«Quindi sai chi potrebbe essere?» gli domandai.
«In realtà non ne ho la più pallida idea, ma potrei arrivarci, devo solo pensare»
Entrambe annuimmo, in camera calò il silenzio.
«Non ricordi il nome, eh?» chiesi io.
«Se me lo ricordassi ora non sarei qui a fare il gioco dell'identikit» mi rispose lei.
Ma che avevano tutti quel giorno?
Mentre entrambi pensavano a creare il personaggio, io cercavo di ricordare qualcuno che somigliasse al tipo descritto da Haven, nonostante non conoscessi tante persone nella mia scuola o comunque presenti alla festa di Roxy.
Eppure la sua descrizione mi fece pensare ad una persona.
«Il tizio della serenata ha i capelli strani» borbottai, più che altro esprimendo un pensiero a voce alta.
Harry però scattò. «Niall Horan?» 
«Non mi ricordo il nome, però intendo quello che suonava la chitarra» spiegai.
Il tizio davanti al quale hai fatto tanto il simpaticone, non te lo ricordi? 
Haven aprì subito facebook e digitò il suo nome, poi premette immediatamente sulla foto del profilo che ancora doveva caricarsi.
Quando la foto si caricò sentii Haven prendere una boccata d'aria per poi trattenere il respiro.
«È lui, vero?» chiesi, mentre Haven iniziava a lacrimare in silenzio.
Harry cominciò a ridere. «Oddio, Horan giovane padre» scoppiò a ridere, risata inopportuna, ovviamente.
 «Haven non piangere, ora sappiamo chi è, basta dirgli tutto» le spiegai.
Lei si alzò di scatto e si girò, dandoci le spalle. «No, non posso dirgli niente, nessuno deve saperlo»
«E quando ti spunterà la pancia dirai di essere ingrassata?» chiese Harry.
«Voglio abortire» rispose completamente sicura di sé, girandosi verso di noi. «Non posso fare la mamma a diciassette anni, non posso»
Io non sapevo cosa dire. Abortire non era la scelta giusta, secondo me, ma non l'avrei fermata.
«Potresti farlo adottare, però» le suggerii soltanto.
«Non capisci proprio tu? Come cazzo faccio a vivere nove mesi in quel modo? Come lo dico ai miei genitori? Al resto della mia famiglia? E come faccio ad uscire senza essere giudicata più di quanto non lo sia già?» esclamò lei cominciando a piangere. 
Sospirai abbassando lo sguardo, mentre Harry si alzò e l'abbracciò.
Sgranai gli occhi, completamente gelosa.
«Vado un attimo in bagno» sussurrai uscendo velocemente dalla stanza e dirigendomi nel bagno che di solito usava sua madre, visto che quello di Haven era nella sua stanza.
Okay, dovevo stare calma, tanto era solo un abbraccio, ci voleva dopo tutto quello che stava passando.
Era solo un gesto amichevole.
Io non potevo essere gelosa.
Andava tutto bene.
Prima che potessi pensare ad altro, il mio cellulare cominciò a vibrarmi in tasca.
Era Kate.
«Ehi» risposi subito dopo aver letto il suo nome sulla schermata. 
«Ciao bella ragazza, cosa stavi facendo?» mi domandò subito lei.
Mi spuntò involontariamente un sorriso sul volto, Kate era sempre solare e mi metteva sempre il buon umore anche in momenti particolari.
«Mh, ero nel bagno di Haven» risi, sentendo anche la sua risata dall'altra parte del telefono, «Tu cosa facevi?» chiesi di rimando.
«Io organizzavo una cenette carina in un ristorante, un'uscita a quattro» mi spiegò mentre io mi sedevo sul bordo della vasca circolare del bagno dei genitori di Haven.
«Che bello, chi sarete?» 
«Liam, io, tu ed Harry» borbottò con la tipica voce presente quando si trattiene una risata e si finge indifferenza.
Per poco non sputai la saliva, «Che cosa? Scusami ma tu e Liam siete una coppia, io ed Harry no» precisai.
«Preferiresti fare un'uscita a quattro con qualcuno che non ti piace?»
«Harry non mi piace»
Silenzio di dieci secondi, forse quindici.
Sapevo che non parlava perché voleva sentirsi dire quello che le andava.
Sbuffai, «Okay» dissi alla fine.
«Perfetto!» esultò, «Otto e mezza al The George & Dragon, ti voglio bene» e riattaccò subito, ovviamente non voleva lasciarmi replicare.
Sorrisi e decisi di tornare nell'altra stanza.


Stavo indossando il vestito più carino che avessi a disposizione nel mio piccolo armadio, mi ero truccata un po' e avevo messo anche una collanina carina.
I capelli, ovviamente, erano sciolti e mossi in modo strano, ma mi piacevano un po' alla fine.
Dopo aver detto ad Harry che eravamo stati invitati da Kate a fare un'uscita a quattro lui aveva reagito meglio di me, anzi, era proprio felice di andarci, o almeno così sembrava.
Mi faceva piacere sapere che per lui non era un qualcosa di noioso, perché non avrei mai voluto costringerlo a fare qualcosa che non lo avrebbe fatto divertire o che comunque non gli sarebbe piaciuto.
Quando Harry arrivò a casa mia con la sua auto, fece due forti suonate di clacson e durante tutto il viaggio ascoltammo sempre la stessa frequenza radio.
Una volta arrivati, mi prese la mano prima di entrare al ristorante.
Cercai di non entusiasmarmi troppo, o almeno di non darlo a vedere facilmente, ma sorrisi comunque.
Notai subito Kate seduta di fronte ad un ragazzo con i capelli corti.
Non avevo ancora conosciuto Liam e mi faceva piacere sapere che Kate aveva aspettato un po' a presentarmelo perché, conoscendola, significava che prima si era accertata che la cosa fosse abbastanza seria.
«Buona sera» sorrisi una volta arrivata al tavolo.
Kate e Liam si alzarono contemporaneamente, la prima mi abbracciò mentre Liam probabilmente faceva conoscenze con Harry.
Quando mi presentai a Liam notai subito i suoi occhi da cerbiatto, sembrava da subito una persona abbastanza tranquilla, una persona da Kate.
Mi sedetti di fronte ad Harry e affianco a Kate.
Cominciammo a parlare un po' fra di noi, soprattutto per fare conoscenze, mentre stuzzicavamo un antipasto.
«Da quanto state insieme?» chiese ad un tratto Liam, riferendosi a me ed Harry.
Ed ora cosa avrei dovuto rispondere? E avrei risposto io oppure avrebbe potuto rispondere lui?» 
«Noi non-» cominciai, ma Harry mi interruppe subito.
«Da un po', ci frequentiamo, no?» quasi mi chiese una conferma.
Io annuii, non sapendo che altro dire.
«Le cose fra di voi vanno a gonfie vele invece?» sorrisi guardando la mia amica ed il suo ragazzo.
«Assolutamente sì» sorrise Liam, «Pensavamo di andare al cinema domani, volete venire anche voi?»
Scrollai le spalle, «Perché no?»
Mi voltai per avere una conferma da Harry, che invece osservava un punto fisso alle mie spalle, con gli occhi socchiusi e le sopracciglia corrugate.
Mi girai per capire cosa stesse guardando, ma non notai niente di sospetto.
«Harry?» lo richiamai.
«Ehm, vado un attimo in bagno» si alzò di scatto e se ne andò.
Lo osservai andare al bagno in modo perplesso.
«Avrà grande necessità» rise Kate, facendo ridere anche me e Liam.
Passarono troppi minuti, a meno che non stesse morendo o semplicemente cagando, in ogni caso decisi di alzarmi per controllare che fosse tutto a posto.
Andai a passo svelto verso il bagno e, una volta arrivata davanti a quello degli uomini, aprii la porta con noncuranza e trovai Harry parlare da solo, lo sentii perfino nominare Louis, ma non ne ero sicura.
«Che cazzo stai facendo?» domandai subito sperando non fosse impazzito.








Eccomi qua!
Sono viva, non è passato un mese e ho già pubblicato, in poche parole: AMATEMI.
Bene, non voglio cominciare il solito discorso del "non ho pubblicato prima perché.." visto che l'unica cosa che potrei dire sarebbe: ho finito un telefilm di quattro stagioni di cui mi sono innamorata, ho mangiato tanti gelati e ho dormito poco. E shippo i Gallavich (non mi aspetto che sappiate della loro esistenza).
Coooomunque, come potete vedere, le cose si stanno un po' complicando da una parte, mentre dall'altra sembrano andare meglio per quanto sia possibile.
Ora che Haven conosce l'identità dell'ormai non più punto interrogativo, cosa farà secondo voi?
Ed Harry ed Ever invece? Si è capito che lei li ha scoperto a parlare nel cesso con Louis, no? Ma ovviamente lei lo ha solo visto parlare da solo.
Nel capitolo precedente avevo lasciato in sospeso Louis ed Harry che parlavano, ma nel prossimo capitolo (che sarà dal punto di vista di Harry) si chiarirà tutto, quindi saprete quello che Louis aveva da dire, perché Harry sia corso in bagno a parlare con lui e cosa dirà ad Ever. Il prossimo capitolo si concentrerà solo su questo, e su un altro personaggio ma non immaginerete mai di chi parlo.
Ora vi lascio, spero che il capitolo vi sia piaciuto :D
A presto reghi <3

Se avrete mai voglia di parlare con me (non mordo):
il mio fb: Mirea
su twitter sono @okawait


 
   
 
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