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Autore: giuliabaron    15/09/2008    7 recensioni
Mancava una settimana al Ballo del Ceppo. Ed io ero ancora senza un cavaliere. Sia chiaro, non che nessuno non mi avesse proposto di andarci, anzi. Erano stati in molti ad invitarmi, ed altrettanti erano stati respinti. Perché io, Daphne Greengrass, la ragazza più corteggiata ed invidiata di Hogwarts, aspettavo che me lo chiedesse lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daphne Greengrass, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!

Questa storia è autoconclusiva. Forse vi sembrerà troppo smielata e mi scuso in anticipo con coloro che soffrono di diabete… è che ultimamente sono patetica da far vomitare. Ho il mio periodo rosa… spero comunque che vi piacerà, è una coppia che vedo benissimo insieme!

Buona lettura,

Giulia

 

Mancava una settimana al Ballo del Ceppo. Ed io ero ancora senza un cavaliere.

Sia chiaro, non che nessuno non mi avesse proposto di andarci, anzi.

Erano stati in molti ad invitarmi, ed altrettanti erano stati respinti.

Perché io, Daphne Greengrass, la ragazza più corteggiata ed invidiata di Hogwarts, aspettavo che me lo chiedesse lui.

 

 

 

Sentivo, ne ero certa, che quel giorno avrebbe finalmente trovato il coraggio di chiedermelo. Ed avrei accettato.

Del resto era l’ultima occasione che aveva per farlo. Avevo deciso che quella sarebbe stata la nostra ultima lezione insieme, ormai aveva imparato tutto quello che gli serviva.

Ancora oggi a pensarci, non riesco a capire come abbia potuto accettare una cosa del genere. Forse il fatto che proprio da lui mai mi sarei aspettata tanta intraprendenza.

 

 

 

Tutto cominciò due mesi prima, quando si seppe che quel Natale ci sarebbe stato un evento per celebrare i tre Campioni scelti dal Calice per il Torneo Tremaghi. Ovviamente ancora nessuno sapeva che sarebbero stati quattro.

Poiché è prerogativa di un qualsiasi ballo che si rispetti andarci in coppia, tra i ragazzi dal quarto anno in su era salita la febbre da invito. Già dalle prime ore ricevetti moltissime proposte, alle quali però non ero interessata. A quel tempo ero d’accordo con Draco che ci saremmo andati insieme, per evitarci spiacevoli compagnie.

 

 

 

Poi, quello stesso pomeriggio, l’inizio di tutto.

Eravamo ad Erbologia, Serpeverde e Grifondoro.

La Sprite ci stava mostrando le Mandragole. Ci divise in coppie. Come al solito lui sarebbe finito con l’insegnante, visto che i Grifondoro erano dispari, ma quel giorno Pansy aveva preferito prendere lezioni di anatomia con uno del Sesto, quindi ero sola anch’io.

Fu così che finimmo in coppia insieme. Impacciatissimo si scusò con me per l’inconveniente ed io da stronza nemmeno gli diedi retta.

Sapevo che quella era l’unica materia in cui riuscisse ed in un certo senso mi sentii fortunata che per quella lezione avrei avuto il suo aiuto. Mi stupì con quanta passione e dedizione facesse tutto quello che la Sprite diceva, ma ancora di più rimasi affascinata dall’amore che dedicava alle piante, quasi fossero umane.

Ricordo che un giorno, durante una delle nostre lezioni mi disse: “Vedi, con loro tutto è più facile. Non importa se tu sei il più imbranato di tutta Hogwarts, per loro non sono il goffo Paciock, ma semplicemente Neville, me stesso. 

Quando finimmo la lezione, si voltò verso me, sudaticcio e rosso in volto – cosa che a ricordarla oggi mi fa sorridere per quanto fosse buffo e tenero – e mi fece la sua proposta.

 

S-senti… Greengrass, io… ecco… vorrei chiederti… sai che ci sarà il Ballo… ed ecco… io… io… io v-vorrei che tu…”

 

“Paciock, fossi l’ultimo ragazzo disponibile di tutto il Mondo Magico, non ci verrei comunque con te. risposi senza nemmeno lasciarlo finire. Devo ammettere che anche in quell’occasione fui veramente bastarda.

 

Stavo per alzarmi ed andarmene alla lezione successiva quando continuò: “N-no, io non volevo chiederti di venirci con me… non perché tu non sia una bella ragazza – si affrettò a dire arrossendo – è che s-so che sei una brava ballerina…ed ecco… io v-vorrei fare bella figura al Ballo e… mi piacerebbe se tu potessi insegnarmi a d-danzare… magari così troverei anch’io qualcuno con cui andarci…” era estremamente imbarazzato e teneva gli occhi fissi sulle sue mani che torturavano la piuma che aveva appena utilizzato per gli appunti. “N-naturalmente in cambio s-se ti va potrei aiutarti in Erbologia – spezzò la piuma per il nervosismo – oppure visto c-che m-magari non ne hai bisogno, p-posso anche pagarti… 50 galeoni, 15 falci e 7 zellini… per ora è tutto quello che ho, ma non appena la nonna mi spedirà la paghetta…”

 

“Non voglio la tua carità Paciock, accetterò in cambio delle ripetizioni di Erbologia.

 

Non mi resi nemmeno conto di avere accettato. Pensavo di rifiutare, ma la mia bocca parlò da sola, forse per poi potermi fare quattro risate con i mie compagni di Casa sulle disavventure di Paciock-aspirante ballerino, mi dissi mentalmente.

Incredulo mi porse la mano e dopo un momento di iniziale smarrimento gliela strinsi.

Il patto era sancito.

Stabilimmo che lunedì e venerdì ci saremmo visti per il ballo e martedì e giovedì per Erbologia.

 

 

 

A sorpresa Neville si rivelò un ottimo allievo.

Nonostante i suoi limiti ce la metteva tutta per imparare a danzare decentemente e devo ammettere che i suoi sforzi furono ricompensati.

Inoltre era un insegnate formidabile. La mia media passò in poche settimane da Accettabile a Oltre ogni previsione.

A quel punto, visto che lui non aveva compiuto gli stessi miei progressi nel ballo, decidemmo di comune accordo di concentrarci solo su quello. Mi sorprende tuttora come mi avesse resa più gentile e disponibile solo con la sua presenza.

Restando a contatto ravvicinato e da soli per così tanto tempo, riuscii a conoscerlo meglio ed a scoprire che dietro quell’immagine di ragazzo insicuro e timido, ce n’era uno sensibile, dolce e dal cuore d’oro.

Così, a poco a poco, senza rendermene conto me ne innamorai.

 

 

 

Ero sicura che anche lui provasse i miei stessi sentimenti, glielo leggevo negli occhi, che si facevano più vivi quando eravamo insieme, proprio come accadeva a me.

Dissi a Draco che avevo trovato una buona compagnia per il Ballo e gli chiesi se gli dispiacesse di andarci con qualcun altro. Da amico capì e lo chiese a Pansy.

Poi, finalmente arrivò la fatidica nostra ultima lezione, la mia possibilità di essere me stessa e felice vicino a qualcuno.

Eravamo come al solito nella Stanza delle Necessità e ricordo che quella volta ballò meglio di tutte le altre volte.

 

Bravissimo Neville! Hai fatto un enorme salto di qualità, farai un figurone al Ballo, ne sono certa!” mi complimentai allusiva e speranzosa a fine lezione.

 

Il cuore mi martellava nel petto e sentivo una sensazione di formicolio all’altezza dello stomaco. Speravo con tutta me stessa che me lo chiedesse ed aspettavo trepidante una sua risposta.

 

“È tutto merito tuo, grazie di cuore Daphne. Sei una ragazza splendida, non solo esteticamente. Una delle più gentili della scuola.”

Non aveva più paura di me ed il suo tono era dolce e confidente.

Il mio cuore si sciolse e visto che non me lo chiedeva lui, mi feci avanti.

 

“Senti Neville, tornando al Ballo… hai già invitato qualcuno?”

 

“Non ci crederai, avevo chiesto ad Hermione, ma ci va già con un altro. Allora l’ho proposto a Ginny e mi ha detto che ci verrà molto volentieri. Sai, è una ragazza dolce e carina ed anche se lo fa per stare vicino ad Harry, è l’unica che mi ha detto di sì. E poi ieri le ho mostrato i passi che mi hai insegnato” mi fece un sorriso tirato e si grattò la testa.

 

Quelle parole mi ferirono più di un insulto.

Qualcosa mi si spezzò dentro, non riuscii più a parlare.

Poi, la sua voce.

 

“E tu Daphne, con chi ci andrai?”

 

Mi ripresi e con il tono più freddo che potessi avere mentii: “Andrò con Theo, me l’ha chiesto un mese fa.

 

“Ah. Spero di vederci al Ballo. Grazie ancora di tutto. Ricordati che se mai avrai bisogno di aiuto, io per te ci sarò sempre. Beh… ci vediamo… in giro.”

 

Il suo mi sembrò un addio. E fu così.

Quando uscì da quella porta tutto ritornò come due mesi prima.

Ma non voglio dare la colpa solo a lui, anzi.

È stata tutta colpa mia. Avrei dovuto fermarlo, non lasciarlo andare via.

 

 

 

Sono passati tre anni, ho provato a dimenticarlo, ma lui è stato l’unico che ha fatto uscire la vera Daphne e mi ha accettato per quella che sono.

Solo oggi ho capito che è lui che voglio accanto.

 

Hogwarts, Settimo Anno. Corridoio del terzo piano.

 

“Paciock.”

 

“Daphne… ciao.”

 

“Ho bisogno del tuo aiuto.”

 

“Per cosa?”

 

“Aiutami a conquistarti.”

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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