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Autore: Buccia2013    17/08/2014    1 recensioni
Ciao!!! Questa è la mia prima fanfiction quindi vi prego siate clementi!!
È una nian, ambientata 6 mesi dopo la loro rottura.
Ho voluto immaginare come potrebbero essere andate le cose, amo questa coppia e quando ho saputo che si erano lasciati mi è venuto da piangere.
Dal testo:
Dicembre 2013
Sono passati 6 mesi da quando io ed ian ci siamo lasciati o meglio, da quando io ho lasciato lui.
Dopo due anni insieme cominciavo a sentirmi come oppressa dalle sue continue richieste, dai suoi progetti per il futuro con me, eh si lui voleva un futuro con me, voleva sposarsi, avere una famiglia e forse anche dei figli e io non ero pronta a tutto questo, volevo solo godere i miei 24 anni libera, vivere la mia vita.
Adesso sono qui, a casa della mia amica julianne ad occuparmi dei regali da mettere sotto l'albero, io ed ian lo facevamo sempre, dopo due anni era la prima volta che festeggiavo il Natale senza di lui.
E ora sono qui a rimuginare sui miei errori, perché è solo colpa mia se ci siamo lasciati, se Ian adesso non è qui, accanto a me . È tornato in Luisiana per festeggiare con la sua famiglia e,
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Candice Accola, Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Paul Wesley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Dicembre 2013

Sono passati 6 mesi da quando io ed ian ci siamo lasciati o meglio, da quando io ho lasciato lui.
Dopo due anni insieme cominciavo a sentirmi come oppressa dalle sue continue richieste, dai suoi progetti per il futuro con me, eh si lui voleva un futuro con me, voleva sposarsi, avere una famiglia e forse anche dei figli e io non ero pronta a tutto questo, volevo solo godere i miei 24 anni libera, vivere la mia vita.
Adesso sono qui, a casa della mia amica julianne ad occuparmi dei regali da mettere sotto l'albero, io ed ian lo facevamo sempre, dopo due anni era la prima volta che festeggiavo il Natale senza di lui.
E ora sono qui a rimuginare sui miei errori, perché è solo colpa mia se ci siamo lasciati, se Ian adesso non è qui, accanto a me . È tornato in Luisiana per festeggiare con la sua famiglia e, da quel giorno dello scorso luglio non mi ha più rivolto la parola.

Luglio 2013 [flashback] 

Era mezzanotte passata ed io ero uscita a fare una passeggiata  perché avevo bisogno di pensare, pensare a quello che era successo. Ian mi aveva chiesto di sposarlo ed io gli avevo detto di no non perché non lo amassi più ma perché sentivo che era troppo presto, che l'unica cosa che volevo in quel momento era vivere felice e godermi la vita.
Tutte le volte che sono tesa o preoccupata, alla sera vado fuori e cammino per un ora intera cercando di porre fine all'infelicità di quel momento.
Ma sta volta quella passeggiata non mi ha aiutato affatto, anzi, ha fatto aumentare il mio senso di colpa per avere lasciato Ian solo in quella casa, subito dopo avere rifiutato quell'anello.
Adesso sono fuori dalla porta con le chiavi inserite nella serratura, titubante sull'aprire o meno quella porta, perché ho paura di affrontare ancora la rabbia di Ian, a meno che non se ne sia già andato.
Apro lentamente la porta sperando che questo mio ultimo pensiero sia vero, che lui non ci sia, ma invece lo trovo in camera da letto, con le mie valigie distese sul letto mentre sta gettando dentro alla rinfusa tutte le mie cose, lo fa con così tanta rabbia, tristezza, e amarezza, da non esserci accorto della mia presenza, del fatto che lo sto fissando appoggiata allo stipite della porta.

"Cosa stai facendo?"- gli chiedo, anche se è ovvio che sta facendo le mie valigie, che non mi vuole più in quella casa, che mi sta cacciando via-

"Rispondimi Ian."- dico quasi sussurrando perché ho paura che si arrabbi ancora di più-

"Non lo vedi da sola?! Ti sto risparmiando la fatica di fare i bagagli, dovresti ringraziarmi."- quelle parole gli escono dalla bocca con troppo disprezzo, quasi le urla, non ho mai visto Ian perdere le staffe, in genere è sempre molto calmo in ogni situazione ma questa volta sembra un'altra persona-

"Ian ascolta, lo so che sei arrabbiato ma ti prego smettila di fare così, fermati!"- lo vedo voltarsi verso di me dopo avere preso le mie ultime cose rimaste nel suo armadio, mi guarda e le lancia per terra, io sorpresa e spaventata da quel gesto le raccolto finché non mi dice: "Queste erano le tue ultime cose, prendi le valigie ed esci da questa casa, va in albergo, a casa tua, da Candice, dove ti pare, basta che te ne vada."

Non ho il coraggio di parlare, sono immobile, con lo sguardo posato sulle mie valigie, devo uscire da quella casa, ha ragione Ian, ma mi fa male pensare che mi cacci così da casa nostra, va bene quella era casa sua, ma da quando ci siamo messi insieme mi ero trasferita da lui e quella era diventata casa di entrambe.

"Hai bisogno che ti porti le valigie fuori dalla porta??" - mi dice con tono di disprezzo-
"Oppure no aspetta, meglio che io non faccia niente altrimenti correrò il rischio di risultare troppo opprimente e soffocante...., sia mai Nina, non vorrei mai che ti sentissi così per colpa mia..."- dice tutto di un fiato, adesso avverto del sarcasmo in lui, sarcasmo misto ad indifferenza, quelle parole mi arrivano dritte come una fitta al cuore-

-Quando mi ha dato quell'anello gli ho detto che era troppo presto che non me la sentivo e dopo abbiamo iniziato a litigare e gli ho detto che nell'ultimo periodo mi sentivo oppressa da lui, come se stessi soffocando, e ora lui usa le mie stesse parole contro di me.-

"Che c'è Nina, sei rimasta senza parole?! Strano e dire che un'ora fa ne avevi di cose da dire...."

"Ok ho capito, me ne vado, se è quello che vuoi vado via, ma sappi che come ora mi vedi uscire da questa casa, non mi rivedrai mai più entrarci."- gli dico tutto d'un fiato-

"Tranquilla, non ho bisogno che sia tu a ricordarmelo, è per questo che voglio che tu te ne vada, perché non ti voglio più qui. Ah quasi dimenticavo, se non ti dispiace vorrei che tu mi ridessi le chiavi, tanto non credo che ti serviranno più."

-Sono sulla soglia della porta con le valigie in mano, no non è vero, non mi ha chiesto indietro le chiavi, le chiavi di casa sua, le chiavi di casa nostra.-

"Se la tua unica preoccupazione sono queste chiavi, beh tienile, tanto come hai già detto tu, non mi serviranno più" - e con questo esco sbattendo la porta, consapevole che forse è proprio vero, che quelle chiavi non mi serviranno più a nulla, che non farò più ritorno in quella casa.-

Fine flashback 


- Erano giorni che non pensavo a quella sera, ero quasi riuscita a cancellare dalla mia mente in ricordo terribile del suo della sua voce che mi diceva di andarmene ma adesso sono qui seduta per terra vicino all'albero 
di Natale, dovrei finire di impacchettare i regali, ma le lacrime hanno preso il sopravvento, perciò ora mi ritrovo a piangere disperata, è la Vigilia ed io non sono felice, perché l'unica cosa che vorrei in questo momento è tornare indietro al Natale scorso, quando ero a casa con Ian, quando ero stretta tra le sue braccia, sul divano, con il camino acceso, con la testa sopra il suo petto, mentre lui mi accarezzava i capelli e mi sussurrava all'orecchio: " Buon Natale Neens."






  
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