Se chiudo gli
occhi altri due fanno capolino tra i miei pensieri.
Una dolce
ossessione assilla la mia mente, desiderosa di liberarsi.
Un sorriso
sottile accompagna quel volto sbiadito e con lui il mio cuore si
addolcisce.
Nostalgia,
malinconia… ci sarebbero tante parole utili a rappresentare
questo nodo che ho nel petto, ma credo che nessuna sia adatta a me.
A noi?
Non ho il
coraggio di dirlo.
Sembra troppo
lontano il tempo in cui quella semplice parola possa uscire dalle mie
labbra.
Caldi occhi
d’ambra.
Non potrei mai
dimenticarli.
Sono quelli i
soli occhi che sono riusciti a far abbassare i miei.
Fieri,
orgogliosi e infinitamente dolci. Quanto mi manca quello sguardo.
Mani grandi,
fresche, sicure.
Vorrei essere
di nuovo tra quelle braccia. Mi piacerebbe poter sfiorare ancora quelle
mani che, dolcemente, mi hanno rapito.
È
bastato un solo tocco, un solo sorriso, un solo sguardo ed ero
già irrimediabilmente sua.
Com’è
possibile non so spiegarmelo.
Poche parole,
pochi sguardi e sempre meno giorni sono bastati a farmi pensare a un
probabile noi.
Noi?
Non
è ancora il momento e credo non lo sarà mai, ma
da quanto il cuore non mi batteva così?
Da quanto tempo
non sentivo un nodo così fastidioso allo stomaco?
Non so
com’è nata questa cosa, non
c’è una ragione.
So solo che
vorrei fermare il tempo, qui, ora. Per poterci pensare fino a soffrire.
Per poter
dedicare alle fantasie felici i miei attimi di vita, senza rubare il
tempo a un destino infame.
La mente
è fossilizzata su un pensiero, un singolo e unico pensiero e
mentre davanti agli occhi scorrevano altre immagini, la memoria
incamerava solo quello che la mente ponderava.
Foto, racconti,
tutto mi sembra estraneo. Fasullo.
Di quei momenti
passati in compagnia nulla non mi ricorda il suo viso.
Parole, suoni e
respiri accompagnano i miei sogni e ho paura. Paura di aggrapparmici
con tutte le forze e paura di lasciarli fuggire. Dimenticando.
Si dice che la
vita, in questi casi, ti fa un dono.
Il regalo
è la scelta, l’alternativa.
Allora io mi
chiedo, se la vita voleva veramente farmi un dono, perché
l’ha ideato così complesso?
Fragile,
instabile, insicuro e potenzialmente impossibile.
Perché
allora io, in fondo, un pochino ci credo?
Vorrei avere
risposte.
Risposte da
lui, dalla vita e soprattutto da me.
Mi piacerebbe
potermi spiegare ciò che ho dentro e non sarebbe male avere
una direttiva sulla strada migliore da percorrere, ma niente
è così facile.
Tutto quello
che posso fare è continuare a vivere e sperare che il
destino o la vita mi indichino il cammino migliore.