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Autore: JukeAtena    17/08/2014    1 recensioni
FF su Bulma e Vegeta. Parte appena dopo l'arrivo di Future Trunks e parla dei momenti fra loro che non sono mai stati trattati nel manga. So che ne esistono tantissime su questa coppia, ma ho voluto condividere la mia versione, come mi piace pensare sia nato il loro amore. La storia si basa sul manga e non sull'anime (gli eventuali riferimenti all'anime riguardano Dragon Ball Kai). Ho cercato di essere il più possibile fedele alle caratteristiche dei personaggi e spero di esserci riuscita. Comunque è la mia prima FF e spero vi piaccia! In tal caso lasciate un commento!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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2 settimane dopo

 

Il padre di Bulma era stato dimesso e ora si stava lentamente riprendendo, aveva, per fortuna, reagito molto bene alla riabilitazione. Yamcha era rimasto a casa loro per aiutarli, voleva dare una mano, era il minimo che potesse fare dopo tutti quegli anni con Bulma. Quanto a Vegeta, in quelle settimane, era diventato praticamente un fantasma.

“Grazie per averci aiutato, ora sta molto meglio” disse Bulma a Yamcha mentre cercava di convincerlo che non c'era più bisogno che stesse a casa con loro per dargli una mano. Gli voleva bene, ma ormai era tutto ciò che era rimasto del sentimento che una volta li aveva legati.

“Bulma, io ci ho pensato… io ti voglio ancora molto bene e l’aiuto che vi ho dato in questi giorni non mi ha pesato, anzi mi ha sollevato pensare che potevo alleviare un po’ del tuo dolore”.

“Grazie…” si sdebitò Bulma per quelle parole.
“E questo mi ha fatto capire che tengo ancora tanto a te” eccolo lì...

“Perché devi rovinare questo bel momento?” ...come al solito.

“Perché pensi che lo stia rovinando?”
“Ti sei dimenticato del perché ci siamo lasciati?”
“Lo so, ho sbagliato a tradirti. E non sai quanto ci sto male per averti fatto soffrire”

“Questo non ha importanza, so che mi vuoi bene, ma ormai le cose sono cambiate” il suo pensiero andò inconsciamente a Vegeta.
“L’unica cosa che è cambiata è che mi sono reso conto finalmente di cosa ho perso. Non sono niente senza di te. Ti amo ancora di più e non ti farò mai più soffrire, ho capito i miei sbagli. Te lo giuro Bulma, non sarei mai più capace di farti del male”.

“Io non lo so Yamcha, è complicato…” disse Bulma quasi esasperata, le sue parole non la toccavano minimamente.
“Ok, non ti chiedo di rispondermi ora. Promettimi solo che ci penserai”.

“Va bene… ci penserò”.
“Ora vado, ma se hai bisogno non esitare a chiamarmi” Yamcha le diede un bacio sulla fronte e finalmente se ne andò.

Era lusingata dalle parole di Yamcha, ma nonostante ciò non riusciva a non pensare a che gran faccia tosta avesse a chiedergli di tornare nuovamente assieme. Anche se lui avesse capito i suoi sbagli e fosse veramente cambiato, le cose non erano più le stesse. Lei non provava più gli stessi sentimenti. Fino a poco tempo fa aveva ammesso a sé stessa di provare qualcosa per Vegeta. Non aveva avuto tempo per soffermarsi sulla loro complicata situazione, in questo ultimo periodo, ma era sempre stata una presenza costante nella sua testa. Non riusciva a toglierselo dalla mente.

 

In quello stesso momento l'oggetto dei suoi pensieri entrò nella stanza con un sguardo truce sul volto.

“Se ne è andato finalmente”

“È stato molto gentile in queste settimane” gli disse. Ok, non amava più Yamcha, però era stato veramente gentile nell'ultimo periodo, si era comportato bene con lei, senza pretendere nulla in cambio, fino a quel giorno.

Vegeta si servì da bere.

“Mi ha chiesto di tornare con lui” Bulma voleva vedere la sua reazione. Vegeta dal canto suo non mosse un muscolo e continuò a darle le spalle. In verità aveva origliato tutta la loro conversazione, non ne era quindi sorpreso.

“Non hai niente da dire al riguardo?” incalzò lei.

“Perché dovrei?” il suo volto era inespressivo e non lasciava trasparire nessuna emozione.

“Non so, magari hai un pensiero in proposito. Mi vorresti aiutare nella mia decisione” se Vegeta provava qualcosa per lei, avrebbe avuto una qualche reazione.

“Non capisco cosa centro io” Vegeta stava posando il bicchiere.

“Sì hai ragione. Pensavo che potrei quasi dirgli di sì…”

Vegeta spaccò il bicchiere e si ritrovò a stritolare i frammenti di vetro. Le parole che Bulma gli aveva detto…

“Oh mio Dio, Vegeta! Ma che è successo?” Bulma corse a vedere la sua mano “stai sanguinando, aspetta dobbiamo medicarla”.

“Non è niente” se ne andò in fretta senza nemmeno degnarla di uno sguardo.

 

 

3 giorni dopo

 

“E così gli ho detto che avrei quasi potuto accettare la proposta di Yamcha”

“E lui che ha detto?” chiese Fumiko curiosa

“Niente”

“Come niente?”

“No, niente. Ha rotto un bicchiere e se ne è andato” disse Bulma sperando che l'amica le potesse dare un parere.

“Ha rotto un bicchiere?” chiede Fumiko confusa.

“Sì, ce l’aveva in mano mentre parlavo e l’ha stritolato”

“L’ha stritolato?” assunse un'espressione divertita.

“Sì, non è molto delicato” disse Bulma con una smorfia.

“Bulma, se non ti conoscessi così bene penserei che sei stupida!” le rispose ridendo di gusto.

“E adesso perché ridi?” chiese Bulma sorpresa.

“Ci è rimasto male per ciò che gli hai detto”
“Ma no… è impossibile” Vegeta non era il tipo da tali reazioni.

“Te lo dico io, è impazzito dalla gelosia”

“È solo un bicchiere” 'con la forza che si ritrova mi sembra strano che non mi abbia ancora sfasciato la casa'.

“Ah sì? E allora perché è sparito dalla circolazione in quelle settimane in cui Yamcha era in casa tua?”

“Avrà avuto da fare”

“Ah sì? E perché è venuto in ospedale?”

“Non lo so. Io non lo capisco”

“Io invece lo capisco benissimo!” disse Fumiko ridendo.

Bulma non disse niente. Non voleva illudersi di nuovo.

“Ma piuttosto dimmi, davvero pensi di accettare la proposta di Yamcha?”
“Non lo so… Da un lato accetterei. È stato veramente nobile in queste due settimane. Dall’altra parte se ci siamo lasciati c’era un motivo e non banale. E soprattutto sento di non provare più gli stessi sentimenti per lui”

“E basta? Vegeta non influenza minimamente la tua scelta?”
“Non ha importanza. Lui non è interessato a me. E prima che tu mi contraddica, anche se fosse interessato, non me lo dimostrerà mai. Una relazione con lui non ha modo di esistere”

“Avete mai parlato seriamente della vostra relazione?”

“Ma quale relazione?” disse Bulma ridendo “Lui non fa altro che evitarmi…”

“E allora dovrai fare in modo di parlare con lui chiaramente per capire cosa prova per te”

“Sì, può darsi”

 

Passò un’altra settimana e Bulma ebbe modo di pensare. Quella sera decise di fare come Fumiko le aveva suggerito. Si stava dirigendo nella stanza gravitazionale di Vegeta per chiarire finalmente la situazione fra loro due. Sperava che parlando chiaramente con Vegeta avrebbe capito come comportarsi riguardo a Yamcha. Se avesse dimostrato di non tenere a lei, allora era ora di lasciar perdere Vegeta, ma soprattutto sperava che le spiegasse il perché delle sue attenzioni e dei suoi comportamenti passati. Sperava che mostrasse dell'affetto per lei, come lei sentiva di provare per lui.

 

Bulma entrò, aveva fatto in modo che le condizioni all'interno della stanza la gravità tornassero normale nel momento in cui veniva spinta la maniglia della porta. Era un nuovo miglioramento che aveva fatto, se Vegeta si fosse fatto male, avrebbe avuto modo di soccorrerlo. Inoltre era un ottimo espediente per farsi ascoltare, se non c'era la gravità, Vegeta non poteva allenarsi.

“Che vuoi?”

“Ciao anche a te”

Vegeta non rispose e andò a prendere un asciugamano e una bottiglietta d’acqua da un armadietto.

“Allora che sei venuta a fare qui?”

“Voglio parlare con te”

Vegeta si sedette su un muretto a lato della stanza senza dire una parola. Ci fu un lungo silenzio. E finalmente Bulma trovò il coraggio di porgli tutte le domande che non era mai riuscita a fargli.

“Perché mi hai baciata quella sera? Perché mi sei stato accanto quando mio padre stava male? Perché hai rotto quel bicchiere?”

“Che centra il bicchiere?”
“Rispondi alle mie domande” Bulma si era fatta forza e aveva deciso di risolvere la questione. Tanto non aveva nulla da perdere. “Perché mi hai baciata?”

“Ma che ne so…” Vegeta si trovava in difficoltà, non sapeva cosa rispondere.

“Quindi vuoi farmi credere che non c’è nessun motivo? Mi hai baciata perché passavi di là? E perché passavi di là, Vegeta? Perché sei venuto a cercarmi?” Bulma gli si avvicinò, intanto lui si era alzato. “Perché, Vegeta?”

“Ma che diavolo, non lo capisci il perché?” Vegeta fece uno scatto e scaraventò la bottiglia d’acqua a terra rompendola e facendo sobbalzare Bulma.

“No, non capisco” rispose dopo un po’ “spiegamelo, perché io non capisco”.

“Mi hai fatto pensare…”

“A cosa?”

“Se stai zitta un secondo...” per Vegeta era terribilmente difficile parlare con lei così apertamente “Ho iniziato a pensare a ciò che avevi detto. Forse se io avessi qualcuno da amare, qualcuno da proteggere… forse riuscirei a migliorarmi”

“E allora perché hai fatto finta di niente la sera dopo?”

“Non ha funzionato”
“Che cosa non ha funzionato?”

“Io... Non sono riuscito a superare il mio limite”

“Quindi è solo di questo che si tratta? Mi hai usata per i tuoi scopi senza senso”

“Non sono senza senso diamine! Non ti permetto di prenderti gioco di me! Ciò che mi hai detto quella sera era vero… io non sono più quello che ero, non mi riconosco più”

Bulma si diresse verso la porta. Aveva capito che Vegeta non provava assolutamente nulla per lei.

“Tu l’amore non sai neanche che significa” disse Bulma sulla soglia della porta

“Sì e immagino che “l’amore” sia quello fra te e il tuo fidanzato”

“Non è il mio fidanzato”
“Ah ah, certo!” Vegeta la derise “Anche uno smidollato come lui ha preferito un’altra a te! Non sono l’unico, in questa stanza, a non conoscere l’amore a quanto pare”

Bulma se ne andò.

‘È evidente che di me non gli interessa nulla. Gli importava solo di sé stesso. Solo di superare Goku… Mi sono sognata tutto. Ma perché non ne faccio mai una per il verso giusto? Basta, d’ora in poi non dovrò mai più pensare a Vegeta, devo dimenticarlo… ormai è chiaro che non vedrà mai niente in me…’

 

  
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