Anime & Manga > Fairy Tail
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Autore: Eevy    18/08/2014    5 recensioni
Fairy Tail ė in pericolo: una minaccia incombe sulla gilda, generando disperazione. Natsu e Lucy dovranno affrontare una nuova sfida e combattere contro un nemico ignoto che li metterà di fronte a delle scelte.
Lucy dovrà credere in se stessa per far valere la propria forza e riuscire a proteggere la persona che ama.
Natsu scoprirà nuove emozioni e sentimenti, e dovrà fare chiarezza nel proprio cuore per prendere una decisione: Lisanna o Lucy?
Nel frattempo un mistero va svelato: cosa si cela dietro la magia segreta di Fairy tail? Chi sono i nuovi personaggi e quali sono le forze oscure da loro usate? Cosa ha in mente Mavis?
CAPITOLO 10 - SORPRESA GALE!
« Non fare finta di essere forte » fece lui, improvvisamente serio.
Levy aggrottò le sopracciglia, guardandolo incuriosita.
« Che intendi? » chiese di rimando, sbattendo le palpebre.
Gajil sbuffò, allontanandosi un poco da lei.
« Cerchi sempre di far stare meglio gli altri, ma a te? Chi ci pensa? » rispose.
Levy arrossì, non riuscendo a trattenere un piccolo sorriso.
« Beh... tu, ad esempio... tu ci stai pensando... »
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9




Natsu fiutava l'aria concentrandosi sull'odore dei suoi compagni e sperando di avvertirne qualcuno nei paragi. Quando erano -finalmente- partiti per iniziare le ricerche, nei pressi della Foresta delle Margherite lui e gli altri Dragon Slayer -più Gray- si erano distaccati dal gruppo per cercare indizi.

< Trovato qualcosa? > chiese la voce di Gajil, ad un centinaio di metri da lui.

< Niente > rispose Natsu, sbuffando.

< Negativo > fece Sting, altrettanto abbattuto.

Quella scenetta andava avanti da giorni ormai. I draghi avevano controllato ogni centimetro della regione, segnata con scarsa precisione sulla mappa di Mavis, ma dei membri scomparsi di Fairy Tail nemmeno un capello. La preoccupazione e l'agitazione tra quelli rimasti era sempre più palpabile, dato che la mancanza di Makarov iniziava a farsi seriamente sentire, e anche Erza tendeva a perdere le staffe sempre più facilmente -del tutto inutili i tentativi di Gerard e Luxus di placare le sue ire-. 
I rami scricchiolarono sotto i passi pesanti di Natsu, che procedeva lentamente e guardando tutto ciò che lo circondava con attenzione quasi maniacale.
Sentì qualcosa di piccolo picchiettargli sul braccio, e alzò lo sguardo. In quel posto gli alberi si ergevano circa ogni due metri, e lo spesso strato di foglie in alto creava una sorta di riparo dalle gocce che scendevano pesanti giù dal cielo. Non riuscì a trattenere una smorfia, pensando che a quel punto fosse meglio interrompere la ricerca: la pioggia lo metteva in difficoltà, dato che generava una nuova serie di odori che contribuivano a confondere i profumi già presenti. Mise una mano dentro la tasca, cercando il frammento di Lacrima che lo avrebbe messo in contatto con i suoi compagni di team.

< Yo Lucy, ci sei? > chiese, avvicinando il cristallo alle labbra.

Non udendo alcuna risposta, decise che fosse il caso di urlare.

< LUUUUUCY!!!! >

< Natsu! Che succede? >

La voce melodiosa ma decisamente preoccupata della ragazza lo divertì.

< Dovevo farmi sentire in qualche modo > spiegò il rosato, abbassando di nuovo il tono e appoggiandosi con la schiena su un tronco. < Qui non ho trovato niente, e credo che tra poco scoppierà un bel temporale. Dì agli altri di tornare indietro, ci vediamo al capannone >.

Il capannone era il loro accampamento provvisorio, una casetta abbandonata trovata per caso da Levy mentre i ragazzi erano impegnati nel sopralluogo della Foresta.

< D'accordo. Stai attento >.

< Sì, certo mammina.. > brontolò Natsu con un mezzo sorriso, alzando gli occhi al cielo.

Se da un lato l'apprensione della compagna lo irritava, dall'altro lato la adorava. Pensò a quando si era ritrovato sopra l'erba del prato del parco sdraiato al suo fianco. Aver visto il suo volto rigato di lacrime lo aveva convinto che Lucy, stupida per com'era, dovesse sentirsi in qualche modo responsabile per una sua eventuale e prossima morte. Avrebbe voluto dirle che non c'entrava nulla, che era tutta colpa dei due demoni che avevano colpito non solo lei ma tutta la Gilda, ma non ne era stato capace. Si era limitato ad abbracciarla in silenzio, cullandola fra le proprie braccia e godendo del calore piacevole che la sua pelle morbida e candida gli trasmetteva.
Si incupì, pensando a tutto quello che doveva aver passato e che aveva affrontato da sola. Perlomeno da quando Mavis aveva lanciato l'incantesimo su Lucy, Frenia non era più riuscita a prenderle il corpo e perfino Polyushka aveva dichiarato che, a parer suo,  il demone era del tutto scomparso. Dopo aver fatto risvegliare Mira, poi, avevano avuto la conferma definitiva: Lucy era libera, e il suo solito naturale atteggiamento un po' civettuolo ma solare e gentile, tranquillizzava tutti e serviva un po' da "tisana" per i momenti più grigi. L'esperienza di Lucy era la prova che dimostrava la non-onnipotenza del nemico e tutti osservavano lei per capire che sì, potevano farcela.
La maga degli Spiriti aveva ammesso di aver provato in quei giorni qualche piccola fitta, indice di un nuovo possibile tentativo di possessione da parte di Frenia, ma non si spiegava il motivo per cui quegli attacchi non riuscissero ad andare a buon fine. Natsu invece conosceva la verità, e sapeva che Loki l'aveva aiutata molto: durante quella settimana la notte era rimasto nel loro mondo a vegliare su di lei, e una volta lo aveva visto abbracciare la dormiente Lucy per avvolgerla con una luce dorata e brillante che era sicuro si trattasse di una magia in grado di allontanare il male e l'oscurità. Anche se l'idea di saperla tra le braccia di Loki gli creava un curioso e fastidioso senso di pressione alla bocca dello stomaco, doveva ammettere che senza lo Spirito probabilmente l'amica sarebbe ricaduta vittima del demone; e Natsu arrivava ad odiare se stesso, perché sapeva che non poteva far niente per proteggerla.
L'idea era stata di Polyushka, che sapeva dell'esistenza della luce purificatrice degli Spiriti Stellari e ne aveva parlato con Natsu. Il rosato era riuscito a mettersi in contatto -anche se non sapeva come- con Loki, e insieme avevano deciso che, per non far precipitare ulteriormente la già fin troppo bassa autostima di Lucy, fosse meglio non parlare a nessuno della loro operazione segreta. Lucy per prima non ne era a conoscenza, e probabilmente credeva che fosse lei stessa a respingere Frenia. Ovviamente Natsu non aveva alcuna intenzione di far crollare questa sua piccola soddisfazione.
Per non creare sospetti all'alba lui e Loki si davano il cambio, e allora veniva il suo turno di badare alla bionda. Si sdraiava accanto a lei senza però riuscire a prendere sonno, non poteva far a meno di restare all'erta ed era sempre pronto a richiamare lo Spirito Stellare in caso di necessità.
Fino a quel momento non ne aveva avuto mai bisogno, e molte volte passava il suo tempo osservando incantato i capelli dorati e lisci della compagna sparsi sul cuscino come fossero un ventaglio.
La mattina poi puntualmente  veniva rimproverato -Lucy sapeva raggiungere acuti da far invidia ai migliori tenori- di aver abusato deliberatamente del letto e di "russare come un cinghiale asmatico" (Nda: non so da dove mi escano certe genialate). Quando lo lanciava delicatamente dalla finestra per scacciarlo, era pure così gentile da lasciargli una bella impronta rossastra sulle chiappe -che poi, dove la prendesse tutta quella forza non l'aveva mai capito-. Il rosato accettava di buon grado i toni soavi e le prodezze mattutine della maga e, anche se l'altra Lucy lo coccolava ed era molto più dolce, non avrebbe cambiato la sua Lucy, quella vera, per nulla al mondo.
La pioggia si faceva sempre più intensa, sentì i capelli afflosciarsi sulla fronte e tastando la sciarpa si accorse che era inzuppata. Imprecò mentalmente accelerando il passo, sperando di non arrivare al rifugio completamente fradicio.
Vide in lontananza un piccolo locale semi-distrutto, formato da un mucchio di travi di legno assemblate insieme e con il tetto composto da una serie di tegole arrugginite e cigolanti.

< Natsu! > lo chiamò Happy, sventolando una zampetta.

Il gattino svolazzava sull'uscio della baracca accanto a Juvia che, vedendolo arrivare, sorrise.

< Yo, Juvia > la salutò non appena riuscì a ripararsi.

Strizzò la sciarpa facendo colare una cascata d'acqua.

< Non puoi fare niente per quella?! > sbottò irritato, indicando con il pollice il diluvio alle sue spalle. La maga della pioggia scosse la testa.

< Juvia non può controllare i fenomeni meteorologici > ammise, dispiaciuta.

Il rosato rimase un po' perplesso, ma cercò di non pensarci e varcò a grandi passi l'atrio, asciugandosi i vestiti con le fiamme che faceva fuoriuscire dal proprio corpo. In quelle situazioni ringraziava Igneel di avergli insegnato quel tipo di magia.
Si guardò attorno, notando che le ragazze avevano messo in ordine. L'interno era molto semplice, comprendeva due stanze -di cui una era il bagno- più un mini corridoio con un piccolo spazio adatto per cucinare. Un tavolino a tre gambe stava in bilico al centro della camera principale, mentre in un lato giacevano i resti di due sedie inutilizzabili, accanto ad una pila interminabile di libri; i sacchi a pelo erano stati tutti raccolti e messi da un'altra parte, in modo da lasciare libera una porzione di  pavimento che consentisse loro di passare da una stanza all'altra; un'unica finestra mezza rotta illuminava la dimora con la luce naturale, anche se Mira aveva provveduto a riempire con delle candele le mensole di legno che qua e là erano appese alle pareti prive di vernice.
Tutto sommato non era un bello spettacolo -anzi sembrava abbastanza agghiacciante, per dire la verità- e la notte dovevano dormire tutti appiccicati. Però quella catapecchia era stata loro molto utile, dato che altrimenti avrebbero dovuto stare distesi sul terreno poltiglioso della foresta. Dopotutto non poteva lamentarsi più di tanto di quel luogo. 

< Gli altri non sono ancora arrivati >.

La voce di Lucy lo riscosse dai pensieri. La maga degli Spiriti Stellari era appoggiata accanto la finestrella appannata che dava sul fitto bosco da cui il rosato aveva appena fatto ritorno.

< Tra poco arriveranno, è difficile che abbiano continuato le ricerche con questo tempaccio > disse avvicinandosi a lei e guardando fuori attraverso il vetro.

< Sì, hai ragione > sospirò la ragazza.

Gli occhi del rosato puntarono la maga, che quella mattina indossava un grazioso e svolazzante abito verde scuro con la scollatura a fascia, lungo fino alle ginocchia. Ai piedi portava dei semplici e comodi stivaletti di cuoio. Aveva raccolto i capelli in due codine basse che le davano un'aria sbarazzina e tenera.

< Stai bene > disse il rosato senza pensarci, indicando con l'indice il vestito di Lucy, le cui guance assunsero una bella tonalità di rosso.

< G-Grazie. Regalo di Virgo. Io... ehm... bagno! > la bionda fuggì dalla stanza senza dar il tempo a Natsu di aggiungere alcunché.

Rimase impalato a fissare il punto in cui la sua compagna era appena scomparsa, e aggrottò leggermente la fronte senza capire perché fosse scappata in quel modo. Insomma, quando non le faceva i complimenti si arrabbiava, quando glieli faceva se ne andava...
Donne. Non le capirò mai, si ritrovò a pensare gettandosi con uno sbuffo su una vecchia poltrona polverosa posta nell'angolo opposto della stanza. Sentì delle imprecazioni e con la coda dell'occhio si accorse che Sting e Rogue erano tornati.

< Dannata pioggia >.

< Cosa c'è, non mi dirai che sei preoccupato per i capelli > sghignazzò Sting. Rogue lo fulminò, portandosi il lungo ciuffo all'indietro con una mano.

< Come sono andate le ricerche? >

Una testolina dai capelli blu sbucò da dietro la poltrona su cui era seduto Natsu, il quale ovviamente rischiò un arresto cardiaco.

< Levy, cosa ci facevi là dietro? > sbraitò il rosato, in preda alle palpitazioni.

< Perché urli contro il gamberetto? > chiese Gajil divertito, entrando nella stanza e avvicinandosi al rosato.

< Stavo leggendo > spiegò Levy ignorando il drago di ferro, facendo spallucce.

< Ma perché lì dietro?! > sospirò il Dragon Slayer di fuoco alzando gli occhi al cielo e beccandosi un'occhiataccia da parte della ragazza.

< Comunque, in questo postaccio non c'è niente > cambiò argomento Natsu, sprofondando nel divanetto e alzando gli occhi per rivolgersi ai ragazzi di fronte a lui.

< Io qualcosa l'avevo sentita, ma poi > cominciò Rogue, guardando male Sting e marcando la parola "poi", < qualcuno si è distratto, e ha fatto distrarre anche me >.

< Andiamo! Quel bruco era enorme, gigantesco, immenso! >

< Avevamo una missione >.

< Però quando te l'ho fatto notare anche tu hai passato cinque minuti buoni a chiederti cosa accidenti fosse > commentò Sting, sghignazzando.

Natsu inarcò un sopracciglio.

< Bruco gigante? > domandò Gajil incredulo, fissandoli come se fossero usciti di senno.

< Esatto > annuì Rogue, esasperato.

Levy sembrò illuminarsi in viso, e iniziò a correre da un lato all'altro della stanza.

< Che accidenti stai facendo? > chiese Gajil, sorpreso quanto gli altri tre.

< Forse so cos'è > rispose senza guardarlo, continuando a far scattare lo sguardo a destra e sinistra e girando attorno a loro come una trottola impazzita.

Si fermò davanti la pila di libri, alzandosi sulle punte e stendendo le braccia all'insù. Abbracciò gli innumerevoli libri, mentre gli uomini la fissavano senza parole.
 Natsu iniziò a chiedersi se non fosse caduta vittima di qualche strambo maleficio.

< Levy? > chiese Lucy, uscendo dal bagno e raggiungendo la sua amica con evidente curiosità.

< Ciao Lucy-san! > la salutò Sting, sorridendo e passandosi una mano fra i bei capelli biondi.

< Lucy-chan, mi aiuteresti a cercare il grosso tomo con la copertina verde di questa mattina? Ricordi, quello che ha fatto ridere Yukino-chan >.

Natsu vide Lucy aggrottare le sopracciglia per poi annuire. Le due cercarono per diversi minuti di... spostare tutti i libri, e quando ci riuscirono ne tirarono fuori uno dalle dimensioni di un quadro imperiale.

< Potreste aiutarci, per favore? > borbottò Levy in difficoltà, mentre iniziava a trascinarlo insieme ad un'affaticata Lucy.

I ragazzi lasciarono passare qualche secondo, per godersi quell'immagine assolutamente epica, poi presero quel.. coso dalle mani delle ragazze e lo posarono con poca delicatezza per terra, facendo scricchiolare pericolosamente le mattonelle e rischiando, dunque, di far crollare l'intera casa.

< Dove lo avete trovato? > ridacchiò Gajil, incurvando le sopracciglia.

Natsu lanciò un'occhiata interrogativa a Lucy, che fece spallucce.

< Era insieme ad altri libri, credo che questo > Levy indicò la stanza con un ampio gesto del braccio, < fosse una sorta di ripostiglio di qualche stregone >.

I ragazzi ammutolirono. 

< E cosa avete trovato in questo libro? > chiese Rogue, con una faccia che faceva benissimo intendere quanto poco si fidasse della scripter in quel momento.

La piccola maga dovette usare entrambe le mani per aprire la prima pagina.

< Deve essere qui da qualche parte... > sussurrò, facendo scorrere lo sguardo sull'indice della pagina.

Natsu alzò la testa, notando la lista infinita di parole elencate l'una dopo l'altra.

< Trovato! > esclamò la piccola maga, facendo trasalire gli altri.

Con un po' di sforzo lei e Lucy riuscirono a sfogliare le pagine fino a raggiungere quella giusta.

< Homo-serpis > Levy indicò la figura di un mostro sul foglio ingiallito.

Natsu si avvicinò alla ragazza, incuriosito.

< Gli homo-serpis sono delle creature leggendarie > iniziò a leggere Lucy. < La loro forma è simile a quella di un verme di dimensione anomala -guardate qui, c'è scritto altezza due metri, diametro cinquanta centimetri... Natsu smettila di commentare!-. Possiedono mani umane, una lingua lunga e biforcuta, e una lunga coda a scaglie che utilizzano come arma. Da piccoli sono facilmente riconoscibili sotto forma di grandi bruchi >.

I ragazzi continuarono per qualche momento a guardare schifati il disegno rappresentato accanto la definizione. Natsu pensò di aver già sentito parlare di quello strano essere.

< E' il mostro descritto da Elfman >.

La voce seria di Lucy gli diede la risposta, mentre una scintilla di comprensione gli attraversò la mente.

< E se quel grosso bruco è quello che pensiamo che sia... > cominciò Sting, aggrottando le sopracciglia e reggendosi il mento fra il pollice e l'indice.

< Vuol dire che qui attorno ci sono altri homo-serpis > proseguì Levy, comprensiva.

Il cervello del Dragon Slayer di fuoco iniziò a camminare furiosamente, e quando riuscì a giungere ad una conclusione una scarica di adrenalina e di speranza galopparono in lui causando un aumento drastico della velocità dei suoi battiti cardiaci.

< Io esco > annunciò Natsu, alzandosi di scatto e trascinando Lucy per un polso.

C'era una buona possibilità di trovare i suoi compagni in quel luogo. Anzitutto Mavis era conosciuta per essere una grande stratega che raramente commetteva errori di calcolo, e se aveva dato loro la mappa c'era un buon motivo. In secondo luogo la presenza degli homo-serpis non poteva essere causale, se quei mostri si trovavano lì stavano certamente proteggendo qualcosa. Lucy aveva chiaramente detto che si trattassero di creature leggendarie, per cui un'altra domanda che nasceva nella mente del rosato era: chi le aveva invocate, e come?
Che fosse sempre il tipo sospetto con quella sua strana magia?
Che fosse Frenia?

< A-aspetta... > cercò di dire Lucy, senza successo.

Il rosato frugò velocemente nel borsone della bionda, prendendo un mantello impermeabile scuro e  mettendoglielo addosso senza troppe cerimonie. Sotto gli sguardi confusi degli altri poi afferrò Happy, stringendolo con il braccio libero, e uscì dal capannone.
La pioggia batteva pesante sui loro capi, rendendo difficoltosa la visuale. Accelerò il passo, passando per i sentieri fangosi in mezzo agli alberi e continuando a portarsi dietro Lucy.

< Potevamo almeno aspettare che finisse di piovere, baka! > urlò lei alle sue spalle.

Non le rispose, continuando a procedere e ad impegnare tutti i suoi sensi nel tentativo di percepire anche un minimo odore, un singolo suono...

Aiuto...

< Lucy, hai sentit...>

Si voltò facendo scattare gli occhi verso Lucy, che era bagnata dalla testa ai piedi. Appena la vide il mondo attorno a lui sparì.
Come poteva definirla? Dire "bella" equivaleva ad insultarla.
Il mantello era corto, perciò il vestito si era completamente inzuppato d'acqua, e le si era attaccato addosso aderendole perfettamente al corpo. Ebbe l'improvviso impulso di strappare quell'ormai inutile indumento dalla maga e coprirla con le sue braccia. Senza rendersene conto, continuò a fissare la nakama come se lo avesse ipnotizzato.

< Na-Natsu..? >

Allungò un braccio, prendendola per la vita e avvicinandola a sé. Notò nei suoi occhi castani una leggera confusione mista a stupore.

< Natsu... >

Il suo sussurro gli generò un piacevole brivido lungo la schiena. Poggiò una mano sulla guancia di Lucy, bagnata dalla pioggia, e prese ad accarezzarla continuando a mantenere lo sguardo fisso su di lei. Si avvicinò leggermente, ancora incantato da quello sguardo tanto dolce.

Aiuto...

Si fermò, dandosi del deficiente. Le labbra di Lucy erano a pochi centimetri dalle sue. Se ne allontanò dolcemente ma con decisione, sperando che lei non lo mandasse a quel paese per ciò che aveva appena tentato di fare. Che diamine gli era preso? In un momento come quello, poi!
Scosse la testa, distogliendo lo sguardo dalla ragazza per tornare con i piedi per terra.
Ripensò a quello che aveva udito: aiuto?.
Era davvero possibile, o era stata solo la sua immaginazione?

Aiuto!...

< Si piaaaaaaaaaaacci... > sghignazzò Happy, ancora fra le braccia di Natsu.

< Aspetta > lo zittì, mettendogli una mano sul muso.

L'aveva sentita chiaramente questa volta, una voce femminile che invocava aiuto. Non poteva sbagliarsi.

< Lucy > sussurrò, guardandosi attorno.

Fece per camminare, ma si sentì bloccato per un braccio. Natsu le lanciò uno sguardo interrogativo, chiedendosi perché lo avesse fermato. La vide reggere la Lacrima tra le dita, rossa in viso.

< Non andare da solo, fai venire gli altri con te >.

Il tono speranzoso e un po' impaurito con cui glielo chiese rischiarono di fargli sciogliere il cuore. Natsu annuì, prendendo il suo cristallo dalla tasca.

< Ghiacciolo, ci sei? Ferraglia? Sting? Oooohi, qualcuno mi risponde?! > iniziò ad urlare il rosato dopo diversi tentativi, fremendo d'impazienza.

Maledisse il potere persuasivo delle donne. Sarebbe dovuto andare da solo e subito, se fosse rimasto ad aspettare ancora a lungo di quel passo avrebbe perso la traccia che riusciva già a fiutare a stento. Lanciò un'occhiata avvilita verso Lucy, che lo fissava mordendosi il labbro, in un evidente stato di indecisione.

< Lucy non possiamo aspettarli, altrimenti... >

< D'accordo, Natsu. Ci penso io a chiamarli, tu vai avanti con Happy > disse la bionda, facendo un cenno col capo per incitarlo ad avviarsi.

Natsu rise, e di istinto le fiamme gli vennero fuori dai pugni. Lucy ridacchiò, rivolgendogli il solito sorriso gentile che gli riservava prima di una missione particolarmente difficile e con cui cercava -inutilmente- di celare l'ansia che provava.

< Sono tutto un fuoco Lu! Sta' tranquilla, torno presto! > esclamò Natsu salutandola con la mano, mentre si allontanava dandole le spalle.

Sarebbe davvero tornato presto, non aveva alcuna intenzione di lasciarla da sola in balia di un demone. Quel che meglio, era sicuro che sarebbe tornato in compagnia di qualcuno.
Era rigido, tutti i suoi sensi pronti, il fuoco non aspettava altro che uscirgli dai muscoli: era il momento di entrare in azione e combattere. Era eccitato, e sperava anche di trovare degli homo-serpis di passaggio per testare la loro effettiva forza.

< Andiamo Happy? > chiese, con un ghigno.

< AYE! >
***

< C'è qualcuno? Rispondete cavolo! >

Da circa quaranta minuti Lucy parlava e chiamava i compagni a gran voce, ma dalla sua Lacrima non giungevano risposte. Cominciò a sentirsi matta e aveva perso decisamente la calma, mentre la pancia le faceva un gran male per la paura. Si guardò attorno disperata, facendo scattare il viso a destra e sinistra e osservando il fitto insieme di alberi tutti uguali. La pioggia era cessata e gli unici rumori ormai erano il fruscio dei rami mossi dal vento e il picchiettare delle poche gocce rimanenti sul terreno. Gettò la Lacrima a terra per rabbia, poi iniziò a camminare senza una meta ben precisa, lamentandosi ed imprecando. Nonostante fosse una ragazza di buone maniere e cresciuta in un ambiente nobile, alle volte era necessario che sfogasse il suo lato "represso", quello che nascondeva a tutti e che usciva solo nelle rare occasioni di solitudine. Natsu era a conoscenza di quella sua parte di carattere, e più di una volta lui stesso era rimasto vittima delle sue sfuriate.
Quando Lucy era arrabbiata non restava altro da fare se non di lasciarla da sola a meditare, fin quando non fosse riuscita a rilassarsi. Anche in quel momento, in mezzo alla natura e circondata da tronchi e foglie, ebbe bisogno di inspirare ed espirare più volte. Non comprendeva la ragione per la quale non dovesse risponderle nessuno. Insomma, Erza aveva assegnato a ciascuno di loro un cristallo per la comunicazione, e allora perché ignorarlo? Se fossero stati in pericolo, nessuno se ne sarebbe accorto!
La ragazza si bloccò, incrociando le braccia e mettendo su il broncio. Si voltò all'indietro, rimanendo pietrificata: quanta strada aveva percorso senza accorgersene?
Deglutì, sperando che lui fosse ancora nei paragi per sentirla.

< Na-Natsu? >

Fece qualche passo nella direzione da cui sperava di essere venuta.

< Natsu? > provò a richiamare il nakama, sapendo però che doveva essere già troppo lontano da lei per poterla sentire.

Procedette, maledicendo l'impulsività che l'aveva indotta a lanciare il suo preziosissimo cristallo. Come avrebbe fatto se si fosse persa?

Un momento...

Dannazione!, pensò mordendosi il labbro inferiore e sentendosi gli occhi pizzicare. Si era persa, e nessuno l'avrebbe potuta trovare. Doveva vedersela da sola questa volta, sarebbe stata una lotta fra lei e la foresta. Strinse i pugni, si tolse il mantello gettandolo da un lato e scrollò il vestito dal proprio corpo alzandoselo fino alla vita, per legarselo con una cintura.

< A noi due! > esclamò, iniziando a marciare con convinzione.

Inciampò subito e cadde in una pozzanghera di melma, finendo per urlare dal nervosismo. Si rialzò completamente sporca e puzzolente, riuscendo a fatica a reprimere una smorfia di disgusto. Cercò di pulirsi e togliersi il fango dagli occhi, ma aveva la visuale totalmente offuscata. Imprecando, decise di continuare a procedere per tornare al capannone il più in fretta possibile, senza curarsi di guardare dove metteva i piedi e finendo per scivolare su uno strato di foglie secche e per ruzzolare giù per un dirupo non molto profondo. Gridando a squarciagola atterrò qualche metro più sotto; il suo corpo colpì l'erba bagnata con violenza, e non poté evitare di sbattere la testa su una grossa radice emersa dal terreno. Quando alzò lo sguardo fu colpita da una forte nausea: tutto girava, le immagini attorno a lei erano confuse e sovrapposte, mentre un dolore molto forte alla fronte la costrinse ad abbassare il capo e chiudere gli occhi.

 
***

 
Camminarono a lungo.
Natsu iniziava a sentirsi le gambe pesanti, nonostante il suo fisico fosse abbastanza resistente. Quella foresta si era dimostrata più ampia del previsto, e pensare di doverne affrontare altre quattro dello stesso tipo e dimensione lo innervosiva.
Il sole era calato da un pezzo, e a stento il mago del fuoco riusciva a vedere qualcosa davanti a sé. Happy si era addormentato fra le sue braccia, sfinito delle giornate stancanti che avevano passato.

Chissà cosa sta facendo Lucy... 

Si bloccò sul posto, fissando un punto poco lontano da lui. C'era una spaccatura nel terreno. Poco visibile, ma c'era.
Il rosato sistemò l'exceed su uno strato di erba fresca, dietro ad un cespuglio che poteva nasconderlo bene. Si guardo attorno assottigliando gli occhi, allontanandosi lentamente da Happy.
Il silenzio lo avvolgeva completamente, creando un'atmosfera inquietante.
Una scintilla infuocata e rossa uscì dalle sue dita, illuminando lo spazio circostante e vuoto.
Uno scricchiolio.
Si voltò di scatto pronto ad attaccare, ma non vide nulla attorno a sé. Riusciva comunque a percepire una presenza, e continuò a restare in allarme.

< Chi c'è? > domandò, secco e rigido.

Nessuno rispose, nulla si mosse, tutto taceva.

< Aiuto! >

Sentì una voce familiare e decisamente vicina. Era leggermente echeggiante, come se provenisse da una grotta. Natsu si avvicinò alla crepa, scrutandola con curiosità.

E se lì sotto ci fosse qualcosa?

< Ehi! C'è qualcuno qui? > gridò, speranzoso. Gli sembrò di aver atteso per un momento infinito, prima di udire la risposta.

< Natsu! Sono quaggiù! >

Il rosato non se lo fece ripetere due volte, e cercò un modo per tirar fuori di lì la ragazza. Pensò che probabilmente fosse meglio scalare la roccia, lo spazio per scendere c'era ma avrebbe dovuto stare molto attento. Si sfilò il gilet per muoversi meglio, e si affacciò per capire quanto fosse profondo.

< Resisti! > le disse, cercando di incoraggiarla. < Devo capire come andare giù... >

< Eccoti servito > fece una voce profonda, metallica, serpentina che non gli diede nemmeno il tempo di voltarsi.

Un colpo troppo forte alla schiena rischiò di farlo soffocare e lo fece avanzare verso avanti di parecchio. Frenò giusto in tempo, pochi centimentri e sarebbe precipitato nel vuoto. Si accasciò, sorpreso di essere stato messo fuori gioco con così poco.
Il mostro lo tirò dai capelli, trascinandolo con sé nell'oscurità.
 




NOTE DELL'AUTRICE.
Sono imperdonabile.
Scusate l'immenso ritardo :O
E' che non sto mai a casa, ho sempre qualche cosa da fare tra allenamenti, esibizioni, di nuovo allenamenti, un fidanzato pretenzioso, uscite di qua e di là, mare, vacanze, studio...
ALTRO CHE RELAX, QUA IO MI STRESSO xD
Scherzi a parte, eccovi il capitolo. So che non è per niente degno delle vostre aspettative (siete autorizzate a darmi fuoco T_T ) probabilmente molte di voi cancelleranno la storia anche dalla lista dalle seguite... non so, mi sembro un po'.. come dire, monotona? Noiosa? Non so trovare l'aggettivo giusto.
C'è suspance, questo sì, e vi prometto che il prossimo capitolo arriverà prima che possano rapirmi di casa un'altra volta.
Per chi ancora è rimasto, grazie *-*
Il vostro supporto mi spinge a continuare, e vedere quante visualizzazioni ha la mia storia (più di 200 ogni capitolo, roba da matti!), quanti la seguono o l'hanno inserita fra le preferite... io... io mi commuovo ç_ç
Cercherò di fare del mio meglio sempre, promesso.
A prestissimo!
Baci,

Yvichan 
   
 
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