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Autore: ALECTREES_7    18/08/2014    0 recensioni
Salve a tutti!
Questa è la mia prima OS su Harry Potter e quindi vi chiedo un po' di pietà con le recensioni e vi chiedo scusa sin da ora se ho per caso snaturato la storia ( sono al 4 libro e non so so se nel seguito sono narrati gli eventi della notte a casa dei Potter, quindi potreste trovargli un po' diversi da come gli conoscete ).
Ho deciso di scrivere una OS sugli eventi che hanno portato Voldemort e Raptor a condividere lo stesso corpo.
Dal testo :
- " Vuoi veramente sapere cosa accadde quel 31 ottobre del 1981 a Godric's Hollow, Quirinus? " - Raptor non rispose - " Bene, lo vedrai! " - disse Voldemort.
L'attimo dopo la sfera si gonfiò ed esplose, allungandosi e incurvandosi fino a diventare una sorta di cupola oscura che calò sul professore ancora a terra.
Raptor non ebbe nemmeno la forza di urlare quando una cascata di magia nera gli si rovesciò addosso, immergendolo nel buio più totale.
Genere: Dark, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quirinus Raptor, Voldemort
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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- Buio, Buio da far paura - questo pensava il professor Raptor, mentre camminava per la ripidissima scarpata nella foresta proibita, recandosi al suo "appuntamento".
Avrebbe dato chissà cosa per poter evitare di andare, per poter scappare via da quella foresta, da quella scuola, da tutto il mondo in cui viveva, perché se c'era una cosa che Raptor sapeva era che il suo padrone non tollerava i fallimenti, un fallimento come il suo poi.....
Un gufo cantò, il suo lugubre verso che rimbombava per tutta la foresta, e Raptor rabbrividì, poiché quel verso pareva quasi il rintocco di una campana a morto, ma nonostante tutto, nonostante la paura e nonostante il suo intero corpo gli urlasse FUGGI! lui non si fermò. Fuggire sarebbe stato peggio, Lui lo avrebbe trovato ......... comunque.

Raggiunse la valle, una specie di conca che si trovava nel luogo più fitto e oscuro della foresta proibita, e vi entrò.
Raptor non sapeva perché, ma quel posto sembrava quasi fuori dal tempo e, ci avrebbe giurato, era sempre più freddo e desolato ad ogni incontro.

 - " Mi hai portato la pietra ?" - disse improvvisamente una voce vuota e sibilante, il cui suono fece drizzare i peli sul collo al professore.
- " Pa-Pa-Pad-Padrone ? Padrone do-dove sie-sie-siete ? " - domandò balbettando.
- " Proprio davanti a te " - sussurrò la voce in risposta, poi, come Raptor si aspettava, un forte vento spazzò la vallata e dall' oscurità più fitta emerse una spettrale nebbia bianca evanescente, che gli si avvicinò con fare sinistro.
Se già la nebbia era qualcosa di terrificante, il suo cuore pulsante era addirittura inquietante.
Il cuore del suo padrone fluttuava a mezz'aria, coperto da sottili veli di nebbia, ed era costituito da una sfera; ma non una sfera qualunque, nossignore, una sfera fatta di oscurità allo stato puro, perfetta, nera, di quel nero che fa sembrare lo spazio al suo interno vuoto, quel nero al cui confronto il buio plumbeo della foresta li attorno pareva luminoso come se ci fosse stato il sole di mezzogiorno a illuminare tutto.
- " La pietra " - continuò la voce - " dammela! " - urlò il suo padrone, la sfera che si faceva sempre più scura, e Raptor si sentì morire. Nonostante tutto, però, riuscì a balbettare - " N-No-N-Non l-la ho, Pa-Pa-Pad-Padrone, m-mi-mi dispiace " - " CHE COSA ?! " - urlò Voldemort - " COME HAI POTUTO FALLIRE IMBECILLE! HAI UNA VAGA IDEA DI COSA SIGNIFICHI QUESTO ! " - e Raptor lo sapeva, ma rimase li, immobile, e la conseguenza del suo fallimento non si fece attendere.

Un tentacolo di nebbia si allungò dalla nube e gli toccò la mano sinistra. Quel contatto fu sufficiente per scioglierlo dalla paralisi che lo aveva colpito. Sembrò come essersi tagliato la mano con un coltello arroventato, e Raptor cacciò un urlo di dolore raccapricciante.
- " SOFFRI IN SILENZIO IDIOTA, È UNA PUNIZIONE TROPPO DOLCE PER IL TUO FALLIMENTO " - " Ma Padrone, io s-so do-dov-dov'è la P-Pi-Pietra ora " - " Ahhhhhh " - disse il suo padrone - " e me lo dici soltanto adesso? Dov'è? " - " È... È... È " - balbettò - 
" ad Hogwarts " - disse infine.
- " Ah, ad Hogwarts, è facile allora " - disse la voce proveniente dalla sfera. Poi iniziò a ridere sguaiatamente, una risata diabolica che in teoria avrebbe dovuto gelargli il sangue, ma che a Raptor sembrava più simile ad un canto di gioia: se il suo padrone rideva, aveva buone probabilità di sopravvivere.
Così iniziò a ridere pure lui, e in uno slancio di eccessiva sicurezza, Raptor disse - " Si, ahahahahhahaah, Veramente facile ahahahahaha! " - .
La risata di Voldemort cessò di colpo, poi Raptor si ritrovò a terra, colpito da uno schiaffo di nebbia - " Ero sarcastico imbecille! Non posso arrivare ad Hogwarts, non con Silente lì " - disse.
Si era chinato su di lui e, per un attimo, anche se brevissimo, Raptor ebbe l'impressione che la nebbia avesse creato l'immagine mostruosa di un volto umano, poi la vide trapassata da piccoli scintillii di un verde intenso.
- " Dovrei ucciderti qui sedutastante Raptor.... " - disse il suo padrone - " tuttavia potresti sempre tornarmi utile.... " - il respiro del professore accelerò, in attesa della sentenza - " Si ho deciso, ti darò un'altra possibilità di portarmi la pietra, ma sarò io a guidarti nel compito " - disse il suo padrone.
 Poi, sottovoce, aggiunse - " e vedi di non fallire " - .
- " Ma-Ma-Ma padrone, voi-voi non potete venire ad Hogwarts! Que-ques-quest'anno ci sarà anche l-l-lui " - disse Raptor in preda al panico - " Lui chi ?! " - domandò in risposta la voce . Raptor prese due o tre bei respiri, poi chiuse gli occhi e disse tutto assieme - " Potter " -. 
All'udire quel nome la sfera si ritrasse di scatto, lampeggiando di furia, poi gli si avvicinò nuovamente, stavolta molto più vicino, e solo allora il professore si accorse del gelo che emanava quell'anima senza cuore.
- " Vuoi veramente sapere cosa accadde quel 31 ottobre del 1981 a Godric's Hollow, Quirinus? " - Raptor non rispose - " Bene, lo vedrai! " - disse Voldemort.
L'attimo dopo la sfera si gonfiò ed esplose, allungandosi e incurvandosi fino a diventare una sorta di cupola oscura che calò sul professore ancora a terra.

Raptor non ebbe nemmeno la forza di urlare quando una cascata di magia nera gli si rovesciò addosso, immergendolo nel buio più totale.

Il buio tuttavia passò presto, sostituito dai contorni della radura che si disfacevano in fasci di colore nero simili a svolazzi di inchiostro.
Poi, d'improvviso, iniziarono a mescolarsi, il cielo cambiò di posto con la terra, i girigogoli neri si unirono tra loro in una specie di nube violacea e massiccia, poi tutto si compresse e si stirò violentemente, finché Raptor non si trovò sospeso a mezz'aria sopra una cittadina avvolta in un'atmosfera festosa, piena di evanescenti fiammelle dentro zucche vuote ( I babbani non avevano perso del tutto la percezione della magia, la percepivano ancora, anche se solo quella notte ) sopra la quale si stagliava una nube oscura che sfrecciava sui tetti a gran velocità.
 Gli ci volle un attimo a capire che quella nube altri non era se non il suo padrone che volava verso la casa dei Potter ...... e verso il suo destino.
La nube nera continuò per un po' il suo viaggio, sfrecciando sopra i tetti alla velocità di un cercatore di Quidditch, poi si abbassò di schianto, esplodendo in un alone nero come la cenere, al cui interno torreggiava, a passo di marcia, una figura alta e incappucciata.
La visione si distorse e si accartocciò su se stessa, poi con un enorme flash, Raptor si trovò a vedere la scena nuovamente, ma dal punto di vista totalmente diverso.... quello del suo padrone.
Voldemort si avvicinò alla porta, sfoderò la bacchetta e puntandola sulla serratura disse - " Alohomora " - . La serratura scattò con un sonoro "Clock" e, cigolando, la porta si aprì.
Entrò/entrarono, camminando sul pavimento, nella stanza buia, ma poi Raptor si ritrovò improvvisamente sulla porta, mentre 3 palle di fuoco incandescenti si infrangevano sulle pareti della casa, appiccandogli fuoco. Il suo Padrone, non senza nascondere un grugnito, disse con voce tetra - " Lumos " - e 12 globi luminosi scaturirono dalla bacchetta e illuminarono a giorno la stanza, poi soggiunse - " James Potter, ma che bella sorpresa, proprio la persona che cercavo. Peccato che questo nostro incontro sia anche l'ultimo. " - e detto questo urlò - " Avada Kedavra ! " - e una fascio di luce verde spledente parti dalla punta della bacchetta in direzione di Potter, che si trovava in piedi sulle scale.
Il globo scintillante, però, esplose in uno spruzzo di scintille viola e oro, schiantandosi su un potente scudo magico. 
Senza nascondere l'irritazione, Voldemort disse - " Nessuno scudo potrà proteggerti a lungo da me, per quanto potente possa essere! " - poi disse - " Bombarda" -.
Anche questo incantesimo si infranse sullo scudo protettivo, ma l'onda d'urto creata riuscì nell'intento di far superare a Potrer la barriera, ritrovandosi così alla mercè del suo padrone.
Un raggio verde scaturì verso James, scontrandosi con il raggio rosso fuoco della bacchetta di Potter - " Te lo puoi anche scordare di passare da qui, Tom ! " - detto questo diede un rapido colpo alla bacchetta e i due raggi si schizzarono, letteralmente, verso il soffitto, facendolo esplodere e provocando una pioggia di macerie nella stanza.
Approfittando dei detriti, James balzò nuovamente dietro lo scudo magico, continuando a scagliare palle di fuoco contro Voldemort.
- " ORA BASTA ! " - urlò il suo signore, mentre parava l'ennesima palla di fuoco, poi, sempre urlando, aggiunse - " Ventus " - e una potente folata di vento irruppe nella stanza riempiendola, fracassado le finestre e mettendola a soqquadro.
Con la stanza nel pieno del caos, Voldemort sferzò la bacchetta e urlò con foga - " Avada Kedavra! " - e un'ondata di magia color smeraldo attraversò la stanza e colpì in pieno la barriera.
Lo scudo per un po' resse, ma poi si frantumò in un tripudio di scintille argentee e investì in pieno James,  uccidendolo sul posto. Tuttavia quel po' bastò a Potter per urlare - " È lui Lily, prendi il bambino e scappa, io lo trattengo ! " -.

Voldemort non si prese neppure la briga di salire le scale, si lasciò trasportare dalla bufera che aveva scatenato fino al piano superiore, che il vento mise a soqquadro, poi udì il pianto di un bambino provenire da una delle stanze,  percorse il corridoio fino alla porta da cui proveniva il suono e la spalancò con un altro, violentissimo, colpo di vento, ridendo allegramente, benché in modo inquietante, del suo "successo".
La povera Lily non era fuggita col bambino, ma si era accovacciata davanti alla culla e gli stava mormorando - " Harry si prudente, si forte ... " - " Fatti da parte Lily, non sono qui per te " - " No! Harry no,ti prego! " - " Spostati ... Stupida ... Spostati " - " Harry no! Prendi me piuttosto, uccidi me ma non Harry ! " - " Per l'ultima volta, SPOSTATI! " - detto ciò sferzò la bacchetta in aria pronto a rilanciare l'anatema che uccide, ma Lily gli saltò addosso costringendolo ad interrompere l'incantesimo.
- " E levati ! " - disse spingendola via verso la finestra, dopodiché puntò la bacchetta verso il bambino e disse - " AVADA KEDAVRA ! " - e un raggio smeraldino partì nuovamente dalla sommità della bacchetta, ma prima che potesse raggiungere la culla Lily si frappose fra i due e l'incantesimo la centrò in pieno, esplodendo in uno sciame di luci verdi.
La visione si stirò nuovamente, si riaccartocciò ed esplose in un altro flash, riportando la visuale di Raptor a quella di un osservatore esterno.
Da quella visuale "privilegiata", Raptor vide l'incantesimo colpire Lily e rimbalzare indietro sul suo padrone che ne fu centrato in pieno.
Nell'accecante luce che ne seguì, Raptor sentì solo l'eco della tempesta devastare la casa, poi vide i due corpi di Lily e Voldemort accasciarsi a terra, morti.
Mentre osservava la scena, dal corpo rigido del suo Padrone si levò una nube grigia simile a nebbia, seguita da una sfera nera come la mezzanotte, che si lanciarono fuori dalla finestra, verso il cielo in burrasca.
Mentre la visone si sgretolava nuovamente, Raptor udì il rumore di qualcuno che accorreva nella stanza e poi un " Noooo! " disperato.
Ma non vide a chi apparteneva quella voce addolorata, perché la visione si sfasciò ed esplose in un vortice viola e smeraldo. Poi, tutto si fece buio.

Quando rinvenne, si trovò ancora svenuto sul tappeto di foglie dove si era accasciato prima di entrare nei ricordi di Voldemort.
Si rialzò a fatica e si guardò attorno, alla sua ricerca.
Lo trovò.
Lo sorvolava, girandogli attorno come un falco con la sua preda, poi ridiscese in picchiata verso di lui e gli disse - " Adesso sai la verità , sai che cosa è accaduto quella notte, ma il tuo fallimento rimane! " - " Ma-Ma P-Padrone.... I-Io-Io " - " Tu hai fallito, e io non tollero i fallimenti, adesso dovrò ucciderti " -  " No! No Padrone la prego! Farò tutto ciò che vuole ma non mi uccida! " - supplicò lui, senza ricordarsi che Voldemort aveva già preso la sua decisione prima di mostrargli i suoi ricordi.
Ad ogni modo, a quelle ultime parole la sfera sembrò fremere - " Qualsiasi? " - chiese - " Qualsiasi " - rispose Raptor, ma si pentì subito di quest'ultima affermazione.
- " Molto bene, portami quella pietra! " - disse lui, poi soggiunse  - " Ma stavolta mi assicurerò che tu porti a termine il compito, personalmente! " - .
Raptor rabbrividì per l'enfasi contenuta in quell'ultima parola, ma tuttavia si schiarì la voce e mormorò - " Ma padrone, voi non potete entrare ad Hogwarts, vi troverebbero e vi catturerebbero " - " Oh, da solo si, ma col tuo aiuto no " - e detto questo l'anima oscura di Voldemort sfrecciò verso di lui, ed entrò dentro il suo corpo.
Fu come essere investiti da un branco di centauri inferociti: lo spazio attorno a lui si distorse, si stirò prima a destra e poi a sinistra, si accartocciò, si rovesciò e infine esplose in frammenti di energia verde e viola, mentre un dolore terribile gli attraversava la testa, come se una morsa di fuoco gli avesse stritolato la testa e gliela avesse tirata indietro, marciandola a fuoco.

Quando tutto finì, Raptor si trovò nuovamente con la faccia a terra, mentre un dolore lancinante gli attraversava la testa.
Barcollando si rialzò in piedi e chiuse gli occhi, sperando che questo bastasse a far passare il dolore e udì una voce nella sua testa.
Raptor non poteva sapere allora che quella voce tetra e malvagia non era nella sua testa ma stava parlando attraverso una sua bocca, dicendo in tono sinistro - " Ora - Siamo - Una Cosa - Sola ! " - e Raptor aprì gli occhi, ora divenuti simili a due luci verdi smeraldo.
Tale era terribile la visione che perfino i corvi abbandonarono la radura terrorizzati.


ANGOLO AUTORE:

Salve a tutti!
Sono ALECTREES_7, e questa è la mia prima One Shot su Harry Potter, quindi vi chiedo un po' di clemenza con le recensioni.
È da poco che mi sono messo a leggere i libri di Harry Potter, anche se ho guardato tutti i film, quindi, essendo arrivato a metà del terzo non ho idea se la scena della morte dei Potter è in qualche modo narrata nel libro ( so solo del pezzo che dice " È lui Lily...... --- No Harry No! " ) quindi se c'è non infamatemi se ho snaturato la storia.
Per il resto, per dare consigli o opinioni, recensite.

Un Saluto,

ALECTREES_7




 




  
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