UN SOFFIO DI TEMPO
 

Nella graziosa casetta in riva al lago regnava il silenzio, il soffio del vento varcava le soglie delle finestre e con esso il profumo d'estate si spargeva per tutta la casa. Hermione, non appena riuscì a scegliere un libro dallo scaffale, si sedette sulla sua poltrona, quella più vicina a lago -da cui, nei tempi ormai passati, riusciva a controllare i giochi di Rose e Hugo nell'erba che circondava ogni cosa.

Adorava stare seduta in veranda e leggere, soprattutto quando regnava quella quiete quasi surreale, volendo avrebbe potuto imbottigliarla e conservarla per i momenti di meraviglioso caos che i suoi nipotini le regalavano.

In un momento si accorse, che nonostante il lento avanzare dell'età, le sue passioni non erano affatto cambiate, non sapeva nemmeno lei come mai questa convinzione le fosse affiorata alla mente, ma così era stato.

Le piacevano ancora i biscotti appena sfornati, il profumo dei libri antichi, le fresche giornate d'autunno, il suono del pianoforte, le poesie che nessuno conosce, l'aria frizzante al mattino e le belle foto dei suoi cari incorniciate. Ma una cosa amava più di tutte: la sua famiglia. Amava suo marito, i suoi figli, i nipotini che questi le avevano dato, i suoi migliori amici e tutte le altre persone che la rendevano felice.

Hermione era così: persa nei suoi pensieri e mentre sfogliava il libro tra le mani con amorevole cura e premura, i pollici ritmicamente accarezzavano le pagine, che una dopo l'altra si rincorrevano.

Ron nel frattempo osservava la moglie incantato: le mani che dolcemente sfogliavano le pagine del libro, gli occhi che scorrevano veloci nella lettura, i cappelli riccioli -che aveva tentato di raccogliere con un vecchio fermaglio in ambra- scompostamente sollevati di alcuni centimetri dal vento. L'amava, di questo ne era certo, amava tutto quello che avevano costruito assieme, testimoniato dalle molte foto sparse per il salotto e per le camere.

Si perse così a guardare Hermione, senza accorgersi che questa aveva sollevato gli occhi e sorrideva radiosa. Il sorriso, bello come un tempo, faceva nascere delle rughette agli angoli degli occhi e un piccolo solco tra le sopracciglia. Le labbra stirate, che scoprivano i denti bianchi, e lo sguardo fresco.

Si, gli anni si erano susseguiti e la vita era trascorsa lentamente veloce nella sua più tranquilla normalità, ma loro era ancora insieme. Il loro amore aveva trionfato sulla guerra ed era pronto a trionfare anche contro lo scorrere inesorabile degli anni.

Note dell'autrice:

La storia nasce da una prima versione di Sorrisi assaporati, versione dimenticata nei meandri del mio computer. Mi ha fatto piacere ritrovarla e metterci mano, alla fine ne è uscita questa piccola storia un po' romantica.