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Autore: DadaOttantotto    19/08/2014    1 recensioni
[Questa storia partecipa al “Tribute to an artist contest” indetto da DanzaNelFuoco sul forum di efp]
Il minimo che può fare è restarle accanto fino al momento del suo risveglio - perché Rocher è sicuro che si sveglierà, non importa quello che dicono i medici.
[Thloé | Post 4x12 | Possibile AU; What if?]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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I count my way to your arms Mancanza di ossigeno, gli hanno detto. Il dottore gli ha spiegato che quando si fosse svegliata - a Thomas non è sfuggito il modo in cui l'uomo ha accuratamente evitato di specificare se si fosse svegliata -, Chloé potrebbe risentire dei danni provocati dalla ridotta quantità di ossigeno arrivata al cervello. Lo stesso cervello che l'ispettore ha visto più di una volta viaggiare a cento chilometri orari.
Guarda ancora una volta il corpo sdraiato sul letto, coperto fino al mento da un lenzuolo bianco, e non può fare a meno di sospirare. E' stato lui a trovarla, lui a toglierle il cappio dal collo, lui a portarla fuori urlando a Courtene di chiamare un'ambulanza. E, diamine, vorrebbe essere stato lui anche a mettere le manette a quel bastardo del prefetto. Avrebbe stretto, solo un po', magari storcendo leggermente il braccio dell'uomo in quella strana posizione innaturale che si vede nei film. Sperando in una ribellione, un movimento sbagliato, qualsiasi cosa gli desse un pretesto per dargli un pugno, o forse due.
Lui che adesso dovrebbe essere in prigione, in una cella angusta, accusato ingiustamente del tentato omicidio di Gregoire. Thomas è convinto che quello sia stato davvero il massimo. Perché di cose gliene sono successe, a partire dalla morte di sua moglie, ma essere arrestato - una testa calda, forse, ma un poliziotto dalla condotta irreprensibile - è sicuramente il top. Ora... è un evaso? Non ne è del tutto sicuro. Nessuno è venuto a cercarlo, nessun collega ha preteso alcunché se non la dichiarazione di come si sono svolti i fatti in casa Carmin. Lo hanno lasciato dov'è tuttora, al capezzale di Chloé.
Chloé che lo ha fatto uscire dal suo guscio, aiutandolo a non perdere la sua nuova squadra; Chloé che gli ha impedito di diventare un assassino, quando tutto ciò che avrebbe voluto fare era piazzare una pallottola nella fronte dell'uomo che ha reso suo figlio orfano di madre. Il minimo che può fare è restarle accanto fino al momento del suo risveglio - perché Rocher è sicuro che si sveglierà, non importa quello che dicono i medici.
Ha bisogno che si svegli. Oramai non riesce neanche ad immaginare una vita in cui lei non sia presente. E' da qualche tempo che ci pensa, a dire il vero, un'idea che gli è venuta in mente un giorno quasi per caso e non se n'è più andata.
Chloé Saint - Laurent è la cosa migliore che gli sia successa dalla morte di Evangeline*.
E un po' gli fa paura, perché non pensava di essere ancora in grado di affezionarsi così tanto ad una persona. Ma quella strana voglia di proteggerla che ha provato la prima volta che l'ha vista, una flebile copia della donna che adesso è, deve pur voler dire qualcosa. La cosa si è poi ripetuta con Hoffman e la gravidanza interrotta, con Garrel e il suo doppio gioco, con Lily e gli svariati tentativi di adozione. Ogni volta che la sa in difficoltà, qualcosa in Thomas scatta, è più forte di lui, e lo spinge a cercare di aiutarla, che sia semplicemente standole vicino o facendo qualcosa in più - e forse sì, Garrel aveva ragione: Chloé aveva a che fare con la sua ossessione per lui.
E adesso non può non starle vicino, non può allontanarsi da lei e lasciare che si svegli da sola. Ha bisogno di rivedere nei suoi occhi verdi quella luce di cui ormai non può più fare a meno.

E' stato via solo una notte, incoraggiato dalla madre di Chloé, che sosteneva non potesse reggersi ancora in piedi solo grazie alle tazze di caffé che le infermiere facevano a turno per portargli. Ed è tornato subito dopo aver accompagnato Lucas a scuola, senza perdere altro tempo. Ma non si aspettava di trovare Fred e la signora Saint - Laurent discutere sottovoce con un medico davanti alla porta chiusa della stanza della sua collega.
"Che cosa succede?" chiede avvicinandosi e ottenendo dai tre l'attenzione richiesta. Quando il tenente lo guarda divertita Thomas ricambia con uno sguardo confuso. "Allora? Come sta Chloé?"
Il dottore scambia un'occhiata con le due donne prima di sorridere e aprire lentamente la porta.
"Giudichi lei stesso" gli dice. L'ispettore guarda dentro e per un attimo gli manca il respiro.
La testa del letto è leggermente sollevata e Chloé è appoggiata con la schiena al cuscino. I suoi occhi sono aperti, finalmente, e rivolti verso di lui. Gli sorride, e Thomas pensa di non aver mai visto cosa più bella.
Raggiunge il letto con due falcate e si lascia cadere sulla sedia che occupava meno di dodici ore prima; le prende la mano, con delicatezza, quasi temesse di farle del male.
"Mi ha davvero spaventato questa volta, signorina Saint - Laurent" esclama tutto d'un fiato. "Come diavolo le è saltato in mente di fare quello che ha fatto? Ha idea di quanto sia andata vicina all'uccidersi? Se non fossimo arrivati in tempo..."
"Anch'io sono felice di vederla, ispettore" lo interrompe Chloé, stringendogli la mano e regalandogli un altro dei suoi meravigliosi sorrisi.
Thomas ricambia la stretta, lasciandosi andare ad un sospiro. Ci sarà tempo per i rimproveri, tempo per le scuse. Ma adesso Chloé è lì con lui, viva, ed è tutto ciò che conta.

*: sì, ho inventato il nome della moglie di Rocher. Non ricordo se viene mai nominata durante la serie.
   
 
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