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Autore: jas_    19/08/2014    1 recensioni
[Nico Mirallegro]
Infondo che cos’era lei? Cos’erano i suoi capelli sfibrati, deboli e crespi in confronto a quelli perfetti di Taylor? Cos’erano i suoi occhi di un comune marrone in confronto a quelli azzurro cielo di Taylor? Cos’erano i suoi denti un po’ da criceto, come la prendevano in giro al liceo, in confronto a quelli perfetti di Taylor? Per non parlare del suo fisico minuto, la sua assenza di curve, la sua risata a maialino e il suo smalto perennemente rovinato. Nemmeno il suo vestito – quello della damigella d’onore, di un banale blu – era bello tanto quello di Taylor. E lo aveva visto, il sorriso che lei e Nico si erano scambiati quando lui l’aveva invitata a ballare. E Holly li aveva osservati ondeggiare al ritmo della musica con i loro corpi che si sfioravano, ma si era vergognata dei suoi stessi pensieri: che diritto aveva di essere gelosa?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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It's you

 
 
 
 
Un rumore sordo svegliò all’improvviso Holly. La ragazza sussultò, aprì gli occhi di scatto ma fu costretta a chiuderli l’istante dopo a causa della luce che filtrava dalla finestra. Sentì un movimento accanto a lei e un borbottio infastidito, le ci vollero pochi secondi per ricordare la sera precedente.
Aprì gli occhi di nuovo, sforzandosi di non richiuderli a causa della luce, ed osservò Nico alzarsi dal letto ed indossare i pantaloni di una tuta, appoggiati a una sedia.
Il ragazzo si voltò verso il letto con un’espressione corrucciata e innervosita, Holly sentì un brivido di paura invaderle la spina dorsale: paura che lui la sera precedente non fosse pienamente in sé, paura che si fosse pentito di ciò che era successo. Immediatamente anche lei fu invasa dal rimorso, Nico era fidanzato e lei avrebbe dovuto rifiutare l’invito a casa sua sebbene lui non le avesse propriamente dato l’impossibilità di farlo.
I suoi pensieri furono interrotti dal sorriso che Nico le regalò l’istante dopo, come se anche lui avesse dovuto riordinare i pensieri prima di rendersi conto di che cos’era successo. Si avvicinò al letto ed appoggiò le mani sul materasso per chinarsi verso Holly e baciarle dolcemente le labbra.
«Buongiorno» sussurrò poi, senza staccarsi completamente da lei.
La ragazza sentì una strana sensazione all’altezza del petto, la stessa sensazione che aveva percepito durante tutta la serata precedente e che non era sicura l’avesse abbandonata nel sonno.
Holly stava per rispondergli ma lo stesso suono del campanello che l’aveva svegliata la interruppe.
Nico alzò gli occhi al cielo, come se per un attimo si fosse dimenticato che c’era qualcuno al di là della porta.
«Arrivo subito» disse, alzandosi ed uscendo dalla stanza lasciando la porta socchiusa.
Holly ammirò la linea della sua spina dorsale, la sua pelle chiara, le sue spalle e Nico appena sveglio nel complesso, quando poi lui sparì si buttò sul cuscino e sospirò sognante e ancora incredula.
Avrebbe voluto gridare, saltare dalla gioia e dall’emozione per tutto quello che era accaduto e perché Nico sembrava tutt’altro che pentito, ma una voce famigliare le fece gelare il sangue nelle vene.
«Ero da queste parti e ho deciso di passare.»
Holly rimase pietrificata per un attimo indecisa su cosa fare. Taylor era al di là del muro e lei era nuda nel letto del suo ragazzo. Li sentì spostarsi in cucina, Holly uscì dal letto e si vestì velocemente. Avrebbe voluto darsela a gambe all’istante ma quella casa era così piccola che era impossibile uscire senza farsi scoprire. Si avvicinò alla porta per ascoltare ciò che Nico e Taylor si stavano dicendo.
«Ti ho svegliato io?» chiese lei.
«Sì, volevo riposarmi un po’ visto che poi dovrò studiare tutto il giorno.»
Ci fu un attimo di silenzio, Holly si trattenne dall’uscire dalla stanza e affacciarsi sul salotto per vedere cosa stava succedendo.
«Ma… Eri nudo?» domandò Taylor.
«Stavo per fare la doccia» rispose prontamente Nico.
«Non hai detto che ti ho svegliato?»
Il ragazzo rise nervosamente. «Ero ancora mezzo addormentato quando hai suonato, quindi in un certo senso mi hai svegliato. Ero in piedi da due minuti.»
Altro silenzio. Holly si morse un labbro nervosamente.
«Credo che andrò a vestirmi, torno subito» disse Nico.
«Che ne dici se andassimo a farla insieme, la doccia?»
Holly alzò gli occhi al cielo sentendo il tono lascivo di Taylor, se la immaginò scorrere le sue dita lunghe e magre sul petto nudo di Nico, che fino a poche ore prima era lei ad accarezzare.
Holly si spostò e si appoggiò al muro, chiudendo gli occhi cercando di tirare indietro le lacrime.
Era lei “l’altra”, quella cattiva, quella che aveva rubato un ragazzo d’oro ad un’altra persona, era lei quella che non avrebbe dovuto sfiorarlo, quella nel torto.
Holly sussultò quando vide la porta aprirsi, Nico la guardò sorpreso quanto lei chiudendosi la porta alle spalle.
«Che ci fai qui?» chiese, evidentemente agitato.
«Dovevo mettermi sotto il letto?» ribatté lei, lasciando uscire la rabbia che provava per se stessa.
Nico la guardò accigliato. «Che c’è?»
Holly sentì il labbro inferiore tremarle, le lacrime che era riuscita a trattenere, scorsero sulle sue guance dopo lo sguardo preoccupato e il tono dolce che Nico le rivolse. Non se lo meritava.
La ragazza scosse la testa, asciugandosi il viso con la manica della felpa.
«Devo andare a casa» sussurrò.
Nico le si avvicinò, le prese il viso tra le mani e le asciugò le lacrime coi pollici. «Rimani qui, tra un po’ arrivo» la rassicurò. Il ragazzo si sporse per lasciarle un bacio sulle labbra ma Holly si scostò. Senza aggiungere altro Nico uscì.
 
 
 
«Amore devo studiare, ti chiamo stasera. Ok?»
Taylor annuì imbronciata. «Ti lascio perché se ti va male l’esame poi mi sento in colpa.»
Nico sentì lo stomaco alleggerirsi, cercò comunque di non dare a vedere il sollievo che provò e prese il viso della sua ragazza tra le mani lasciandole un leggero bacio sulle labbra.
«Buono studio» disse Taylor, prima di uscire dall’appartamento.
Nico chiuse la porta a chiave e tornò in camera sua, trovandola sorprendentemente vuota.
«Holly?» chiamò a bassa voce, col timore che Taylor potesse sentirlo sebbene fosse impossibile.
«Sono qua» gli rispose lei, spuntando poi fuori da sotto il letto.
Nico rise. «Che ci fai lì?»
Holly si alzò e si pulì i jeans e la maglietta dalla polvere. «Non volevo che Taylor mi vedesse nel caso venisse qua in camera all’improvviso.»
Il ragazzo scosse la testa divertito.
«Se n’è andata?» domandò lei.
«Sì, le ho detto che dovevo studiare per un esame. È talmente distratta che non si è accorta che ora non ci sono esami» disse Nico divertito.
Holly lo guardò confusa, come faceva ad essere così tranquillo in una situazione simile? Provò pietà per Taylor, ma solo per pochi istanti, poi il rimorso tornò a impossessarsi di lei.
«Bene, devo andare anch’io» disse Holly, dirigendosi verso la porta della stanza, ma Nico le si piazzò davanti impedendole il passaggio con il suo corpo.
«Cos’hai?» domandò preoccupato.
Holly respirò profondamente e scosse la testa. «Questa situazione è assurda. Tu sei impegnato, la tua ragazza era di là fino a pochi minuti fa e io non dovrei essere qui.»
«Fino a poco tempo fa non la pensavi così» sussurrò Nico, cercando di non far trapelare la sua rabbia.
«Ho commesso un errore, okay?»
Holly alzò la voce senza nemmeno rendersene conto. «Non dovevo accettare il tuo passaggio ieri, tu non dovevi essere così provocatorio e io così perdutamente…» La ragazza sospirò lasciando la frase in sospeso.
«Così ora sarei io il colpevole? Quello che ti ha provocata?» sbottò Nico. «Sei tu che dalla prima volta che ci siamo incontrati non hai fatto altro che guardarmi di nascosto, sorridere nervosamente, arrossire ed abbassare lo sguardo imbarazzata ogni volta che le nostre braccia si sfioravano. Sei tu che hai passato la sera del matrimonio di Meredith a guardarmi ballare con Taylor senza avere il coraggio di chiedermi di ballare.»
«Avevi la tua ragazza con te!» gridò Holly.
«Eravamo i due testimoni, non sarebbe stato poi così assurdo!» ribatté Nico.
«Sì ma sono i maschi che chiedono alle femmine di ballare, non il contrario! E se ti sei accorto di tutti i miei atteggiamenti, perché non mi hai chiesto tu di ballare? Perché non ti sei fatto avanti? O perché non mi hai lasciata perdere completamente?»
«Perché anch’io non faccio altro che pensare a te da quando ci siamo conosciuti!» finì per gridare Nico, esasperato.
Il caos causato dalle loro urla finì in un silenzio carico di tensione: Holly scioccata per le parole che aveva sentito e Nico altrettanto sorpreso da se stesso per aver sputato fuori la verità, una verità che aveva cercato di tenere nascosta perfino a se stesso.
«Ora che lo sai, puoi anche andare» mormorò Nico, sposandosi per lasciar passare Holly, ma lei non si mosse. Alzò lo sguardo ed incontrò gli occhi scuri e feriti di Nico che la guardavano spenti.
«Devo ancora registrare ciò che hai detto» sussurrò Holly imbarazzata.
Nico riconobbe la ragazza che Derek gli aveva presentato mesi prima, la timida ed impacciata Holly, quella che subito l’aveva incantato. Non era alta e slanciata come Taylor, anzi, era piuttosto minuta e magrolina, il suo viso non rispecchiava i comuni canoni di bellezza ma Nico trovava il suo nasino all’insù e i suoi denti un po’ sporgenti perfetti. Aveva cercato di tenere dentro di lui i suoi sentimenti, di mostrarsi indifferente ma allo stesso tempo gentile, la sera precedente, però, quando dopo la partita aveva visto Holly fuori dagli spogliatoi, non era riuscito a fare finta di niente, a lasciarla andare a casa da sola, senza nemmeno provare a far funzionare le cose.
Taylor era completamente sparita dalla sua mente, i capelli a caschetto sostituiti da quelli un po’ crespi e più lunghi di Holly e gli occhi azzurri sostituiti da un comune marrone.
Solo quella mattina si era reso conto di ciò che aveva combinato, ma nonostante tutto, se guardava Holly, Taylor scompariva dalla sua mente.
Taylor non aveva il senso dell’umorismo di Holly, e nemmeno i suoi stessi gusti musicali. Taylor era una ragazza d’oro, ma non era il tipo adatto a lui. Per mesi aveva cercato di adattarsi a lei, di concentrarsi solo sui suoi pregi e non sui suoi difetti ma non riusciva ad ignorare il suo modo di fare appiccicoso, la sua fissa per i vestiti e i sabati pomeriggi che Nico era costretto a trascorrere tra i negozi. Per non parlare del suo egocentrismo, delle sue amiche pettegole e dei loro ragazzi che non sapevano chi fosse Rooney.
Lasciare Taylor gli sembrava la cosa più facile del mondo, se poi avrebbe avuto Holly.
«Ho detto che mi piaci, Holly» ripeté divertito dal rossore che alleggiava ancora sulle sue guance.
«Ma…» Holly sospirò. «Taylor?»
Nico si strinse nelle spalle. «Una relazione può anche finire male.»
«Non voglio essere quella che ti ha portato via dalle sue braccia.»
Nico si avvicinò ad Holly ed appoggiò le mani sulle sue spalle. «Le cose tra noi non vanno bene già da un po’. Non… Non è la ragazza giusta per me» spiegò, accarezzandole dolcemente una guancia.
«E chi è la ragazza giusta per te?» domandò Holly, lusingata.
Nico fece finta di pensarci per un attimo. «Megan Fox non sarebbe male» osservò.
Holly rise e gli tirò un pugno sul braccio.
«Sei tu» sussurrò Nico, guardando intensamente Holly negli occhi. «Sei tu la ragazza giusta per me» chiarì, prima di sorridere e baciarla sulle labbra.
   
 
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