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Autore: BlackSong00    19/08/2014    1 recensioni
'Era una giornata diversa dal solito, anche troppo. Tra qualche ora mi sarei imbarcata sul volo per Buenos Aires, e , finalmente, dopo quattro anni, avrei potuto rincontrare la mia amata nipotina e...lui.
Il varco con il mio passato si sarebbe riaperto, d'altronde era inevitabile!
Non sapevo come avrei reagito una volta che ci saremmo incontrati, ne come lo avrei affrontato. Ma quel che sapevo era che lo amavo, e, anche dopo quattro anni lontana da lui, non ero riuscita a soffocare i miei sentimenti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angie, German, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A beatiful mistake
 
 
Era una giornata diversa dal solito, anche troppo. Tra qualche ora mi sarei imbarcata sul volo per Buenos Aires, e , finalmente, dopo quattro anni, avrei potuto rincontrare la mia amata nipotina.
Ero felicissima al sol pensiero di poterla riabbracciare, ma, allo stesso tempo, un velo di tristezza invase completamente i miei pensieri.
Insieme a Violetta, avrei anche rincontrato German, e Dio solo sa quanto avrei voluto evitarlo.
Speravo solo che fosse impegnato in un viaggio di affari, o che in qualche modo fosse impegnato.
Una voce mi distolse dai miei pensieri.
-Hei amore, sei pronta?- disse Leonardo, il mio fidanzato. Lo avevo conosciuto in Francia e lui si era subito innamorato di me, ed io…bhe’, forse non lo amavo davvero, ma era l’unico modo per dimenticarmi di German.
-Si…sono pronta…- dissi.
    

 
 
In poco tempo arrivammo in aereoporto, ed essendo in ritardo, come al solito, facemmo direttamente il ceck-in.
-Che hai Angie? Non mi sembri per niente felice di tornare in Argentina!- disse preoccupato Leo.
-Bhe’…sono felicissima al pensiero di rincontrare la mia nipotina, ma allo stesso tempo, ho paura di confrontarmi con il mio passato…- dissi, restando sul vago.
-Non devi preoccuparti, ci sono io con te, e, finche’ ci saro’, non hai motivo di avere paura.- disse, per poi baciarmi.
 
 
Il viaggio in aereo sembro’ durare ore, e ogni mio pensiero era rivolto a lui.
Da quando il mio produttore discografico si era trasferito in Argentina, per ragioni burocratiche, e avevo compreso che anche io sarei dovuta tornare a Buenos Aires, si era nuovamente aperto quel varco con il passato che, dopo quattro anni, ero riuscita a stento a chiudere.
Fino a quel momento mi ero rifugiata nel lavoro e nel finto amore per Leo, ma dopo quella notizia, il pensiero di German, e i miei sentimenti per lui, erano riemersi.
Non sapevo come avrei reagito una volta che ci saremmo incontrati, ne come lo avrei affrontato. Ma quel che sapevo era che lo amavo, e, anche dopo quattro anni lontana da lui, non ero riuscita a soffocare i miei sentimenti.
 
 
Le porte dell’aereoporto di Buenos Aires si aprirono, e, per qualche minuto rimasi imbambolata. Tutto era rimasto come quattro anni prima, come quando ero scappata dalla mia vita. Tutto uguale. Tutto troppo uguale, tanto da farmi cadere una lacrima.
-Spero che quella lacrima sia per l’emozione!- disse Leo sarcastico.
-Si, e’ rimasto tutto come quattro anni fa’!- dissi.
Continuavo a respirare affannosamente e a guardarmi intorno: non mi sembrava vero di essere li,era successo tutto troppo in fretta.
Leonardo si accorse della mia espressione,cosi’ decise di rompere il ghiaccio, sapendo che da li a poco non avrei retto l’amozione.
-Io,invece, sarei felice di avviarci verso il taxi e andare a casa a risposarci!- dissi,facendo cenno a un taxi di fermarsi.
 
 
Arrivati a casa, Leo ando’ a fare una doccia, mentre io cercavo le parole adatte per il mio ritorno a casa Castillio.
-Allora…”Ciao Violetta! Sono Angie, e sono tornata per restare!!!”, no,troppo da trasmissione televisiva.- dissi,sistemandomi meglio difornte allo specchio.
-Proviamo cosi’…”Ciao Violetta! E’ tornata la tua zietta!!”, no, ha 21 anni, non 3!- dissi, per poi ricominciare.
- “Ciao Vilu! Come sei cresciuta!Come va allo studio?”, no, cosi’ proprio no…- dissi, non accorgendomi della presenza di Leo, che mi guardava con un sorriso dallo stipite della porta.
-Io non credo che ti serva un discorso per “salutare” la tua famiglia!- disse dandomi un bacio sulla guancia.
- Non lo so…ho paura che tutto sia cambiato e…e…- dissi, senza trovare le parole, o il modo, di spiegarli che cosa fosse successo quattro anni prima.
-Ascolta, non so cosa sia successo tra te e loro prima che tu arrivassi in Francia, ma posso assicurarti che devi essere te stessa! Non serve a nulla perparare un discorso studiato, per poi dimenticarlo. Sii spontanea!- disse per poi baciarmi.
-Grazie.- gli dissi ricambiando il bacio.
-Ma…- disse un un ghigno.
-Ma?- dissi preoccupata.
-Ma dovro’ venire con te!- disse.
-Si…certo…vedremo di andarci poi…- dissi,abbozzando un sorriso.

*Angolino autrice*
Ciao ragazzi!
Ecco a voi la mia seconda fanfiction, questa volta di Violetta e, in particolare, sui Germangie.
Spero che non ci siano molti errori e che vi piaccia.
Mi piacerebbe anche che mi lasciaste qualche recensione, anche negativa, almeno conosco il vostro parere sulle mie storie.
Ora vi lascio, ciao!






 
   
 
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