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Autore: H A N A K O    20/08/2014    1 recensioni
"Ciao piccolo sono il tuo Ryo, volevo aspettare che ti svegliassi per poterti salutare come si deve, ma devo essere a casa entro un'ora, rimpiango di non essere lì con te. ci vediamo fra tre giorni per il prossimo live, fai il bravo durante la mia assenza. Ti amo.
PS: Sei così bello quando dormi."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Reita, Ruki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la prima storia che pubblico, e spero possa piacervi. Ditemi cosa ne pensate. 
Vi lascio alla lettura. :)


Il sole passa allego oltre le finestre della tua stanza, la camera dove la notte prima, i nostri corpi si sono uniti in una danza d’amore. Ora dormi, come un piccolo cucciolo di panda fra le lenzuola bianche, il viso sprofonda appena nel cuscino. Ti guardo mentre respiri piano, perso nei tuoi sogni, sperando di esserci anch’io in quei sogni, perché tu nei miei ci sei. Ti passo dolcemente una mano sulla schiena, la accarezzo dolcemente, ti da fastidio, lo noto perché il tuo naso si arriccia in una smorfia. Resterei ore a guardarti, a sentire il tuo respiro, il profumo della tua pelle, ma devo andare. Devo essere a casa mia fra un’ora e devo attraversare mezza Tokyo per arrivare a casa, devo salutarti per adesso. Ti scrivo un biglietto, ci metto un po’, devo trovare le parole. Così ne ho scritte poche, quelle che mi sembravano più belle. Prima di andare, lo lascio sul letto accanto a te, vicino al tuo corpo addormentato. Cercando di non fare troppo rumore, esco di casa, salgo in macchina e parto. Anche se mi sarebbe piaciuto vedere il tuo viso che si sveglia, quegli occhi castani che lentamente si aprono illuminati dalla luce del sole. Rimpiango di non essere lì, in questo momento.
 
Apro piano gli occhi, la luce del sole illumina tutta la stanza e mi da leggermente fastidio agli occhi. Mi stropiccio gli occhi e mi stiracchio, faccio uno sbadiglio più grosso della mia bocca. Allungo una mano dove prima c’era Ryo e sento le lenzuola fredde. Mi siedo sul letto, non c’è. Inizia a mancarmi. Appoggio la mano su qualcosa che fa una rumore simile a vetri rotti, un foglio di carta. Lo prendo e lo apro, leggo il testo e mi viene da sorridere, di un sorriso dolce.
“Ciao piccolo sono il tuo Ryo, volevo aspettare che ti svegliassi per poterti salutare come si deve, ma devo essere a casa entro un’ora, rimpiango di non essere lì con te. Ci vediamo fra tre giorni per il prossimo live, fai il bravo durante la mia assenta. Ti amo.
PS: Sei così bello quando dormi.”



Porto la lettera al petto. Amo queste parole, amo lui. Sarebbe piaciuto anche a me se fosse rimasto. Non vedo l’ora che i tre giorni passino in fretta. Mi ristendo nel letto e mi copro con le coperte candide. I momenti passati con Ryo sotto queste coperte mi ritornano in  mente, sorrido. Chiudo gli occhi, ho ancora sonno e voglio dormire ancora un po’, mi ha sfiancato stanotte. Non riesco ad addormentarmi, mi alzo, mi vesto ed esco di casa. La lettera l’ho riposta fra i fogli con le mie canzoni; cerco di far passare il tempo, perché non vedo l’ora di vederlo.
   
 
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