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Autore: DorotheaBrooke    20/08/2014    4 recensioni
Loki fin da bambino ha imparato quanto sia duro il peso della diversità.
[Partecipa al contest "why are you telling me lies?" indetto da XxThe recklessxX sul forum di Efp]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Odino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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~~Che cosa aveva mai fatto di male, per meritarsi di essere trattato così?

Non era certo che fosse un crimine così imperdonabile non avere i capelli del colore del grano e gli occhi della tinta del cielo. Tuttavia aveva imparato ad accettare la sua condanna. Ascoltare le risate degli altri bambini e non osare avvicinarsi, non ardire unirsi agli spensierati giochi infantili, per non dover sopportare gli sguardi curiosi, irriverenti, perfino crudeli, destinati a chi è diverso, a chi è indesiderato.

Perché non poteva essere come suo fratello? Thor, forte. Thor, impareggiabile. Thor, amato da tutti. Perché tutta la fatica e gli sforzi compiuti, tutte le notti insonni passate sui libri non facevano altro che accrescere la distanza tra loro, precipitandolo nella disperazione? Perché non poteva essere, almeno per un giorno, il fratello baciato dal sole?

Loki aveva da tempo appreso che non era degno di un principe di Asgard provare gelosia o spargere lacrime. Per questo aveva imparato ad accogliere le tenebre, che con le loro dita gelide celano ogni cosa allo sguardo, come le più preziose alleate; a riservare alle ore più oscure della notte, in cui solo i traditori e i disperati vegliano, i gemiti, insieme ai quali avrebbe voluto espellere il rancore che lo afferrava con presa invincibile e lo corrompeva inesorabilmente.

Padre, perché i capelli di Loki sono come ali di corvo?

Thor non poteva sapere quanto tormento avrebbe arrecato tale domanda al fratello. Ali di corvo, una bestia immonda che si nutre di carcasse imputridite sotto il sole cocente, un presagio di terribile sventura, una creatura da tutti ripudiata, un essere crudelmente lontano dall’oro a cui tutti accostavano i folti capelli del figlio prediletto di Odino.

Perché è necessario che voi due siate diversi, come lo sono un sole e una luna, per ricoprire la vostra casa di onore.

E non c’era bisogno chiedere chi tra i due fratelli fosse il Sole, splendente di gloria, caldo, imponente e chi una luna spettrale, sperduta in gelide profondità siderali, condannata per l’eternità riflettere debolmente la luce del primo.

Perché lo destinava a essere un’ombra su una parete, un’eminenza grigia e impenetrabile, che si muove non vista nei corridoi del palazzo? Perché il “padre-di-tutti” aveva occhi orgogliosi per uno solo dei suoi figli? Perché a lui erano riservati occhi diversi?

Ho fatto un sogno, ero disteso ai piedi di un altare, il ghiaccio mi circondava e solo tu potevi salvarmi dal gelo che mi uccideva.

Un semplice racconto. Non avrebbe mai dimenticato lo sguardo che Odino gli aveva rivolto.

Ha paura. Mio padre ha paura.

Il pensiero gli aveva tolto il respiro, come quando si cade nel buio, senza sapere dove si atterrerà. Sembrava che i Nove Regni dovessero precipitare nell’oscurità e che dell’albero che li reggeva non dovessero rimanere altro che ceneri. Un’illusione che era durata un solo istante e che, tuttavia, lo aveva sconvolto e atterrito.

Non è bene indugiare su certe fantasie.

Così aveva parlato il sovrano di Asgard, per poi voltargli le spalle.  Parole fredde, senz’anima, che il padre-di-tutti riservava a lui e lui soltanto. Dove aveva sbagliato? Quando aveva iniziato ad allontanarsi dalla via dorata che il fratello percorreva con passo lesto, sotto lo sguardo benevolo di Odino?

Padre, la tua stirpe è ricoperta di gloria, ma cosa me ne faccio di una casa piena di onore, se non ho il tuo amore?

Parole abortite prima di essere pronunciate. Pensieri abbandonati in un angolo oscuro della mente a marcire e corrompere ogni cosa con la loro gangrena. Se solo avesse avuto più coraggio, se solo fosse stato come Thor, forse gliel’avrebbe chiesto. Gli avrebbe domandato, con occhi bruciati da lacrime non versate, cosa il saggio Odino celasse al figlio con frasi più gelide della morte. Non potendo vincere la paura, Loki taceva e nel silenzio lo tormentavano labbra invisibili che sibilavano con voci uguali alla sua.

Sei nato diverso da tutti gli altri. Sei nato sbagliato e non te lo può perdonare.

  
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