Ciao
a tutti, è da tanto che non ci sentiamo, vero? Cmq eccomi di nuovo qui, con una
fanfic di Ufo Baby. Siccome ho avuto richieste di pubblicare “Ho bisogno di te
3”, e dato che avevo una voglia matta di scrivere una fanfic, sull’attesissimo
seguito di questo manga, e visto che più o meno le storie avrebbero avuto
diversi punti in comune, ho scritto questa storia, basandomi sulle ultime
pagine dell’ultimo volumetto. Spero tanto che vi piaccia, e aspetto i vostri
commenti. Un bacio, e buona lettura.
Ciaoooo
Ryta
Holmes
IL SEGUITO
CAPITOLO 1
Miu Saionji, tredici anni, camminava con passo svelto
verso la sua scuola. Una folata di vento, un forte bagliore, e poi una figura…
Miu fu costretta a fermarsi e a chiudere gli occhi, a causa della forte luce, ma quando li riaprì, vide un ragazzo davanti a sé. Rimase per un attimo confusa da quell’apparizione, ma si riprese subito, quando il ragazzo le rivolse la parola.
- Mi scusi… casa Saionji è qui vicino?- Miu fu subito
colpita dallo sguardo del ragazzo e si rese conto che il suo viso le era
familiare.
- Ah… Sì! E’ qui dietro…- rispose stranamente
imbarazzata. Il ragazzo le sorrise.
- Grazie!- esclamò. Miu rimase per qualche istante a
fissarlo, poi si ricordò della scuola.
- Oh no, sono in ritardo!!!- guardò l’orologio e corse
via, in direzione della sua scuola, ma fatti pochi passi, inciampò su un sasso
e cadde a terra. Il ragazzo, che l’aveva seguita con gli occhi mentre si
allontanava, non potè fare a meno di scoppiare a ridere. Miu si voltò nera in
viso.
- Beh? Che hai da ridere!?!- chiese stizzita mentre il
ragazzo rideva fino alle lacrime.
- Non ci posso credere… sei una frana!!!- disse lui
cercando invano di frenare le risate.
- Ma tu guarda che maleducato!!!- Miu si voltò, in
collera e scappò via, lasciando il misterioso ragazzo in preda ad un attacco
eccessivo di riso. Quando questi si fu calmato, si avviò pensieroso verso la
direzione che le aveva indicato la ragazza.
- Però, che strano… le somiglia parecchio…-
* *
*
- E’ incredibile il comportamento di quel ragazzo…- Miu
camminava, ancora irritata. Cadendo si era sbucciata un ginocchio, ma era tanto
stizzita da non rendersene conto.
- Caspita Miu, già nera di primo mattino? Cos’hanno
combinato i tuoi genitori questa volta?- una ragazza molto carina, le venne
incontro.
- Oh ciao Yuko… no, questa volta non centrano i miei
genitori… ho incontrato per strada un ragazzo davvero maleducato!-
- Davvero!?! E che cosa ti ha fatto?-
- Sono caduta e si è messo a ridere!- ora era Yuko che
doveva trattenersi per non ridere.
- Uffa, ma che amica sei! Io ti parlo delle mie disgrazie
e tu ridi?-
- Ma dai, non lo faccio apposta! Cosa ci posso fare se
tutte le tue disgrazie fanno ridere!!!- Miu sospirò.
- Mi ha chiesto del tempio… se doveva andare a pregare
spero solo che chieda di diventare più buono con le persone…-
- Ehi Miu, non te l’ho ancora chiesto… era carino
almeno?- Miu arrossì.
- Ma… ma che cavolo dici, non me ne sono nemmeno
accorta!-
- Beh, da come arrossisci, invece ti deve aver colpito
parecchio, cara mia…- disse la ragazza guardandola con fare indagatore.
- Oh Yuko, smettila! Uff… Cambiamo discorso, che è
meglio… ti devo fare i complimenti, ieri ti ho visto nella copertina di quella
rivista assieme a tua madre, sei uscita proprio bene! Non sai come ti invidio!
Non tutte hanno per madre la famosa modella Kyoko!-
- Ma dai, se è per questo anche i tuoi genitori non sono
male. E poi non ti dimenticare di mio padre. Non è poi tutta questa bellezza!-
- Povero Santa, se sapesse quello che gli dici, cadrebbe
in depressione!- Yuko rise.
- Certo che abbiamo dei genitori proprio strani! Per
fortuna che ci siamo noi!- esclamò a sua volta l’amica, provocando una leggere
risata, che fece scordare completamente a Miu l’episodio di quel mattino.
Miu Saionji e Yuko Kurosu, erano molto amiche. Si
conoscevano da quando erano nate, perché i loro genitori erano amici sin dalle
scuole medie. Avevano la stessa età e frequentavano la stessa scuola;
quell’anno erano capitate anche in classe insieme. Insomma, erano praticamente
inseparabili. Yuko però, era anche molto famosa; sua madre, una modella,
l’aveva iniziata al mondo della moda fin da piccola, perciò spesso le capitava
di dover posare per delle riviste o per dei servizi. Miu invidiava la sua amica
per la sua popolarità, ma anche per la sua bellezza. Anche se aveva solo
tredici anni, aveva un bel corpo e i lineamenti erano già quelli di una donna.
Lei invece aveva ancora un fisico infantile e in più si aggiungeva la
goffaggine che odiava tanto. Una volta suo padre le disse che anche sua madre
era così alla sua età e che spesso lui la prendeva in giro proprio per quello,
ma la rassicurò dicendole che dopo qualche anno sarebbe cambiata come lei, che
era diventata una bellissima donna. Miu rimase molto colpita dalle parole del
padre, perché era la prima volta che gli aveva sentito dire un complimento nei
riguardi della madre, dato che spesso si limitava a punzecchiarla e a farla
innervosire. Quella volta si era resa conto che c’era qualcosa che legava in
modo così saldo i suoi genitori, forse qualcosa di incomprensibile, che li
teneva così uniti nonostante litigassero in continuazione. Così Miu si rassegnò
e si accettò per quello che era, anche se ricordava ancora perfettamente,
quello che le disse il padre subito dopo: le spiegò che forse fisicamente
sarebbe cambiata, ma la goffaggine l’avrebbe tormentata per sempre perciò a
quello si sarebbe dovuta rassegnare! Poi non appena finì di parlare sentì sua
madre che urlava dalla cucina che aveva dimenticato la pentola sul fornello…
Le due amiche raggiunsero la scuola e si prepararono ad
affrontare una dura giornata di studio.
* *
*
Davanti alla lunga scalinata del tempio il misterioso
ragazzo guardava verso la vetta della collina.
- Sono arrivato finalmente!- salì le scale di corsa e si
avvicinò alla porta d’ingresso, dalla quale provenivano delle urla.
- Beh, sai che ti
dico? La prossima volta te la cucini da solo la zuppa!!-
- BENE, COSI’ PER LO MENO LA POTRO’ MANGIARE più SAPORITA!!- il ragazzo suonò
stupito il campanello.
- Ma è possibile che litighino sempre qui due!?! Non sono
cambiati affatto…- esclamò sperando che qualcuno si accorgesse della sua
presenza. Mentre le urla continuavano, un signore aprì la porta. Il ragazzo non
si stupì più di tanto e riconobbe immediatamente l’uomo.
- Salve, mi scusi… lei è il signor Saionji vero?- l’uomo
annuì, perciò il ragazzo continuò.
- Ecco io vorrei parlare con pap… ehmmm… vorrei parlare
con il signor Kanata, è in casa?-
- Ragazzo mio, mio figlio è in casa, ma non penso che
adesso tu possa parlare con lui. E’… come dire… impegnato? Ma prego, entra
pure!- il signor Hosho accompagnò il ragazzo in sala da pranzo. La scena che si
parò davanti al ragazzo era assurda. Kanata e sua moglie Miyu erano in piena
lotta e non accennavano a voler smettere.
- Mi dispiace ragazzo, ma dovrai aspettare che si
calmino. Io ho provato a dividerli, ma l’ho pagato a mie spese!- il signor
Hosho mostrò al ragazzo un grosso livido sotto il mento. Al ragazzo però,
sembrò che la scena fosse piuttosto divertente.
- Non si preoccupi, ci penso io!- detto questo, il
ragazzo si rimboccò le maniche e alzando l’indice fece sollevare da terra i
due, dividendoli. Miyu e Kanata smisero di colpo di discutere e guardarono
verso la porta sbigottiti. Ci fu un attimo di silenzio, prima che i due
capissero chi avevano davanti.
- M-ma
non è possibile... LOU! - esclamò Miyu incredula. Il signor Hosho che aveva
avuto quasi un infarto a vederli sospesi in aria, si riprese non appena sentì
loro pronunciare il nome del ragazzo.
- Che cosa!?! E questo sarebbe Lou!?!- non appena Miyu
mise piede a terra, si lanciò sul ragazzo e lo abbracciò con le lacrime agli
occhi, seguita poi da Kanata.
- Oh Lou, non sai quanto ci sei mancato!- quando si
scostarono e presentarono il ragazzo al padre di Kanata, si sedettero per
prendere una tazza di the e per chiacchierare, dimenticando completamente la
discussione di pochi minuti prima…
Non appena Lou si sedette, il suo zaino iniziò a
muoversi. Gli altri erano sorpresi, ma il ragazzo prese tranquillamente lo
zaino e lo aprì. Subito uscì uno strano animale con delle lunghe orecchie e una
coda buffa… era Pepo (A proposito di questo nome, ho notato che in molte
fanfic, spesso viene chiamato Peepo, ma state attenti, lui non bela mica come
una pecora!!! Il suo nome si scrive con una sola “e”!!! ma adesso continuiamo…
NdA).
Lou continuò a frugare nel suo zaino e tirò fuori una
spilla che Miyu e Kanata conoscevano molto bene.
- Adesso potete uscire fuori, qui non vi scopre nessuno!-
li rassicurò il ragazzo. Baumiau tornò ad essere della sua taglia e insieme a
Pepo salutarono gli amici che non vedevano da così tanto tempo.
- Buaaaa… da quanto tempo, amici miei… buaaaaa…- l’alien-sitter,
come al solito piangeva per la gioia,
- Avanti Baumiau, sei sempre il solito!- Miyu abbracciò
l’alien-sitter e poi riprese a parlare insieme agli altri con Lou. Kanata d’un
tratto guardò il ragazzo con sguardo serio.
- Lou, dimmi una cosa… ma quanti anni hai?- Kanata ebbe
tutta la sua attenzione.
- Tredici anni… perché?-
- Perché tu sei stato via dalla Terra per ventidue anni,
come è possibile che tu adesso abbia nove anni di meno?-
- Questo glielo posso spiegare io, signor Kanata!- si
intromise Baumiau; tutti lo fissarono con aria interrogativa, perciò lui si
affrettò a continuare.
- Sul pianeta Otto, il tempo passa più lentamente, per
questo qui sono passati più anni!-
- Allora Baumiau, questo significa che potrò stare qui
sulla Terra più del tempo previsto!- esclamò Lou all’improvviso, mentre tutti
gli altri si sentivano sempre più confusi.
- Beh, tecnicamente è così…-
- Ma è fantastico!!-
- Scusate…- chiese Miyu cercando di comprendere quello di
cui i due alieni stavano discutendo.
- Oh sì, scusate… il signorino Lou vuole dire che dato
che inizialmente gli era stato concesso di soggiornare sulla Terra per la
durata delle sue vacanze estive e cioè tre mesi, adesso facendo dei calcoli più
approssimati… potremo stare con voi per più di un anno!- l’espressione di gioia
di Miyu, si spense non appena Kanata riprese a parlare.
- Ma scusa, da che mi ricordo non ci voleva un anno per
raggiungere il pianeta Otto?-
- Infatti fino a qualche anno fa era così, ma oggi
abbiamo un nuovo ritrovato della scienza tecnica. In pratica gli scienziati del
nostro pianeta hanno inventato un motore che percorre il quadruplo della
distanza nello stesso tempo, perciò il viaggio dura soltanto due o al massimo
tre mesi. Per raggiungere la Terra, abbiano viaggiato senza sosta per quasi un
mese, perciò possiamo soggiornare qui più del previsto. Allora, che ne
pensate?-
- Penso che i vostri scienziati meriterebbero una statua!
E’ grazie a loro se possiamo avervi ancora con noi!- Miyu non potè fare a meno
di abbracciare nuovamente Lou, cosa che fece imbarazzare il ragazzo e pregare
di lasciarlo.
- Se le cose stanno così… benvenuti sulla Terra ragazzi…
solo una cosa: se dovrete vivere qui per un anno, sarà il caso che Lou viva
come tutti i ragazzi normali; andrai a scuola assieme a Miu – precisò Kanata.
Lou riuscì a districarsi dall’abbraccio di Miyu e guardò il padre con aria
interrogativa. Miyu precedendo Kanata, si affrettò a rispondere con
un’espressione radiosa.
- Devi sapere Lou, che adesso io e Kanata abbiamo una
figlia che ha la tua stessa età e si chiama appunto Miu! Vedrai, non appena
tornerà da scuola la conoscerai! Sono sicura che andrete perfettamente
d’accordo!- Lou pensò per qualche secondo e poi si rivolse alla madre come se
stesse per scoppiare a ridere.
- Credo di averla già conosciuta!-
Continua…
Allora, cosa ne pensate di questo primo capitolo?
Sappiate in anticipo che la storia sarà piuttosto movimentata, e non mielosa….
Beh, penso che forse poi… ma non anticipiamo niente! Vi dico solo che cercherò
in tutti i modi di renderla il più possibile in stile con il manga (e spero di
riuscirci). Nel prossimo capitolo, Lou rincontrerà di nuovo Miu, ma sappiate
che non sarà un incontro piacevole, almeno per lei… Mi raccomando, aspetto
commenti!!
Ciaoooo
Ryta Holmes