Anime & Manga > Soul Eater
Ricorda la storia  |      
Autore: BlackPaperMoon    20/08/2014    1 recensioni
Maka, testarda, impulsiva, introversa e irascibile. Un carattere forte, intoccabile. Il ritratto della diffidenza. Ma in pochi sanno che, in realtà, dietro la maschera che lei stessa si è costruita, si cela una ragazza sensibile e fragile, dalle mille insicurezze e soggetta a diversi complessi e conflitti interiori.
Un animo tormentato, celato dietro una finta sicurezza in se stessi.
Un pianto silente, nascosto dietro il più luminoso dei sorrisi.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Maka Albarn
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
❝Un'anima forte, risiede in un corpo forte e in una mente forte.❞
Forte, forte, forte.
Già, ma... Se io non fossi abbastanza forte?
Se io non dovessi essere all'altezza?
Me lo domando spesso, mi torturo interiormente.
Eppure non riesco mai a trovare una risposta esaudiente a questo quesito.
Continuo a naufragare nel vuoto delle mie incertezze,
Le mie insicurezze mi spezzano, i miei pensieri mi sbranano.
L'anima è forte, la mente anche.
E' la carne a vacillare.
Per quanto duramente un corpo venga allenato e preparato a ricevere colpi, ciò non significa che quando qualcosa ti colpisce faccia meno male. Il dolore resta immutato. E certi vocaboli hanno da sempre un potere superiore a qualsiasi arma.
Per quanto cercassi di celarli nelle profondità dell'animo, continuavano a restare lì. Persistenti, i miei sentimenti c'erano. Esistevano, facevano parte di me. E non andavano mai affievolendosi, bensì era il contrario. Più passava il tempo, più si fondevano con la mia carne, divenendo noi un unico essere. Diventava sempre più difficoltoso tenerli segreti. Allora, bastava stringere maggiormente la maschera. In modo tale che anch'essa si diluisse maggiormente col mio corpo. Ormai ero talmente abituata a comportarmi in quel modo, da averne forgiato il mio carattere. Da essere diventata io stessa così.
Quelle piccole insicurezze capaci di rendermi debole.
Io, fragile e sensibile fuori, celarsi, nascondermi dietro la tigre, il carattere forte, gli occhi di fuoco, la ragazza irascibile. Tutta una maschera immensa, disperato intento di autodifesa, come le mura che ho costruito intorno a me. Le mura della diffidenza. Schiva e tacita, mi rinchiusi in me stessa il dì del tradimento, compiuto da colui che sarebbe dovuto essere un pilastro, un esempio. Mio padre. 
L'esperienza muta il carattere. 
L'esperienza muta l'essere.
Ti trasforma completamente in ciò che non sei, che mai saresti divenuto se quel fatto non fosse accaduto. Diventi l'opposto di ciò che eri, aggrappandoti in ogni modo possibile ad ogni via di salvezza. Tutto ciò per non soffrire, per non morire internamente.
Ancora.
Divenni seria.
Divenni schiva.
Divenni il ritratto della diffidenza.
Divenni di ghiaccio.
Fui ghiaccio.
Senza sapere che prima o poi il ghiaccio si scioglie.
Magari, col suono di un pianoforte.
Con le note di uno spartito.
Magari, inconsciamente, parte del mio ghiaccio si era già sciolto il giorno stesso che ti ho conosciuto, Soul.
Quel sorriso sghembo che mi hai mostrato,
Quell'insolita sicurezza in te stesso,
Quella luce che avevi negli occhi,
Mi colpirono immediatamente. 
Il modo in cui suonavi quel pianoforte era talmente passionale da farmi venire i brividi, al punto da farmi invadere dal desiderio di saperne di più sulla musica.
Un campo a me ignoto, sconosciuto. 
Ma tu sei stato capace di farmi venire voglia di espandere le mie conoscenze.
Di conoscere più a fondo te. 
Inizialmente ti ho detestato.
Inizialmente, odiavo tutto di te.
I nostri litigi, battibecchi, i tuoi modi di fare strafottenti e irritanti.
Ma poi, col tempo, ho compreso il tuo animo.
Ho aperto gli occhi.
Forse il giorno in cui, tra lei e me, hai scelto me.
Tra Blair e me, hai scelto me.
Non importa quali ragioni ti abbiano spinto a farlo.
Sta di fatto che, inconsciamente, ho iniziato ad amarti da quell'istante.
Ma che dico, ti ho amato dal primo momento in cui i nostri occhi si sono incontrati.
Dal primo momento in cui mi hai stretto la mano.
Lo sentivo nelle vibrazioni della tua anima.
Tu eri diverso.
Al punto da farmi credere, a farmi sperare di poter provare amore per qualcuno, nonostante fossi ghiaccio.
Senza sapere che di ghiaccio ormai in me, non era rimasto niente.
Lo sento, questo rumore.
Il rumore di un corpo se si schianta contro la parete. 
Sei tu, che provi ad abbattere le mie mura.
Li sento, i tuoi sforzi vani.
Mi fanno quasi bene.
Riescono quasi a toccarmi il cuore.
Ma nel momento stesso in cui lo sfiorano, precipito di nuovo.
Poiché, inconsciamente, sei tu stesso a contribuire all'innalzamento delle mie barriere
Con le tue parole di ghiaccio.
Vorrei solo che le occhiate,
Li sguardi, 
I sorrisi,
Le parole che mi rivolgi
Per una volta fossero realmente sincere. 
Vorrei solo che mi dessi la possibilità di amarti.
Vorrei amarti.
Vorrei che mi amassi.
Ma...Chi amerebbe questo corpo? 
Chi amerebbe questa carne?
Chi amerebbe questi occhi?
Chi amerebbe queste labbra?
Chi amerebbe queste mani?
Chi amerebbe...Me?
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: BlackPaperMoon