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Autore: _Breakable    21/08/2014    0 recensioni
Blaine Anderson voleva solo passare una serata fuori lontano dal suo coinquilino Sebastian Smythe, il quale lo faceva sempre arrabbiare per ogni minima cosa.
Non si aspettava davvero di incontrare un adone greco del quale si sarebbe subito preso una cotta!
Ma se Sebastian rovinasse tutto? Come farà a farsi perdonare? E se poi Blaine escogitasse una piccola vendetta?
Klaine!Shot Waiter!Kurt & Roomates!Seblaine.
Piccola shot senza senso scritta al volo :')
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Di cattivi coinquilini e vendette.

 

Blaine Anderson voleva solo passare una serata fuori lontano dal suo coinquilino.

Lui e Sebastian erano amici sin dal primo anno della Dalton, ma ben pochi erano riusciti a sopportare il suo carattere e per quanto Blaine fosse in quel piccolo gruppo, alcune volte doveva passare del tempo lontano da lui.

Forse ripensandoci era stata davvero una cattiva idea accettare l’offerta di trasferirsi insieme e dividere l’affitto, ma lui a quel tempo pensava solo a quanto fosse fortunato ad essere entrato in una facoltà di medicina, soprattutto a New York.

Sebastian invece aveva intrapreso la carriera da avvocato. Troppo scontato per lui, aveva pensato Blaine, ma dopotutto con il suo carattere era un lavoro che gli riusciva benissimo.

Il moro entrò in una di quelle tavole calde aperte ventiquattro ore su ventiquattro e cercò un posto isolato per poter finalmente studiare i suoi appunti.

Il suo coinquilino lo aveva disturbato tutto il tempo marcando su quanto fosse noioso, sul fatto che dovesse uscire di più e farsi conoscenze invece che parlare con ‘quella Tina del corso per veterinari’. Ma Blaine la trovava così simpatica, anche se forse la ragazza non voleva proprio capire che lui fosse gay…

Non che Sebastian avesse torto. Il moro non usciva con qualcuno da moltissimo tempo. C’era stato un ragazzo al suo secondo anno, a cui aveva dedicato anche una canzone ma non era finita bene. Quel ragazzo si era offeso, vergognato e beh, l’aveva fatto licenziare e così Blaine finì con il cuore spezzato dalla sua prima cottarella liceale e Sebastian si dovette subire due settimane di canzoni strazianti.

C’era stata anche quella volta quando il suo coinquilino lo portò allo Scandal e conobbe un ragazzo carino, simpatico e rispettabile a differenza degli altri che ballavano senza maglia e ci provavano anche se il loro ragazzo era proprio alle loro spalle a bere un drink.

Erano usciti qualche volta, tutti piccoli appuntamenti che facevano arrossire Blaine tutto il tempo, passati a sussurrarsi parole dolci e ridere per le cose in comune.

Pensava di essersi innamorato e perse la sua prima volta con lui, ma si sbagliava. Dopo neanche due mesi si lasciarono perchè: “Oh Blaine, il mio amico di infanzia di cui ti parlavo sempre è tornato in città e io voglio provarci con tutto me stesso a riconquistarlo. Per favore, non prenderla sul personale, vedrai che troverai qualcun altro!” 

Ma di nuovo non fu così.  Si focalizzò sullo studio e sul canto così che i ragazzi sparissero dal suo radar.
E anche perché Sebastian gli aveva letteralmente spaccato il cd contenente la sua playlist che ascoltava ogni volta fosse triste per problemi di cuore.

Aveva pensato di fare domanda ad alcune scuole di canto ma qualcosa l’aveva spinto a medicina e non poteva rinunciare ad un futuro stabile.
Così ora stava cercando di mettere tutto se stesso, ma il castano non lo aiutava proprio visto che pensava solo a togliergli i libri da sotto gli occhi o disturbarlo ogni singolo secondo.

Riuscì finalmente a trovare un posto in fondo al locale, vicino ad una finestra, ma molto lontano dal chiacchiericcio delle altre persone.
Si guardò un attimo intorno e tolse i libri dal suo zaino per sistemarli per bene sul tavolo.

Non si curò neanche di andare ad ordinare perché sapeva che tanto presto sarebbe arrivata una di quelle cameriere a servirlo con un finto sorriso.

Tirò fuori anche il suo iPod e si mise solo una cuffia spostando lo sguardo alla prima riga della lezione che doveva studiare.
Era talmente concentrato che non notò neanche una figura che si stava avvicinando a lui.

Anzi, si spaventò anche quando vide una mano passare tra la sua faccia e il libro che saltò sulla sedia e fece cadere il suo iPod.
Di scattò si abbassò a riprenderlo, ma si bloccò nel mentre perché aveva appena sentito quella che forse era la risata più angelica del mondo intero.

Alzò lo sguardo e non trovò la solita cameriera con il sorriso finto, bensì un ragazzo, un bel pezzo di ragazzo, che rideva con una mano davanti alla bocca e gli occhi lucidi verso di lui.

Era la cosa più perfetta che avesse mai visto in vita sua.

Rimase a bocca aperta a guardarlo mentre se la rideva beatamente, ma si risvegliò dalla sua trance tossendo e sistemandosi un po’ i capelli.
Il ragazzo davanti a lui, si abbassò e gli porse l’iPod gentilmente.

“Scusami, non intendevo spaventarti, ma sono qui da un po’ a chiederti se fossi pronto ad ordinare che non ho resistito… Uh, Katy Perry, che buon gusto!” fece riferendosi alla canzone che continuava a risuonare dalle cuffie.

Ed ecco che Blaine lo fissò di nuovo a bocca aperta.

Dio, quel ragazzo era un adone greco. Ne era al corrente?

I suoi occhi lo stavano studiando, quegli occhi così azzurri come il cielo che ancora erano lucidi dalle risate.

“Davvero, scusami, ma la tua faccia! Meritava una foto!”

Il moro gli sorrise e decise che forse si, era arrivato il momento di rispondere e non fare l’asociale scorbutico.

“No, scusami tu. Ero immerso così tanto in queste pagine che devo studiare che il mondo intorno a me era scomparso!”

Il ragazzo gli annuì comprensivo. “Oh, capisco. Molti studenti vengono qui per ripassare, anche se io non troverei mai la concentrazione in un posto così affollato e rumoroso!”

“Ed ecco perché porto sempre con me questo!” fece Blaine indicando il suo iPod.

Il ragazzo sorrise e poi sospirando alzò il suo taccuino.

“Amerei stare qui e continuare a parlare, ma temo che al mio capo non piacerebbe per niente quindi… Vuoi ordinare qualcosa?” gli chiese sorridendo.
Blaine buttati. Digli qualcosa che lo spinga a tornare. Cavolo, flirta per una buona volta!

“M-magari appena finisci il turno potresti farmi compagnia e parlare del nuovo CD della Perry.” Disse facendo l’occhiolino riferendosi al commento di prima.

Il ragazzo arrossì e si guardò un attimo intorno.

“Ehi, non sei costretto o-“ parlò Blaine nervoso dal silenzio che si era formato.

“Oh no, tutt’altro! Mi piacerebbe molto. Stacco tra mezz’ora se non è troppo tardi per te e-“

“Affatto!”

“Bene, allora mi sentirai parlare anche di Lady Gaga se permetti!”

Blaine rise. Forse stava andando bene.

“Ma ora mi dovresti comunque dire cose prendi sai…” richiamò la sua attenzione il ragazzo.

“Ma oh- si, certamente. Emh… prendo un hamburger con le patatine e una coca cola media.”

Il cameriere alzò gli occhi al cielo. “Dovrei ricordare alle persone che qui non siamo al McDonald’s e dopo magari ti faccio un bel discorsetto sul mangiare sano!”

Blaine lo guardò di nuovo ridendo sonoramente, mentre il ragazzo riponeva il suo taccuino in tasca e si allontanava muovendo i fianchi.
“Mi chiamo Blaine, comunque!” gli urlò dietro il moro attirando la sua attenzione.

“Kurt.” Disse semplicemente il cameriere girandosi per lasciargli un sorriso.

Il moro sorrise tra se ma avrebbe tanto voluto alzarsi in piedi e ballare.

Ma non doveva correre troppo, doveva provarci.

Però c’era stata così tanta chimica tra loro due..

Scosse la testa e si riconcentrò sui suoi libri. Dopotutto aveva solo mezz’ora per dedicarsi a quelle lezioni…


**


Dopo pochissimi minuti, il suo piatto gli venne servito davanti agli occhi e Kurt gli fece un occhiolino facendolo arrossire.

Mangiò lentamente prestando attenzione alla lettura che non si accorse nemmeno che quella mezz’ora passò in un lampo…


**


Blaine diede uno sguardo al suo telefono.

C’erano sei chiamate perse da parte di Sebastian e altri 10 messaggi che gli chiedevano dove fosse finito. Solo uno conteneva delle scuse, ma tanto poi finiva con ‘però ammetti che ho ragione’, quindi non erano vere scuse.

Scosse la testa e si rimise il telefono in tasca, non voleva pensarci ora. Adesso lo aspettava quel bel cameriere e non si sarebbe fatto sfuggire un’occasione del genere.

Neanche a dirlo, vide avvicinarsi al suo tavolo proprio Kurt con un sorriso smagliante e non stava più indossando la camicia da lavoro, ma dei vestiti normali anche se particolari.

“Ehi,” disse mentre prendeva posto davanti a lui, “sei sicuro che non ti disturbi visto che avevi molto da studiare?”

Blaine scosse più volte la testa e mise via i libri in fretta tanto per non far preoccupare il ragazzo.

“Ma no, cosa dici! Ho finito tutto per fortuna.” Gli disse con un sorriso.

“Se sei proprio sicuro-“

“Sicurissimo, credimi.”


**


Non restarono tutto il tempo alla tavola calda, anche perché Kurt non ne poteva più di vedere quel posto.

Blaine gli propose una passeggiata e con un gran sorriso accettò.

Non ci furono imbarazzanti momenti di silenzio, anzi, parlarono per più di due ore.

Su tutto!

Scuola- Blaine aveva scoperto che Kurt studiava alla NYADA, ma nel tempo libero, oltre a lavorare alla tavola calda, girovagava per Vogue.com visto che la moda era da sempre una sua passione- i loro hobby e maggiormente dei loro strambi amici che ne combinavano ogni giorno una nuova, come quando la coinquilina di Kurt, Rachel, avesse quasi dato fuoco al loro nuovo appartamento per cercare di cucinare un semplice hamburger alle verdure.

Blaine parlò di Sebastian, ma non così tanto da specificare che fosse il suo coinquilino. Purtroppo il solo pensiero ancora lo faceva arrabbiare e lui voleva soltanto passare il tempo a conoscere quello splendido ragazzo che si trovava vicino.

“Oddio, cambiamo strada, ti prego!” gli sussurrò Kurt fermando la loro discussione su quale numero di Vogue l’avesse colpito maggiormente.
Blaine si guardò intorno interrogativo. “Perché, cosa hai visto?”

Kurt si spiaccicò contro di lui e gli passò un braccio dietro la schiena, ma non per abbracciarlo, sembrava come se si stesse nascondendo.

Il cuore di Blaine fece un salto incredibile. Non poteva crederci. Dopo poche ore già aveva una cotta e si sentiva così bene vicino al ragazzo.

Ma comunque dovette controllarsi e sospirando spostò lo sguardo su Kurt che si avvicinava sempre di più a lui per nascondersi.

“Kurt, seriamente, cosa succede?”

Senza dire una parola il ragazzo gli prese la mano stringendola calorosamente e lo fece correre dall’altra parte della strada.

Okay, problemi di cuore a parte, ora cominciava davvero a preoccuparsi.

Kurt lo trascinò in una via dopo un negozio di scarpe e lo spinse con la schiena contro il muro mentre lui guardava verso il negozio.

“Kurt-“

“Ssssh!” gli fece segno mettendogli un dito davanti alle labbra.

Oh Anderson, non è l’ora di arrossire o far scattare certe voglie. Potrebbe essere un ricercato!

Stava per parlare di nuovo, ma il cameriere fu più veloce di lui.

“Okay, ora penserai che sono un ricercato serial killer, o qualcosa del genere.”

“Definitivamente qualcosa del genere.” Si fece scappare una risata nervosa, Blaine.

Kurt si allontanò un po’ da lui notando le loro posizioni e arrossì un attimo.

“Mi dispiace ma credimi non sono niente del genere! Il fatto è che ho visto un ragazzo che a scuola mi chiede sempre di uscire e sapevo che avrebbe rovinato tutto se ci avesse visto insieme!”

La bocca di Blaine si spalancò giusto un po’. Wow, allora non era l’unico a sbavare dietro a quel ragazzo, dopotutto come poteva esserlo? Kurt era bellissimo. Ma non solo esteriormente. Aveva una risata che ti trascinava, un umorismo impeccabile e dio, sarebbe potuto  essere il ragazzo più interessante di tutta New York!

Il moro venne distratto dal suono di una risata.

“Lo so, sono patetico e ho fatto una figuraccia ma ehi, ho provato a scansarlo in tutti i modi gentili ma non capiva! Non mi va di urlargli contro o cose simili quindi…”

“Preferisci evitarlo, questo si che è gentile da parte tua!”

Blaine vide Kurt spalancare la bocca e rimanerci male della sua risposta, ma lo prese per una mano e cominciò a ridere mentre lo trascinava di nuovo in strada.

“Stavo scherzando, tranquillo! So cosa vuol dire avere una persona pazza di te me tu non ricambi! Sei fortunato che almeno il tuo è un maschio! Io ho una ragazza che poverina mi viene dietro da settimane anche se ho ricalcato per bene il fatto che io sia gay.”

Kurt rise della situazione e strinse la mano del moro affrettando il passo per stargli vicino.

“Mi è capitato una volta alle superiori, ma ora quella ragazza è la mia migliore amica quindi non posso più lamentarmi!”
“Ti prego, dimmi come uscire da questo problema e io ti aiuterò con il tuo!”

Scoppiarono a ridere sonoramente e senza alcun imbarazzo continuarono a tenersi per mano scambiandosi consigli a vicenda.

A Blaine e Kurt sembrò di essere tornati adolescenti per tutto quell’arrossire, ridere sguaiatamente e flirtare anche per le cose peggiori.


**


“Così… Tu abiti qui!”

Il moro non sapeva come fossero arrivati al suo appartamento, ma tra una chiacchierata e l’altra, una camminata lì e una qui, si trovarono davanti alla sua palazzina e invitò coraggiosamente Kurt ad entrare per un caffè prima di doversi salutare visto che si era fatto davvero tardi.

Blaine pensava che dopo quel pomeriggio e serata, non ci sarebbero mai stati momenti di imbarazzo, ma si stava sbagliando.

Kurt non parlava da una manciata di minuti e si guardava intorno lentamente.

Prese un bel respiro e si schiarì la voce portando la tazza di caffè al ragazzo e si sedette vicino a lui prendendo posto comodamente sul suo divano.

Si guardò intorno ancora una volta. Non c’era nessuna traccia di Sebastian per fortuna e conoscendolo stava passando il suo tempo ad ubriacarsi e strusciarsi su qualcuno al suo solito bar gay, quindi aveva molto tempo.

“Già, vedi, non è molto spazioso, ma per uno studente come me che passa le sue giornate al college e viene qui solo per riposarsi, va più che bene.” Rispose alla domanda di prima.

“Hai ragione. Il mio appartamento non è molto più grande, anche se devo dividerlo con due ragazze che beh, hanno problemi grossi.” Rise Kurt.

Blaine alzò lo sguardo su di lui e in quel momento capì.

Era letteralmente a due centimetri dal viso di Kurt e quello che stavano provando, non era imbarazzo, ma tensione.

Si guardarono negli occhi a bocca aperta per una manciata di secondi e poi Blaine parlò.

“Che coinquiline disastrose.” Sussurrò avvicinandosi.

“Terribili.”

Dopo quelle ultime parole non ci fu altro da dire.

Si sporsero entrambi l’uno verso l’altro velocemente, incontrandosi a metà strada, anche se non ne mancava poi così molta, per dare origine ad un dolce bacio.

Kurt appoggiò un palmo della mano sul petto di Blaine, mentre con l’altro braccio gli avvolgeva la vita, per stringerselo più vicino. Blaine portò entrambe le braccia dietro la sua schiena e lo accarezzò dolcemente. Inclinò la testa per approfondire il bacio e sorrise sulla bocca dell’altro quando sentì un piccolo gemito uscire dalla bocca del  ragazzo quando lo fece.

Kurt si staccò leggermente per riprendere fiato ma senza allontanare le loro fronti.

“Wow. Sono stato troppo frettoloso?”

Blaine sorrise lasciandogli un bacio all’angolo della bocca.

“Neanche per sogno, desideravo di baciarti ore fa…”

In un nano secondo Kurt lo coinvolse di nuovo in un bacio appassionato e Blaine lo fece sdraiare lentamente sul divano mentre si sistemava sopra di lui.

Il moro sentì uno strano calore sul petto e si sentiva finalmente al posto giusto e tutta la rabbia che aveva provato ore fa era sparita, rimpiazzata dal calore che Kurt in questo momento gli stava donando.

Passò le sue mani su tutto il corpo di Kurt e questo allungò il collo quasi per offrirglielo e Blaine non si lasciò scappare l’occasione.

Oh, Blaine…” sussurrò Kurt  prendendogli i capelli tra le mani per attirarlo ancora di più verso di se.

“Oh Blaine un corno!”

No. No, no no no e no.

Blaine conosceva quella voce, era la stessa che lo aveva fatto infuriare ore fa e che ora gli stava rovinando la serata e la vita.

Kurt scattò e si strinse al petto del moro per lo spavento, il quale tornò seduto sul divano guardando malissimo il suo coinquilino.

“Ma cosa-“

“No Blaine, non dire una parola! Come hai potuto farmi questo?” gli urlò contro Sebastian chiudendo la porta alle sue spalle.

“Cosa ti ho fatto, esattamente?” disse Blaine dimenticandosi per un attimo di Kurt.

Oddio, Kurt! Il ragazzo che un secondo prima era sdraiato sotto di lui e ora lo stava guardando con una strana espressione in viso e gli occhi lucidi, ma questa volta non era per le risate.

“Kurt, posso spiegarti tutto davvero, lui è-“

“Blaine, non devi spiegare niente a me.” Gli disse il ragazzo alzandosi dal divano e raccogliendo le sue cose. “Piuttosto dai delle spiegazioni al tuo fidanzato, no?”

Cosa? Fidanzato?

Blaine vide Sebastian ridersela sotto i baffi e si sa, con un carattere come il suo, cosa avrebbe potuto fare se non approfittarsene?

“Ecco, Blaine, spiegami cosa stava succedendo qui? Dopo tutto quello che abbiamo passato, ci fai questo? Ma non capisci quanto io ti ami?”

Quel lurido bastardo! Anche le lacrime finte ora ci metteva.

Il moro si alzò dal divano più arrabbiato che mai, ma ora doveva controllarsi e spiegare tutto a Kurt.

“Sebastian cosa stai dicendo!? Kurt non credere-“

Il castano scosse la testa si allontanò ancora di più da Blaine andando verso la porta.

“Sebastian? Mi avevi raccontato che fosse solo un amico! Sei uno stronzo.” Gli urlò contro aprendo la porta. “Perdonami, non ero a conoscenza di tutta questa situazione.” Disse a Sebastian prima di andarsene sbattendo la porta dietro di se.

Blaine rimase a bocca aperta fissando la porta ormai chiusa, ma a risvegliarlo ci fu la risata di Sebastian.

“Oddio, che situazione assurda! Ci ha creduto davvero! Sono proprio bravo a recitare, magari dovrei cambiare carriera, eh? Che dici Blainey?”
Non ricevette una risposta, perlopiù non a parole.

Il moro gli saltò addosso e lo scaraventò a terra tirandogli un pugno sul petto.

“Sei. Proprio. Uno. Stronzo.” Scandì ogni parola dandogli dei colpi.

Sebastian assecondò i colpi e si accigliò guardando l’espressione dell’amico.

“Blaine, ehi, amico, calmati dai!” gli disse il coinquilino tirandolo indietro. Dopotutto era il più alto tra i due e gestire Blaine era facile, soprattutto quando era così sconvolto.

“Era solo un ragazzino, vedrai che troverai di meglio per una botta e via! Non sai quanti ce ne sono!” lo rassicurò.

“Non è per quello, stupido.” Disse Blaine tirando su con il naso. “Era il ragazzo più interessante che avessi mai conosciuto! Ho passato una giornata incredibile grazie a lui e tu hai rovinato tutto come sempre! Dicevi ‘dai, Blaine, trovati qualcuno con cui passare il tempo e divertirti!’, lo faccio e cosa ottengo? Niente perché sei sempre qui a rovinarmi la vita!”

Sebastian abbassò lo sguardo sulle sue mani sentendosi di colpo incredibilmente in colpa.

“Amico, io…”

“No, non dire niente. Per questa volta hai fatto davvero abbastanza. Me ne vado in camera mia e per favore, almeno per questa volta non venirmi a disturbare.” Disse il moro alzandosi da terra e camminando verso il corridoio che portava alle camere.
Sebastian aveva esagerato. Questa volta doveva proprio riconoscerlo. Blaine era stato male per dei ragazzi, ma non era mai arrivato a quel punto di rabbia e pianto insieme.

Doveva assolutamente farsi perdonare…


**


Blaine non parlò con Sebastian per 5 giorni interi.

La mattina usciva prima che il ragazzo si svegliasse dopo le sue notti brave, a pranzo non tornava quasi mai e se qualche volta tornava visto che magari non gli andava di mangiare robaccia tutti i giorni, si chiudeva in camera alzando il volume dello stereo così da non sentire la voce di Sebastian dietro la porta che provava a parlargli o scusarsi per l’ennesima volta.

La sera a cena si ripeteva la stessa cosa e se riusciva a beccarlo quando doveva uscire per andare in bagno o in cucina o in ogni angolo della casa per ripescare la sua chitarra, Blaine non lo guardava in faccia e semplicemente non gli rispondeva.

C’era stato anche un momento dove Sebastian l’aveva letteralmente sbattuto al muro fermandolo per le spalle ma gli occhi di Blaine erano così vuoti che l’aveva semplicemente lasciato andare.

Non si aspettava di certo una cosa simile.

Ai suoi occhi quello era solo un ragazzo di passaggio e dato che il suo amico non gli aveva risposto per tutto il giorno, voleva solo fargli uno scherzo, non voleva arrivare a questo punto.

“Ehi, Blaine…” disse una mattina appena lo vide entrare in cucina già vestito pronto per fare una veloce colazione.
Blaine neanche lo guardò e prese subito una tazza mischiando dentro cereali e latte prendendo con la punta delle dita il giornale piazzandosi dall’altra parte del tavolino.

“Blaine, non puoi evitarmi per sempre! Siamo coinquilini e migliori amici da ormai una vita!” si alterò Sebastian guardandolo.
“I migliori amici  non si comportano da stronzi tutto il tempo l’uno con l’altro.” Disse Blaine sbattendo la tazza sul tavolino facendo fuoriuscire un po’ di latte che cadde sul giornale. “Io ti sono sempre stato vicino nonostante tuttala Dalton ti reputava uno stronzo perché sapevo guardare sotto tutti quegli strati di falsa cattiveria e battutine!”

Sebastian lo guardò a bocca aperta. Non era la prima volta che Blaine gli dicesse quelle parole, ma non le aveva mai dette con quel tono.
“Blaine, lo conoscevi da un giorno…” sussurrò Sebastian non sapendosi trattenere.

“Chiamami inguaribile romantico, chiamalo amore a prima vista, sentivo di già che fosse la mia persona!” si alzò il moro alzando le mani lungo i fianchi e puntando gli occhi al soffitto. “Era così dolce, bello e anche con quella punta di sarcasmo che mi faceva stare bene e non mi sentivo in quel modo, da anni!”

Il più alto rimase ancora un po’ in silenzio lasciandolo sfogare. Dopotutto in 5 giorni quelle erano le uniche parole che gli rivolgeva. Che fossero belle o cattive, almeno il suo migliore amico gli stava parlando.

“Ora, scusami se io non riesco a stare lontano come te da una persona che sinceramente trovo perfetta per me! Sarà anche presto ma forse se non avessi rovinato tutto, in questi giorni avremmo avuto il nostro primo appuntamento, il secondo e chissà quanti altri!”

“Blaine, davvero, stai esagerando e non provare a tirare fuori la storia con Thad perché io-“ si bloccò facendo riferimento alla prima frase detta dall’amico.

“Può darsi, ma tirerò fuori sempre Thad perché almeno sai come mi sono sentito io l’altra sera…” detto questo Blaine prese la sua borsa dal divano e uscì dal piccolo appartamento sbattendo la porta.

Sebastian rimase semplicemente lì con il suo caffè in mano fissando il vuoto.

Thad era un loro amico della Dalton e per più di due anni era stato il fidanzato di Sebastian, ma poi dopo un’inutile litigata su incontrare i genitori l’uno dell’altro si erano lasciati in malo modo lasciando la loro relazione in sospeso.

Poi Sebastian si era trasferito a New York, Thad anche, erano rimasti amici e qualche volta si vedevano ancora, ma c’era sempre quel qualcosa che rimaneva in sospeso tra loro e Blaine glielo aveva fatto pesare per mesi.

 Ma ora il problema era un altro.

Il problema era l’umore nero di Blaine e come fare in modo che l’amico gli parlasse di nuovo.

Così senza pensarci prese il telefonino e chiamò l’ultimo numero che pensava non avrebbe mai chiamato in vita sua se non per una grandissima emergenza e forse quella le si avvicinava molto.

Pronto?”

“Ciao, Tina, sono Sebastian, il coinquilino di Blaine- si si, lo stronzo che gli ha rovinato la vita, okay. Sapresti dirmi il nome di quel diner in cui Blaine ha incontrato la sua anima gemella?”


**


Kurt stava pensando troppo in quei giorni.

Pensava troppo a degli occhi color nocciola, a dei capelli neri e ricci ben tenuti dal gel nel quale aveva amato passarci una mano, a una bocca morbida che nascondeva un bellissimo sorriso…

Insomma, aveva pensato moltissimo a Blaine e non riusciva più a levarselo dalla testa.

Blaine è fidanzato, ricordatelo. Ti ha abbordato con quella faccia da cucciolo e quel suo corpo sexy- Kurt! Basta! Ha un fidanzato e lo stava per tradire con te! 

Quelle frasi gli venivano in mente ogni volta che pensava a Blaine ma dopo un minuto, il ragazzo era di nuovo nella sua mente ricordando quella giornata…

Alcune volte sperava ancora che il ragazzo entrasse dalla porta del Diner per rivederlo solo un’altra volta, ma poi ripensava a tutto ciò che fosse successo a casa sua e lasciava perdere ogni pensiero.

Era stato uno stupido a lasciarsi andare così con un ragazzo incontrato poche ore prima, aveva sbagliato a fidarsi e quel ragazzo era stato proprio uno stronzo a trattarlo in quel modo…

Così, quando quel giorno si trovò a servire il ragazzo di Blaine, rimase a bocca aperta con il blocchetto e la penna ancora stretti al petto.
“Ehi, ciao… Kurt, giusto?” gli chiese il ragazzo alto e con gli occhi verdi che Blaine stava per tradire con lui.

“I-io-“ disse Kurt prendendo un bel respiro. “S-senti, se vuoi picchiarmi, posso spiegarti tutto! Lui non mi aveva detto niente riguardo all’avere un ragazzo e ci ha provato tutto il tempo con me e quando ti ha nominato mi ha semplicemente detto che fossi il suo migliore amico nonché coinquilino e-“

“Ed è quello che sono.”

“Q-quindi per favore parliamone e- cosa?”

Kurt aveva buttato fuori quelle parole tutte di un fiato e Sebastian alzò gli occhi al cielo sbuffando per quella situazione.

Okay, lo stava facendo per il suo migliore amico quindi, forza e coraggio.

“Puoi prenderti una pausa?” disse al cameriere che era rimasto sempre di più a bocca aperta fissandolo.

Kurt fece un cenno ad una ragazza ispanica con i capelli lunghi e neri la quale gli fece un occhiolino ammiccando verso il ragazzo davanti a lui.
Il cameriere scosse la testa e finalmente si sedette davanti a Sebastian torturandosi le mani.

“Senti, ho fatto lo stronzo okay? E’ così il rapporto tra me e Blaine-“

“Voi litigate e poi fate pace con un tua battuta sarcastica o con la sua faccia da cucciolo.” Finì Kurt al posto suo.

Wow, allora era proprio vero che ormai si conoscevano quasi perfettamente dopo poche ore insieme come gli aveva raccontato Blaine…
“Si, giusto.” Disse Sebastian ancora un po’ stupito. “Il fatto è che era preoccupato per lui perché non rispondeva alle chiamate o messaggi quel giorno visto che avevamo di nuovo litigato e quando l’ho visto con te ho pensato di vendicarmi un po’!”

“Molto immatura da parte tua.” Commentò Kurt alzando un sopracciglio.

“Senti, faccia da signorina, non criticarmi che sono venuto qui solo per farmi perdonare dal mio amico!” rispose pronto il ragazzo più alto.
“Scusami, denti da cavallo, vai pure avanti!”

Oh Dio, Blaine se lo era proprio scelto per benino...

Prendendo il respiro un paio di volte, Sebastian gli spiegò tutta la situazione dei giorni precedenti non tralasciando nulla. Neanche le parole che Blaine avesse detto riguardo a Kurt.

“Lui pensa veramente questo? Che io sia la sua persona?” gli chiese bloccando sebastian per un minuto.

“Cielo, vomiterò prima o poi guardando i vostri occhi lucidi.” Commentò il più alto alla vista di quella scena.

“KURT, DEVI TORNARE A LAVORO!”  urlò l’ispanica dal banco del Diner rivolgendosi al cameriere.

Kurt si scusò verso Sebastian e fece per alzarsi.

“Grazie di avermi raccontato tutto ciò, mangusta, ma devo tornare a lavoro!”

Sebastian lo bloccò per il polso e lo fece girare verso di se.

“Prima di tutto, pinguino, per te sono Smythe, secondo-“

“Penso che ti chiamerò per tutta la vita Mangusta o con nomignoli. Te lo meriti per aver allontanato me e Blaine.” Sorrise Kurt spensierato.
Sebastian sospirò e chiuse gli occhi un attimo per calmarsi.

“Vuoi fare una sorpresa a Blaine cosicché perdoni me e esca anche con te per avere una seconda possibilità?”


**


“Tina, va tutto bene, tranquilla. Sto rientrando ora a casa sperando che lui sia già uscito. Ciao, ci vediamo domani.”

Blaine prese le chiavi dalla sua borsa e con un sospiro le infilò nella toppa fiaccamente.

Era stanco e voleva solo mangiarsi quelle lasagna surgelate che aveva comprato al supermercato qualche minuto prima e poi fiondarsi sul letto pregando che il weekend arrivasse presto.

Quella giornata a scuola era stata fin troppo pesante e già il peso che si portava dietro dalla chiacchierata con Sebastian di prima mattina non aveva aiutato.

Aveva anche ricevuto svariati messaggi da lui ancora pieni di scuse.

Poi aveva fatto di tutto per restare fuori casa e ora che era sera inoltrata aveva deciso di tornare a casa sperando che Sebastian fosse già uscito per una delle sue notti selvagge così che lui si sarebbe potuto riposare.

Quando stava per aprire la porta gli arrivò un altro messaggio da parte di Sebastian.

Recitava:

So che ancora mi odierai per quella stupida serata, ma dopo questa spero che tu mi perdonerai. Goditi la serata, tigre ;) 

Rimase davvero stupido da quel messaggio. Cosa significava tutto ciò? Farsi perdonare come? Godersi la serata?

“Ohw, sei qui! Finalmente! Pensavo non saresti più venuto. Dai, non startene lì impalato che la cena si raffredda!”

Blaine davvero non si aspettava tutto ciò, ancora.


**


Era stato preparato tutto così velocemente.

Sebastian gli aveva proposto quella sorpresa per Blaine e lui non voleva aspettare altri giorni.

Si rimboccò subito le mani e chiese di poter lasciare prima il lavoro quel giorno per un urgenza famigliare. Sapeva che quella fosse una scusa davvero cattiva, ma doveva farlo per rivedere quegli occhi nocciola.

Sebastian gli diede tutte informazioni importanti come quale fosse il piatto preferito di Blaine, che ancora non lo sapeva, a che ora sarebbe potuto tornare ora che era arrabbiato con lui e come avrebbe reagito.

Gli aveva detto: “Si bloccherà, ti fisserà a bocca aperta e non dirà una parola per svariati minuti. Tu continua come se niente fosse e se è ancora bloccato spiegagli tutto e portatelo a letto.”

“Mangusta non me lo porterò al letto.”

“Si, per i primi trenta secondi.”

“Perché, sei geloso?” 

“Pinguino del cavolo.”

E infatti fu così che andò. Blaine semplicemente lo stava fissando ad occhi e bocca spalancati non sapendo cosa fare. Ancora con il mazzo di chiavi in mano e la borsa in un'altra che ormai toccava terra.

“Kurt…” iniziò senza fiato.  “C-cosa ci fai tu qui?”

Kurt semplicemente alzò le spalle e gli si avvicinò lentamente ondeggiando un po’ i fianchi. Posò il mazzo di chiavi sul tavolino vicino alla porta e prese la borsa appendendola all’attaccapanni sempre lì vicino.

Fece lo stesso con il cappotto mentre Blaine lo guardava ancora a bocca aperta.

Gli prese una mano e quel tocco fece arrossire giusto un po’ entrambi che si lasciarono andare in una leggera risata.

“Sebastian mi ha detto tutto.” Cominciò Kurt facendo sedere Blaine nel loro tavolino che in quel momento era ben apparecchiato con tanto di rosa al centro. “E’ venuto al Diner poche ore fa e mi ha raccontato beh, dei vostri litigi perenni come hai fatto te, del fatto che non gli hai parlato in questi giorni e di tutte le splendide parole che hai detto pensando a me…”

“Kurt, lo so che sono stato affrettato ma-“

“Ehi, no!” lo bloccò immediatamente il ragazzo davanti a lui. “Non scusarti perché penso di aver pensato le stesse cose. Anzi, non ho fatto altro che pensare a te in questi giorni e non mi dispiace affatto dirlo ad alta voce. Penso sempre che dovremmo conoscerci meglio quindi questo consideralo… un primo appuntamento di prova!”

Blaine sorrise come non aveva mai fatto in quei giorni e semplicemente annuì verso Kurt stringendogli la mano sopra il tavolino.
“Si, penso anche io che ci servano altri appuntamenti, sperando di non incontrare di nuovo il tuo stalker personale.”

I ragazzi si lasciarono andare e risero insieme per quella piccola battuta riferita al primo giorno in cui si erano incontrati.

Poi Blaine mandò un veloce messaggio a Sebastian:

Non azzardarti a tornare presto questa sera. Non ti sto cacciando di casa, ma non tornare presto tipo tra un’ora. Grazie Sebastian e perdona il mio atteggiamento di questi giorni. Sei sempre il mio migliore amico. Kurt ti saluta chiamandoti Mangusta. Che c’è, devo essere già geloso?


**


Sebastian quella sera stette semplicemente in giro per New York godendosi le luci della città e la tranquillità interiore visto che ormai con il suo coinquilino era tutto risolto.

Rientrò solo in tarda notte nel tuo appartamento e davvero non di aspettava quella scena.

Kurt e Blaine erano sdraiati sul divano guardando un film.

O meglio, Kurt era sopra Blaine e pomiciavano allegramente mentre il film in tv andava avanti senza essere minimamente seguito da ormai un’ora e mezza.

“Oh, Blaine…” sussurrò Kurt strusciandosi un po’ sopra il corpo del riccio mentre gli baciava il collo.

“Eh no, non esiste proprio che ogni volta che rientro a casa d’ora in poi avrò questa scena davanti!” urlò Sebastian alzando gli occhi al cielo chiudendo la porta dietro di se.

Kurt e Blaine scattarono subito sull’attenti e si sedettero sul divano anche se Blaine teneva ancora un braccio stretto intorno alla vita di Kurt.

“Sebastian noi-“

“Mangusta noi-“

Cominciarono i ragazzi insieme, ma con il soprannome di Kurt scoppiarono nuovamente a ridere e non finirono più le frasi.

Sebastian li guardava sbalorditi non sapendo cosa dire.

Proprio quando si dice che dio li fa e poi li accoppia.

“Cosa vuoi dire ora? Che ami Blaine?” disse sempre ridendo Kurt il quale ormai era completamente attaccato al petto del moro.

“Oh si, Sebastian, dichiara il tuo amore per me!”

Sebastian semplicemente rimase ancora di più a bocca aperta guardando i ragazzi in malo modo.

“Avete per caso bevuto? Oh dio, no, non vi accoppiate davanti a me!” disse coprendosi gli occhi alla vista di Kurt e Blaine che si scambiavano un altro bacio bagnato davanti a lui.

“Kurt mi ha raccontato la storia del soprannome e Bastian, ti si addice proprio!” esclamò Blaine allontanandosi un secondo da Kurt per ridere del suo migliore amico.

“Ti preferivo arrabbiato con me, decisamente.” Dichiarò Sebastian prima di lasciare la stanza e chiudersi dietro di se la porta della sua stanza alzando il volume della musica più alto possibile per non rischiare di sentire rumori che assolutamente non voleva sentire.

“Allora dici che è stata una piccola vendetta ancora più succulenta?” chiese Kurt appena sentì il rumore della musica proveniente dalla camera di Sebastian.

I ragazzi avevano pensato tutto a cena. Farsi trovare in quello stato appena Sebastian fosse rientrato, e quindi appena sentirono la chiave girare nella toppa della porta, si misero in posizione e recitarono tutta quella scenetta da veri attori.

“Oh si, mi è piaciuta proprio. Siamo stati fenomenali, se lo meritava!” rispose Blaine ridacchiando.

I due ragazzi si sistemarono di nuovo sul divano nelle loro posizioni iniziali, ovvero Blaine coccolato al petto di Kurt e quest’ultimo che lo stringeva a se accarezzandogli delicatamente una mano o spettinandogli i capelli di tanto in tanto mentre si godevano il film scelto da entrambi.

 

Si era vendicato con Sebastian, si, ma non c’era sentimento migliore di quello che stava provando ora tra le braccia di Kurt. 

 













 

 

Note di questa pazza che scrive ste scemenze. 

Ciao a tutti! Da quanto tempo che non pubblico qualcosa! 
Perchè ricominciare con questa one shot abbastanza demente? Non ne ho idea.
Ce l'avevo salvata da mesi e mi sono detta: perchè no?
Spero che vi sia piaciuta e che qualche anima gentili mi lasci una piiiiiccola recensione!

Alla prossima! 

  
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