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Autore: Anima Evans    21/08/2014    0 recensioni
una mia piccola storia su un ragazzo molto particolare che sembra una persona ma invece è tutt'altro
Genere: Poesia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa è la storia di un ragazzo un po’ speciale. Lo conobbi su internet in un forum per caso e parlando di tutt’altro e pensai

*dio sto qui come è appiccicoso….però è simpatico vediamo come va*

E continuai e continuammo a scriverci, ci dicevamo tutto sia di quello che era successo in quel determinato giorno sia ad argomenti vari, ci scambiavamo foto varie ma mai una nostra cosi un giorno chiesi

“mi mandi una tua foto?  Prometto che faccio lo stesso”

e cosi facemmo, sinceramente? Niente di che, un bel tipo con la faccia simpatica ma nulla più ma lui invece mi disse che ero bellissima e arrossì ringraziandolo. Continuò cosi fino a che, un bel giorno, lui sparì. Non sapevo più dove cercarlo e mi arrivò addirittura la notifica che la sua casella email era piena e quindi era inutile scrivergli. Piansi, non so neanche io perché, infondo era solo una “amicizia virtuale” e nulla più…eppure sentivo uno strano senso di vuoto. I mesi passarono e lentamente passarono 2 anni circa. Un giorno aprendo di nuovo il forum sulla home vedo il suo nick che risaluta tutti e nella mia casella un messaggio con titolo

“Ricordi *-*”

E ovviamente mi chiese se sapevo chi fosse e se mi ero dimenticata di lui, ma come potevo? Fu il primo ad accogliermi e poi ho il brutto vizio di non dimenticare quando piango specialmente per altre persone. Ovviamente questa volta chiesi di più dato che all’epoca scioccamente non chiesi. Il suo nome per ricordarmi di lui e i suoi recapiti, ci chiamammo la sera stessa. Non era cambiato assolutamente nulla, parlammo per ore e ore di tutto ma dato che ha un nome lungo cercai un soprannome che disgraziatamente ancora oggi non ho, lui invece lo trovò eccome

“ciuciù”

Lo trovai cosi adorabile e tenero, da quel giorno infatti lui non usò più il mio nome. Poi dopo giorni anzi settimane che ci parlammo decidemmo di incontrarci. Ricordo bene quel giorno, ero indecisa su cosa mettermi e cosi optai per qualcosa di carino ma semplice allo stesso tempo, i capelli sciolti perché faceva fresco. Uscì di buon ora mentre lui era già sul treno verso la mia città, presi l’autobus e il cuore mi usciva fuori dal petto

*che gli dico? Cosa faccio? E se poi rimane in qualche modo deluso da me?*

Pensai, una volta arrivata praticamente mi mossi quasi correndo e contavo le fermate della metropolitana, prima 10, ora 7, ora 5, ora 2, arrivata. Mi arrivò un messaggio, lui stava fumando anche se avevo chiesto di no ma ovviamente era teso anche lui e glielo concessi a patto di una mentina.

“sono al binario 14”

E cosi corsi verso quel binario, lessi bene il treno e mentre il vento mi scompigliava lo vidi…ma come potevo accoglierlo?
“oi?” troppo banale
“alla buon ora!” eh magari, se non fossi stata già io in ritardo

Cosi approfittai proprio del fatto che stesse fumando e mi avvicinai a lui chiedendo

«Senti scusa hai una sigaretta?»

Lui si girò e mi guardò un po’ sorpreso con un espressione leggermente corrucciata ma poi sorrise e disse

«oi…»

E sorrisi anche io, due baci sulle guance e lui che mi strinse a se. Quell’abbraccio era fortissimo che il mio in confronto era niente date le sue spalle larghe e massicce, mi mancò l’aria e infatti lo avvertì e lui dopo essersi scusato mi disse che voleva bere e cosi andammo in un bar. Ci sedemmo e io ordinai solo dell’acqua contro il suo volere, poi prese una scatolina marrone e con un fiocco dorato, io arrossì e dissi che non doveva disturbarsi ma lui disse che non era un problema anzi, era il minimo. Arrossì di imbarazzo perché sapendolo, avrei fatto anche io qualcosa. Aprì la scatolina e tirai fuori un bracciale argentato con tutti cuoricini attaccati di ogni dimensione e sorrisi ringraziandolo, infinitamente grata di quel gesto cosi dolce e galante. Arrivò l’acqua e io più guardavo quel bracciale e più mi piaceva, adoravo il suono e i cuori tutti diversi. Chiesi di mettermelo e lui lo fece, era perfetto. Con la scusa mi mantenne la mano, io avvampai in un attimo e infatti non riuscì a guardarlo negli occhi ma non tolsi la mano, anzi dopo un po’ di timidezza mi concessi un po’ di tempo per guardarlo. I capelli neri dove lui si passava la mano, la fronte ora con qualche goccia di sudore dato il caldo, le sopracciglia non molto folte anzi, quasi curate anche se era un ragazzo, gli occhi con un taglio decisamente particolare, ne orientale e ne occidentale e marroni ma non normali, erano profondi e quasi incutevano timore, le ciglia mediamente lunghe, le guance paffute incorniciate dalla fastidiosissima ma curata barba, il naso che non cozzava assolutamente con il suo viso e le labbra di cui il superiore era talvolta nascosto mentre l’inferiore era visibile anche se non molto avendo delle labbra non molto carnose. Poi spostai l’attenzione sulla sua mano, era grande e larga, calda, morbida e forte, segnata qua e la da chissà quale avventura che ora intrecciava la mia più piccola che quasi non si chiudeva con la sua e più pallida. Notai il bracciale che portava e quasi gli imposi di darmelo e lo indossai per tutto il giorno, una volta fatto al bar andammo ad un parco vicino e ci sedemmo su dei gradoni e anche li guardando i ricordi che indossava chiesi della sua famiglia e altre cose che è complicato e lo fu allora scrivere. Poi non so ne come e dove siamo andati a finire a quel discorso ma ci fu silenzio, quel silenzio che non è imbarazzante ma anzi aspetta un bacio e lui mi disse

«e perché non me lo dai tu? »

Io ero cosi timida…non sapevo che fare…cosi presi il coraggio a due mani e diedi un leggero bacio sulle sue labbra. Troppo veloce e delicato per lui che infatti si lamentò e mi fece vedere per bene come una persona va baciata. Si avvicinò e mi poggiò la mano dietro la nuca e mi spinse delicatamente verso di se, baciandomi e godendosi per un attimo il contatto con le mie labbra, poi iniziarono a danzare delicate fino a che non si staccarono. In quel momento un raggio di sole colpì i nostri visi risaltando i nostri colori naturali, i capelli rossi miei contro i suoi neri come la pece, la carnagione chiara di entrambi anche se la mia un tantino di più, ma la cosa più stupefacente erano gli occhi, i miei sapevo come erano al sole: verdi con intorno alla pupilla una coroncina marrone che spicca al sole; I suoi erano di un colore brillante, marroni come uno sciroppo d’acero intenso e con qualche lieve spaccatura sempre di quel colore, come se fosse un vetro rotto…In quel momento mi domandai chissà quante ne aveva viste e passate, quante volte quegli occhi sono stati pieni di lacrime che io non ho potuto asciugare. Mi disse

«hai degli occhi stupendi…»

E io sorridendo risposi

«anche tu»

E sorridemmo, in seguito mi abbracciò da dietro e io poggiai la testa sul suo braccio, c’entravo benissimo anzi ci stavo anche comoda mentre mi godevo le sue carezze delicate e i baci affettuosi dati sulla testa, sul collo e sulle mani. Il tempo volava anche troppo in fretta e già venne per me il momento di andarmene, lui mi accompagnò prima alla metro, non lasciandomi per un secondo anzi sorreggendomi e poi alla fermata del bus dove ancora mi abbracciava e riempiva di coccole e carezze fino all’ultimo minuto in cui ridiedi a lui il bracciale e dopo un bacio veloce salì su quel bus, un po’ triste ma felice della giornata e che avrei potuto rivederlo il giorno seguente. Furono 3 giorni intensi e pieni di sorrisi e affettuosità fino al giorno della sua partenza. Ricordo la canzone che ascoltavo, sempre e che ancora mi fa pensare a lui

“ I know you I walk with you once upon a dream…I know you that look in your eyes is so familiar and gleam, and I know is true that vision are selldom all they see…but if I know you I know what you do, you love me at once the way you did once upon a dream…”

Lo portai nel mio posto speciale e li ci coccolammo ancora, prendendoci in giro e poi mi sussurrò all’orecchio

«mi sto innamorando di te…»

Io sorrisi e lo baciai ma intanto le lacrime scendevano inesorabili, ogni minuto e secondo che passava lo allontanava da me. Lui cercava di distrarmi ma non solo perché era dispiaciuto che io fossi triste ma perché lui si stava trattenendo e io ogni lacrima che versavo, minavo il suo tentativo di non farlo anche lui. Come sempre il tempo trascorse troppo in fretta e cosi  arrivò il momento di andare ai binari del treno, gli ridiedi il bracciale che ora aveva il mio profumo e a quel punto io non facevo altro che piangere e singhiozzare chiedendogli di non andar via. Il capo stazione fischiò, il treno stava partendo. Un ultimo bacio e un cuore fatto da un vetro e poi le porte si chiusero e il treno iniziò a muoversi, io rimasi li da sola mentre lui mi guardava e si girò di scatto anche se vidi la sua espressione, piangeva. Io piansi praticamente tutto il viaggio di ritorno e quando mi resi conto che lui non c’era…beh è una sensazione incredibile da descrivere. Avevo lasciato un pezzo del mio cuore su quei binari.

Cosa succede adesso? Beh è successa una cosa spiacevole che non racconterò ma basti pensare che ci stava facendo separare ma ora lui riverrà da me. Perché i pezzi del cuore quel giorno erano 2 e si può vivere con mezzo cuore? Non so ora come reagirò quando lo vedrò ma sicuramente, rivedere quegli occhi spaccati, quel sorriso impudente e sentire le sue mani e il suo profumo beh…fa sparire ogni paura.

Ora mi rivolgo a te, piccolo grande soldato della vita. Hai combattuto e stai combattendo contro tutto e tutti, perfino con te stesso. Ami la vita ma io non ti chiamo supereroe a caso, tu hai un superpotere: Fai amare la vita agli altri. Porti il sorriso e scuoti l’anima come un terremoto, niente e nessuno può scalfirti a parte le persone che ami ma questo perché il tuo è amore assoluto. Hai un cuore buono che ti permette di apprezzare le persone in ogni loro sfaccettatura. Sono orgogliosa e onorata di far parte di quelle persone, del fatto che tu sia presente nella mia vita perché io senza di te vivo con mezzo cuore. Sei il sole e io la luna ma sai che c’è? Se guardi il cielo ti accorgerai che la luna e il sole si incontrano, che l’uno fa sparire l’altro ma non in maniera definitiva…forse anche loro si mancano come noi. L’unica cosa che posso dirti è un grazie enorme per avermi reso la vita bella e a colori, di averi dato la pace, di avermi dato cosi tanto affetto e amore da quasi poterlo toccare. Questo è solo un piccolo gesto che ho fatto perché come tutte le emozioni io devo sfogarle e come sai a parole non sono il massimo e quindi scrivo.  Grazie di tutto quello che mi dai sempre, grazie di tutte le piccole cose di cui mi fai accorgere, grazie per farmi piangere di gioia e riso invece che di tristezza, grazie di ogni singolo momento nostro e soprattutto grazie della tua presenza.


I love you so much my lovely Hero. 
   
 
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