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Autore: ShinigamiGirl    21/08/2014    1 recensioni
Nelle fogne di Central City, gli Homunculus agiscono sotto le direttive del loro amato Padre.
Nel frattempo, Edward e Alphonse sono alla ricerca di un modo per ottenere i loro vecchi corpi, stanno per partire per Briggs, dopo aver scoperto la vera identità di King Bradley.
Una leggenda raggiunge le orecchie degli alchimisti di stato, in particolare di Roy Mustang: la leggenda metropolitana dell'Alchimista della Morte.
Questo individuo, visto come il Tristo Mietitore dell'epoca, colpisce in modo particolare la curiosità del colonnello.
Dunque, da dove deriva questa fantomatica leggenda?
Chi era l'Alchimista della Morte?
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Attenzione: "What if" basata sulla serie "Brotherhood".
Genere: Mistero, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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La penna cadde rumorosamente dalla scrivania, con smorto disappunto del colonnello.
Si chinò ad afferrarla, per poi tornare alle pratiche che Bradley gli aveva assegnato.
Era ancora molto frustrato per quanto accaduto, non si sarebbe mai aspettato che gli ufficiali accettassero che il loro comandante fosse un homunculus.
Erano stati mossi da sentimenti come avidità ed egoismo.
Lui però non si sarebbe arreso, per questo avrebbe dovuto contattare Madame Christmas, in modo da continuare nei suoi complotti contro il governo mondiale tanto corrotto.
Dopo una lunga giornata di lavoro, fu ben felice di recarsi da Madame Christmas. La donna stava in un edificio lurido, in cui mai ci si aspetterebbe di vedere un colonnello. Eppure era lì, seduto sul bancone, e una signora di mezza età si avvicinò a lui, chiedendogli: -Ancora qui, Mustang? Che cosa desideri?
-Mi fa piacere la vostra compagnia, Madame Christmas- rispose lui, con un sorriso consapevole.
Tutti quei convenevoli erano solo di copertura.
-Stavolta devo avvertirti di una cosa importante, colonnello- iniziò lei -sapete, recentemente mi hanno narrato la storia di un certo Alchimista della Morte.
Roy rabbrividì. Si ricordava di quella leggenda, e di quanto ne avesse avuto paura da bambino.
-È solo una sciocca diceria- tagliò corto.
-Invece ti dirò, sembra essere ricomparso- replicò lei, esibendo un sorriso sornione.
-Impossibile- rise lui -Questa leggenda esiste fin da quando io ero un bambino. Ormai, se anche fosse davvero esistito, sarebbe morto!
Madame Christmas si chinò sul bancone, proprio davanti a lui, come ad incutergli timore e dare notevole peso alle sue seguenti parole.
-Si diceva che l'Alchimista della Morte, in un solo schiocco di dita, ti uccidesse all'istante. E in effetti erano molte le testimonianze, al tempo- esordì la donna -ma forse avete ragione voi, e mi sbaglio, colonnello!
Mustang afferrò la bevanda che, nel frattempo, gli aveva passato, prendendo il foglietto sotto il boccale e mettendoselo in tasca.
Lui allora le diede un mazzo di fiori, quelli che contenevano il suo messaggio, e dopo altri superflui convenevoli, lasciò il posto.
Appena fu al sicuro, nella sua auto, lesse il biglietto, incuriosito e stuzzicato dall'insistenza sulla fantomatica leggenda dell'Alchimista della Morte.
Vi erano riportate, con scrittura elegante, le seguenti parole:
"È stata avvistata una ragazzina che vive nella periferia di Central City. Alcuni l'hanno vista schioccare le dita per uccidere degli animali, che si è portata via, probabilmente come pranzo o cena."
Vi era poi scritto un indirizzo, dove probabilmente la ragazzina era stata avvistata.
Gli venne quasi da ridere, non sapeva se dar peso a quell'informazione o farsi semplicemente due risate, per poi lasciar perdere.
Tuttavia, la curiosità vinse il colonnello, che andò a visitare il posto che gli era stato indicato.
Era in piena periferia, le case erano spoglie e l'atmosfera lugubre, senza un'ombra di vitalità. Roy iniziò a pensare di essere stato uno stupido. Non poteva esistere un Alchimista della Morte, soprattutto perché la morte non si basa su uno scambio equivalente. Osservò le stelle della notte, che si erano fatte più numerose man mano che si era allontanato dal centro della città.
Per eseguire l'alchimia, ci deve essere uno scambio equivalente. Per tale motivo non si può riportare in vita una persona, e allo stesso modo non poteva essere uccisa, se non tramite strumenti mortali.
Il fuoco, ad esempio.
I suoi pensieri furono interrotti da un rumore metallico. Cercandone la fonte, video sulla strada un tombino che traballava. Poco dopo, rotolò di lato, e ne uscì...
Una ragazzina?
Mustang rimase sconcertato. Di certo non aveva l'aspetto migliore che una ragazzina potesse avere, ma non credeva che i poveri vivessero anche nelle fogne.
Tranquillizzato, si appoggiò col braccio sulla portiera, scrutandola da non molto lontano.
La ragazzina si guardò intorno con molta diffidenza. Indossava una maglietta chiara, logora e forse troppo larga per lei. I capelli erano una massa informe e scura, e persino la pelle pareva molto scura.
Il colonnello iniziò a pensare che tutte le persone come lei dovevano aver bisogno di una mano, e si chiese perché nessuno avesse mai fatto parola per far qualcosa di buono nei loro confronti.
Ad un tratto, la ragazzina si alzò completamente, uscendo dal tombino.
Non era molto alta, ed era scalza. La maglietta la copriva fino a metà coscia, lasciandole poi le gambe minute completamente nude.
La quiete della notte fu interrotta improvvisamente da un cane di dimensioni notevoli, che comparve sul margine della strada, abbaiando furiosamente contro la fanciulla e facendo spaventare Mustang.
Anche la ragazza si spaventò, si voltò di scatto e fece persino un balzo indietro.
E nel frattempo, fece una cosa che Roy non si sarebbe mai aspettato.
Mentre il cane le correva addosso in modo aggressivo, lui era già pronto a scendere dall'auto e aiutarla, quando la vide portare avanti la mano sinistra e schioccare le dita.
Un fascio di luce accecò il colonnello, e quando riaprì gli occhi, il cane era steso a terra, a qualche metro dalla ragazzina. Lei fissò l'animale ancora per qualche secondo, poi recuperò il coperchio del tombino e rientrò nelle fogne, come se avesse cambiato idea e uscire fosse diventata un'azione rischiosa.
Mustang ancora non credeva ai suoi occhi, e non riusciva a spiegarsi cosa fosse successo.
Dopo una decina di minuti, decise di scendere dall'auto e controllare le condizioni del cane, che stava ancora sdraiato e non si era più mosso.
Quando lo raggiunse, però, inorridì: il cane era morto.

*

-Dobbiamo catturarla viva. Sono stato chiaro?
-Sì colonnello!- risposero in coro i soldati, armati fino ai denti, in fila davanti alla tenuta militare di Central City.
Roy era deciso a catturare quella ragazzina, poteva esserle utile per sbaragliare King Bradley. Inoltre, non era certo che l'alchimia da lei usata fosse del tutto legale: aveva tutta l'aria che ci fosse dietro una pietra filosofale.
Anche per questo motivo avrebbe chiamato i fratelli Elric, in modo che lo aiutassero ad analizzarla, una volta catturata.
La squadra, composta da cinque soldati più Roy, partì verso i sobborghi della città, dove era stata avvistata la ragazzina dal colonnello. Non era nemmeno l'alba, e le stelle si potevano ancora vedere, seppur presto sarebbero svanite.
L'irruzione nelle fogne fu rapida e silenziosa, Mustang guidava i soldati con diligenza, come sempre. L'aria era pesante, puzzolente, e si vedeva a stento, ma ciò non fu abbastanza per fermare la determinazione del colonnello.
Dopo quasi un'ora di ricerca, videro in lontananza una luce.
Con cautela il colonnello si avvicinò, da solo, e trovò la fanciulla dormiente, rannicchiata davanti ad un fuoco e qualche candela, circondata da un paio di valige e tutto il contenuto sparso nei dintorni. Vi erano libri, appunti, cibo andato a male e vari vestiti sporchi.
Roy ringraziò di averla trovata addormentata, e in pochi istanti i suoi soldati le ammanettarono le mani, con manette che immobilizzavano l'intera mano, in modo che non potesse schioccare le dita come il colonnello l'aveva vista fare.
La ragazzina si svegliò ormai troppo tardi, urlò e cercò disperatamente di liberarsi delle manette, agitandosi furiosamente.
-Forza, sedatela!- ordinò il colonnello.
In poco tempo la fanciulla si riaddormentò, cadendo fra le braccia di un militare, e la portarono facilmente fuori dalle fogne.
-Colonnello, cosa ne facciamo dei suoi oggetti personali?- chiese uno di loro.
-Prendete solo i libri e gli appunti... Il resto mollatelo pure qua- rispose, coprendosi il volto con un fazzoletto per il tanfo.
Il ritorno alla sede fu molto tranquillo. Non appena arrivarono alla fortezza, il colonnello decise di andare a chiamare di persona l'alchimista d'acciaio.
Non ci impiegò molto a rispondere.
-Si?- rispose una voce stanca.
-Alchimista d'acciaio, sono il colonnello Mustang. Devi subito recarti in sede, ho qualcosa da mostrarti.
-Veramente noi dovremmo partire per Briggs... Per cercare quella ragazzina- protestò Edward.
-Anche questo può tornarti utile. Un giorno in più o un giorno in meno alla partenza non ti farà nessuna differenza. Ho un carcerato che sembra essere in possesso di una pietra filosofale... Allora... Hai cambiato idea?
-D'accordo- accettò il ragazzo -Verremo questo pomeriggio.
Con quelle parole, la chiamata terminò. Mustang guardò fuori dalla finestra, il sole era sorto, e lui aveva mille dubbi per la testa.
-Colonnello!- si sentì esclamare fuori dalla porta.
-Avanti...
-Colonnello!- ripeté il soldato -La ragazzina si è svegliata!
Roy si alzò velocemente, e seguì il sottoposto fino alla cella di contenimento della fanciulla.
Era legata ad una sedia, indossava una camicia di forza e le manette, sotto la camicia, non erano state tolte, per impedire ogni minimo movimento, anche solo delle dita. Dal centro della stanza, a lei sembrava tutto così estraneo e... Pericoloso.
Si guardava intorno con aria spaventata.
Mustang entrò da solo.
Sul lato sinistro della stanza c'era un lungo specchio, o almeno così pensava la ragazzina. In realtà era un vetro, e alcuni soldati la tenevano d'occhio dall'altro lato.
Lei posò lo sguardo sul colonnello, e non sembrò più spaventata. Nei suoi occhi si accese una certa determinazione.
-Chi sei? Identificati- le ordinò lui.
La fanciulla continuò a fissarlo con decisione, ma non sembrava avere la minima intenzione di rispondere.
-Sei stata arrestata perché ti riteniamo pericolosa. Sei un'alchimista? Come operi? Complotti contro il governo?
Le domande di Mustang parvero entrarle in un orecchio e uscirle dall'altro.
Il colonnello non si diede per vinto.
-Sappi che se non collabori sarai costretta a farlo con le maniere forti. Hai tutta la mattina per pensarci. Poi verranno altre persone a trovarti, e queste avranno meno pazienza di me.
La ragazzina abbassò il capo, sorridendo, mentre una lacrima le scendeva dalla guancia.
Roy si sentì in colpa, ma non aveva avuto scelta. Quella ragazzina, in fondo, era l'Alchimista della Morte.






















Angolo dell'Autrice

Buon salve fandom di FMA!
Sono giunta per dare voce ad una storia che da tanto volevo scrivere.
Grazie mille per aver letto, apprezzerei un commento da parte vostra per potermi migliorare :)
Spero che voi mi seguiate anche per il prossimo capitolo, alla prossima!

ShinigamiGirl


 
   
 
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