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Autore: bluemary    17/09/2008    11 recensioni
Lui. Lei. E l'altro, un'ombra generata dal rimpianto di un'esistenza ormai sbiadita, l'unica figura che si può ancora fregiare del titolo di principe dei saiyan.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shadows

È in queste notti senza stelle che il ricordo del principe dei saiyan lo assale con una violenza insopportabile.
Solo, racchiuso nel silenzio che ha accompagnato gran parte della sua esistenza, si ritrova a lottare contro i fantasmi del suo passato, nel disperato tentativo di non cedere al richiamo delle familiari sembianze di un assassino privo di debolezze o legami.
Mentre le cupe ombre della sera lo abbracciano, i frammenti di una vita che ha rinnegato senza nemmeno rendersene conto si susseguono nei suoi pensieri, indifferenti ai suoi sforzi di ignorarli: l'adrenalina per gli scontri all'ultimo sangue, unica compagna di cui gradisse la presenza; l'odore inebriante di quel liquido ferruginoso, emblema della sua vittoria; il terrore delle sue vittime, riflesso nei suoi spietati occhi di tenebra, prima che la sua stessa mano giungesse a porre fine alle loro esistenze…
Incapace di trovare un compromesso con i suoi ricordi, li respinge e li assapora nel medesimo istante, attraversando a ritroso la sua vecchia esistenza da conquistatore, la cupa adolescenza di un ragazzo che non è mai stato bambino, l'infanzia all'insegna della violenza, da cui è stato forgiato per diventare il crudele dominatore dell'universo, il più forte combattente della migliore stirpe di guerrieri.
Mentre le immagini fluiscono rapide nella sua mente, scavando solchi profondi da cui non è certo di poter guarire, gli sembra quasi di vedere un altro se stesso stagliarsi nel cielo nero, un uomo invincibile e dal sorriso beffardo, che non ha ancora dimenticato. Lo fissa in silenzio, consapevole di aver rinunciato infinito tempo prima a chi, nel presentarsi come principe dei saiyan, non si limitava ad assaporare il potere di simili parole, ma rivelava la sua stessa essenza.
E questa figura spietata lo tormenta come Freezer non è mai riuscito a fare, perché la più intima parte del suo animo ricorda quel principe e lo rimpiange.
Mille volte ha combattuto contro il richiamo della propria stirpe, la seducente voce che si appella al suo orgoglio, al suo nome da sovrano e assassino, al suo istinto, per mettere in discussione gli ultimi anni della sua vita. Eppure, ancora la sente risuonare nella testa, implacabile e derisoria nel mostrargli ciò che è diventato.
I suoi lineamenti si contraggono istintivamente non appena ripercorre i lenti passi con cui si è avvicinato ai terrestri, riconoscendo tutte le frustranti limitazioni che gli sono state imposte durante quegli anni: ha dovuto abituarsi a non uccidere per puro sfizio o semplice noia, a non realizzare le proprie sanguinose minacce, a frenare i suoi più intimi istinti, mentre sentiva che, attimo dopo attimo, qualcosa d’importante scivolava via da lui per poi torturarlo con la sua mancanza.
A poco a poco si è indebolito, questo fastidioso senso d'incompletezza, offuscato dall'insopportabile cicaleccio di una bambina, dal sorriso fiero di un ragazzino, dal dolce profumo di una donna. Ma, durante la notte, quel principe imperioso e crudele sarà sempre pronto a riemergere in un'ombra più nera dell'oscurità stessa, reclamando un posto nel suo animo.
Il passato non si può cancellare, solo combattere.
Un’infinita lotta contro se stesso, da cui non può sperare di uscire completamente vincitore.
Questi sono gli attimi in cui nella bilancia della sua vita si confrontano le soddisfazioni e i rimpianti, ciò che ha perso e ciò che ha guadagnato, il saiyan privo di scrupoli e legami contro il tenebroso guerriero con una famiglia, dalle mani stranamente immacolate.
E per un istante, un solo lunghissimo istante, si chiede se davvero, quella volta di tanto tempo prima, avesse compiuto la scelta giusta.

Lei se ne accorge sempre.
L'avverte come fosse palpabile, quella disperata nostalgia che gli incupisce lo sguardo di tenebra, riportandolo il nemico crudele e spaventoso di tanti anni prima, giunto sulla terra unicamente per sterminarne gli abitanti. Lo percepisce nel suo passo meno imperioso del solito, quando lo vede uscire dalla sua camera per sedersi all’aperto, una sagoma scura sotto un cielo ancora più scuro, alla ricerca di una solitudine in cui affogare i suoi pensieri.
E ogni volta il suo cuore manca un battito, al pensiero di non risultare abbastanza forte per fermare il richiamo di quel passato da cui lei, misera terrestre, è riuscita a strapparlo con le unghie e con i denti. Ogni volta si chiede se a tornare a casa sarà il compagno dallo sguardo corrucciato che ama con tutta se stessa o l’assassino che le avrebbe spezzato il cuore prima di strapparle la vita, e si ritrova lacerata tra l’impulso di rispettare il suo isolamento o stargli accanto, per non lasciarlo solo ad affrontare i suoi ricordi.
Con il petto prigioniero di una morsa gelida, si prepara a sopportare secondi, minuti, ore intere che scorreranno lente, lasciandola nella tormentosa attesa di scoprire se avergli donato il proprio amore e due figli basterà per sopraffare la nostalgia e l’amarezza, nel momento in cui lui si renderà conto di quanto elevato sia stato il prezzo della sua scelta.
Incapace di dargli le spalle, lo vede irrigidirsi come se stesse lottando contro un nemico, prigioniero in un mondo di sangue e violenza che può solo intuire.
Il mondo in cui lui è cresciuto.
Sa di non poterlo aiutare, questa è l'ennesima battaglia che dovrà combattere da solo, eppure non riesce a rassegnarsi; allora rifugge il sonno per rimanere al suo fianco, per accompagnare i suoi ricordi di saiyan con la propria presenza di terrestre, e, seppur di riflesso, condivide il suo tormento, seduta tanto vicina a lui da percepire il suo calore.
Non gli parla, non lo tocca, non lo guarda.
Resta immobile, gli occhi rivolti al cielo nero, il cuore un incessante rimbombo contro il suo torace, la mente che vaga sulla scia del suo passato di sangue, senza addolcirlo, senza giudicarlo.
Ma gli è accanto, una presenza impalpabile e silenziosa, unica ombra dalle iridi cristalline.
E lui, pur sovrastato dalle tenebre del suo animo, sente il suo respiro.

   
 
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