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Autore: PandaCho    21/08/2014    1 recensioni
{L'ex-angelo sembrò crollare, scivolare dal proprio corpo – esausto, sconfitto. Come se fosse quella la sua reale caduta, come se il baratro fosse oltre l'immagine di Dean e lui si stesse lasciando andare in quel nulla.
Ma si quietò nel poggiare la fronte alla sua.
Respirare, ora, la stessa aria, emettere un unico e solo sospiro.
}
[ 5x04 - The End | EndVerse!Destiel ]
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione, Nel futuro
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I have died everyday waiting for you
Darling don’t be afraid I have loved you
for a thousand years, I’ll love you for a thousand more
{A Thousand Year - Christina Perri }

 
declaimer : i personaggi non mi appartegono ect ect..
magari potessi averli *cries hard in the corner*

 

Cercò ancora una volta di ignorare la sua voce, quelle due così fragili e piccole parole che incombevano nel silenzio del cimitero di auto.
Voltò lo sguardo, lentamente, solo nel momento stesso in cui Castiel si strinse piano alla sua figura.
Fronte corrugata, l'espressione contorta in un dolore che non era fisico, il frutto di nessuna droga o alcuna distorta realtà da essa prodotta.
Udì nuovamente quella frase “ Mi dispiace. “ “ mi dispiace”, perdendo un tono alla volta nella voce ad ogni sillaba pronunciata.
Il cacciatore non si mosse, dimenticò anche solo di saper respirare.


Sapevano entrambi che non vi erano altre possibilità ormai da tempo.
Erano tutti fottuti – il corpo di Castiel, il sapore della decadenza mischiato all'odore penetrante di polvere da sparo che Dean portava con se.


Non doveva essere lui a chiedere perdono – eppure..eppure..le pretendeva allo stesso tempo.
Una contraddizione vivente di cui sapeva di conoscere il motivo, ma al momento non voleva pensarci.
Non lì, alla fine del mondo.
Per quanto si sforzasse non riusciva a far nulla. A sentire nulla.
Si ritrovò in un vuoto senza alcuna via di uscita, una luce infondo ad un tunnel infinito fatto di sbagli e solo domande, mai risposte.
I suoi occhi incontrarono e si specchiarono in quelli del moro. Un oceano in tempesta dentro ad una grossa bolla, indomabile ma non raggiungibile. Intoccabile, lontano isole distanti.
L'ex-angelo sembrò crollare, scivolare dal proprio corpo – esausto, sconfitto. Come se fosse quella la sua reale caduta, come se il baratro fosse oltre l'immagine di Dean e lui si stesse lasciando andare in quel nulla.
Ma si quietò nel poggiare la fronte alla sua.
Respirare, ora, la stessa aria, emettere un unico e solo sospiro.


“ Cass- “ lo richiamò a fil di voce senza abbandonare le iridi da quelle altrui.
Castiel si rilassò, distese i lineamenti del viso zittendosi al pronunciare del proprio nome. A quel nome di cui aveva dimenticato quella tipica “s” allungata.
Quando era stata l'ultima volta che l'aveva chiamato in quel suo ed unico particolare modo?
“ -è ora” proferì senza nemmeno rendersene conto. I muscoli delle labbra che davano retta alla ragione.

Il moro gli rivolse un ultimo e lungo sguardo prima di spostarsi, con lentezza immane, oltre la sua spalla.
Sembrò barcollare in quel corpo troppo piccolo per chi era in realtà e fu.
Rimase nel suo silenzio mentre anche le dita, sulla scapola del biondo, ricaddero lungo il suo braccio, delineando ogni fibra e tensione da sopra la stoffa della giacca fino a raggiungere i polpastrelli. Toccò questi fugacemente, come se toccasse pura seta ed avesse timore di rovinarla più di quanto non lo fosse già.
Indugiò ancora qualche secondo prima di staccare del tutto ogni dito, fino a quell'indice che si era stretto più degli altri alla corrispondente falange di Dean.
Questo si limitò a guardarlo e null'altro. Non vi era spazio per le parole.
Non c'era tempo, ne avevano dette abbastanza nonostante, sapevano, che non tutto era stato chiarito.


“Allora.. “ provò a dire Castiel mentre già alcuni passi si dirigevano verso lo spazio ove gli altri membri del gruppo gli stavano attendendo, assieme alle ultime domande per la missione.
L'ultima.
“.. ci vediamo”




Addio.
  
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