Tic...tac...tic...tac...
Le giunture di Lala scricchiolarono mentre quest' ultima si avvicinava al vecchio.
-Vi prego, permettetemi di rimanere al suo fianco di Gsor fino a quando il suo cuore non cesserà di battere! Vi prego! Lui è stato l' unico... l' unico...-
Erano passati cinquecento anni... cinquecento anni da quando era stata costruita con l' unico scopo di allietare gli uomini cantando per loro, i quali l' avevano abbandonata nella città di Matera.
Alcuni adulti erano passati  per quel luogo dimenticato da Dio e quando lei aveva chiesto loro se volessero ascoltare una canzone, l'avevano attaccata definendola mostro. Un giorno però, un bambino venne abbandonato in quella città a causa del suo viso deformato.
-Boy, vuoi senitre una canzone? Boy, vuoi sentire una canzone?-
Una figura di fanciulla, sporca e coi capelli scarmigliati fece un passo avanti verso il bimbo continuando a ripetere la stessa domanda come se fosse una cantilena. - Boy, vuoi sentire una canzone?-
La bambola strinse i piccoli pugni, se avesse rifiutato lei lo avrebbe ucciso come aveva fatto con gli umani che prima di lui l' avevano incontrata. Il piccino alzò lo sguardo rivelando le due scie di lacrime che scorrevano lungo le guance asimmetriche. -Davvero canteresti per me? Nessuno l' aveva mai fatto.-
La bambola si inginocchiò arrovando all' altezza del bambino ed iniziò a cantare. Da quel momento diventeranno inseparabili.  
-Guarda come sei diventata bella, Lala!- esclamò Gsor mentre le spazzolava i capelli.
-Lala?-
-Posso chiamarti così, signorina fantasma?-
Lala sorrise e annuì.
-Dai, andiamo a vedere le stelle! Guarda!-
Il bambino agitava un dito verso il firmamento, mostrando alla bambola la bellezza dell' infinito. ricordi che rivide in un istante mentre l' akuma trafiggeva  il suo corpoe quello di Gsor strappandole il cuore di Innocence che l'aveva fatta vivere fino a ad allora.
-Ridagliela!- l' akuma si voltò sorpreso verso la voce carica d' ira. Allen, nonostante le ferite, si era rialzato con un' aura omicida che lo circondava, il braccio sinistro che gorgogliava e mutava.
-Ridalle quell' innocence!-
-Non credo che lo farò! Esorcista!- disse prima di scoppiare in una risata l' akuma prima di venir colpito dalla nuova forma micidiale che aveva assunto il braccio modellato dalla sua furia.
-Gsor...Gsor amava Lala! Non ti perdonerò mai! -
L' akuma cadde sotto i potenti colpi dell' esorcista, liberando l' anima sofferente al suo interno e l' innocence rubata.
Gsor si avvicinò a quest' ultima, moribondo, e la rimise dentro il corpo inerme dell' essere artificiale il quale riprese a muoversi ma non era più Lala ma la bambola che Gsor incontrò la prima volta.
-Signor umano, volete ascoltare una canzone? Signor umano, volete ascoltare una canzone?-
-Lala...canta per me...- Gsor chiuse dolcemente gli occhi mentre una lacrima raggiungeva le labbra incurvate in un ultimo,triste sorriso.
-Dormite? Allora una ninnananna.- 
La bambola iniziò a intonare una melodia dolcissima e delicata: la ninnananna del fiore artificiale. La bambola cantò ininterrotamente per tre giorni dopo la morte di Gsor, le ultime note vennero liberate dalle sue labbra mentre si accasciava e cadeva tra le braccia di Allen.
-Grazie... per aver mantenuto la promessa...-


"... e così quest' amore dall' ansia di perdersi ha avuto in un giorno la certezza di aversi...-  Fabrizio De Andrè