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Autore: imperfectjosie    22/08/2014    5 recensioni
Mise i boxer, nel preciso istante in cui Lisa apriva piano le palpebre.
« Calmati, ciuccellona. » disse immediatamente, bloccandole l'urlo in gola con uno scatto fulmineo del palmo.
A contatto con la pelle del fratello, le labbra di Lisa presero fuoco. Lo guardava in silenzio e Bart sospirò.
« Lisa io non so cosa sia successo ieri, Secco ha drogato i cocktail di tutti! Spero solo che le due gemelle non si siano guardate negli occhi stanotte! » tentò di smorzare la tensione ironicamente, e funzionò.
Sentiva le labbra morbide di Lisa piegarsi all'insù, in un breve sorriso che ebbe comunque cura di farlo sghignazzare complice.
« Non so cosa mi sia preso, ma ricordo bene... ricordo il tuo profumo, ricordo di averti baciata lentamente, poi spinta verso le scale e poi... »
Gli occhi della minore sbatterono più volte confusi, ma quando anche a lei la consapevolezza la colpì, si agitò nel letto, tentando di liberarsi dalla mano del fratello.
« No, no... Lisa ti prego, calmati! » tentò di tranquillizzarla a parole, ma si dimenava troppo.

|Bart/Lisa|
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bart Simpson, Lisa Simpson
Note: OOC | Avvertimenti: Incest
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Fandom: The Simpsons
Pairing: Bart/Lisa (INCEST)
Rating: Arancione
Note: Lisa si risveglia, dopo una festa alcolica a casa di Milhouse. Accanto a lei, nel letto, l'ultima persona che si aspettava di trovare!
Questa storia tratta di incesto. Perciò se non vi piace il tema, non avventuratevi nella lettura.
Ho sempre adorato questa ship, fin da quando avevo 12 anni :D Perciò, trovando un po' di tempo tra un capitolo delle long che ho iniziato e l'altro, ho deciso di avventurarmi nella scrittura di questa breve OS.
Spero vi piaccia e se vi piace, spero in una piccola recensione c:
 


The hangover


 

Aprì lentamente un occhio, ignorando il martello pneumatico che sentiva nel cranio e abituandosi alla sottile luce filtrante dalle tende chiuse della stanza.
Elaborò velocemente gli avvenimenti della notte passata, ricordandosi di aver accettato l'invito a casa di Milhouse per una festa, organizzata ovviamente da Bart.
Quell'idiota incosciente l'aveva trascinata in un'altra delle sue avventure fatte di alcool e poco raziocinio. A 18 anni suonati, il biondo non era poi cambiato più di tanto.
Decisamente alto, il petto mostrava i segni dell'uomo che sarebbe diventato prima o poi, evidenziando i muscoli asciutti del torace e le spalle non troppo ampie, ma decise.
Una linea di peli scivolava piano verso il punto che Lisa non osava neppure immaginare!
Mugugnò qualcosa, stropicciandosi le palpebre e stringendosi il lenzuolo al petto.
« Lenzuolo? Petto? » si domandò da sola, lanciando una veloce occhiata verso il basso e accorgendosi della totale assenza di vestiti!
I suoi jeans, la camicetta arancione! Dannazione, cosa diavolo era successo?
« Uhmggg »
Un basso ringhio quasi inumano, impastato d'alcool e sonnolenza, la riscosse gelandola sul posto. Lentamente si girò a destra, incontrando la figura mezza addormentata – e maledettamente nuda – del suo stesso fratello.
« ODDIO! ODDIO MIO! »
Sgusciando dal letto come se bruciasse, tirò forte il lenzuolo, fasciandosi il corpo e facendo cadere quello del maggiore sul pavimento di casa Van Houten. Ovviamente libera dai genitori per il fine settimana.
« Ma che diavolo-? »
Una voce infastidita che conosceva fin troppo bene. E Lisa non riuscì ad impedirsi di urlare.
« Cos'è questo casino? »
Un giovane Milhouse con gli occhiali storti irruppe nella stanza, osservando la scena a bocca spalancata.
Bart, nel frattempo, aveva usato il letto per riuscire a tirarsi in piedi, mostrandosi in tutta la sua natura.
« Che schifo! » fu il commento disgustato del suo migliore amico.
Lisa sembrava in trance, fissava un punto imprecisato della stanza, completamente immobile.
Quando il maggiore elaborò la situazione, si passò una mano sulla nuca, abbozzando un leggero sorriso e avanzando piano verso la sorella.
Si abbassò alla sua altezza, scrutandola attentamente.
« L'hai fatta grossa questa volta, Bart! Sei andato a letto con tua sorella. Ma quanto hai bevuto ieri sera? » commentò l'occhialuto, raddrizzando le lenti sul naso e avanzando finalmente nella stanza.
« Cosa diamine vuoi che ne sappia? E' colpa di Secco! Chissà che cazzo ha messo nei bicchieri. » fu la risposta confusa del biondo.
Passarono entrambi la mano davanti agli occhi marroni di Lisa, ma nessuno dei due ebbe successo!
Così Bart se la caricò in braccio, coprendola con il lenzuolo e intimando a Milhouse di lasciare la camera.
« Ma-- » il padrone di casa provò a ribattere, ovviamente lo sguardo di risposta dell'amico fu un chiaro segno negativo.
« Come non detto! » si arrese mostrando i palmi alzati delle mani.
Poi tornò sull'uscio, chiudendo piano la porta e lanciando un'ultima occhiata ai due Simpson.
« Gli altri dormono ancora, vi chiudo a chiave qui dentro, quando posso venire a liberarvi, fammi uno squillo sul cellulare! » lo informò. Bart ringraziò Milhouse con lo sguardo.
Fin da piccoli, gli era sempre stato fedele. Aveva capito la situazione, riuscendo ad evitare uno scandalo di proporzioni epiche!
Quando lo scatto del legno annunciò la dipartita del ragazzo blu, Bart sospirò pesantemente, adagiando sua sorella sul letto e passandosi una mano sulle punte bionde.
« Complimenti El Barto, questa le batte tutte! » commentò sarcastico.
Parlava da solo. Gli capitava di tanto in tanto, specialmente quando era nervoso o in ansia per qualcosa.
Mise i boxer, nel preciso istante in cui Lisa apriva piano le palpebre.
« Calmati, ciuccellona. » disse immediatamente, bloccandole l'urlo in gola con uno scatto fulmineo del palmo.
A contatto con la pelle del fratello, le labbra di Lisa presero fuoco. Lo guardava in silenzio e Bart sospirò.
« Lisa io non so cosa sia successo ieri, Secco ha drogato i cocktail di tutti! Spero solo che le due gemelle non si siano guardate negli occhi stanotte! » tentò di smorzare la tensione ironicamente, e funzionò.
Sentiva le labbra morbide di Lisa piegarsi all'insù, in un breve sorriso che ebbe comunque cura di farlo sghignazzare complice.
« Non so cosa mi sia preso, ma ricordo bene... ricordo il tuo profumo, ricordo di averti baciata lentamente, poi spinta verso le scale e poi... »
Gli occhi della minore sbatterono più volte confusi, ma quando anche a lei la consapevolezza la colpì, si agitò nel letto, tentando di liberarsi dalla mano del fratello.
« No, no... Lisa ti prego, calmati! » tentò di tranquillizzarla a parole, ma si dimenava troppo.
Così optò per i suoi soliti sbalzi d'impulsività!
Si mise a cavalcioni sul suo corpo nudo coperto dal lenzuolo, liberandole la bocca – del tutto stirata in una smorfia silenziosa – e bloccandole i polsi sopra al cuscino.
« Babi » fu tutto ciò che la piccola – ormai non così piccola – Lisa riuscì a dire.
« Sì, ciuccellona. Sono io! » rispose caldo, addolcendo lo sguardo e donandole un sorriso sghembo.
Fu in quel preciso istante che Lisa si rese conto di una verità tanto assoluta, quanto inquietante e proibita: suo fratello era attraente. Bello, ribelle e quasi sfacciato.
Non si domandò come trattasse le sue conquiste la mattina dopo, ma le piaceva pensare che con lei fosse diverso.
Era tutto così sbagliato, così immorale.
Sarebbe stato il secondo infarto per Homer. E mamma? Sicuramente li avrebbe sbattuti fuori di casa! Così, con una veloce occhiata furtiva, stabilirono insieme di tenere la bocca chiusa.
Milhouse sapeva, ma sapeva anche essere un buon amico per entrambi. Perciò non avrebbe parlato.
La stanza calò nel silenzio, almeno finché un dubbio non si insinuò piano nella mente del giovane Simpson.
Imbarazzato, liberò una confusa Lisa dalla presa, massaggiandosi il braccio sinistro.
« Senti, non è che tu eri... ecco, insomma... non è che io-? »
Si bloccò, guardando gli occhi lucidi della sorella. La risposta giunse silenziosa, ma così assordante da lasciarlo interdetto. Poi Lisa parlò e lui si lanciò su quel corpo esile e formoso, stringendolo.
« Sì, Babi, ci hai preso! »
Provò anche a buttarci un po' d'ironia, ma Bart si sentiva troppo in colpa.
Aveva preso la verginità della sorella.
« Mi fai male, Bart... Bart! Ti prego! » provò a toglierselo di dosso, sopratutto per la sensazione che cominciava a provare.
Amava suo fratello, lo amava da sempre.
Litigavano, si facevano dispetti da bambini, spesso lui la umiliava, ma sapeva anche prendersene cura, la proteggeva dai bulli, la faceva sorridere con i suoi scherzi decisamente poco ortodossi... ma riusciva ad alleggerirle la vita!
Il mondo di Lisa era fatto principalmente da libri e calcoli matematici, Bart portava colori e un pizzico di follia, quel tanto che bastava per farla stare bene.
Aveva fatto l'amore con suo fratello.
Spostando gli occhi sul pavimento, notò l'involucro di un Durex che alimentò i battiti del proprio cuore. Il corpo di Bart tremò di preoccupazione.
Si sollevò subito a sedere, seguendo lo sguardo della sorella serrando le labbra quando vide ciò che stavano guardando quegli occhi.
« Lisa, non so cosa dire, davvero, ti prego non odiarmi »
« Va bene così, Babi. Sono felice, lo sai? » rispose, strizzando gli occhi in un dolce sorriso e lasciandolo completamente sorpreso.
La guardava a bocca aperta, con gli occhi sgranati e un'espressione così insolita per quel viso, che Lisa scoppiò a ridere di gusto, stringendosi il lenzuolo sul seno.
« Non ci trovo niente da ridere. » ribattè serio, stringendole le spalle.
Ma lei aveva preso già ad accarezzargli una guancia che portava un piccolo accenno di barbetta incolta. Bionda, come lui.
Come loro.
Perchè erano fratelli.
Lisa si morse un labbro, spostando le dita sulla bocca insolente che spesso la faceva infuriare!
Tastò la consistenza morbida sotto i polpastrelli, spingendosi in avanti e sostituendo quelle dita con le proprie labbra!
« Lisa... cosa... » provò a ribattere, tra un bacio rubato e l'altro.
Ma presto si arrese, giocando avidamente con la lingua della sorella e spingendola di nuovo contro il materasso per poi sovrastarla.
« Cosa hai in mente, si può sapere? » chiese ansimando, senza riuscire a celare una punta di preoccupazione.
« Non lo so, Babi. Non so più niente, tu mi stravolgi la vita! E' sempre stato così, fin da quando eravamo piccoli! » commentò ironica, abbozzando un sorriso e posando la fronte sul suo petto appena peloso.
« Lisa, è pericoloso. » la informò con tono stanco, posando a sua volta la testa sulla spalliera del letto.
Aveva già arpionato un palmo all'asta di legno del mobile, nel tentativo di non gravare troppo addosso alla sorella minore, con il suo peso.
« Papà pensa sempre alle costolette in freezer. »
Fu il primo pensiero che a Lisa sfiorò la mente. Dopo due secondi, la stanza si riempì di sincera ilarità.
« Bart... io credo di amarti. »
La rivelazione che spense le risate, toccò il cuore del maggiore. Troppo orgoglioso per farle notare di aver centrato il bersaglio.
Il respiro incastrato in gola, si impose tuttavia la solita sbruffonaggine!
« Non dire idiozie, ciuccellona! »
Ma Lisa conosceva a fondo il fratellone e fece scivolare lenta una mano dentro ai boxer, accarezzandolo piano, per poi godere dei suoi gemiti strozzati.
« L-Lisa, che f-fai? » domandò con voce cantilenante.
« Te lo dimostro. »
Si spostò appena, per riuscire a guardarla in viso.
Guance rosse, tono tremante d'emozione e occhi inesperti di chi voleva esplorare quel mondo sconosciuto, fino ad allora. E l'espressione di Bart mutò in un secondo.
Da spaesata, a maliziosa. Incredibilmente consapevole e sfacciata.
Così arrogante, che Lisa tremò di paura per un po'.
« Oh. » disse soltanto, leccandosi il labbro superiore.
« Babi? »
Domanda confusa di chi non sa cosa aspettarsi.
« Vorrà dire che Milhouse aspetterà lo squillo ancora per un'oretta! »
« Milhouse? Ma di che stai parlando? BART! » lo chiamò, quando sentì la mano grande del fratello scivolare lenta e abile sul suo seno.
Riaprì piano gli occhi, rendendosi conto che si era fermato.
La guardava dall'alto, sorridendo.
« Diciamo che mi piaci, ciuccellona. Non dirò altro, intesi? »
A Lisa bastò. Gli sorrise con dolcezza, tirandoselo nuovamente addosso e allargando le gambe per facilitargli i movimenti. Affondò le piccole mani tra quelle punte bionde, incredibilmente morbide e profumate di muschio bianco.
Così dritte, così contraddittorie. Un po' come chi le sfoggiava.
« Babi? »
« Mhm? »
Un piccolo mugugno le arrivò dalla sua stessa clavicola, che stava già cominciando a baciare avido.
« E-Ecco, ti prego... »
« Farò piano, d'accordo. » la anticipò, stuzzicandole un capezzolo con la bocca e scivolando piano verso il basso ventre.
Lisa inarcò la schiena, chiedendo più contatto.
Era bravo. Dannatamente bravo. Sapeva che Bart aveva avuto tante ragazze, come ricordava bene i gemiti provenire dalle pareti che separavano le loro due camere.
Si sentì subito in difetto, ma la sensazione la abbandonò quando percepì chiaramente un dito del maggiore entrare piano in lei.
« B-Babi. »
« Cosa stiamo facendo, Lisa? » riuscì ad articolare, con voce roca.
« Non lo so, ma non smettere. »
Lo sorprese che fosse proprio lei quella a mandare al diavolo la razionalità e il buon senso. Inarcò un sopracciglio divertito, abbozzando un sorriso.
La sorellina era cambiata, forse anche un po' per colpa della sua influenza negativa.
Inspiegabilmente, però, la cosa non lo turbava. Anzi, la trovava incoscientemente eccitante.
« Non me lo sogno neanche, ciuccellona! » rimbeccò ironico, scendendo di nuovo per baciarla, senza tuttavia liberarla dalla presenza delle dita.
Sì, Milhouse avrebbe aspettato!

 


FINE.
  
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