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Autore: Amie Jay Fox    23/08/2014    9 recensioni
“Perché mi fissi?”
“Non lo so..” Abbassai lo sguardo imbarazzata.
“Stai arrossendo, Jodie” Ashton sorrise fiero e poggiò due dita sul mio mento alzandomi il viso per far combaciare i nostri sguardi.
“Sei carina quando arrossisci, lo sai?”
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Questa festa fa decisamente schifo..” Sbuffai sonoramente mentre accovacciavo annoiata le braccia al petto. Era ormai passata mezz’ora da quando mi trovavo al garage, mentre Luke non faceva altro che affaccendarsi con il suo Iphone senza mai togliere gli occhi e puntarli da qualche altra parte, Calum pomiciava con Kelly, mia fidata amica di infanzia che aveva avuto la grandiosa idea di invitarci al suo ‘rifugio’ per stare in compagnia, ma in realtà sapevo che era solo un modo per vedere Calum visto che sua madre non era tanto d’accordo che avesse una relazione amorosa con lui e poi c’era Michael, semplicemente Mickey per noi, che si era dato da fare con il karaoke visto che il garage di Kelly disponeva del necessario. Infine c’ero io.. appoggiata al furgoncino mente mi fissavo le unghia o posavo di tanto in tanto lo sguardo sul divanetto dove erano seduti il biondo e i due piccioncini. Ero praticamente stata costretta a rimanere alzata per tutto il tempo, ma dopotutto non mi importava.. non era quello il principale problema.
“Qualcuno mi sta ascoltando?” Dissi irritata dal fatto che i presenti continuavano a fare le loro cose mentre io, completamente libera di impegni, mi lamentavo. Era strano che non mi divertissi con loro e forse questa era una delle poche volte. Kelly era, per dire, la mia migliore amica.. tutte le cazzate inimmaginabili le avevamo fatte noi, come ad esempio prendere l’autobus di punto in bianco e partire per il mare più vicino al nostro paese senza avvisare neanche i nostri genitori. Ci trovavamo ad almeno 30 chilometri da lì! Ma da quando il suo iniziale odio per lo sgargiante Calum aveva avuto una sorta di metamorfosi, diciamo che lei per adesso era troppo impegnata a preoccuparsi di non lasciare solo lui.
E pensare che fino a pochi mesi fa, non facevano altro che contraddirsi e insultarsi poco amichevolmente. Cal odiava quando la prima persona che lo conosceva gli chiedeva se fosse asiatico visto che non lo era e odiava ancora di più se una ragazza che conosceva ormai da 6 mesi lo soprannominasse ‘asiatico viziato’ in qualsiasi momento della giornata. Ecco come faceva Kelly per farsi odiare da Calum! Ma ovviamente lui non gliela dava vinta.. ricordo che almeno due mesi fa il moro aveva sorpreso Kelly nel bagno delle ragazze mentre si sistemava il vestito ed era quasi in mutande. Una foto e.. ‘sì, dai facciamola vedere a mezzo istituto!’.
Adesso non era più così.. i due non facevano altro che baciarsi appassionatamente, accarezzarsi le guance o le gambe, pettinarsi a vicenda i capelli con le mani come se fosse la cosa più ovvia da fare e.. ovviamente dirsi cose sdolcinate alla ‘Edward e Bella’. Disgustoso..
“Andiamo Jodie.. ci stiamo divertendo!” Esclamò Mickey dopo aver fermato la musica. Aspettò un minuto sistemandosi i capelli.. anche se a dire il vero il verbo ‘sistemandosi’ era un po’ poco adeguato, perché la seconda cosa più strana di Michael che si chiedevano sempre tutti era perché avesse i capelli sempre così sparati e disordinati, la prima riguardava la sua strana passione per le tinte accese che cambiava spesso. Ma dopotutto stava bene così.. era apposto.
“Non è vero!” Battei il piede a terra scocciata e sbuffai una seconda volta. “Io non mi sto divertendo..”
“Allora che dici di venire a cantare con me?” Fece un sorrisetto il ragazzo.
“Scordatelo Clifford!” Lo sapeva bene che cantare non era il mio forte e anche se fossi stata tra i miei più cari amici non avrei mai fatto sentire la mia voce ‘petulante’.
“Bene.. allora puoi decidere se rimanere appoggiata lì e non fare nulla” Michael mi fece la linguaccia in segno di sfida e diede corda ad un’altra canzone.
“Ma Luke!” Mi riferii al biondo intento a messaggiare col suo cellulare. Di solito lui era quello che ‘risolveva le mie situazioni’ soprattutto se si trattava di noia. Speravo solo che non mi dicesse la stessa cosa di Michael o sarei impazzita.
“Solo un’attimo.. Jodie” Biascicò Luke alzando l’indice e ritornando al suo Iphone. Sapevo ormai da molto che quel suo ‘attimo’ era una presa per il culo, perché quando si attaccava a quello stramaledettissimo aggeggio non la faceva finita. Era come ipnotizzato.
“Uuh.. vi odio!” E nel preciso momento in cui feci il broncio qualcuno bussò all’enorme porta nera del garage. Sobbalzai. Forse sapevo chi era...
“Jodie vai ad aprire” Disse Mickey più come una cortesia che come un ordine. Annuii sospirando e quando con qualche difficoltà aprii quella dannata porta che sembrava provenisse dall’era arcaica visto che era ricoperta di ruggine sulla serratura, mi trovai una folta chioma di ricci biondi né troppo chiari né troppo scuri disordinatamente perfetti, degli occhi color smeraldo e un sorrisetto da prendere a pugni che lasciava intravedere due adorabili fossette ai lati delle labbra.
“Irwin.. Ciao!” Salutai cortesemente il ragazzo.
“Ciao Jodie” Rimasi per qualche minuto imbambolata come se non avessi più la capacità di muovermi, incantata dalla sua bellezza da bravo ragazzo ma allo stesso tempo tosto teppistello e rimasi a fissarlo come una mummia.
“Mi fai entrare o intendi lasciarmi fuori per un altro po’?”
“Uhm.. cosa? Ah sì, sì.. entra” Esclamai ingenua dandogli via libera e  guadagnandomi la sonora risata del ragazzo. Prima figura di merda!
“Weìì Ashton!” Salutò Michael con una manata sulla spalla al biondo. Poi quest’ultimo si diresse verso Luke con cui battè ‘pugno contro pugno’ come fanno di solito due ragazzi abbastanza amici da non avere troppi problemi e poi..
“Vedo che ci state dando dentro, voi due” Ashton scoppiò in una risata dopo aver ricevuto un’occhiataccia da parte di Kelly e un sorriso malizioso da Calum, poi si posizionò vicino al ragazzo dai capelli viola guardando cosa stava facendo. Evidentemente stava nuovamente cercando una canzone da cantare.
“Allora.. vi sono mancato?”
“Per niente” Affermai sicura di me stessa. Non che Irwin mi facesse antipatia, ma quando la sottoscritta non aveva nulla da fare preferiva sfidare o infastidire anche le persone più buone del mondo.
“Ah.. se è per questo neanche tu” Il biondo strizzò gli occhi in segno di sfida e si avvicinò con cautela a me.
“Sai che me ne importa..”
“Wow! Jodie Sparks hai la luna storta?” Mi chiese appoggiandosi al furgoncino accanto a me.
“Sono sempre così..” A chi volevo prendere in giro? Non ero quasi mai così, ma mi divertiva il fatto di avere una personalità più diversa dal solito. E poi.. stranamente Ashton Irwin era l’unico del nostro gruppo che conoscevo di meno, per non dire che lo conoscevo poco e niente. Non avevo mai avuto a che fare con lui, anche se ci conoscevamo da un po’ di tempo, ma sapevo che sotto quel bel faccino da ragazzo dolce e santarellino nascondeva un animo fin troppo tosto ed azzardato.
“No, solitamente sei tipo ‘oh, scusa se ti ho disturbato.. non volevo, ma adesso non lo farò più’ ” Imitò inquietantemente la mia voce e sorrise. Trattenni una risata, visto che quando mi imitava era alquanto divertente, anche se alla fine era sempre a mio sfavore quindi rimasi neutra.
“Non sai imitarmi, Irwin” Gli feci la linguaccia.
“Ah davvero? Allora farò di tutto per avvicinarmi sempre di più alla tua voce così potrò infastidirti quando voglio”
“Non ci riuscirai mai” Mi fissai le unghia sentendo il suo sguardo su di me e non alzai il capo. Guardandolo in viso o dritto negli occhi mi faceva venire uno strano calore al viso e probabilmente sarei diventata rossa come un pomodoro. Questo era perché non potevo escludere il fatto che Irwin fosse un ragazzo davvero bello.
“Tu dici? Vedremo..” Il biondo rimase ancora vicino a me mentre guardava Calum e Kelly che facevano le loro cose e gli altri due, segno che la nostra conversazione di sfida era conclusa.
“Ehm.. scusate se interrompo quello che state facendo, ma fatemi capire.. sono venuto qui di corsa, ho fatto un paio di chilometri a piedi e stavo quasi buttando mia madre dalla finestra per non fare un cazzo?” Disse Ashton alzando un sopracciglio e grattandosi la nuca confuso.
“Penso di si..” Mormorai sorridente io abbassa voce. Lui ignorò le mie parole facendo finta che non avesse sentito nulla e poi sospirò irritato: “Qualcuno può concedermi almeno un occhio e smettere di fare quello che sta facendo?”
Nessuna risposta. Michael aveva aumentato il volume della musica e come al solito gli altri tre erano immobili nel loro da fare.
“Okay..” Disse il biondo rassegnandosi, poi continuò: “Posso almeno sapere un luogo dignitosamente comodo in cui sedermi? Sono fottutamente stanco e il divano è già pieno” Rivolse un occhiata al divano verde in cui erano seduti Luke a la coppia e attese una risposta.
“Penso che il furgoncino sia aperto, il padre di Kelly non lo chiude mai a chiave quando è in garage” Ribadii abbastanza forte da farmi sentire visto che la musica che metteva Mickey era fin troppo alta.
Ashton annuì. “Vieni con me?” Mi sussurrò all’orecchio. Ero solo io o la sua voce era come.. fantastica? Forse lui aveva semplicemente pronunciato quelle tre parole con naturalezza ma a me apparivano dette dannatamente sensuali. Un brivido mi percorse la schiena e ingoiando la saliva per non fare una seconda figura di merda, annuii.
Quando fummo in macchina mi posizionai sul sedile del passeggero accanto a quello del guidatore in modo che fossimo vicini e ci potessimo guardare in faccia. Ormai il buio si era impossessato del garage visto che Michael aveva chiesto a Luke di spegnere la luce da un bel pezzo, ma riuscivamo benissimo a distinguere tutto e a stare attenti a dove mettere i piedi per non cadere.
..e adesso avevo anche capito che Luke Hemmings era vivo e si muoveva come un normale diciottenne patentato da poco. Finalmente aveva distolto lo sguardo da quel ‘coso’ che teneva tra le mani per schiacciare un semplicissimo interruttore della luce.
“Allora Jodie.. come va?” Mi chiese il biondo sorridendo con le sue solite fossette ai lati della bocca.
“Dovrei prenderla come una domanda o come una presa per il culo, Irwin?” Sorrisi lievemente.
“Perché mai dovrei prenderti per il culo?”
“Di solito quando usciamo in gruppo non mi fai certe domande o meglio.. mi rivolgi la parola a stento!” Gesticolai nervosa. Dovevo ammettere che stare in un posto abbastanza ‘claustrofobico’ come il furgoncino del padre di Kelly insieme ad un ragazzo come Ashton era una cosa  un po’ strana. Riuscivo a sentire benissimo i battiti non troppo calmi del mio cuore ma.. per adesso erano abbastanza regolari. Per adesso.
“Stasera ho deciso di fare un eccezione”
“Ah.. ehm.. bene, tu?”
“Bene, anche se ultimamente litigo spesso con mia madre” Fece uno specie di broncio dolcioso e mi guardò negli occhi. Sussultai.
“P-Perché?” Dio.. sono un passo e avrei fatto un’altra figura di merda. Solo un cazzutissimo passo per farmi prendere per una che balbetta senza motivo.
“E’ ancora convinta che frequentando determinate persone mi droghi”
“Determinate persone?” Alzai un sopracciglio. Non sapevo la sua storia anche perché fino ad allora ero convinta che fosse qualcosa di futile visto che ne parlava sempre e solo con Michael in privato. Pensavo fosse uno dei soliti argomenti stupidi di cui farfugliavano i ragazzi.. i videogames, il cibo o i bei culi.
“Sì.. qualche volta vado a trovare mio cugino che vive a qualche minuto da qui e con lui ci sono anche i suoi amici, così ho fatto amicizia anche con loro e..” Si bloccò improvvisamente.
“E?” Mormorai, mi interessava la sua storia, anche se mi accorsi che forse esageravo e non dovevo impicciarmi in cose come queste. Dopotutto noi non potevamo chiamarci neanche ‘comuni amici’ visto che ci parlavamo poco e niente. “Oh, scusa la mia impertinenza. Non sei costretto a raccontarmi.. dopotutto sono cose tue private”
“Tranquilla.. ho sempre pensato che tu fossi una ragazza decisamente okay”
“O-Okay?” Arriva di nuovo la balbettante!
“Si.. mi fido di te” Sussultai a quell’ultima frase, accorgendomi di quanto fosse bello più di prima, più di quando lo avevo accolto ad entrare e più di quando si era messo vicino a me appoggiato al furgoncino. “Dicevo.. loro mi hanno offerto più volte qualcosa..”
“Qualcosa?” Sembravo una bambina ingenua che faceva troppe domande e capiva poco. Mi sentivo così stupida.
“Insomma.. mi hanno offerto più volte della droga, o alcune canne che erano abituati a fumare, ma non sono il tipo di queste cose così ho sempre rifiutato. Una sera ritornavo a casa, erano le 22.30 e mia madre era ancora sveglia. Ero stato da mio cugino e i suoi amici pochi minuti fa ed avevo anche litigato con Paul, uno dei ragazzi che faceva parte del gruppo. Uno che vuole troppo rispetto e ne da poco agli altri, uno di quei soliti cazzoni che sin dall’inizio devono romperti le palle per forza anche se bevi la tua birra senza dare fastidio a nessuno. Non sapevo neanche come fosse stato accettato nel gruppo di mio cugino lui e i suoi compagni leccapiedi. Paul si prendeva sempre gioco di me dicendomi che sembravo un bambino di 11 anni visto che mia madre non mi permetteva di drogarmi, ma avevo risposto che non volevo farmi di quella roba di mio per non diventare una merda come lo era lui. Paul così mi ha dato del figlio di puttana e non ci ho pensato due volte che gli ho sferrato un pugno dritto in faccia e poi un calcio allo stomaco. Avevo la meglio, ma di certo lui non era rimasto lì fermo, infatti sono tornato a casa con un livido sull’occhio e il braccio che faceva terribilmente male. Mia madre mi ha soccorso chiedendomi cosa fosse successo, ma le ho raccontato che era stato solo uno stupido incidente, poi ha controllato nelle tasche della mia giacca e ha trovato una bustina di plastica con della polverina bianca dentro. Ha guardato inorridita quella sostanza e ha chiesto spiegazioni. Io non ricordavo di essermi drogato quella sera e pensandoci bene non mi ero tolto neanche la giacca, ma probabilmente uno dei compagni di Paul mi aveva messo di nascosto una bustina di droga in tasca. Mia madre era delusa di me, parlando a vanvera ed iniziando a dire che forse avevo bisogno di andare in istituto adatto o da uno psicologo convinta che mi drogavo già da un bel pezzo senza che gliel’avessi mai detto”
“Che brutta storia..” Ribadii ormai immersa nelle parole del biondo.
“Già.. ma si convive. Ormai mi sembra inutile convincere mia madre che non c’entro niente con la droga. Ci ho provato troppe volte ma è come se avesse i paraocchi.. non mi ascolta mai. A volte ho il serio dubbio che man mano che passano i giorni il suo amore materno per me svanisca lentamente. Non parliamo molto, di recente e se lo facciamo litighiamo.”
“Wow.. hai un bel coraggio per dire che stai bene, Irwin” Biascicai riferendomi al ‘Bene anche se ultimamente litigo con mia madre’ di prima quando mi aveva chiesto come stessi.
“Quando la finirai di chiamarmi Irwin invece che Ashton?”
“Uhm.. ci ho preso l’abitudine ma posso.. cambiare. Che ne dici di Ash? Ashton è troppo lungo”
“Come vuoi..” Egli mi fece un buffetto sulla guancia e sorrise, poi calò il silenzio. Solo la canzone che Michael aveva messo da qualche minuto. ‘All of the Stars’ di Ed Sheeran.. adoravo quella canzone! E sinceramente avrei ringraziato mille e una volta Mickey di averla messa proprio in quel momento ‘interessante’. Poi.. ancora silenzio. Fissai gli occhi smeraldini di Ash come imbambolata e lui fece lo stesso incastrandoli con i miei castano scuro.. fece un lieve sorriso.
“Ti piace questa canzone?”
“La adoro” Continuai senza distogliere gli occhi da lui.
“Perché mi fissi?”
“Non lo so..” Abbassai lo sguardo imbarazzata.
“Stai arrossendo, Jodie” Ashton sorrise fiero e poggiò due dita sul mio mento alzandomi il viso per far combaciare i nostri sguardi.
“Sei carina quando arrossisci, lo sai?” Disse dopo. Dei brividi mi percorsero la schiena e solo Dio sa quanti battiti al minuto compiva il mio cuore in quel preciso momento. Ero come un giocattolo che si stava pian piano riscaldando troppo fino a rompersi.
“Oh.. davvero? Non me l’ha mai detto nessuno.. ceh, i-intendo che non mi ha mai detto nessuno che sono carina” Mi bloccai un attimo. “..Forse perché non lo sono”
“Non è vero” Sussurrò Ash mantenendo sempre quel sorriso perfetto.
Pian piano egli si avvicinò al mio viso lasciando che i nostri sguardi si abbracciassero con forza come due catene inseparabili e fece in modo che i nostri nasi si potessero sfiorare.
“Mi piace il tuo profumo..” Sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra. Un solo passo e ci saremmo baciati. Un solo battito in più e sarei all’istante morta sul più bello, visto che il mio cuore aveva peggiorato con la velocità dei battiti. Stavo diventando fusa.. il suo incantevole modo di fare mi stava dando alla testa, fin troppo. Era dolce, aperto, simpatico e anche curioso, visto che il suo animo si manifestava per la maggior parte delle volte misterioso con me.
Appoggiò la sua mano destra sulla mia, facendo in modo che anche il calore delle nostre mani si unisse diventando ancora più intenso. Mentre con la sinistra mi accarezzò la guancia con il pollice. Io rimasi immobile, in attesa di quello che stava succedendo e attesi che le nostre labbra si incontrassero da un momento all’altro. Desideravo quel bacio e.. mi piaceva Ashton. Ero interessata a conoscerlo meglio, forse a frequentarlo e sapere di più su di lui senza essere troppo ficcanaso. Mi sentivo a mio agio con Ashton e se non fosse stato per lui sarei ancora lì a sbuffare e a guardarmi le unghia senza fare niente.
“Asht- … ehm, credo di esser sbucato nel momento sbagliato. Ho interrotto qualcosa?” Sgranai gli occhi allontanandomi subito da Ash che si era voltato trovandosi la figura di Michael che sorrideva maliziosamente. Il mix di emozioni che stavo o meglio stavamo provando insieme era talmente forte che non ci eravamo accorti che Mickey aveva fermato la musica.
“Uhm.. no no” Disse Ashton rimettendosi composto come se non fosse accaduto nulla di strano e facendo di tutto per non incontrare il mio sguardo e quello dell’amico. Per la prima volta ai miei occhi si presentava una sorta di Ashton Irwin timido e facilmente coinvolgibile.
Quando il ragazzo dai capelli viola aprì bocca lo precedetti, fissando l’orario sul display del cellulare e sgranando gli occhi: “Cazzo! Sono le 23:55 e fra 5 minuti devo essere a casa o mia madre mi bastona!” Uscii di corsa dal furgoncino salutando con rapidità tutti e aprii la porta con la solita difficoltà.
“Non andrai tutta sola.. spero” Disse una voce dietro di me. Mi voltai e vidi un Ash sorridente. “Posso accompagnarti se vuoi..”
“Okay” Annuii per poi uscire insieme al biondo e chiudere la porta alle nostre spalle.
Il viaggio fu come quando andavo al cimitero con mia madre e la mia sorellina piccola, un silenzio tombale. Nessuno parlò di quello che stava succedendo precedentemente o magari di qualche cazzata che passava per la mente. Eravamo in imbarazzo.. entrambi. Ma fortunatamente casa mia non era troppo lontana dal garage di Kelly. Sarei arrivata giusto 2-3 minuti in ritardo rispetto l’orario che mi aveva dato mia madre, ma speravo chiudesse un occhio. Dopotutto erano 2-3 minuti, niente di che!
“Pensavo di non divertirmi stasera ed invece.. è stato interessante parlare con te” Mormorò di colpo Ashton quando ci fermammo davanti il vialetto di casa mia.
“Già.. anch’io mi sono divertita a fare prima la stronza e poi l’ascoltatrice di storie avventurose firmate Ashton Irwin” Ghignai abbassando lo sguardo sulle mie VANS nere.
“Non è una storia.. è la pura verità”
“Lo so. Stavo solo scherzando e mi dispiace. Mi dispiace che tu abbia una situazione abbastanza complicata con tua madre, spero tu possa risolvere al più presto o magari…” Mi bloccai. No, diavolo! Con quel magari avrei potuto rovinare tutto. Avrei potuto stracciare quella bella serata come un pezzo di carta inutile. Non doveva esserci quel magari perché probabilmente quello che avrei detto ad Ash non era la cosa giusta.
“Magari?”
“Magari.. Magari posso aiutarti io” Ecco l’avevo detto. Mi aspettavo più un ‘ma cosa ne puoi capire delle mie situazioni familiari!?’ o un ‘preferirei affrontare la cosa da solo perché non sono affari che ti riguardano’.
Ashton sorrise radioso. Potevo ormai considerarmi una vittima del suo sorriso, sembrava una sorta di droga. Non una di quelle droghe che facevano uso gli amici di suo cugino o che sua madre aveva trovato nella sua tasca, non una di quelle droghe che dopo un l’effetto ti fa sentire male e ossessionato, ma quella era speciale. Ti faceva sentire dannatamente bene e se ne avevi ne volevi ancora di più, ma il bello era che non deludevi nessuno, che non facevi male ne a te stessa e ne alle persone a cui volevi bene. Il suo sorriso era il migliore che abbia mai visto e pensavo di non poterlo dimenticare così facilmente.
“Penso che accetterò il tuo aiuto.. mi può essere utile”
Annuii decisa quando ricambiai uno dei suoi ennesimi sorrisi dolci e ‘fossettosi’.
“Ehm.. io adesso devo andare. M-Mia madre si preoccupa se non entro..” Indicai con l’indice casa mia e quando agitai la mano verso Ash per salutarlo ed andarmene, questo mi prese con delicatezza per il polso e con destrezza mi attirò a sé. Poggiò le sue labbra sulle mie stupendomi. Da un momento all’altro il cuore avrebbe perforato il mio petto e sarebbe uscito fuori, per non parlare dei mille brividi alla schiena. Dio mi sentivo come una dea!
E quando mosse le sue labbra sulla mie in un bacio puramente casto e lento, fui come nuova. Baciava da Dio e anche se probabilmente non baciavo un ragazzo da un po’ di tempo, mi ero accorta che lui era come il re della situazione. Come se le nostre labbra fossero state plasmate per essere unite assieme. Poggiò una delle sue grandi mano sul mio fianco attirandomi ancora di più a se, in modo che i nostri corpi potessero sentire un intenso mix tra calore e piacere. Poi accarezzò il fianco con la stessa mano e inumidì le mie labbra con la sua lingua per chiedere accesso. Quando glielo diedi, egli respirò affannosamente e strinse ancora di più le sue mani sui miei fianchi fino ad arrivare ai glutei senza esagerare troppo con la presa. Gemetti e lui se ne accorse, infatti sorrise malizioso sulla mie labbra. Affondai le mani sui suoi capelli biondi mossi intrecciando le dita con facilità visto che erano dannatamente morbidi e quando la sua lingua si incontrò con la mia sentii le gambe tremare, come se un momento all’altro potessero crollare. Poggiai in seguito le mani sul suo petto sodo e piacevolmente caldo e ci continuammo a baciare appassionatamente. Mi sorprendeva di nuovo il fatto che baciasse da Dio.. era così imprevedibile questa cosa e non me lo aspettavo. Provavo cose strane, farfalle allo stomaco e fuochi d’artificio, come se dentro di me bruciassero le fiamme del paradiso. Mi sentivo così maledettamente bene con lui.
Quando si staccò da me mi diede un ultimo bacio veloce e a stampo e incatenò i nostri sguardi.
“Penso che ci rivedremo..” Sussurrò vicino al mio orecchio destro.
Sorrisi poi Ashton si staccò delicatamente da me come quando fai per staccare una adesivo senza strapparlo e mi diede un buffetto sulla guancia, come aveva fatto prima dentro l’auto.
“Penso di sì” Mormorai, poi a passi lentissimi mi allontanai dal suo corpo diretta verso casa mia e lo salutai agitando la mano.
“Buonanotte Jodie..”
“Buonanotte Ash..”



 
Copertina:


#AmieJ Fox:
Ragazzeeeeee.. non so neanche cosa dirvi °L° ... nel senso che questa OS non era nel programma però penso di aver fatto un buon lavoro.. :) Almeno decidete voi e se vi va di recensire ne sarei contenta.
Spero vi piaccia! ;)
   
 
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