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Autore: vex194    23/08/2014    1 recensioni
ATTENZIONE! SPOILER SETTIMA STAGIONE.
“Tutto ha una fine. Perfino gli immortali”
Era una frase stupida. La frase più stupida che Pamela avesse mai sentito. Sì, le cose avevano una fine (bella o brutta dipendeva dalla situazione), ma un immortale che finiva? Era la cosa più stupida che avesse mai sentito; la più stupida che Eric avesse mai detto e lui, di cose stupide, ne diceva gran poche.
Pamela aveva sempre pensato che, l’immortalità, non sarebbe mai finita; perché chiamarla così, altrimenti?
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eric Northman, Pam Swynford De Beaufort
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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BORN TO DIE.

 

“Tutto ha una fine. Perfino gli immortali”

Era una frase stupida. La frase più stupida che Pamela avesse mai sentito. Sì, le cose avevano una fine (bella o brutta dipendeva dalla situazione), ma un immortale che finiva? Era la cosa più stupida che avesse mai sentito; la più stupida che Eric avesse mai detto e lui, di cose stupide, ne diceva gran poche.

Pamela aveva sempre pensato che, l’immortalità, non sarebbe mai finita; perché chiamarla così, altrimenti? Eppure, alla fine delle cose, aveva dovuto ricredersi. Eric aveva avuto ragione, anche gli immortali hanno una fine e lui si stava avvicinando drasticamente alla sua.

Pamela lo aveva cercato, in giro per il mondo, da San Pietroburgo, fino in Marocco, arrivando poi in Francia. Lo aveva trovato lì, sdraiato su un letto, con la faccia semi morente. Le aveva fatto male al cuore ritrovarlo in quelle condizioni; il suo Creatore stava morendo, stava arrivando alla fine. Debole, senza alcuna voglia di andare avanti con la sua vita da Dio Vichingo che non si piegava a niente e nessuno.

Eppure, anche lui si era arreso. Quella malattia del cazzo era riuscita a piegarlo alla sua volontà, uccidendolo piano. Lo stava divorando, pezzo dopo pezzo.

Aveva iniziato dall’interno (con il suo spirito di guerriero valoroso) per poi arrivare al fisico.

Lo aveva distrutto.

Pamela aveva pianto tanto quando le disse di andare via, il sangue le usciva copioso dagli occhi, macchiandole il viso pesantemente truccato, come sempre, ma non le importava del trucco sfatto, le importava solo che il suo Creatore reagisse. Voleva che si alzasse, per combattere contro chi gli aveva fatto quello, per quella che aveva ucciso anche Nora.

Allora e solo allora, Eric riuscì ad alzarsi in pieni, sovrastando Pamela con il suo fisico ancora muscoloso e slanciato. Le vene risaltavano sulla pelle chiara; si erano espanse fino la parte iniziale dei pettorali, come i rami di un albero, con la differenza che quelle vene nere erano la morte. La morte che l’avrebbe portato alla sua fine, ma almeno il pensiero delle vendetta fredda e dolce, lo aveva fatto reagire e quello, per Pamela, era un sollievo.

Erano tornati poi, nella loro casa. Erano anche andati da Bill Compton (con tanto di Sookie al seguito), ma quella era solo superficialità, perché ancora, Pamela, si accorse di quanto Eric stesse male. Si stava indebolendo, sempre più velocemente. Non riusciva a buttare giù un muro, un semplice e stupido muro fatto di cemento. Tempo addietro lo avrebbe frantumato con un solo tocco.

La vita era un miracolo. La vita che loro vivevano era un miracolo, ma quella di Eric si stava affievolendo così tanto che Pam non voleva ancora crederci. Non voleva accettarlo.

Poi c’era stata Dallas. In quella città del Texas, avrebbero passato i loro ultimi istanti insieme, alla ricerca di quella stronza che stava uccidendo Eric. In quella camera d’albergo, dove Pamela aveva coperto quelle vene nere, sempre più spesse, sempre più grosse, la sua fragilità venne di nuovo a galla, mentre passava il correttore sulla pelle di Eric, per nascondere la morte che incombeva sul suo corpo. La malattia si era diffusa ancora, era arrivata al secondo stadio e, nonostante lui fosse ancora lì con lei, che le asciugava il sangue che colava dai suoi occhi, lui già le mancava. Non avrebbe potuto vivere senza il suo Creatore, questo Pamela lo sapeva bene.

Infine la cura. C’era una cura. E questa cura anche la causa di tutto quel male. Di tutta quella morte. Però non ere semplice. Per quanto Eric volesse ucciderla, c’era un problema più grande della sua vendetta personale nei confronti di quella testolina bionda di Sarah Newlin. La Yakuza gli stava attaccata al culo; dovevano per forza trovarla, ma Eric (la prima che fece quando la vide) fu afferrarla per il collo, con le ultime forze che gli erano rimaste e sollevarla da terra. Pregustando in bocca già il sapore dolce del momento in cui avrebbe visto rotolare quella testa a terra, tra l’erba morta. Morta come lui, se non avesse fatto tutto ciò che i giapponesi alle sue spalle gli avevano detto di fare. Trovarla e poi usarla, per sintetizzare il suo sangue, facendolo divenire il nuovo TruBlood... il New Blood. Una sorta di cura non permanente, ma che avrebbe aiutato i vampiri a sopravvivere, senza guarire del tutto.

Gli avevano puntato le pistole contro, pronti a premere i grilletti, ma l’unica persona che ne poteva premere uno era Pamela. Aveva afferrato con velocità da vampiro una delle pistole e se l’era puntata contro, suscitando la rabbia di Eric. L’aveva richiamata, ringhiando quasi, ma lei non aveva intenzione di vederlo morire, in nessun modo. Se fosse morto il suo Creatore, allora lo avrebbe seguito; così Eric morse il collo di Sarah, gustando il suo sangue che di stuzzicante non aveva nulla. Non avrebbe lasciato che Pam si trafiggesse il cuore con una pallottola d’argento solo perché in lui, il desiderio di vendetta, era troppo forte.

Lanciò il corpo di Sarah Newlin debole a terra, tra la polvere e guardò le braccia. Improvvisamente le vene nere iniziarono a sparire, retraendosi. Un sorriso sul viso di Eric si venne a creare, così come su quello di Pamela.

Tutto aveva una fine e tutti erano nati per morire, un giorno o l’altro.

Tutti... tranne Eric Northman.

 

 

 

 

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Quanta tristezza. Dico così perché è una vera tristezza vedere True Blood a questi minimi livelli. Continuo a guardarlo solo per un fatto di grande affetto verso lo show, e verso Eric e Pam. Sono sempre stati loro il principale motivo per cui amo profondamente questa serie. Amo il loro rapporto, nonostante come le cose siano andate nelle ultime due stagioni, in cui Eric non si è proprio comportato bene nei confronti di Pamela.

Il titolo di questa One Shot è ispirato alla canzone di Lana Del Rey, che io amo da morire. La canzone in sé non centra molto, ma c’è una frase in particolare, nella parte finale del ritornello, che mi ha fatto pensare.

“Scegli le tue ultime parole, questa è l’ultima volta, perché tu ed io siamo nati per morire”.

Mi ha fatto pensare alla frase che Eric dice nella terza stagione, poco prima di cercare Russell e avere vendetta nei suoi confronti.

“Tutto finisce. Perfino gli immortali”.

Ecco, ho trovato un collegamento tra queste due frasi, e niente. L’ho scelta come titolo.

Spero che vi sia piaciuta ;)

Se volete ho anche una pagina Facebook su True Blood, questo è il link.

Un bacio.

   
 
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