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Autore: La ragazza invisibile    24/08/2014    3 recensioni
-In fondo l’ha sempre saputo, ma non voleva crederci, per non perdere quella debole speranza che aveva. Per accettare quelle quattro semplici parole le sono servite una missione suicida e il rischio che la sua rivale muoia, solo perché lei è testarda, non si smuove davanti a nulla, come la roccia che domina.-
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sokka, Suki, Toph | Coppie: Suki/Sokka
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Non le piace il piano, non le piace affatto. È quello che continua a ripetersi mentre, sul dorso dell’anguilla-segugio, raggiungono la flotta di aeronavi. Certo, prima si è mostrata entusiasta, ma non si sarebbe di certo tirata indietro, non quando tutti i suoi amici rischiano la vita per salvare il mondo dalla follia del Signore del Fuoco.

Non riesce a credere che sia dovuta partire con quei due, non sopporta il fatto che probabilmente non sopravvivrà a quella missione e, soprattutto, odia quella sua “cecità”, seppur momentanea.

Se n’è accorta appena montata su quell’animale, come un fulmine è arrivata la consapevolezza: << Sono cieca>>.

Se l’avesse detto ad alta voce, gli altri si sarebbero messi a ridere, insomma, è cieca dalla nascita, mica è una novità. Ma lei non si riferisce ai suoi occhi, bensì ai suoi piedi. Per la prima volta da tempo ha davvero paura, sentendosi vulnerabile, così com’era successo quando era salita per la prima volta su Appa. Le manca per un attimo il fiato, mentre la paura s’insinua nella sua mente, così forte che neanche la presenza di Suki alle sue spalle riesce a tranquillizzarla, ma poi sente Sokka salire davanti a lei e Toph, semplicemente posando le sue mani sui suoi fianchi per non cadere, sentendo sotto le sue dita la stoffa dei suoi vestiti, si tranquillizza.

Dopo gli ultimi auguri di Iroh, sono partiti, sperando di fare in tempo. E ora si trovano lì, in mezzo al nulla, o per meglio dire, in mezzo all’acqua.

<< È un po’ strano da dirsi, ma la cometa è davvero meravigliosa>> rompe il silenzio Suki, ammirando qualcosa che lei non potrà mai vedere.

<< Peccato che il Signore del Fuoco la userà per distruggere il mondo>> la sua voce le risuona strana alle sue stesse orecchie. Una voce bassa, malinconica, preoccupata e sì, in fondo in fondo, anche un po’ spaventata.

Quando giungono finalmente sulla terraferma si metterebbe volentieri a baciarla, ringraziando di essere viva e di poter finalmente “vedere” qualcosa, ma ha  cose più importanti da fare, come salvare il mondo. Corrono su per il rilievo, nascosti dietro a una sporgenza, spiando le mosse della Nazione del Fuoco.

<< Siamo in ritardo, la flotta è già salpata>> esclama deluso Sokka, vedendo le aeronavi alzarsi in volo.

<< Allora salperemo anche noi. Dov’è l’aeronave più vicina?>> chiede lei. Vuole essere utile finché può, perché non sa cosa potrà poi fare, una volta arrivati su una di quelle scatole di metallo.

Sokka alza il braccio indicandogliela, scordandosi che lei è cieca, dicendo << è proprio… >>.

Senza neanche aspettare che finisca Toph li stringe a sé, si dà una forte spinta con il suo Dominio e all’improvviso si ritrovano in aria. Per sua fortuna Sokka e Suki atterrano prima di lei e la prendono al volo, evitando che si rompi la faccia sul pavimento, anche se odia dover dipendere da qualcuno per la sua incolumità, specialmente se quel qualcuno è Suki.

Si dirigono velocemente verso la cabina di comando, attenti a non far rumore, finché Toph, con una nonchalance incredibile, grazie anche al fatto che si trova molto più a suo agio affrontando i problemi, come questi nemici presenti sulla nave, di petto, non bussa.

Toc toc toc-toc toc toc-SBAM

Butta giù la porta con un calcio e, con una capriola, ne fa un’armatura.  Poche mosse e tutti i Dominatori del Fuoco presenti nella stanza sono sistemati.

<< è così che si fa!>> esclama orgogliosa del suo lavoro liberandosi dell’armatura, mentre i suoi amici la raggiungono.

<< Bel lavoro Toph>> si complimenta Sokka, e lei sente il suo cuore battere più in fretta << Prendiamo il controllo della nave. Vai al timone>>

<< Ma che idea grandiosa: far guidare un’aeronave alla ragazzina cieca>> gli risponde con un sorrisone, prendendolo in giro. A quanto pare il combattimento l’ha messa di buon umore, o forse è stato il complimento di Sokka.

<< Stavo parlando con Suki>>

<< Questo è molto più sensato>> è di nuovo seria, non le piace quando Sokka parlava con o di Suki.

<< Che facciamo con il resto della ciurma?>> domanda Suki preoccupata.

<< Scendi fino ad avvicinarti all’acqua, mi è venuta un’idea>> le risponde lui, stranamente allegro, mentre prende un microfono, in modo che tutta la nave lo possa sentire. Si schiarisce la gola e poi, con voce pomposa, imitando il capitano, invita la ciurma ad andare al vano bombe con la scusa di festeggiare un compleanno con torta e crema dolce, in modo da poi aprire gli sportelloni per scaricare, letteralmente, tutti gli uomini presenti.

<< Signore del Fuoco Ozai, stiamo arrivando>> esclama con tono di sfida Sokka, dopo aver fatto fare un bel bagno ai nemici, cominciando ad armeggiare con tutte quelle leve, in modo da raggiungere l’aeronave da dove il padre di Zuko comincia a distruggere il mondo.

<< Cos’è successo?>> chiede Suki all’improvviso, spaventando Toph che non sa cosa di cosa stia parlando, non potendo vedere nulla, quando in lontananza l’aeronave che inseguono precipita, colpita da qualcosa.

<< Quello è Aang!>> le risponde Sokka stupito, guardando con un cannocchiale <<è tornato!>> aggiunge saltando dalla felicità e le due ragazze non possono che esserne sollevate.

Non possono aiutare l’avatar, come vorrebbe invece fare Suki, ma devono occuparsi della flotta, così che non distrugga il Regno della Terra.

<< E come facciamo, capitano Boomerang? Io non vedo attraverso questo scatolone di metallo>> chiede sarcastica Toph, più arrabbiata con il proprio handicap, che le impedisce di aiutarlo, che con il ragazzo, che in realtà ama.

<< Ah ah, con un colpo di aeronave>> risponde semplicemente, e lei, preoccupata, mentre lo sente andare verso i comandi, non sa cosa pensare, se lui sia un genio o un pazzo, ma decidendo poco dopo di lasciar stare quei ragionamenti e di fidarsi. Sente la nave inclinarsi e, passando davanti alle altre navi, dalle quali alcuni uomini lanciano potenti fiammate per radere tutto al suolo, percepisce il calore e si chiede quanto fuoco ci sia, ma viene distratta da Sokka, che la trascina, intimandole di andare nella parte alta della nave. Il suo cuore si solleva sentendo quel tocco e comincia a battere forte, ma poi, mentre scappa, sente dietro di sé gli altri due ragazzi parlare e poi baciarsi, prima si seguirla a ruota, e, udendoli, maledice le sue orecchie, per averle fatto ascoltare una delle cose che lei odia più al mondo. Raggiungono il tetto della nave mentre questa si scontra con le altre navi, una dopo l’altra. È allora che la loro nave si rompe, separandoli: lei e Sokka da una parte e Suki dall’altra. Lei sente il grido disperato del ragazzo e capisce.

“Lui non mi ama” In fondo l’ha sempre saputo, ma non voleva crederci, per non perdere quella debole speranza che aveva. Per accettare quelle quattro semplici parole le sono servite una missione suicida e il rischio che la sua rivale muoia, solo perché lei è testarda, non si smuove davanti a nulla, come la roccia che domina. “ Lui non mi ama, non come ama lei”. È per questo che lo sospinge, quando, anche se Suki lo rassicura, Sokka non vuole lasciarla. In quel momento si ripromette di tenere in vita il ragazzo che ama, non per lei, cioè, non solo, ma anche per la sua rivale, perché non può permettere che una coppia che si ama così tanto sia di nuovo separata, né dalla nazione del Fuoco, né dalla morte. Lei non potrà evitare di amarlo, ma lo farà in silenzio, per non rovinare la loro amicizia. Starà zitta e forse il suo amore pian piano sparirà, o magari diminuirà solo, lasciando un vuoto dentro il suo cuore, ma per il momento l’unica cosa che può fare è amarlo e proteggerlo.

Cadono su un altro tetto e lui, istintivamente, la protegge col suo corpo dai detriti che cadono intorno a loro.

<< No, no, non è così che deve andare, devo proteggermi da sola, o morirà per me, anche se per lui non sono che un’amica>>pensa, disperata, ma non riesce a evitare di sentirsi al sicuro tra le sue braccia.

Appena formula il pensiero, però, Sokka l’aiuta a rialzarsi e la trascina in fondo alla nave, o almeno è quello che deduce, perché quando si fermano le chiede di piegare il timone, con voce seria e dura che quasi la spaventa, abituata com’è al suo essere una persona sempre allegra, che approfitta di ogni occasione per ridere e fare battute comprensibili solo a lui e a re Bumi.

Toph, felice di poterlo aiutare, lo sposta bruscamente, in modo da toccarlo il meno possibile perché ogni volta che questo accade il suo cuore sembra impazzire, e, per un attimo, mentre sputa un po’ di saliva sulle mani per poi piegare il metallo del timone, si chiede se, comportandosi un po’ meno da maschiaccio, lui non s’innamorerebbe di lei.

Sokka si complimenta di nuovo con lei

<< Ti ho mai detto che sei fantastica nel dominio del metallo?>>

<< Mi piace sentirtelo dire>> gli risponde allegramente, pensando che in realtà lei ama tutto quello che lui dice, anche la frase più banale, pronunciata da lui, cambia completamente.

All’improvviso sente la sua mano in quella di Sokka che, per l’ennesima volta in questa giornata, la trascina per fuggire da un soldato appena sbucato fuori da una botola e, mentre scappano, scivolano giù, lungo la fiancata dell’aeronave.

È terrorizzata: quel poco che riusciva a vedere, ora è scomparso, e l’unica cosa che sa è che la sua mano è intrecciata stratta in quella del ragazzo.

Mentre cadono sente un rumore strano, che ha già sentito, ma non riesce a capire da cosa sia provocato, ma solo quando sente il rumore del metallo della nave lacerarsi capisce cos’è: Sokka è riuscito a estrarre con una sola mano la sua spada e l’ha piantata nel velivolo, cercando di frenare la loro caduta. Purtroppo la lama è ben affilata e taglia senza problemi, scartandolo come una caramella, l’involucro esterno dell’aeronave, così, quando Sokka cade su una piattaforma e batte una gamba, rompendosela, ma nonostante questo continua a tenerla con una mano, mentre lei dondola nel vuoto. Sente un suo gemito e poi la sua esclamazione:

<< La mia gamba! Non mollare Toph>>

<< Sissignore, capitano>> è la sua risposta, decisa, nonostante la situazione, Per l’ennesima volta in quella giornata si trova a dipendere da qualcuno, ma quel qualcuno è Sokka, perciò la cosa non la infastidisce, anzi, anche poco dopo, quando il ragazzo lancia via prima il boomerang e poi la sua spada spaziale per proteggersi dai nemici e la sua mano scivola e si trova appesa, trattenuta solo per le dita, non si è mai sentita così al sicuro. Ha un attimo di paura quando Sokka pronuncia le più scoraggiate parole che siano mai uscite dalla sua bocca:

<< Non credo che il boomerang stia tornando, Toph, forse questa è la fine>> ma poi la paura viene subito rimpiazzata dalla confusione, perché sente un enorme boato e poi cade giù, sul tetto di un’atra aeronave.

<< Cos’è successo? Il boomerang è tornato?>> chiede, cieca a tutto ciò che la circonda

<< No, è tornata Suki>> le risponde il ragazzo con tono estasiato ed è quel tono che uccide Toph dentro proprio quando si è salvata la vita.

 

ANGOLO DELLA MENTE MALATA
Complimenti per essere arrivati fin qui.
Volevo chiedervi se, per caso, vi andrebbe di lasciare una recensione, anche piccola e negativa, per sapere se continuare a scrivere o abbandonare questa pazza idea.
P.S. Vi prego, ditemi che ora ci sono i dialoghi. Non so più cosa fare

   
 
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