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Autore: ximarenegade_    24/08/2014    11 recensioni
*ATTENZIONE QUESTO È IL CONTINUO DELLA STORIA 'Please, stay with me' CONSIGLIO DI LEGGERLA PRIMA DI LEGGERE QUESTA*
Sono passati quattro anni da quando Kate è partita per l'Italia lasciando che Harry, speranzoso, ne aspettasse il ritorno. Un'attesa inutile da parte del ragazzo, che lo fa cambiare drasticamente, facendolo tornare alle vecchie, e brutte, abitudini. Solo quattro lunghi anni dopo i due hanno la possibilità di rincontrarsi... Quale sarà la reazione di entrambi?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Alone.

Kate's Pov

Erano passati un paio di giorni dall'incontro con Zayn e da quello con Harry, ed io non avevo fatto altro che pensare alle parole del mio amico. Ero arrivata alla conclusione che Zayn avesse ragione, ma non riuscivo a trovare il coraggio per affrontare la situazione. Volevo stare con Harry, ma allo stesso tempo tenevo tantissimo a Michael e non volevo ferirlo, non volevo far soffrire nuovamente una persona per la mia dannatissima confusione.
Ma Zayn aveva ragione, lo avrei ferito di più, avrei continuato a far del male ad Harry e soprattutto a me stessa. Avrei dovuto risolvere tutto in poco più di una settimana, quel poco tempo che mi restava prima di dover tornare in Italia. 
Il telefono vibrò, sussultai e spostai lo sguardo sullo schermo che si era illuminato, mostrandomi il mittente del messaggio appena ricevuto: Louis.

Da: Louis
Hey Kate, indovina che giorno è domani?

Aggrottai la fronte, e mi sforzai di capire cosa intendesse. Che giorno sarebbe stato l'indomani?
"Il primo febbraio" pensai ovvia. Sì, ma cosa succedeva il primo febbraio? Rimasi qualche secondo a pensarci su, quando mi venne in mente lui.

Da: Kate
Il compleanno di Harry..?

Mi ero completamente dimenticata che Harry compisse gli anni in quel periodo. Ma perché Louis me lo stava dicendo? Il telefono vibrò nuovamente.

Da: Louis
Brava! Ed io da buon migliore amico gli sto organizzando una festa a sorpresa a casa sua, domani. E tu sei pregata di venire :)

Non dovevo essere codarda, dovevo mettere fine a quella brutta parte di me stessa, avevo qualcosa da risolvere e, piano piano, avrei accolto ogni minima possibilità per riuscirci. Forse il suo compleanno non sarebbe stato il momento giusto per parlare ma almeno lo avrei visto, avrei potuto capire meglio come comportarmi, cosa fare.

Da: Kate
Ci sarò!

Qualche istante dopo realizzai di non aver mai festeggiato il compleanno di Harry, ero andata a vivere a casa sua verso marzo, ed ero partita per l'Italia qualche mese prima che compisse vent'anni. La cosa forse un po' mi agitava, ma non mi spiegavo il perché.

In quel freddo pomeriggio di gennaio ero seduta sul divano, avvolta nelle coperte, a guardare la tv e mangiando patatine. Ad un certo punto sentii il rumore delle chiavi inserite nella serratura e successivamente il rumore della porta che si apriva.
Poco dopo sbucarono mia madre e Chris che mi raggiunsero per salutarmi.
"Cosa ci fai ancora in pigiama a quest'ora?! Sono le due del pomeriggio!" brontolò mia madre.
"Ciao mamma, anche io sono felice di vederti...." risposi alzando un sopracciglio, dovevo farmi riprendere da mia madre anche all'età di ventidue anni?
Rise e si fiondò tra le mie braccia stringendomi. "Quanto è bello averti a casa non puoi nemmeno immaginarlo" mi disse nell'orecchio.
"Non è bello quanto poter essere di nuovo qui con voi" risposi sorridendo.
Non che l'Italia non mi piacesse, l'adoravo, specialmente Firenze, dove vivevo, ma ritornare a Elmwood Park era tutt'altra storia. Era il posto in cui ero cresciuta, lì c'era la mia famiglia, i miei amici, lì c'era Harry. Mi accorgevo ogni giorno di più quanto volessi indietro la mia vecchia vita.
Chris invece mi salutò scompigliandomi i capelli e schioccandomi un bacio sulla guancia e dopodiché portò su le valigie lasciando sole me e mia madre, che lo seguì con lo sguardo, assicurandosi che se ne fosse davvero andato, prima di iniziare a parlare.
"Io e te dobbiamo parlare" disse con lo sguardo di una che la sapeva lunga.
"Riguardo che?" dissi vaga fingendo di non capire.
"Harry e Mike, cosa intendi fare?" disse diretta, ed io non ebbi paura di rispondere allo stesso modo, in fondo ero sempre stata così, mi ero sempre confidata con mia madre allo stesso modo in cui mi confidavo con le mie amiche.
"Mamma, io tengo tantissimo a Michael, ma tornare qui.. rivedere Harry.. mi ha fatto rendere conto del fatto che io sia ancora innamorata di lui.. Non riesco a capire nemmeno io cosa stia succedendo, non so nemmeno io cosa fare" confessai, mia madre continuava a scrutarmi e a studiare ogni minima parola che dicevo.
"Kate, sono convinta che tu sappia cosa fare, sai cosa vuoi, lo hai sempre saputo, ma devi trovare il giusto coraggio" disse sorridendomi.
"Sì ma come posso dirlo a Mike? Ci starà malissimo, in questi tre anni siamo stati davvero bene insieme" quello era il mio unico blocco.
"Mike è un bravo ragazzo, sai che capirà" cercò di consolarmi.
Ma no, non sarebbe stato così. Chiunque avrebbe sofferto per una situazione del genere, che poi non lo avesse dato a vedere era un'altra storia, ma l'amore era una fregatura, faceva soffrire chiunque, non risparmiava nessuno.

La nostra conversazione fu interrotta dal campanello. Mi alzai, andai ad aprire, e rimasi sorpresa quando davanti mi ritrovai Niall. Ricordai di averlo visto qualche giorno prima davanti casa fare avanti indietro incerto e poi andarsene. Che dovesse dirmi qualcosa di importante?
"Niall? Che ci fai qui?" chiesi facendolo entrare il casa.
"Io.. devo dirti una cosa" lo vidi dubbioso. Probabilmente voleva parlarmi di Cleo.
Non sentivo Cleo dal giorno che l'avevo fatta andare in macchina con Niall, le mandai solo un messaggio e lei rispose che era tutto apposto, quindi immaginai che glielo avesse detto.
Annuii e gli feci strada fino a camera mia, dove si sedette subito sulla poltrona.
"Quindi..?" dissi sedendomi di fronte a lui.
"Kate, ascolta, sappi che non te lo sto dicendo perché Harry è un mio amico e ho un qualche piano, ma non voglio che tu faccia scelte sbagliate e non voglio che tu soffra.." iniziò a spiegare. Ma.. un attimo..
"Aspetta.. cosa c'entra Harry?" spalancai gli occhi.
"No, niente.. Kate è difficile dirtelo..."
"Non girarci intorno, vai dritto al punto"
dissi con tono fermo, lui sospirò aspettò qualche secondo e poi cominciò a spiegare.
"Qualche sera prima del matrimonio, esattamente la sera che sei uscita con le ragazze, sono andato in un pub fuori da Chicago, non so dirti nemmeno dove, mi ci portano a volte i miei amici, e ho visto una scena che mi ha lasciato a bocca aperta.. insomma credevo di aver visto male ma.."
"Dritto al punto" dissi questa volta calcando le parole.
"C'era Mike attaccato ad una mora, insomma.. si stavano strusciando e baciando, e poi si sono diretti verso i bagni.." confessò lasciandomi sconcertata. Com'era possibile? 
No, non poteva essere Michael, lui mi amava non avrebbe avuto il coraggio.
"No, non ci credo, hai visto male" risposi stringendo i pugni.
"Lo pensavo anche io.. infatti qualche giorno fa ero venuto per dirtelo ma alla fine ho cambiato idea" mi tornò in mente il giorno in cui lo avevo visto. Ma io non ci credevo, stava mentendo, Michael non era il tipo. "Ma ieri sono tornato in quel pub, lui era di nuovo lì e la scena si è ripetuta, quindi mi sono convinto" continuò.
Non era possibile, Michael era a New York, aveva sicuramente visto male.
"Michael è a New York, ti sei confuso per forza" Perché Niall mi stava facendo quello? Voleva farmi soffrire ancora di più di quanto stessi già facendo? Era davvero un modo per farmi scegliere più facilmente Harry? Non stava funzionando.
"So solo che la ragazza si chiama Lola.. credimi Kate, non sto mentendo, sei sempre stata una delle mie migliori amiche, non ti farei mai una cosa simile" Non riuscii ad ascoltare il resto della frase, la mia mente si era fermata ad analizzare quel nome: Lola. 
Lola era la collega di Michael, e sì, era mora. Ma Niall come lo sapeva? Forse non stava mentendo. Gli occhi iniziarono a pizzicarmi ed un magone mi si stava formando nella gola.
"Kate.." mi mise una mano sulla spalla.
"Puoi lasciarmi da sola per favore?" chiesi con un filo di voce.
"Non in queste condizioni" Fece un passo verso di me.
"Te lo chiedo per favore" risposi decisa e guardandolo negli occhi, sperando non insistesse più.
"Sono solo preoccupato per te.."
"Forse dovresti preoccuparti per te, Cleo e il bambino!"
gli gridai contro.
"Bambino..?" lo vidi perplesso e poi vidi la sua espressione cambiare drasticamente, trasformandosi in un misto tra sconcerto, rabbia e tristezza. "Mi ha mentito"
Realizzai solo ad allora che Cleo non glielo avesse detto, e mi sentii terribilmente in colpa.
"Niall io.."
"Sono stato un idiota, devo andare da lei, scusa"
mi congedò con un veloce e freddo bacio sulla guancia e si diresse il più velocemente possibile fuori dalla porta.

Cleo's Pov.

Ero appena arrivata a casa dopo essere appena stata dai miei genitori. Avevo finalmente trovato il coraggio di confessare tutto, e per mia fortuna, al contrario di quel che credevo, erano stati comprensivi e non mi erano venuti contro.
Però io la mia decisione ormai l'avevo presa. I miei non erano stati molto d'accordo, ma la cosa non mi importava, non dopo aver visto la reazione di Niall. 
Non potevo tenere il bambino, ero giovane ed ero sola. Era probabilmente la scelta più dolorosa che avessi mai fatto, ma non potevo fare altrimenti, dovevo abortire.
Le lacrime continuavano a scendermi ininterrottamente lungo il volto, quando sentii il rumore di una macchina entrare nel vialetto di casa mia e successivamente il suono del campanello che suonava incessante. 
Mi domandai chi avesse tutta questa fretta di vedermi. Per un attimo pensai che potesse essere qualcuno per Hannah, la mia coinquilina, ma ricordai subito che lei fosse in vacanza, quindi non sarebbe stato possibile.
Aprii la porta, asciugandomi i residui delle lacrime e del trucco sbavato dal viso, e mi ritrovai Niall davanti. Aveva uno sguardo confuso, malinconico e allo stesso tempo arrabbiato.
"Perché non me l'hai detto?" disse intrufolandosi furiosamente in casa.
Non capii, o almeno, non volli capire. Una domanda mi sorse spontanea: come faceva a saperlo? Non poteva averlo scoperto a meno che non avesse parlato con...
Il telefono vibrò.

Da: Kate
Credevo glielo avessi detto! Non so come farmi perdonare

Kate.
Avrei dovuto dirglielo, ma come al solito avevo fatto una delle solite stronzate, mentendo alla anche alla mia migliore amica.
"Rispondimi, perché?" la voce furiosa di Niall mi riportò alla realtà.
"Non capisco di cosa tu stia parlando" Chiusi la porta alle mie spalle e mi diressi verso il soggiorno.
"Cleo, non fare la bambina" esitò sull'ultima parola ed io lo guardai incerta, il suo sguardo non era più arrabbiato, era triste ed era in cerca di risposte.
"Credimi non la sto facendo" mormorai.
"Me lo avresti detto se non fosse così! È una cosa importante!" quasi urlò. Poi tirò un sospiro per calmarsi e si sedette sul divano accanto a me.
"Niall, io ci ho provato.." confessai. Ed era vero, non mi stavo comportando in modo infantile, avevo provato a dirglielo ma la sua reazione, il suo sospiro di sollievo, le sue parole, la sua felicità nel sapere che non era vero mi avevano fatto cambiare idea.
"L'altro giorno in macchina.." meditò. "Stavi cercando di dirmi quello, vero? Avevo indovinato" aggiunse.
Aspettai qualche secondo prima di rispondere.
"La tua reazione.." mormorai con il magone in gola e gli occhi lucidi. "Non ho potuto dirtelo, io non voglio rovinarti la vita, ho visto il modo in cui ti sei sentito subito sollevato dopo che ho negato tutto" aggiunsi portando su lo sguardo ed incastrandolo al suo, che ormai vedevo sfocato per le lacrime che scendevano e che non avevano intenzione di fermarsi.
Lui se ne stava lì in silenzio senza dire nulla, con lo sguardo nel mio, ma perso nei suoi pensieri.
Ripresi a parlare. "Non ti dovrai più preoccupare comunque, ho preso la mia decisione, ho deciso di non tenerlo, sarà più facile per tutti" cercavo di mantenere la calma ma non ci riuscivo.
"Vuoi davvero abortire?" chiese incredulo riprendendosi.
"Non sono in grado di crescere un bambino, non così giovane, non da sola" spiegai facendo cadere nuovamente il mio sguardo sul pavimento.
"Non sei sola"
"Niall io non voglio rovinare nemmeno la vita a te con un bambino che non vuoi" spiegai. "con un bambino che non vuoi da me" aggiunsi facendomi scappare un singhiozzo causato dal pianto.
"Sono stanco di sentire queste stronzate" disse seccato.
Subito dopo sentii le sue mani sul mio viso che mi fecero voltare verso di lui e accorciarono le distanze  tra me e Niall, che presto mi baciò
Ed inspiegabilmente mi sembrò l'unica cosa di cui avessi bisogno in quel momento.
Quando si staccò rimasi a bocca aperta, senza avere la minima idea di cosa dire, di come reagire.
"Siamo giovani, sì, ed è solo questo il motivo per cui mi sono sentito sollevato" iniziò a spiegare alzandosi e sedendosi sul tavolino, per essere faccia a faccia con me. "Ma credi che ricevendo una notizia del genere io non sia felice e non mi prenda le mie responsabilità?"
"Io non voglio che tu stia con me solo per il bambino, non saresti felice" ero confusa dal suo comportamento.
"Diamine Cleo, ti ho appena baciata! Tu credi che io non voglia stare con te? Non ho smesso di amarti nemmeno un secondo, sai benissimo il motivo per cui abbiamo deciso di allontanarci, e non è stato perché uno dei due ha smesso di amare l'altro. O almeno, non nel mio caso."
Lui cosa? Lui mi amava ancora? Eravamo ancora innamorati l'una dell'altro ed entrambi eravamo rimasti in silenzio per due lunghi anni.
"Nemmeno nel mio" mi limitai a rispondere. "Ma questo cosa significa?" chiesi, poi, avendo abbastanza paura della risposta.
"Questo significa che andrà tutto bene, che questo bambino nascerà e crescerà con due genitori che lo ameranno, e che si ameranno a loro volta. Solo se tu lo vorrai, ovviamente" mi sorrise dolcemente, e mi fece commuovere per la dolcezza di quelle parole.
"Non potrei volere di meglio" risposi, lui si avvicinò e mi strinse, io ricambiai e rimasi immobile, a godermi il calore di quell'abbraccio.
Era tutto ciò di cui avevo bisogno, e per l'ennesima volta ne avevo avuto la prova.

Kate's Pov.

Non volevo crederci, non potevo credere che Mike fosse quel genere di persona, in tre anni non mi aveva mai fatto nulla di male.
Decisi allora di controllare il computer, che aveva deciso di non portarsi dietro, e controllare i suoi impegni. Nei giorni passati lo avevo sentito ogni sera, e mi raccontava delle sue giornate a New York e della sua pubblicazione del libro, libreria per libreria.
Accesi il pc, e controllai infine gli impegni. 
Mi sentii il vuoto nello stomaco quando notai che l'agenda era vuota fino al 5 febbraio.
Controllai meglio in tutto il pc, non volevo accettare il fatto e quindi continuavo a trovare scuse per giustificarlo, fino a che non arrivai nel suo account di posta elettronica ed arrivò la notifica di una nuova email.
Lessi una via ed un nome di quello che doveva essere un pub, poco fuori di Chicago, ed infine una data corrispondente al 2 febbraio. Poco dopo la risposta dall'account di Mike, probabilmente inviata dal cellulare, che diceva "Non mancherò".
Il mondo mi stava crollando addosso, tutte le certezze di quegli ultimi anni erano scomparse in un battito di ciglia, ed io non riuscivo a smettere di darmi la colpa per tutto.
Tutto improvvisamente si fece più chiaro nella mia mente, e tutte le risposte che da anni cercavo in quel momento le avevo tutte.
La più importante era: cosa volevo?
Io volevo Harry, e avrei trovato il modo di tornare da lui, niente più dubbi, niente più paure, solo sicurezze.
Mi vestii il più velocemente possibile, presi le chiavi dell'auto e mi diressi verso il bar in cui lavorava Harry, da quel che avevo capito quando c'ero stata aveva quel turno.
Avevo bisogno di parlargli, avevo bisogno di spiegarli, avevo bisogno di dirgli che lo amavo ancora, che era sempre stato così, e avevo bisogno di sapere se mi avrebbe mai perdonata.

Parcheggiai l'auto e mi diressi al locale. 
Mi fermai davanti alla vetrina e mi misi ad osservare l'interno, alla ricerca di Harry.
Vagai un po' con lo sguardo, quando lo vidi.
Feci per entrare ma mi bloccai quando dietro i ricci del ragazzo vidi sbucare la testa di una bionda, che ri conobbi come Sarah. Erano stretti in un abbraccio piuttosto intimo, lui le accarezzò i capelli, le schioccò un bacio sulla guancia e infine la seguii con un dolcissimo sorriso fino a che lei non uscì dal bar. Fu lì che vide me, ferma davanti all'entrata ad osservare la scena da lontano. Scappai prima che lui potesse avere una qualsiasi reazione, e tornai nella mia auto.
Quindi era davvero la sua ragazza?
Forse era troppo tardi per una seconda occasione, forse avevo impiegato troppo tempo a fare la mia scelta.
Ero rimasta sola, e molto probabilmente era quello che mi meritavo.

 
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Mamma mia, che incredibile ritardo, scusatemi!

Passando alla trama:
Abbiamo scoperto cosa come mai Niall si trovava a casa i Kate qualche giorno prima, quel Mike alla fine non si è rivelato la persona che Kate si aspettava e questo l'ha distrutta.
Per quanto amasse ancora Harry, voleva molto bene anche a quel ragazzo, e sapere di essere tradita in questo modo non è alquanto piacevole.
Cleo ha finalmente detto la verità, non di sua volontà, a Niall, e per fortuna lui l'ha presa bene, chissà se loro riusciranno ad avere un lieto fine!
Kate infine prende il coraggio, e crede che parlare il prima possibile ad Harry sia la soluzione giusta, ma appena arriva trova Sarah ed Harry abbracciati, e come sempre arriva a conclusioni affrettate, e scappa, tanto per cambiare.

Se avete critiche le accetto, non abbiate paura!
Cercherò di pubblicare il prossimo capitolo al più presto! 
Purtroppo ho l'esame tra qualche giorno e quindi devo studiare, quindi non so dirvi con certezza quando riuscirò a farlo.
Un bacione a tutte.
  
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