Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Emily Kingston    24/08/2014    3 recensioni
Esmeralda.
Hai quattordici anni, Esmeralda, e hai sprecato la tua prima volta con uno sconosciuto. E, anche se forse adesso non vuoi ammetterlo, sai che, un giorno, te ne pentirai.
Celeste.
“Sono felice di aver dato a te il mio primo bacio,” confessi. Ed è vero, non potresti essere più felice di così. Anche se non sarete per sempre, anche se un giorno ci saranno altre labbra da baciare e altri volti da accarezzare, sai che ricorderai per sempre questo momento e ne sarai felice.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prima di passare alla storia, vorrei dire due parole su quello che ho scritto. 
Questa one-shot è nata pensando alle tante ragazze che si preoccupano di essere le uniche, tra tutte le loro coetanee, a non aver mai baciato o fatto l'amore; pensando a quelle ragazze che sprecano le loro prime volte solo per stare al passo con le altre. 
Ho scritto questa storia da persona che si è sentita l'ultima per tanto tempo e spero di riuscire a mandare un messaggio: non esistono momenti giusti universali, esistono solo momenti giusti per noi, perciò non dobbiamo fare le cose in fretta o disperarci se le cose non arrivano, perché farle senza volerle davvero non è la soluzione. Tutte quelle ragazze e ragazzine che bruciano le tappe, facendo cose inadatte alla loro età e facendole solo perché ormai sembra quasi andare di moda, un giorno se ne pentiranno, perché si renderanno conto di aver sprecato momenti che non potranno più recuperare. 
Mi sentivo di dedicare qualcosa a questa situazione, nella speranza di aiutare qualcuno ad aspettare il suo momento giusto. 
Buona lettura, 
Emily :) 

 


Ad occhi chiusi
 
Guess it’s true
I’m not good at a one-night stand
[…]
This ain’t love, it’s clear to see
 
 
Chiudi gli occhi.
C’è qualcosa di stranamente sbagliato in quello che sta succedendo; nei baci di Davide, nelle sue carezze, nel suo corpo sopra al tuo.
Vorresti dirgli di fare più piano, che non sei sicura di quello che stai facendo, ma poi ricordi le parole di Carolina quando ha raccontato della sua prima volta e gli sguardi delle altre che si posavano su di te, l’unica del gruppo a essere ancora vergine.
“Tutto bene?” ti domanda Davide e tu annuisci, tenendo ancora gli occhi chiusi.
Non sei sicura di volerlo vedere, il momento in cui la tua verginità non sarà più tua. Sarà di Davide e tu sai che non vorresti dargliela.
Sono state le tue amiche a farti notare Davide una sera in discoteca, ma sei stata tu ad avvicinarlo, quando loro ti hanno piantata in asso per appartarsi con qualcuno.
Ti sei seduta accanto a lui al bancone e ti sei fatta offrire un drink, sbattendo le lunghe ciglia nere e lasciando che i tuoi occhi verdi e l’abito striminzito facessero il resto. Vi siete rincontrati stasera nello stesso locale e, questa volta, il tuo obiettivo non erano quattro chiacchiere e un drink. Farti portare nei bagni non è stato difficile, quello che è difficile è ignorare le persone che fanno sesso nei cubicoli accanto, il fetore, l’alito alcolico di Davide.
Azzittisci la tua mente e provi a non sentire niente, concentrandoti su quello che fanno le mani del ragazzo: ti alzano il vestito, abbassano le mutandine e ti preparano ad accogliere la sua erezione.
Melissa ti ha detto che farà male, ma che non devi darlo a vedere e, anche se non senti nulla, devi fingere che ti piaccia, magari anche falsificare un orgasmo, se ci riesci.
Quando Davide entra dentro di te, vorresti urlare dal dolore. È come se qualcosa ti stesse spezzando a metà. Serri le labbra, stringendo gli occhi per reprimere le lacrime. Qual è il tuo vero dolore, Esmeralda?
Dopo la terza spinta il dolore se n’è andato, lasciando spazio solo a un grande vuoto e al suono prodotto dall’attrito tra i vostri bacini. Davide ansima e tu cerchi d’imitarlo, seguendo i consigli di Melissa. Quando ti accorgi che lui è giunto al culmine, lanci qualche gemito, serrandoti attorno al suo corpo e arpionandogli le spalle con le dita, come se stessi davvero provando piacere.
Uscita dal bagno le tue amiche ti vengono intorno, riempiendoti di domande, ma tu non senti niente. Non senti le loro voci, non senti la musica, non senti neanche i commenti che Davide sta facendo proprio accanto a te, mentre racconta dell’accaduto a un amico.
“I-io… Mia madre mi sta aspettando qui fuori,” balbetti, facendoti strada tra la folla per raggiungere l’uscita del locale.
“Domani devi raccontarci tutto!” senti urlare alle tue spalle, ma non riconosci la voce e non dai alcuna risposta.
Tu e tua madre non parlate molto durante il tragitto e appena arrivata a casa ti chiudi in bagno. Appoggi le mani sul lavabo e ti guardi allo specchio: i lunghi capelli scuri sono scompigliati, il trucco sbavato dalle lacrime. Inspiri profondamente e ti siedi sul water, abbassando le mutandine: sono macchiate di sangue.
Osservi la macchia e, improvvisamente, scoppi in singhiozzi. Quella è la prova di ciò che è accaduto pochi minuti fa in discoteca con quello sconosciuto, la prova di quello che non sei più.
Eppure, non era questo ciò che volevi? Non essere più l’ultima rimasta?
Resti a piangere in bagno per tutta la notte. Non sai se tua madre ti abbia sentita, in qualunque caso ha deciso di rispettare la tua privacy e non si è fatta vedere per chiedere cosa sia successo.
Ti svegli seduta sul water, le gambe rannicchiate contro il petto e il trucco che ti sporca le guance.
Dopo esserti struccata e lavata, ti guardi nuovamente allo specchio e, nonostante tu sia uguale al giorno precedente, ti senti diversa. Sai che qualcosa è cambiato in te e non potrai più tornare indietro.
Quel pomeriggio al parco le tue amiche ti riempiono di domande, felici per te e per quello che ti è capitato. Ti chiedono i dettagli e poi ti fanno mille domande su com’è stato e come ti senti.
Menti. Menti. E menti ancora.
“Oh, siamo così felici per te!” esclama Giorgia, sorridendoti ampiamente.
Tu ricambi il sorriso.
Hai quattordici anni, Esmeralda, e hai sprecato la tua prima volta con uno sconosciuto. E, anche se forse adesso non vuoi ammetterlo, sai che, un giorno, te ne pentirai.
 
Immagino che sia vero
Non sono brava nelle cose da una notte
[…]
Questo non è amore, è chiaro come il sole
 
 
 
 
 
 
 
All of me loves all of you
Love your curves and all your edges
All your perfect imperfections
 
 
Chiudi gli occhi.
Sorridi, sentendo il fiato di Lorenzo sempre più vicino a te, il suo naso che ti sfiora.
A diciotto anni non hai ancora dato il tuo primo bacio, ma sai che sta per succedere. E con la persona giusta.
Tu e Lorenzo vi siete conosciuti a scuola, grazie a un progetto per raccogliere fondi. Lui è il migliore amico della tua amica Claudia e, quando lei ha visto come lo guardavi, ha deciso di presentarvi.
Il vostro primo incontro non è stato dei migliori, dato che gli sei caduta addosso, ma lui ti ha poi confessato che è stato quel gesto a fargli desiderare di conoscerti meglio.
È stata la tua diversità.
Il fatto che non t’importa di apparire perfetta, che hai sempre scelto te stessa, infischiandotene degli altri.
Siete usciti insieme diverse volte prima di questa sera. Ti ha portata al cinema, al McDonald, al parco, al mare. Più tempo passavi insieme a lui, più ti rendevi conto dell’impatto che il vostro incontro ha avuto sulla tua vita. Sentivi i tuoi sentimenti crescere sempre di più e questo ti rendeva felice, anche se ti faceva paura.
Per anni hai vissuto all’ombra delle tue amiche; hai passato le sere a guardarti allo specchio, chiedendoti cosa ci fosse che non andava in te. Perché dovevi essere l’ultima? Forse non eri abbastanza bella? Abbastanza simpatica? Abbastanza?
Quando le labbra di Lorenzo toccano finalmente le tue e tu scopri quella sensazione tanto bramata,  ti accorgi che preferisci essere l’ultima con la persona giusta, che la prima con quella sbagliata.
Guidata dall’istinto, porti le mani tra i capelli di Lorenzo, spingendolo verso di te, mentre lui ti stringe le guance, dischiudendoti delicatamente  le labbra, per approfondire il braccio.
Ti godi il momento, assaporandolo con ogni fibra del tuo corpo, finché Lorenzo non si allontana, tuffando i suoi occhi azzurri nei tuoi.
“Come sono andato?” domanda e tu sorridi, divertita.
Fingi di pensarci su, alzando gli occhi al cielo. “Mmmmmh, non male dai.”
“Solo ‘non male’?” ribatte. “Così mi ferisci.”
Tu scoppi a ridere, accarezzandogli una guancia senza accorgertene.
“Sono felice di aver dato a te il mio primo bacio,” confessi. Ed è vero, non potresti essere più felice di così. Anche se non sarete per sempre, anche se un giorno ci saranno altre labbra da baciare e altri volti da accarezzare, sai che ricorderai per sempre questo momento e ne sarai felice.
“Sono felice di averti dato il tuo primo bacio, Celeste.”
 
 
Tutto di me ama tutto di te
Le tue forme e le tue curve
Tutte le tue perfette imperfezioni
 
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Emily Kingston