Sei ore. Sei ore di travaglio. Ci hai messo un po' a nascere, eh piccolino? Cosa c'č? Non volevi venire fuori dalla mia pancia? Non volevi vedere la luce del sole? Il mondo qui fuori č cosě bello... sarebbe un peccato perderselo ... anche se a tuo padre, non piace per niente questo bel pianeta azzurro. La terra. Chissá dove sará ora... sai piccolino, il tuo papá ha avuto paura. Quando gli ho detto che saresti nato,  č scappato via con una navicella, nello spazio aperto. E ora naviga, naviga nell'universo. É notte, e tu sei nato da meno di un'ora. Il nostro letto in questa camera d'ospedale č molto vicino alla finestra. Mi alzo con te in braccio e mi avvicinó al vetro che ci separa dal mondo lá fuori. "Vedi?" Ti dico, indicandoti le stelle che illuminano il cielo notturno. " lá c'č il tuo papá ..." continuo. Con i tuoi vispi occhi azzurri, come i miei, guardi quelle lucine lá fuori, come se capissi ció che ti ho detto. Poi giri la testolina e mi guardi, con quello sguardo severo e corrucciato, proprio come il suo. Ma perchč ogni cosa deve ricordarmi quel dannato principe dagli occhi d'antracite? Logico, perchč lo amo. Ti guardo nuovamente negli occhi. E allora, immersa in quegli specchi uguali ai miei, mi accorgo che tutto il dolore passato non c'č piů. L'abbandono di Vegeta, la gravidanza, l'arrivo prossimo dei cyborg, il dolore del parto, tutto dimenticato. Ci sei solo tu, piccolo mio. Eccoci Trunks, sono la tua mamma. Con uno sguardo colmo di tenerezza, continuo a cullare  il tuo corpicino appena nato. "Amore mio, che bello darti al mondo..." ti sussuro, prima di darti un bacio sulla piccola fronte...

Nota autrice: eccomi tornata con questa piccola storiella! É un 'idea nata in spiaggia, perciň non č niente di che, ma spero che vi sia piaciuta  comunque. Alla prossima!
Un bacio
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