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Autore: giu707    25/08/2014    0 recensioni
"Che cosa vuoi tu da me!?" Gli dico con voce insicura.
"Mi sembra abbastanza chiaro!" Risponde lui con il medesimo tono di ieri. Adesso sbotto. Mi avvicino al suo volto ed alzo la voce.
"No! Non è chiaro! Mi hai ignorata per anni lanciandomi frecciatine ed inventando nomignoli su di me.
Ed ora fai tutto il piaccione, sei dolce malizioso dici che ci tieni a mio fratello, che sono sexy, poi ridi di me. No non è per un cazzo chiaro!" Finisco ad urlargli a fior di labbra.
Lui mi fissa.
Io lo fisso.
"Smettila di starmi in giro." Continuo abbassando il tono.
"No." Risponde secco avvicinandosi, facendomi sdraiare sotto di lui. Cerco di togliermi dalla sua presa, ma non riesco. O forse non voglio.
"Ho detto di smetterla!" Ripeto senza distogliermi dai suoi occhi.
"Ho. Detto. Di. No." Risponde ed è questione di secondi.
Il mio sguardo cade sulle sue labbra rosee e carnose, subito dopo le sento sulle mie.
Spingono con forza sulle mie. La sua lingua si impossessa della mia, non riesco ad allontanarlo.
Non questa volta.
__
Sono Chloe Marie Mattews, ho 17 anni e mezzo e sono brava nel "non farmi notare".
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sto camminando avanti e in dietro da ore confusa.
"Ripetimi" dico a bassa voce.
"Nostro padre, Andrews, ha conosciuto mia madre poco dopo la morte della tua, a Los Angeles.
Dopo qualche mese mia madre è rimasta incinta ed ha deciso di sposarla. Ora mia madre aspetta un altro figlio e nostro padre è ricoverato in ospedale. Gli hanno trovato un tumore maligno alla milza. I medici sono molto negativi al riguardo. Ho saputo della tua esistenza da lui, ieri sera. Sono venuta il prima possibile a conoscerti. Lui vorrebbe vedere te e Noah prima di..." Si blocca.
Harry le poggia una mano sulla spalla. Lo guardo male. "Prima di morire." Conclude. Scuoto la testa. 
"Devo chiamare mio fratello" annuncio lasciando la stanza. 
Com'è possibile? Con quale coraggio abbandoni i tuoi figli per farti una nuova famiglia, ignorando totalmente il tuo passato.
Lo odio, non ho intenzione di vederlo. La porta della stanza si apre, mostrandomi un Harry dall'aria preoccupata. 
"Parliamone" dice accucciandosi accanto a me.
"Non c'è niente da dire. Io non ho un padre, non l'ho mai avuto.
Quella non è mia sorella, quella è un estranea." Dico arrabbiata.
"Non essere così dura Clò. È la tua sorellastra, infondo." Dice serio.
"Ah, sei dalla sua parte? Dalla parte di un uomo che ha abbandonato una figlia di solo un anno, nelle mani di un figlio appena ragazzo per andare a farsi una nuova famiglia? Se non gli andavamo così bene perché non è rimasto in silenzio? Ha paura di morire con il senso di colpa? No, io non gli darò questa soddisfazione." Concludo dura.
"Chloe, pensaci bene." Insiste. "È tornato." Continua. Lo guardo male.
"Ora è tornato, ora! Non quando Noah, a 14 anni, faceva tre lavori per mantenerci oltre a fare il papà a me. Harry, non puoi capire, non provare a darmi dell'ingrata." Sbotto allontanandomi da lui. Mi ferma tirandomi a sé per un braccio.
"Non allontanarmi ti prego" sussurra. Lo abbraccio scoppiando a piangere.
"Io... I-io n-n-non so che fare Harry, davvero. Non lo conoscevo neanche infondo. Non conoscevo neanche mia madre. L'unica persona che c'è sempre stata è Noah e provo troppo rispetto nei suoi confronti per tornare da quel uomo e perdonarlo. I-io n-non lo so. Mi sento così vuota, sola inutile. Aiutami ti prego, dimmi cosa devo fare." Lo prego biascicando parole in mezzo al pianto. Lui mi stringe forte.
"Adesso torno da Ashley e le dico che ci devi pensare" dice dolcemente.
"No!" Lo ammonisco.
"Non mi lasciare ti prego." Continuo sottovoce. Harry mi lascia un dolce bacio sulla fronte.
"Mai piccolina, non ti lascerò mai." Dalla porta esce Ashley con le lacrime agli occhi.
"Non ti preoccupare, capirò se non vorrai vederlo, ma io non centro niente con questa storia, potremo conoscerci meglio." Piagnucola.
Sto per rispondere ma Harry mi blocca.
"Lasciaci il tuo numero." Dice senza staccarsi da me. Lei sorride, lasciando un bigliettino da visita al riccio per poi allontanarsi.
Il tacchettio dei tacchi risuona mentre scompare dalla vista.

"Fammi capire bene, questa ragazza dice di essere tua sorella, ma ora se ne esce? Ora che sei su tutte le riviste di gossip accanto ad Harry?
No Chloe, a me sta storia puzza." Afferma Katie alzando le ginocchia sopra il lettino dell'ospedale.
"Boh, sembrava tanto sincera... E poi mi assomiglia come una goccia d'acqua" rispondo.
"Cosa dice Noah?" Continua lei. "Non l'ho ancora sentito, non vorrei che la prendesse male.." Mi guardo i piedi.
"Prima di fare qualsiasi cosa chiamalo." Mi dice dolcemente. Annuisco.
"Parlando d'altro...quando possiamo portare Nathan a casa, in Inghilterra?" Le chiedo. Lei sorride.
"Ancora qualche giorno. Liam mi ha promesso che appena usciremo ci prenotano un volo in prima classe per tutti. Sta sera finiranno il tour in anticipo." Risponde entusiasta.
"Bene...le loro fan ci odieranno ancora di più." Scuoto la testa ridacchiando, Katie mi imita.
Un telefono inizia a squillare, ci metto un po' a carpire che è il mio: la canzone di macho man non è di certo una scelta mia. 
"Noah -rispondo- perché il mio telefono suona 'Macho Man' quando mi chiami?" Gli chiedo, lui ridacchia.
"Perché il tuo telefono è intelligente!" Risponde entusiasta.
"Ho parlato con Harry, mi ha detto che avevi bisogno di me." Continua. Strabuzzo gli occhi.
"Harry è un ficcanaso" sospiro.
"O magari ti ama ed è preoccupato per te.." Commenta Katie prima di beccarsi un'occhiataccia.
"Cosa c'è che non va?" La sua voce è seria.
"Tu...beh... Insomma...tu hai mai avuto notizie di papà dopo che se n'è andato?"arrivo dritta al punto. Noah sospira.
"Sapevo che era in un centro di riabilitazione. Perché?" Chiede preoccupato.
"Quanto tempo fa?" Continuo.
"L'ultima volta che si è fatto vivo è stato quattro anni fa, in ospedale da me.. Come mai questo interesse?" Ritenta. Scuoto la testa.
"L'ipocrisia della gente porta a renderle ridicole." Dico sprezzante.
"Sono felice di avere una sorella sveglia." Commenta ridacchiando.
"Non mi hai mica cresciuta fessa -gli do corda- come va lì a Londra?" Chiedo cambiando tono.
"Ci sono un sacco di ragazzine che aspettano sotto casa urlando il tuo nome, altre che aspettano di vedere Harry, Gipsy ti cerca sempre e Gemma ed io abbiamo deciso di sposarci, voi in America? Come sta Katie?" Dice tutto d'un fiato.
"Tu e Gemma cosa? -urlo- Noah, ma è fantastico!" Commento esaltata. Katie mi guarda incuriosita e Noah tira un sospiro di sollievo.
"Meno male... Pensavamo di farlo in giugno, ma Gemma non si sposa senza suo fratello." Signori e signori, le domande antisgamo di Noah. "Appena Nathan sarà in grado di uscire dall'ospedale torneremo tutti a casa, potrete sposarvi con tutti noi." Dico sorridendo a Katie.
Lei mi guarda spalancando la bocca. Sposto un minuto lo sguardo verso la porta a vetri, Harry mi fa "ciao-ciao" con la mano.
"Ti chiamo più tardi Noah, ora devo chiarire una questione scomoda. Congratulazioni!".

"Quindi secondo te è una farsa?" Chiede Harry sospirando. Annuisco. 
"Mio padre è in un centro di riabilitazione. Quella lì vuole altro da noi."
Dico sicura di me portando le ginocchia al petto, seduta per terra in uno stanzino isolato. Annuisce.
"Beh noi abbiamo il coltello dalla parte del manico, potremo farle credere che le crediamo e poi all'ultimo lasciarla a bocca asciutta." Dice con lo sguardo maligno.
"Sei sexy quando vuoi fare lo stronzo sai?" Commento guardandolo in modo malizioso.
"Mi mancava sentirtelo dire e poi è così che ti ho conquistata, no?." Commenta avvicinandosi a me.
"Harry, cosa hai in mente?" Gli chiedo allontanandomi. Lui fa l'occhiolino, venendo sempre più verso di me.
"Harry!! Siamo in un ospedale, non posso fare le cose zozze!" Affermo arrivata alla parete. Harry ridacchia.
"Ma io posso." Mi apre le gambe con poca fatica, perché ho così poca forza?!
"Harry!!!" Dico ad alta voce. "Amo quando ti metti la gonna senza calze o leggins. È più facile provocarti" ammette sfiorando la parte più sensibile da sopra le mutandine. Mi lascio sfuggire un gemito ad alto volume.
"Shh! Amore, non facciamoci scoprire" dice divertito. Annuisco cercando di chiudere le gambe, invano.
"Dai Clò, fammi divertire un po' " si lamenta, aprendo nuovamente le mie gambe. Questa volta infila la mano dalla parte destra delle mutande iniziando a giocare con il mio clitoride. "Harry" dico ansimando. Lui sogghigna. "Harry!" Ripeto più forte ottenendo lo stesso risultato.
Scuote la testa insistendo. Si alza subito dopo per andare verso la porta, lasciandomi con il desiderio. "Vieni da me." Dico presa dall'eccitazione. Sorride malizioso. Sento la porta chiudersi poi lo vedo tornare verso di me. Si avvicina e poi si blocca.
"Siamo in un ospedale, non posso fare cose zozze." Mi canzona. Lo prendo dalla camicia e lo tiro verso di me, in mezzo alle mie gambe.
Le mie labbra si posano sulle sue, desiderose di lui. Ride mentre lo bacio. "Smettila di ridere." Dico seria allontanando solo di poco il mio viso dal suo. Scuote la testa. "Non costringermi a fare il cattivo ragazzo." Afferma divertito. "Altrimenti?" Chiedo con lo stesso tono.
Scuote la testa e strappa la canotta che indosso. Strabuzzo gli occhi. Il seno scoperto prende il sopravvento.
"Ho visto che eri senza reggiseno appena ho posato gli occhi su di te, sai, sono calamitato dai tuoi capezzoli duri." Commenta prima di abbassare il viso per succhiarli. Un gemito mi sale dalla schiena, liberandosi in un ansimo troppo forte. Si alza di scatto guardandomi negli occhi.
"Sh!" Mi ordina. Annuisco. "Sh!" Ripeto. Si toglie la camicia scoprendo le rondini tatuate sul petto e l'odiosa farfalla sull'addome.
Appoggio le mani sul petto, esplorandolo; lui mi guarda pieno di passione. Mi palpa il seno con ardore, mentre io mi ritrovo a slacciargli la cintura. Mi blocca, poggiando una mano sulla mia"Non così in fretta, piccola." Sposta la mano sul tessuto velato ed ormai bagnato.
"Harry!" Ansimo sempre più ad alto volume mentre lui infila la mano all'interno, giocando con il mio clitoride. Sogghigna.
"Non urlare, fai la brava." Annuisco. "Sì, faccio la bra..-infila due dita dentro di me- ah!" Urlo. "Come?" Mi chiede.
"La bra-spinge di nuovo-aah" urlo di nuovo. Harry si mette a ridere fermandosi. "Smettila di ridere di me" piagnucolo.
Scuote la testa baciandomi dolcemente le labbra. "Harry, ti prego, ti voglio" sussurro al suo orecchio. Una scintilla scatta nei suoi occhi.
Sta per slacciarsi la cintura quando delle voci si fanno sempre più vicine. L'eccitazione diventa paura. Harry si tira su di scatto lasciandomi qui, in preda agli ormoni, mezza nuda, con una canotta strappata. "Non posso uscire così" dico coprendomi d'istinto le mie nudità. Harry ridacchia. Prende la camicia di jeans, mostrando la canotta bianca all'interno di essa. Mi porge l'indumento. Sembrerò un cotechino, lo so.
Appena me la infilo la porta della stanza si apre. Harry mi abbraccia, faccio finta di piangere per reggere il gioco. 
"Non potete stare qui!" Ci ammonisce un'infermiera piuttosto 'stagionata'.
"Mia moglie ha avuto un aborto spontaneo, abbiamo appena avuto la notizia.." Dice Harry, fingendosi triste, per giustificarci. L'infermiera strabuzza gli occhi. "Oh.. -commenta- in questo caso farò un'eccezione. Si faccia forza" esce dalla stanza lasciando la porta socchiusa.
"Hai sbagliato mestiere, dovevi fare l'attore" dico sarcastica. Sogghigna.
"Di tanto in tanto..." Ridacchia divertito. Gli mordo il collo, sussulta.
"Marito, dovremo darci da fare per fare un altro tentativo." Gli dico in modo maliziosi facendo l'occhiolino.
Appena mi allontano, sculettando, gli sento fare un suono gutturale. Ridacchio.
"Tu sei troppo sexy, cazzo!" Dice in modo davvero eccitante.
Non faccio in tempo ad arrivare alla porta che mi ritrovo nuovamente fra le sue braccia, di schiena.
Mi palpa con decisione il seno, leccandomi il lobo dell'orecchio sinistro. Sa quanto ciò mi faccia eccitare.
Cerco di divincolarmi dalla presa, ma, ovviamente, non riesco ad allontanarmi da lui. Sposta il suo viso, andando nell'incavo del mio collo.
"Se provi ad allontanarti da me, ti marchio qui." Afferma baciandomi un punto sparso nel collo.
"Ma.." Tento, fa pressione, mi immobilizzo. "Brava piccola." Commenta. Mi porta dalla porta, chiudendola a chiave.
Appoggio le mani lì, piegandomi leggermente. "Fammi tua.." Sussurro.
Harry non se lo fa ripetere due volte: si abbassa i jeans ed i boxer, per poi fare lo stesso con le mie mutandine.
Mi piega leggermente di più, infilando le mani sotto la mia maglietta, per toccarmi meglio i seni.
Sento la sua erezione pulsante spingere lentamente dentro di me. Le sue dita giocano con i miei capezzoli mentre aumenta via via le spinte e la mia voce inizia ad emergere tra ansimi e gemiti.
"Fai piano" mi ordina Harry, annuisco.
"Sto zitta" dico seria. Lui spinge più forte, come per ribellassi alla mia frase.
"Aah!" Mi lascio sfuggire troppo forte. Sorride malizioso.
"Mi piace se urli." Ammette. "Sei controverso" commento spinge di nuovo più forte.
"Aaaaah!" Ripeto. Inizia a prendere il ritmo, sento l'orgasmo avvicinarsi.
Dico più volte il suo nome, aumentando sempre di più il volume.
"Smettetela di fare porcherie voi due." La voce di Liam ci interrompe.
Quando esco lo ammazzo, possibile che non si possa fare mai sesso in santa pace?!

   
 
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