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Autore: Namiko TV    25/08/2014    12 recensioni
[CreepyPasta]
[CreepyPasta]La famiglia di James fu sterminata solo quando era bambino. L' unico sopravvissuto è lui e sa chi è l'assassino...
E' il mostro...
DAL CAPITOLO:
Anche dopo le innumerevoli visite del dottore lui continuò a essere lo stesso, non sarebbe cambiato per nulla al mondo. L'ultima seduta dallo psicologo fu quella di quando aveva sedici anni.
«Allora James, abbiamo finito la nostra ultima seduta hai qualcosa da chied-»
«Pensate che sia pazzo, vero?»
«No, non ho mai detto una cosa del genere...»
«La verità è che, sono più pazzo di quello che pensate perché...Sono l'amico del mostro ch'è sotto il mio letto.»
«Che vorreste dire?»
«Pensate che sia pazzo... Bene, questo non è niente.»
«Spiegati meglio, per favore.»
«Sono pazzo da vero, però sto bene così...Non è niente, continuo a essere suo amico.»
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Ecco la mia seconda creepypasta! Spero di avervi attirato.
Genere: Drammatico, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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James Andrew Young:



James si svegliò di colpo, aveva il respiro affannato e gli girava la testa, era a terra in camera sua, aveva qualche taglio e alcuni lividi.
Si guardò le mani erano ricoperte di sangue, il suo pigiama era impregnato di quel liquido. Si spaventò moltissimo, non ricordava niente , l'unico ricordo che aveva era quello di essere andato al letto. Si alzò dal pavimento bagnato, cominciò a camminare verso la stanza della sorellina Hanna, voleva vedere se stava bene.
Quando arrivò davanti in camera sua esito sul fatto di aprire la porta o meno, non sapeva che spettacolo raccapricciante li aspettava . Chiuse gli occhi e girò la maniglia, gli riaprì di colpo e cadde a terra dal dolore .

Nel letto di giaceva il corpo senza vita di sua sorella, le coperte bianche erano imbrattate di rosso, c'era l'ombra di alcune gocce sulla parete, siccome alcune erano finite sulla lampadina da notte.

Hanna aveva i suoi capelli biondi macchiati e nel suo petto si vedeva un profondo taglio.

James rimase schifato da vedere il corpo di sua sorella senza vita, quando si rialzo da terra quel spettacolo gli sembrò... Normale...
 Vedere tutto quel sangue non gli dispiaceva più sembrava addirittura al suo aggio.
 Non sapeva spiegarselo ma quella scena gli pareva già vista.

James si avvicinò e abbraccio molto forte la sorella, quello sarebbe stato il loro ultimo addio, le rimboccò le coperte e le diede un bacio sulla guancia.

Uscì dalla camera lentamente e chiuse la porta piano, come se la sorella stessi solo dormendo, ma sapeva anche lui che non si sarebbe più risvegliata .

La calma andò via, si mise a correre con le lacrime agli occhi verso la camera dei genitori, voleva avvisare cos'era successo alla sorella.

Quando arrivò davanti alla loro porta il suo respiro divento molto pesante, anche questa volta chiuse gli occhi e giro la maniglia, aprì un occhio solo e rimase paralizzato da quel orrore. Suo padre giaceva a terra in una chiazza di sangue e aveva diversi tagli nella schiena. La madre, invece, era distesa sul letto a pancia in su, la testa penzolavano al bordo del materasso, aveva un enorme squarcio dal collo fino al ventre. Nelle pareti c'era schizzi di sangue da per tutto, l'odore metallico del sangue era insopportabile, voleva vomitare ma per rispetto non lo fece, vide che in un angolo c'era qualcosa che luccicava, andò a prenderlo e noto che era un grosso coltello da cucina.

Lo lasciò cadere appena vide che era ricoperto del liquido rosso, aveva trovato l'arma con cui la sua famiglia era stata sterminata...

Scappo via da quel orrore, si dirigeva in camera sua ma si fermò quando era in salotto, c'erano delle impronte fatte di sangue che andavano verso l'uscita dei codesta stanza, affacciò la testa dalla porta e vide due occhi rossi che brillavano nel buio. Gli fece venire i brividi, sapeva chi era.

Quello era il mostro.

Si sedette per terra e pregava perché non lo trovasse, era disperato non sapeva che fare, si affacciò di nuovo e vide che non c'era più, prese coraggio e corse verso la sua metà. Quando arrivò in camera si coprì con le coperte, piangeva non voleva che lo trovasse. Anche se aveva undici anni lui ci credeva ancora e quella era la conferma. Si addormentò fra le lacrime senza accorgersene.

La mattina fu svegliato da un poliziotto che lo portò via in braccio.

Fecero molte domande a James, ma lui continuava a dire che era stato il mostro ad uccidere la sua famiglia.

Al inizio si sospetto che fosse stato lui ad aver compiuto la strage della famiglia Young, però l'ipotesi fu respinta, un bambino così piccolo non poteva aver ucciso degli adulti.

Quando James arrivò nel orfanotrofio tutti avevano paura e tristezza nei suoi confronti, si era venuta a sapere della sua storia ed era una cosa misteriosa che lui fosse l'unico sopravvissuto. Lui era sempre chiuso in camera sua, la maggior parte a piangere e a pregare che il mostro non lo venisse a cercare, ogni giorno era sempre più solo e gli mancava stare con qualcuno.

Un giorno era rannicchiato nel suo letto, voleva andare a giocare con gli altri bambini ma nessuno di loro voleva, ad in certo alzò lo sguardo e vide un bambino davanti a lui, era incappucciato e la faccia era coperta dai capelli. :

«Ma tu chi sei?»
 «Io mi chiamo Jay…»

«Non ti ho mai visto qui, perché sei qui?»
 «Io voglio giocare con te! Ti va?»

«Certo! Che ne dici se giochiamo a nascondino? »

«Per me va bene.»

James aveva finalmente trovato un amico, anche se lui era l'unico che poteva vederlo e parlargli.

Lui cresceva e così anche Jay, ma non si fece mai vedere in faccia, lui non voleva. Forse James aveva capito perché, sospettava che fosse stato il suo amico ad aver ucciso la sua famiglia.

Jay era di sicuro il mostro .

Quando James compì quattordici anni lo mandarono dallo psicologo, ai responsabili del orfanotrofio preoccupava il fatto che parlasse da solo.

Anche dopo le innumerevoli visite del dottore lui continuò a essere lo stesso, non sarebbe cambiato per nulla al mondo.

L'ultima seduta dallo psicologo fu quella di quando aveva sedici anni.

«Allora James, abbiamo finito la nostra ultima seduta hai qualcosa da chied-»

«Pensate che sia pazzo, vero?»

«No, non ho mai detto una cosa del genere...»

«La verità è che, sono più pazzo di quello che pensate perché... Sono l'amico del mostro ch'è sotto il mio letto.»

«Che vorreste dire?»

«Pensate che sia pazzo... Bene, questo non è niente.»

«Spiegati meglio, per favore.»

«Sono pazzo da vero, però sto bene così...Non è niente, continuo a essere suo amico.»

Il dottore fece come se niente fosse e lo rimando in camera sua, lui ci tornò e si sedette sul letto .

«Ma James...Mi hai accusato di essere il mostro.»

Disse uscendo da sotto il letto, sorridendo, Jay.

«Perché, non è vero?»

«Te l'ho già detto mille volte che non sono io.»

«No so se crederci o meno...Ma spero che sia la verità...»

James si allontanò dal letto, si mise una felpa rossa oscura, delle scarpe da ginnastica nere, lasciandosi i pantaloni neri che aveva da prima. Aprì la porta, stava per uscire, ma fu fermato dalla voce del amico che gli disse:

«E adesso dove vai?»

«A prendermi una boccata d'aria, vieni?»

«Certo che si.»

Il ragazzo uscì dal edificio e si mise camminare senza rotta.

«Guarda James, un negozio di costumi. Non vuoi prenderti qualcosa per Halloween? È questa sera.»

«No, non sono uno che ama i costumi .»

«Ma su dai, diamo un'occhiata!»

«E va bene, entriamo...»

I due entrarono nel negozio, era tutto adornato di cose paurose, c'erano costumi, maschere e trucchi di ogni genere.

«Che ne dici se prendiamo questa? Fa paura!»

Disse l'amico indicando una maschera da diavolo fatta in lattice .

«Naa, sai in quanti l'avranno già presa?»

«Hai ragione, che ne dici di... Questa?»

Replicò Jay segnalando una maschera da zombie.

«Non mi piace nemmeno quella, non è originale...»

«Ma quanto sei pignolo! Che te ne pare se prendi...Questo!»

Esclamò il ragazzo indicano una scatola dove c'era scritto:

"Maschera fai da te! Prova il gusto di avere la tua maschera personale!"

«Si, mi sembra una buona idea...Prendo questa...»

Rispose James prendendo una maschera di colore blu molto scuro.

Il diciassettenne si mise la maschera in tasca e uscirono dal negozio, si dirigevano verso "casa", era già pomeriggio e mancava poco a che il sole tramontasse del tutto. Ma all'improvviso sentirono una ragazza che urlava aiuto, i due corsero verso un vicolo e si affacciarono, videro che una ragazza era stata messa in trappola da due tipi col passamontagna, che avevano dei coltelli in mano.

Jay guardò James, il quale stringeva i pugni, facendo diventare le nocche sempre più bianche.

«Ti prego James, non provare a fare l'ero...»

G

Ma egli non ascolto il suo amico e si dirisse verso i due .

«Maledizione!»
Replicò Jay.
James era dietro di loro e disse:

«Lasciatela andare!»

«Non ti intromettere moccioso!»

Il ragazzo si scagliò verso uno dei due, provo a prenderli l'arma ma l'altro gli fece un taglio nel braccio. Approfittando del momento uno di loro blocco James e l'altro cominciò a prenderlo a pugni in pancia, ma riuscì a liberarsi e cominciò a prendere anche lui a pugni l'altro, riuscirono a riprenderlo ma questa volta lo pugnalarono a un fianco. James cadde a terra, non riusciva ad alzarsi il dolore era fortissimo, l'ultima cosa che vide fu uno dei ladri avvicinarsi a lui, poi divenne tutto nero.

Si svegliò di colpo, ma non era più nella pozione di prima, era seduto con la testa appoggiata al muro, aveva le mani ricoperte di sangue e in una di queste teneva il coltello.

Si alzò e vide che i due di prima erano a terra in una pozzanghera di sangue, era uno spettacolo raccapricciante, uno di loro era completamente squartato, si poteva distinguere gli organi vitali come il cuore o lo stomaco, mentre l'altro aveva la testa attaccata solo a un piccolo pezzo di pelle, il sangue usciva come se fosse acqua, non smetteva di sgorgare.

Questa volta non potete trattenersi, vomito in un cassonetto.

La ragazza di prima era sotto shock, tremava e piangeva in un angolo .

Lui si avvicinò ma lei lo scacciò via dicendo:

«N-Non, avvicinarti per favore! Non farmi del male!»

«C-Come?»

«Va via mostro! »

James corse via da lì e si dirisse verso l'orfanotrofio. Non si fece vedere mentre entrava e quando arrivò in camera sua chiuse a chiave la porta .

La testa gli scoppiava, non riusciva a ricordare cosa era successo o chi era stato.

Stava impazzendo sul serio, tutto era sempre più confuso, si inginocchiò a terra e cominciò a battere la testa nel suolo .Piangeva dalla rabbia, voleva ricordare ma non poteva, per più che si sforzasse non riusciva. In quei momenti voleva che la sua vita finisse, era troppo confuso, tutto quel sforzo si trasformava in un'emicrania tremenda. Al improvviso svenne e batte forte la testa terra .

Si ritrovo in piedi nel nulla, era tutto buio, c'era solo una piccolo luce che proveniva sopra di lui, ad un certo punto senti una voce.

«Ciao James...»

Era Jay.

«Dove mi trovo?!Fatti vedere!»

«Calmati sono qui...»

James riusciva solo a vedere la sagoma dell'amico nel buio, non riusciva a distinguere il volto.

«Sai James, avevi ragione...Io sono il mostro...Ma ora voglio farti vedere la mia faccia.»

Jay uscì dalla scurita e James rimase colpito.

Erano completamente uguali, occhi neri e capelli marroncino chiaro.

«C-Come, non capisco...»

«Non hai ancora capito…?Tu sei il mostro!»

«N-No, non è vero...Lo sei tu!»

«Il mio nome sono le iniziale del tuo: James Andrew Young, equivale a JAY...Io sono te...Tu gli hai uccisi... Sei stato tu quella notte!

Eri ricoperto del sangue di tua sorella e i tuoi genitori, non era il tuo!

Non eri ricoperto di lividi e tagli perché il mostro ha provato ad ucciderti, ma perché tuo padre a provato a proteggere sua moglie!

Quando sei andato in salotto non hai visto gli occhi del mostro, ma i tuoi riflessi in nello specchio del corridoio!»

«È una cosa impossibile! Avevo solo undici anni, come avrei fatto ad uccidere degli adulti!?»

«Come spieghi il aver ucciso i due di prima? È semplice...Dentro di te c'è una forza unica! La forza di un mostro!»

James si inginocchiò a terra e cominciò a battere le mani nel pavimento con rabbia, le lacrime scendevano come l'acqua nel fiume, ininterrottamente e rapidamente .
«Hanna, mamma, papà... Perdonatemi per favore...Non so come perché l'ho fatto...Io vi amavo lo giuro!»

Jay si avvicinò al suo amico e gli mise una mano nella spalla.

«Però ora che sai quello che sei comportati come tale...Questo è un addio amico...»

James si risvegliò, però ricordava tutto, cos'era successo la notte della strage della sua famiglia e l'uccisione dei due ladri .

Era stato lui ad aver causato quelle morti.

James aveva sempre avuto dentro di sé una grande forza, la forza di quel mostro.
Che quella notte si svegliò assetato di sangue.
Sì dice che nessuno nasce cattivo, ma il destino lo fa diventare. Ma non era il suo caso, fin dal inizio il destino voleva che lo fosse un assassino spietato.

 Il ragazzo si accorsi Jay non era mai esistito, la verità era che l'unico mostro era lui, anche se il suo amico non era vero, Jay viveva sul serio, ma aveva deciso di scomparire solo per chiarire le idee al suo amico.

«Ti ringrazio Jay...Ed esaurirò il tuo ultimo desiderio...»

Prese la maschera che aveva in tasca andò verso la scrivania e iniziò a crearla.

Il risultato finale fu quello di una maschera che assomigliava a una zucca di halloween, la bocca era sorridente e di colore rosso, l'occhio destro era rosso mentre l'altro era stato ritagliato, in fine una scritta in rosso che diceva :

-MONSTER-

La indosso e si mise il cappuccio .

Per arma si limito a prendere un coltellino svizzero. James uscì fuori e cominciò a scegliere le sue vittime .

Dopo la mezzanotte non c'era quasi più nessuno nelle strade, i per i pochi che c'erano sarebbe stata la loro ultima notte.

Il suo primo bersaglio era un ragazzo di circa ventitré anni. Era da solo, quindi era facile da eliminare.

Il ragazzo arrivò in un vicolo e James si fece vedere.

Corse verso di lui e lo prese per il collo, affondò la lama nello stomaco della vittima dopo di che lo buttò a terra. Il ragazzo lo guardò e gli disse:

«S-Sei solo uno psicopatico! Sei un mostro!»

«Io non sono un mostro...Io sono il mostro... »

Appena James rispose piantò il coltellino nella gola del ventitreenne e lo decapitò, ma non perchè la lama era affilata, ma perchè aveva una forza sovraumana.

Le vittime in totale furono cinque quella notte e di sicuro non saranno le ultime.
 
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Ciao a tutti... Pensò che abbiate capito che non scrivo cose “positive”...

Spero che vi sia piaciuta e che recensiate in tanti...

Comunque questo è il mio ultimo creepypasta con la maschera...Gli altri due non c'è l'hanno...Così non vi annoio. U.U
Comunque il nome di questo Creepypasta è: James the monster.
Se lo mettevo come titolo, facevo spoiler fin dal inizio ^^"
Scusa i disegni...Prima o poi aggiorno e miglioro quegli schifo!
-I'm not a monster...I am the monster...-

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