Non mi ricordo come mai mi trovavo su quella nave da crociera. Ma non scorderò mai quella notte.
Avevo dieci anni, era notte fonda di un giorno caldo d'estate, quando all'improvviso un fulmine squarciò il cielo stellato dando inizio ad una furiosa tempesta. Il vento sollevava onde gigantesche e quest'ultime
si scagliavano contro la nostra maestosa nave. Poi ne giunse una dalle dimensioni impressionanti che ci inghiottì.
Mi risvegliai frastornata sulla riva di una bianca spiaggia, mio padre mi teneva al sicuro tra le sue braccia mentre la mia sorellina Milly era aggrappata al collo del nostro cane Biscotto, un border collie vivace. 
Mi alzai svegliando mio padre che scattò subito in piedi nel panico. Quando si ricordò ciò che era accaduto si portò le mani alla testa e ripeté più volte il nome di nostra madre, Dalia. Giunse da noi una donna 
con un bambino che doveva avere la mia età; ci aiutò e ci porto nel cuore dell'isola. C'erano poche case, forse una ventina, tutte un po' malandate, accanto a molte di esse vi erano dei recinti contenenti vari tipi di uccelli. 
La misteriosa donna ci accompagnò nella sua accogliente casa e ci disse che aveva avvistato la nave prima della tempesta e che alcuni uomini stavano setacciando le rive per vedere se erano rimasti altri superstiti. 
In seguito mi mandò al piano di sopra con suo figlio perché loro dovevano parlare di case da "adulti".
Il bimbo mi portò in camera sua e disse di chiamarsi Kyle. Mi mostrò la sua camera che era molto in disordine con tutti i giochi in legno sparsi in giro. 
La mia vita era cambiata radicalmente, un sacco di avventure mi attendevano.