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Autore: Bad Bionda Bana    26/08/2014    3 recensioni
Al mondo esistono moltissimo leggende, delle più svariate origini. Il più delle volte raccontano di creature diverse dagli umani. La domanda ora è: che siano semplici invenzioni di persone che volevano spaventare i propri figli nel caso avessero fatto i capricci, o una certa punta di verità c'è?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cheondung, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Oggi qui con noi avremo un ospite d'eccellenza, il famoso e attraente Cheondung degli MBLAQ.-
-Buongiorno a tutti io sono Cheondung, componente degli MBLAQ.- dissi facendo un inchino, classica prassi per ogni singolo programma in cui venivo ospitato, il più delle volte con il resto dei miei compagni.
Il mio nome d'arte è Cheondung, o anche Thunder. Il mio vero nome invece è Park Sanghyun e nonostante fossi un cantante ormai conosciuto, sono rimasto il ragazzo semplice che ero. La mia famiglia mi ha sempre supportato in tutto quello che facevo, inoltre facevo parte anche di una seconda famiglia, ovvero gli MBLAQ. Di solito dicono che gli amici sono quei fratelli che ti scegli, nemmeno in questo caso me li sono scelti, ma Seungho, Lee Joon, Mir e G.O sono comunque diventati come dei fratelli per me, da sostenere e pronti a sostenere me. È grazie a loro se sono arrivato fino a questo punto, al loro spronarmi. Il mio debutto nel loro gruppo fu deciso con non molto preavviso, infatti al posto mio ci sarebbe dovuto essere un altro ragazzo, ma a causa di varie circostanze mi sono ritrovato a ballare e cantare con quella banda di matti, e ancora adesso non so chi dover ringraziare per questa occasione. Con il tempo sono anche migliorato nello scrivere canzoni, ne ho composto alcune per il nostro gruppo e due miei singoli, e chissà, magari un giorno uscirà un mio album solista.
-Cheondung ah, stai già uscendo?- disse Seungho mangiando il primo di molti biscotti -Non fai colazione insieme a noi?- continuò con la bocca piena.
-Sempre se decide di lasciartene un po' Seungho.- disse G.O entrando in cucina. Risi guardando il leader strafogarsi come al solito.
-Che vuoi? Non lo sai che la colazione è il pasto più importante della giornata? Mi servono energie!- continuò Seungho bevendo un po' per mandare giù il boccone seguito subito da un altro.
-Se fosse per te tutti i pasti sarebbero i più importanti della giornata.- dissi ridendo e ricevendo un'occhiata fulminante dal più vecchio del gruppo -In ogni caso preferisco farla più tardi colazione, e poi Joon hyung e Mir sono ancora a letto a dormire.- presi il mio zaino -Quindi rifiuto l'offerta e vado avanti! Ci vediamo più tardi!- conclusi salutandoli e uscendo dal dormitorio.
Ultimamente preferivo passare le mattinate in sala registrazioni o in sala prove, perché secondo me era il momento migliore per trovare un po' di ispirazione, quel momento in cui ti senti ancora in quel mondo dei sogni, dove tutto è possibile, dove qualsiasi sensazione sembra essere ampliata al massimo.
Mi infilai le cuffie, indossai gli occhiali da sole e cappello per poi incamminarmi verso l'agenzia, estraniandomi da qualsiasi cosa mi circondasse. Osservavo i miei passi perso nei miei pensieri, quei pensieri che probabilmente sarebbero diventati nuovi testi per delle canzoni. Ero talmente abituato a fare quella strada a piedi che le mie scarpe avrebbero potuto percorrerla in caso avessero preso vita propria. Senza quasi accorgermene arrivai all'agenzia, una volta in sala prove mi buttai atterra aprendo gambe e braccia, era come un piccolo rituale per me per poter riordinare tutte le idee e raffigurarle sul soffitto. Qualche volta mi ritrovavo ad indicare parole che vedevo solo io sentendomi stupido quando me ne accorgevo dal riflesso dello specchio. Stranamente quel giorno non avevo idee particolarmente belle o interessanti quindi mi ritrovai effettivamente ad osservare un soffitto spoglio da qualsiasi parola, perciò ripresi le mie cuffie e chiudendo gli occhi mi beai di quelle note così dolci che mi capitava di comporre, ma che erano o incomplete o inadatte al momento, ma sempre utili per cercare ispirazione. La musica riusciva a trascinarmi in qualsiasi posto, e così fu anche quel giorno, finchè qualcuno decise che mi sarebbe stato più d'aiuto una bella scrollata.
-Hyung! Svegliati! Non si dorme in sala prove.- urlò Mir sovrastando la musica delle cuffie.
-Sei sempre il solito.- dissi togliendomi le cuffie e alzandomi -Non stavo dormendo, stavo cercando ispirazione.-
-Ma questa volta non stavi indicando il nulla sul soffitto!- il maknae rise seguito dal compagno di idiozie Joon. Purtroppo una delle volte in cui mi lasciavo prendere troppo dall'immaginazione indicando le parole sul soffitto, loro erano entrati e mi avevano visto. Non se lo sarebbero dimenticato tanto facilmente. Lascia passare la battuta al maknae solo perché quel giorno mi sentivo più strano del solito, forse perché era la prima volta in cui mi veniva il blocco dello scrittore, comunque non ci pensai più di tanto e mi concentrai sulle prove insieme agli altri. E così passammo il resto della mattinata e il pomeriggio, ovviamente con una piccola pausa per il pranzo o Seungho ci avrebbe mangiato per la fame che aveva.
Una volta arrivata anche l'ora di cena, il leader ce lo fece notare reclamando il suo sostentamento, e decidemmo di fermarci a prendere qualche schifezza lungo strada e mangiarla al dormitorio. Mentre tutti ridevano e scherzavano tra loro, io mi ero chiuso un secondo in me per poter finalmente riflettere. Come bisogna gestire il blocco dello scrittore? In che modo potevo uscirne? Da solo purtroppo non sarei stato capace di nulla, mi serviva il consiglio di qualcuno più esperto di me.
-Hey Cheondung ah, che succede? Ti vedo pensieroso.- disse G.O poggiandomi il braccio sulle spalle.
-Hyung, come faccio ad uscire dal blocco dello scrittore?- gli chiesi guardandolo serio, ma quella serietà scomparì nel momento in cui lui cominciò a ridere attirando l'attenzione anche degli altri. Gli avrei dato un pugno, ma avevo bisogno di sdrammatizzare un po' così sorrisi.
-Cheondung, il blocco non è un problema, è facilissimo da superare, ti basta distrarre un po' la mente.- rimasi ad ascoltarlo annuendo, lui di sicuro c'era già passato e sapeva di cosa stava parlando -Prova a distrarti con una ragazza!- concluse smontando quella sua immagine da hyung premuroso e consigliere che si stava formando nella mia mente.
-Sei sempre il solito G.O, il nostro Cheondung riuscirà ad uscirne da solo. Ne sono certo.- disse Seungho proseguendo il suo cammino verso quella che sarebbe potuta diventare la sua divinità. Probabilmente mi sarebbero bastate semplicemente quelle poche ma significanti parole per poter uscire da quel mio blocco, ma non potei negare che l'idea di G.O non mi fosse interessata anche solo per qualche frazione di secondo, ero pur sempre un ragazzo, ma una relazione avrebbe portato scompiglio secondo il mio parere. Mi lasciai quel piccolo problema alle spalle e decisi di offrire la cena a tutto il mio gruppo, e tornando il disagio fatto a gruppo ci incamminammo verso il nostro dormitorio. Nonostante non fosse poi così distante, Seungho sembrava essere di fretta, più per il bisogno di mangiare che per la paura che il cibo si raffreddasse. Il sole era ormai calato e la luna regnava da regina il cielo con i suoi sudditi, le stelle. Mi era sempre piaciuto guardare le stelle, e mi sarebbe piaciuto tantissimo assistere al levare della luna, più veloce del sole nel sorgere e la luce era meno intensa, quindi non dava fastidio agli occhi. Volsi gli occhi a quel pezzetto di cielo che si riusciva ad intravedere tra le cime dei palazzi, ma oltre alla luna ci fu qualcos'altro che attirò il mio sguardo, qualcosa di luminoso sul tetto di uno dei palazzi, apparentemente sul più alto della zona. Mi strofinai gli occhi non capendo e riguardando nella stessa direzione vidi che tutto era normale, quella strana luce era scomparsa. Era vero o me lo ero immaginato? Se fosse stato vero, che cosa poteva mai essere?
-Ancora con la testa fra le nuvole? Dillo che stai seriamente pensando alla proposta di G.O.- disse Joon ridacchiando. Anche lui era solito sdrammatizzare ogni situazione, quasi più di G.O.
-Penso di aver bisogno di una visita dall'oculista.- scossi la testa e mi grattai di nuovo gli occhi. Se fosse stata un'allucinazione era comunque meglio non allarmarli, magari mi era semplicemente entrato qualcosa in un occhio, si, sicuramente era questo. Cercai di convincermene e tornai all'umore di poco prima iniziando a prendere in giro lo hyung con Joon. Per il momento dimenticai le stelle, ma iniziavo a sentire una sensazione strana, come se stesse per succedere qualcosa, se fosse stata una cosa buona o cattiva, io quello non lo sapevo ancora. Arrivammo al dormitorio e ci sedemmo in cucina per iniziare a mangiare con immensa gioia per il nostro leader. Durante la cena non parlammo del mio blocco e non accennai nulla su quello che era successo tornando a casa, e quella sensazione sembrava essere penetrata nel mio stomaco fino a tempo indeterminato.
-Direi che ho bisogno di una bella doccia.- dissi alzandomi una volta finita la mia cena. Forse un po' di acqua corrente mi avrebbe schiarito le idee facendomi capire così che mi stavo solo facendo dei problemi inutili e sarei tornato alla mia solita vita. Chiusi la porta del bagno e aprii l'acqua in modo tale che potesse intiepidirsi un po', non avevo mai amato le docce gelate o i bagni nel ghiaccio, non facevano per me, io avevo bisogno di rilassarmi in doccia, non di congelarmi. Mi guardai per un attimo allo specchio, a vedermi non avevo nulla di strano, e già questo mi aiutò a dimenticare, mi spogliai ed entrai lasciando che l'acqua facesse scivolare via qualsiasi mio pensiero. Una bella doccia calda era la soluzione a qualsiasi mio piccolo problema, e anche quella strana sensazione sembrava essere sparita. Una volta chiusa l'acqua uscii dal bagno con un asciugamano legato in vita e mi diressi in camera mia, indossai quello che poteva essere chiamato pigiama, una maglia e dei pantaloncini corti, e mi misi a dormire. Ero solito andare a dormire presto dopo la doccia, così da svegliarmi presto per il giorno dopo e godermi un po' di alba, nessuno dei miei compagni condivideva questa mia usanza, se fosse stato per loro sarebbero potuti rimanere svegli fino a notte fonda, cosa che facevano già, e alzarsi solo per ora di pranzo se non dopo, cosa che non potevano fare a causa dei vari impegni, singoli e del gruppo.
La mattina dopo, come previsto, mi svegliai presto. Indossai una felpa per non rischiare di prendere il raffreddore e salii sul tetto. Il sole stava sorgendo, nel cielo le nuvole creavano delle sfumature dolci tra il rosa e l'arancione, uno spettacolo magnifico che si ripeteva ogni mattina con il bel tempo. Mi girai dalla parte opposta al sole e vidi la luna che piano piano veniva sovrastata dalla luce di quell'unica stella che non faceva parte del suo reame. Buttai un occhio verso il palazzo che avevo osservato la sera prima e notai la stessa luce che pensavo di essermi immaginato. Cosa era? Cercai di mettere a fuoco, ma oltre ad essere stata troppo distante per determinare un'immagine chiara, con il sorgere del sole lentamente svanì. Questa volta ne ero certo, qualsiasi cosa fosse, non me la stavo immaginando, era reale.
Ritornai dentro e continuando a pensarci ripresi le mie solite abitudini, andai all'agenzia, cercai ispirazione senza trovarla e poi ripresi le prove con gli altri. E così passarono anche i giorni seguenti, sempre con quel blocco nella testa e quella strana sensazione allo stomaco.

  
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