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Autore: Vexenio    26/08/2014    1 recensioni
Non vorrei che qualche mente contorta che si aggira nel sito trovasse questo racconto misogino o cose, così, perché davvero l'intenzione non era quella.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che dire, buongiorno, gentili lettori.
Il mio nome è Trang sono un alieno, provengo da un pianeta situato in una galassia troppo lontana perché i vostri satelliti possano trovarlo, il suo nome e la sua locazione non sono importanti però, ciò che voglio raccontarvi è la sua storia.
Vedete, pur avendo differenze fisiche notevoli con gli umani col passare dei milleni abbiamo sviluppato una cultura parecchio simile alla vostra, abbiamo l'arte, le scuole e tutte quelle cose belle che rendono grande un popolo, ma differiamo da voi per il fatto che qui non esistono maschi o femmine.
Proprio così, niente relazioni, niente matrimoni, niente sesso (questo ho dire sentito che non è niente male, a differenza dei primi due) e niente casini corporei per le gravidanze, qui da noi basta compiere una certa età, se vuoi procreare tutto quello che devi fare è compilare qualche modulo giusto per accertarsi che tu sia in grado di prenderti cura del bambino, dopodiché potrai procedere con la depostura delle uova, quest'ultima verrà messa insieme ad altre in una sala creata appositamente per garantire clima e confort costante al nascituro prima della schiusura dell'uovo.
Prima di raggiungere questo risultato abbiamo dovuto passare attraverso milioni di anni di processi evolutivi, prima eravamo come voi, ma in quantità minore e con un ingegno scientifico e tecnico non al vostro pari, ma di questo ci siamo potuti occupare una volta diventati ovipari.
L'equilibrio del nostro pianeta poteva definirsi preservato, la natura era fiorente e le guerre meno frequenti di quanto capitava in passato, ma poi accadde qualcosa che portò panico nella popolazione.
Sparizioni, sempre più gente usciva di casa e non faceva più ritorno, intere città venivano lentamente svuotate e nessuno sapeva il perché.
Solo una persona riuscì a salvarsi da questa catastrofe per raccontare ai posteri come potersi difendere: quest'individuo è per poco stato rapito da una persona che si spacciava per suo familiare e che gli somigliava in tutto e per tutto, ma è riuscito a salvarsi prima che il rapitore lo teletrasportasse chissà dove perché nella zona boscosa dove lo stava per condurre egli sapeva che l'aria era intrisa di spore a cui il familiare era allergico e accorgendosi che non reagiva in alcun modo s'è insospettito. 
So che ciò che sto per dire potrà sembrarvi egoistico, ma a me questo non dava molto peso, il rapinatore agiva solo nelle città ed io, col mio gruppo di colleghi, lavoravo e vivevo in una fattoria sperduta a chilometri di distanza da qualsiasi centro abitato, dove non c'era pericolo di essere bersagliati.
O almeno questo era ciò di cui eravamo convinti  finché uno dei nostri compari scomparì in circostanze misteriose.
Investigammo a lungo per capire che gli fosse successo e, basandoci sui resudui di impronte trovati nella stalla dove lavora, abbiamo dedotto che 2 persone sarebbero entrate nello stesso tempo ma nessuna delle due sarebbe poi uscire, la soluzione era ovvia: il rapitore aveva agito anche qui.
Ci mobilitammo per raggiungere la città più vicina per acquisire informazioni e trarre conclusioni sul da farsi, ma alla prima notte di accampamento accadde ciò che più tememmo: uno di noi è stato rapito nel sonno e dai 5 quali eravamo rimanemmo solo in tre.
Alla seconda notte abbiamo agito d'astuzia, abbiamo finto di addormentarci per vedere chi era e come agiva il rapitore così che avremmo potuto coglierlo di sorpresa.
Colui che cercammo si manifestò puntualmente con l'aspetto del collega scomparso la sera prima e sveglio uno di noi dicendo che sapeva dirci dove poter trovare l'altro compagno, il quale ci fece cenno di seguirlo furtivamente per aiutarlo una volta che il rapitore lo credeva in trappola.
Dopo aver camminato per quasi in quarto d'ora l'impostore tramortì il nostro collega alle spalle e aprì un portale dimensionale che portava ad uno strano laboratorio scientifico, ci saltò dentro con la preda in braccio e noi lo precedemmo prima che il portale da cui proveniva si chiudesse.
Il rapitore non fece nemmeno in tempo a notarci che si rivelò per quella che era la sua vera forma: era più piccolo, magro e pallido di qualsiasi altra persona nel nostro pianeta, sembrava quasi involuto, ma aveva lo stesso la forza di reggere il nerboruto corpo del nostro collega e a portarlo oltre una porta blindata in un batter d'occhio, il tutto senza accorgersi della nostra presenza.
Non potevamo raggiungerlo ma potevamo dare un'occhiata agli appunti che c'erano sul tavolo per capire con chi avessimo a che fare, essi principalmente parlavano di percezioni sensoriali e mutamenti genetici di adattamento, ma dato che né io né il mio compare sapessimo niente in fatto di materie scientifiche preferimmo concentrarci alla ricerca di una chiave che aprisse la porta blindata, ma invano.
Dato che non c'erano altre porte oltre a quella e che non v'era traccia di chiavi dovemmo nasconderci ed aspettare che il rapitore uscisse per coglierlo di sorpresa, ma al tentativo di saltargli addosso venimmo scaraventati via, quell'individuo era troppo forte.
Gli chiedemmo chi era ed egli ci rispose che era l'ultimo esemplare vivente rimasto delle femmine, egli aveva previsto l'unificazione dei generi sessuali prima di chiunque altro ed è rimasto in coma per secoli in attesa di riportare diversità al genere planetario dato che non avrebbe potuto fermare il cambiamento da solo, ma lentamente avrebbe potuto sopprimerlo, ma se l'avesse fatto allo scoperto sarebbe stato preso per pazzo e la sua ricerca sarebbe stata interrotta sul nascere, così agì di nascosto, prelevando cavie su cavie grazie agli esperimenti tecnogenetici fatti sul proprio corpo, fra cui la mimesi corporale, la super forza e il teletrasporto.
Eravamo già intontiti dalla botta di prima e non saremmo potuti sopravvivere ad un altro colpo, dato che la scelta era fra l'essere ammazzati per mantenere il silenzio e diventare cavie per i suoi assurdi esperimenti il morale era basso, ma al mio collega con cui sono sopravvissuto fin'ora, e che vorrei precisare che è il più intelligente del gruppo, tornò in mente una cosa legata alle percezioni sensoriali letta prima dell'imboscata, al momento non capii che intenzioni avesse, quello che faceva era avvicinarsi lentamente a lui, toccarlo delicatamente in alcune parti del corpo e sussurrargli cose insensate nell'orecchio, ciò scolse il femmina e i due cominciarono ad abbracciarsi sdraiati per terra facendo versi spaventosi e doloranti, solo una volta uscito di lì sano e salvo con le altre cavie scoprii che quando gli umani erano divisi provavano piacere nell'avere rapporti riproduttivi, ma intanto ciò che vidi mi perplesse non poco, alla fine di quello strano rito il femmina era talmente stanco che svenì e preferimmo sopprimerlo piuttosto che farlo vivere in un mondo che non gli andava a genio.
  
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