Anime & Manga > D.Gray Man
Segui la storia  |       
Autore: Momoko The Butterfly    27/08/2014    2 recensioni
Sono ormai passati cento anni dalla quasi distruzione del genere umano. Dopo un'estenuante battaglia tra bene e male, il mondo è caduto infine preda di tenebre fatte di solitudine e sofferenza; il Conte del Millennio regna baldanzoso su una terra devastata dalla fame e dalla morte, tartassata fin nel profondo dell'animo da eserciti di Akuma voraci e famelici. Ma l'umanità non demorde, per questo si nasconde dalla loro vista, fiduciosa di poter riassemblare i tasselli di una vita in frantumi. Leda e Alan, fratelli inseparabili, hanno perso ogni cosa. Eppure sembra che la sede Nord America possa davvero diventare la loro nuova casa, grazie a benevole persone che hanno saputo ridonare speranza ai loro cuori avviziti dal dolore.
Ma nulla andrà per il verso giusto. Quando la sede verrà messa sotto assedio, sarà tempo per loro di cominciare un viaggio fatto di rischi e incertezze alla ricerca di risposte. Ad accompagnarli, i paladini dell'Innocence, gli Esorcisti, e un sempre più enigmatico Tyki Mikk...
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bookman, Nuovo personaggio, Rabi/Lavi, Tyki Mikk, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lady War


Capitolo 14: Bruciante sensazione di sconfitta


Una luce, limpida e abbagliante: Claire la vide levarsi d'improvviso nel cielo buio, rischiarando la scura foresta nella quale era immersa e al cui interno aveva continuano a vagare senza meta assieme a Toma fino a quel momento, isolata dal resto del gruppo e indecisa su come proseguire.
Non appena ne sentì il boato squarciare il silenzio e le tenebre, un'espressione preoccupata le irrigidì il viso. Strinse con involontaria forza la propria frusta, mentre fissava il Finder negli occhi e vi leggeva forse la sua stessa identica conclusione.
Non ci fu bisogno di parole. I due, dopo essersi scambiati uno sguardo più che complice, si diedero a una disperata corsa tra gli alberi, per andare in soccorso dell'Esorcista che aveva evocato la propria Innocence.
E poi, forse, avrebbero ottenuto quello per cui stavano letteralmente impazzento: risposte ai seccanti quesiti che quel posto lugubre e tenebroso aveva indotto loro a creare nella propria mente.
L'Esorcista aveva estratto la propria arma dal fodero, gli occhi di ghiaccio puntati verso l'orizzonte scuro. Ovunque un bagliore come quello s'accendesse, c'era il cento per cento di probabilità di incappare in Akuma. E a giudicare dalla portata della luce, di considerevole grandezza, la situazione per Leda non doveva essere delle più rosee.
Ma non ci fu preoccupazione nei pensieri di Claire, no; c'era irritazione. Perché quella novellina si era dislocata dal gruppo? Perché aveva deciso di fare di testa sua?!
Una volta salvata, l'avrebbe uccisa lei stessa per l'arroganza con cui aveva deciso di prendere le redini della situazione senza neanche chiederglielo. Era lei il leader del gruppo, in fondo!
Non poteva permettere che di punto in bianco una novellina insicura e incapace arrivasse e le portasse via la posizione che lei aveva faticato a raggiungere in anni e anni di servizio, devota solo ed unicamente alla causa della guerra, per la quale aveva combattuto con ardore ogni battaglia contro il Conte. Era inaccettabile!

- Toma, aumenta il passo! - ordinò tutto d'un fiato, mentre con un agile balzo schivava una radice invisibile tra l'erba secca e i cespugli.

Il Finder, abituato anch'egli ad un ritmo veloce e sostenuto come quello, non se lo fece ripetere e obbedì. Nessun segnale di fatica pareva volesse carpirli, tanto erano forti e sicuri delle loro capacità.
Ma quella novellina... avrebbe fatto altrettanto?








Il mal di testa aveva deciso di concederle un po' di tregua, per cui aveva potuto approfittare dell'attimo di distrazione dei sui nemici per portarsi con un agile scatto lontano dal raggio d'azione della coda squamata del grosso lucertolone. La divisa si era leggermente sgualcita su più punti, inoltre era tutta impolverata. Nonostante questo, però, Leda ebbe ugualmente la forza e la tenacia per rimettersi in piedi in maniera un po' maldestra, ed evocare la propria Innocence affinché l'aiutasse nella battaglia che si sarebbe di lì a poco scatenata.
Questa volta le cose sarebbero andate diversamente. Lei non era più una ragazzina semplicemente scontrosa e remissiva. Nel poco tempo che aveva trascorso all'Ordine, aveva potuto comprendere, anche se solo superficialmente, i veri sentimenti di quei guerrieri che per lungo tempo aveva odiato. Aveva capito quali valori muovessero veramente le loro azioni, e quali fossero le ragioni della loro scomparsa. E non aveva potuto fare a meno di provare vergogna. Vergogna e compassione al tempo stesso. Non erano dei cordardi, come aveva sempre penstato, no: erano eroi. Esattamente come nei suoi racconti d'infanzia. Eroi che proteggevano il mondo e la sua gente. Miti che acquisivano sembianze concrete, reali.
Avevano dei difetti, e alcuni di questi offuscavano la luce pura e divina della quale erano portatori, ma certamente non l'avrebbero fermata.
E lei avrebbe fatto lo stesso, lasciando che pian piano l'odio e la rabbia fluissero e divenissero forza da scatenare senza riserve contro i veri nemici dell'umanità. I cari che aveva perduto, quelli che ancora poteva salvare... sarebbero stati il mondo che avrebbe protetto anche a costo della vita, da quel giorno in avanti!

Jeremy aveva ripreso il controllo delle proprie azioni. La pistola, stretta saldamente nel pugno, era puntata contro l'Esorcista, pronta a sparare in qualsiasi momento. Che cosa fosse successo, lo sapeva solo lui. Ad un tratto, qualcosa... era entrato nella sua testa. Un sibilo freddo, lineare e fastidioso che per un attimo lo aveva reso sordo a qualsiasi cosa succedesse attorno a lui, strappandolo con forza dal mondo in cui si trovava. Un acuto stridente, vagamente simile ad una voce di essere umano. O forse...

Noah?, pensò mentre caricava lentamente il colpo, il suo obbiettivo finalmente a portata di tiro. Qualcuno che aveva volutamente interferito con i suoi pensieri per distrarlo, ecco chi era stato ad agitarlo tanto. L'ira lo assalì, per essers lasciato cogliere impreparato. Avrebbe riferito presto l'accaduto al Conte: se c'era un traditore tra le sue fila, sarebbe stato meglio per il suo Maestro saperlo. Ma prima...

- Non credere di aver guadagnato un vantaggio, mia cara - sentenziò, tombale e sinistro - Ti colpirò comunque.

Leda non poteva immaginarsi come avrebbe fatto, dato che nemmeno ci vedeva. Ma ripensando all'episodio nelle fogne non le riuscì difficile crederlo. In quel momento, un sorrisetto sfrontato le colorò il viso, vivace. Lei più di tutti sapeva quanto male potessero fare delle parole, e quelle non l'avevano minimamente sfiorata.

- Non ho mai pensato di sfruttarlo - ammise, la voce guidata dall'orgoglio e le lame di Innocence piazzate davanti al viso, in atteggiamento difensivo - Non ne ho bisogno, credimi.

Jeremy sfoggiò un ghigno spaventosamente contorto, sentendosi preso in giro, e per giunta in un modo così gretto.

- Davvero?

Lo sparo partì, preciso e letale. Un piccolo lampo di luce illuminò la canna della pistola, arrivando a toccare gli alberi più vicini. Il boato che ne conseguì si estinse ancor prima di realizzarsi, come risucchiato dal silenzio di quell'inquietante foresta.
Ma leda era preparata al colpo. Non si sarebbe più lasciata sopraffare come una bimbetta!
Fece scivolare rapidamente il piede il avanti piegando appena il ginocchio, determinata, e sollevò il braccio destro ponendo la lama tra la pallottola e la sua fronte. Scintille di attrito, poi una nuvoletta sottile di fumo grigiastro si sollevò dall'arma. E questa volta fu lei a esporre un ghigno che già pregustava la vittoria. Il bossolo non aveva neanche scalfito la superficie bianca e opaca dell'osso. Era anzi caduto a terra con un sordo tintinnio metallico e lì era rimasto silente, tra l'erba e la polvere.

Ma Jeremy non sembrò curarsene, probabilmente perché si aspettava già una reazione del genere. Sapeva che gli Esorcisti non erano semplici esseri umani, non era la prima volta che li affrontava quindi era già consapevole del fatto che in quanto ad abilità combattive erano superiori alle normali prede; non erano sprovveduti, andavano trattati con cautela, senza esporsi troppo ma soprattutto senza lasciarsi trascinare dagli eventi. Per quanto potente fosse la sua Innocence, quella mocciosa non era impeccabile. E a lui sarebbe bastato il minimo errore da parte sua per eliminarla. Un solo unico errore. Doveva solo studiare le sue mosse, giocarci, capire il suo stile, le sue convinzioni... e poi, distruggerla. Demolire le mura del suo cuore, sbaragliandola sotto tutti i fronti, renderla impotente, ammansire il suo animo guerriero fino ad sopprimerlo nel silenzio. Come se avesse dovuto schiacciare una banale mosca, un insetto schifoso e inutile. E non gli sarebbe servito che un attimo.

Altri due colpi seguirono velocemente il primo, sparati con la stessa mano ferma e convinta. Un sorriso tetro e malsano colorò sinistramente il suo viso di nera malvagità.
Leda ripeté lo stesso movimento per le altre due pallottole, che rimbalzarono come palline di gomma verso il nulla, perdendosi tra l'erba e i cespugli in lontananza. Ma non si era accorta che per farlo si era spostata, portandosi più a destra dalla sua presecente posizione. Nel momento in cui se ne accorse, un altro sparo illuminò il campo di battaglia e questa volta fu un miracolo per lei schivarlo. Ad uscirne tragicamente strappata, fu la spallina della divisa, ma a parte quello la giovane non aveva riportato ferite gravi.
Tuttavia, il suo avversario non volle darle tregua, spedendole contro nuovi proiettili, veloci e impossibili da deviare. Parò anche questi, sfruttando entrambe le proprie lame per unirle e formare così un impenetrabile scudo a forma di croce, che poi divise bruscamente tragliando l'aria con un colpo secco e deciso. Doveva tornare nel punto da cui si era mossa, alla svelta. Aveva capito le sue intenzioni: constringerla a correre e spostarsi per tornare alla portata dell'Akuma rettile. Ma lei non ci sarebbe cascata. Quei bastardi avevano finito con le prese in giro.
Ma se anche si fosse tenuta a debita distanza, come si sarebbe evoluto il combattimento? Lei non poteva attaccare da lontano, non possedeva attacchi come il Crown Edge di Allen o gli Insetti della Prima Illusione di Kanda. Da quel punto di vista era svantaggiata. Come sarebbe riuscita a portare lo scontro vicino a lei senza tuttavia lasciarsi colpire dal lucertolone?
Impossibile dirlo. Per ora, non poteva far altro che bloccare i colpi di Jeremy e difendersi. Finché avesse avuto due avversari contro cui confrontarsi, non sarebbe andata molto lontano.

Altri spari rimbombarono tra gli alberi. Altri tintinnii metallici scalfirono il suolo. La battaglia procedeva monotona e serrata, senza dare accenni al voler passare a una fase successiva. Ma poi, fu il momento per la fazione nemica di schierare in campo ogni risorsa. L'Akuma rettile perse la pazienza, sbatté violentemente la coda a terra facendola tremare e dopo qualche istante prese a correre incontro all'Esorcista ringhiando mostruosamente, con una furia implacabile. Pareva un treno pronto a schiantarsi e distruggere ogni cosa. Il suo muso squamato era spalancato, a mostrare le lunghe file di denti aguzzi e la bava che scendeva copiosa.
E ora?!, pensò Leda parando l'ultima pallottola. Il bestione veniva verso di lei troppo in fretta. Il terreno collassava sotto il suoi piedi, cosicché le appariva difficoltoso trovare un appiglio per non scivolare. Non poteva parare quella carica inarrestabile, poteva solo... scappare!
Senza pensarci due volte gli diede energicamente le spalle e mettendo tutta la forza nei propri passi si diede a una disperata fuga tra gli alberi. Evitando con dei prodigiosi balzi le radici sporgenti, e tagliando di netto i rami sul suo cammino con le lame di Innocence, continuò a scendere lungo la montagna senza mai voltarsi. Senza ripensamenti, solo con i muscoli indolenziti e il fiatone a perseguitarla.

Poi, accadde qualcosa. Davanti a lei, improvvisamente, brillò un colpo: fece appena in tempo a piegarsi all'indietro e scivolare con le ginocchia sul terreno, che un'altra pallottola spuntata da chissà dove le passò fulminea a pochi centimetri dal naso. Finita a terra, con la faccia nella polvere, alzò la testa e...

- L'avevo detto che ti avrei colpita - Jeremy era a pochi centimetri a lei, sogghignante. La pistola era puntata sulla sua fronte.

Leda smorzò il proprio respiro affaticato, stringendo i denti per la rabbia. Era solo un bugiardo. Un brutto bastardo che non aveva fatto altro che prenderla in giro, dall'inizio alla fine. Lo avrebbe distrutto, Akuma o umano che fosse!

- Non ora!! - gridò a pieni polmoni scagliando la lama sinistra contro i suoi piedi. Il ragazzo schivò il colpo con un salto all'indietro, ma l'Esorcista si era già rialzata e si stava allontanando. Puntò la pistola e sparò, freddo, impassibile.

Leda sentì un dolore atroce alla spalla. La pallottola l'aveva colpita, anche se di striscio, lacerandole la divisa. Sangue caldo colò silenziosamente macchiandone il pesante tessuto.

- Visto? - sussurrò Jeremy con un sorriso inquietante. Alla fine, aveva mantenuto la parola. Ma non era ancora abbastanza. Il suo cuore doveva fermarsi definitivamente, e non sussultare spaventato. Doveva fermarsi...

L'inseguimento riprese.
La giovane sentì le pesanti falcate del lucertolone dietro di lei, e una risata tretra e spaventosa accompagnarle. Il sangue le si gelò nelle vene. Come avrebbe fatto?! Doveva ragionare, ragionare!

Ragiona Leda, forza!!, si impose mentalmente, mentre troncava di netto un lungo ramo pieno di foglie che le sbarrava la strada.
Era ovvio che quel ragazzo, per quanto fosse completamente cieco, possedeva delle capacità fuori dal comune. Komui glielo aveva detto: ogni Akuma evoluto possedeva una personalità distinta, e un potere particolare che lo caratterizzava. A rigor di logica, per estraniarla dal gruppo come aveva fatto sotto le sembianze di spettro, aveva usato una tecnica simile al teletrasporto. Qualcosa che gli aveva permesso di spostarsi istantaneamente da un luogo all'altro. Probabilmente si era comportato allo stesso modo anche nella sede Nordamerica, per entrare nel tunnel bloccato da Tyki. Era scaltro, quel bastardo, e lei doveva batterlo in astuzia. Probabilmente il trucco che aveva usato per disegnare il pentacolo non avrebbe funzionato, però forse...

- Sì, posso anticipare la sue mosse! - disse tutto d'un fiato, mentre ancora correva come una pazza nella foresta - E se il suo obbiettivo è fermarmi... !

Un altra scintilla di luce brillò di fronte a lei. E questa volta sapeva come sarebbero andate le cose. Roteò su se stessa e tagliò di netto la pallottola che stava per colpirla con un movimento preciso e letale del braccio. Ma non si fermò. Continuò a correre, gridando furiosa, e con il medesimo colpo riuscì a beccare l'Akuma con un rapido fendente. Jeremy non fu capace di evitarlo in tempo, e lasciò che la lama di Innocence lo ferisse al petto. Un lungo taglio si aprì, pulito e perfetto, all'altezza dello stomaco. Una scia di sangue nero e tossico sgorgò come inchiostro sul terreno e sui suoi vestiti.

Leda lo vide crollare a terra, totalmente impreparato, e un folle vittorioso sorriso le illuminò il volto, raggiante. Si avvicinò, puntandogli la lama alla gola ed esercitando appena una lieve pressione su di essa. La situazione si era ribaltata, a ben vedere...

- Che effetto fa quando sei tu a strisciare a terra? - domandò, il tono di voce paurosamente incrinato dalla rabbia. Ecco, il momento era finalmente giunto. Lo avrebbe ucciso lì, in quel momento. Non voleva altro. La sua vendetta si sarebbe compiuta!

Jeremy tossicchiò un po' di sangue nero e oleoso, mentre la ferita provocata dall'Innocence divorava, erodendola, la sua pelle; la sua maschera da essere umano, unico ponte che ancora impediva a Leda di riferirsi a lui con il termine "mostro", nonostante il profondo odio che nutriva nei suoi confronti.

- Devo dire... - ansimò, sfoggiando irriverente un ghigno diabolico - ... che voi umani siete decisamente nati per questo!

E poi, di nuovo, il dolore. Leda sentì ancora il proprio respiro spezzarsi, mentre veniva scaraventata con violenza a terra da un altro colpo di coda del lucertolone, rotolando nella polvere e perdendo il controllo della propria Innocence, che si disattivò senza che lei potesse farci nulla. Cadde senza ritegno sul terreno duro e rigido sulla spalla ferita, che le provocò un dolore allucinante. Quando fece per rialzarsi, tremolante e scossa ma tuttavia non intontita come la volta precedente, sentì il braccio scricchiolare paurosamente, e subito dopo dolerle tanto forte da darle l'impressione che potesse staccarsi da un momento all'altro. Imprecò a denti stretti, stringendosi la divisa insaguinata: si era rotto. Una lama era fuori uso.
Alzò lo sguardo. L'Akuma rettile era corso in aiuto del compagno, aiutandolo ad alzarsi in una maniera sorprendentemente gentile e premurosa.
La giovane li osservò esterrefatta, mentre cercava di sopprimere a forza il dolore.

- Jeremy! - esclamò preoccupato il rettile, mentre aiutava il superiore ad alzarsi. Questo parve non sentirlo nemmeno, nonostante la voce grave e cavernosa fosse spaventosamente imponente nel suo penetrare nei cuori di chi l'ascoltava, facendoli tremare. Ripiombò anzi a terra tastando nervosamente il terreno in cerca della propria pistola, che nella caduta era finita poco lontano da lui. La ferita continuava a buttare fuori liquido nero e viscido, assieme a viti e ingranaggi che si dissipavano come carta bruciata appena tintinnavano sinistramente sull'erba. Eppure, a Jeremy sembrava non importare. L'unica cosa cui sapeva pensare era la sua arma. Quella che, sebbene fosse proprio di fronte a lui, non riusciva a prendere. Le mani sporche di sangue battevano la terra con forza e impazienza, in cerca dell'oggetto perduto, quasi fosse stato il prezioso bastone su cui si reggesse per non cadere.
Leda non capiva il motivo di tanta follia. Perché si comportava così?!

- La... la mia pistola... - la voce incrinata dalla preoccupazione, le dita che non riuscivano a raggiungere nulla. L'Akuma era cambiato radicalmente rispetto ai minuti precedenti, nei quali era sembrato pervaso unicamente da antichi e inquietanti instinti da animale assassino. Perché... ?

Fu il lucertolone che, con un gesto fin troppo generoso, afferrò per lui l'arma e la pose infine tra le sue mani. Il suo squamoso indice era grande almeno quanto una di esse. Il ragazzo ferito la strinse più forte che poté, assicurandosi che fosse ancora intatta. Poi, fece per alzarsi, e quando il compagno tentò di aiutarlo, lo respinse malamente. Anche se a malapena riusciva a reggersi in piedi da solo...
Leda lo vide di nuovo prendere la mira su di lei. Ma era serio? Stava rischiando di morire... e pensava ancora ad eliminarla?!

- Lascia stare Jeremy! Ci penso io ad uccidere quella mocciosa! - gli ringhiò contro il lucertolone, cercando di bloccarlo. Tentativo inutile. Non riuscì a fargli abbassare il braccio, seppur questo tremolasse e desse l'impressione di poter cadere da solo da un momento all'altro.

- No! Devo... ucciderla... io... - mormorò, con voce spezzata e sofferente, la mano libera penzolante al fianco. Sudava freddo e ansimava. Leda non poteva credere che avesse davvero intenzione di spararle. Eppure... non se la sentì di darsi retta. Se avesse voluto, avrebbe potuto riuscirci davvero. Era questo ciò di cui aveva più paura.

Però... lei non era ancora fuori combattimento!
Decise di alzarsi, senza scappare. I suoi occhi rassegnati si fissarono su Jeremy. E provò solo pena. In fondo, non era che un giocattolo rotto, un'esistenza vitrea e spenta. Impossibile sarebbe stato per lei dire come si sarebbe comportato: se avesse sparato o meno. Ma in ogni caso, ormai aveva perso il grado di pericolosità attribuitogli in precedenza. Sarebbe stato un gioco distruggerlo.

La lama di Innocence rimasta brillò lievemente squarciando la pelle del polso e comparendo in tutta la propria lunghezza. La giovane la mise davanti a sè, intenzionata ad attaccare i due Akuma. Non si sarebbe lasciata intimorire da una minaccia. Non più. Avrebbe combattuto fino all'ultimo, e li avrebbe cancellati per sempre.

- Vi pentirete di tutte le atrocità che avete commesso! - gridò furiosa, mentre si lanciava a gran velocità verso i due avversari. Teso il braccio in avanti, era più che pronta a colpire.
Tuttavia, il destino decise per lei in maniera diversa. Prima che potesse anche solo avvicinarsi, un lampo di luce incandescente esplose tra lei e i suoi obbiettivi, come un fuoco d'artificio partito da chissà dove. Non riuscì a scansarlo, e tornò a rotolare per terra, inerme di fronte a quel colpo improvviso. Terra, sassi e foglie... una nube di detriti si sollevò nel buio, nascondendo abilmente l'esecutore di quel gesto.

- Rialzati, incapace! Non abbiamo ancora finito! - Claire apparve tra la nebbia confusa di polvere ed erba che le volteggiava attorno impazzita come una ballerina nella tempesta, elegante e tagliente. E Leda vide arrivare con lei una lanterna, stretta da Toma, e un cipiglio a dir poco rabbioso che le corrucciava orribilmente il viso lungo e raffinato. E poteva benissimo intuire per quale motivo lo stesse rivolgendo unicamente a lei, piuttosto che ai due Akuma.
Nella mano libera stringeva la propria frusta, la quale brillava stranamente di un rosso vivo e intenso, come se potesse prendere fuoco da un momento all'altro. Vene di magma bollente scorrevano sull'impugnatura e sulla corda, pulsando di vita. Senza ribattere fece quanto le era stato sgarbatamente richiesto, e sfoderando di nuovo Bone Blade si pose assieme a lei di fronte ai propri nemici, di nuovo. Ora sì che quei bastardi potevano dirsi in svantaggio!
A luci accese per loro che erano ancora incolumi sarebbe stato più semplice combattere. Inoltre, il ragazzo cieco era ferito piuttosto gravemente e aspettarsi da lui grandi manovre non avrebbe più impedito il combattimento. Avrebbero vinto, sicuramente. La vendetta non doveva più aspettare di essere portata a termine.

Ma prima che potessero anche solo muoversi, udirono chiara e spaventosa la risata di Jeremy. Leda gli rivolse con uno sguardo tutta la pena e la rabbia che provava per lui. Era proprio patetico.

- Siete venuti tutti... ma che bella cosa! - sghignazzò, pallido come un cencio, mentre faticava persino a reggersi in piedi - Credete davvero... che noi "giocattoli"... siamo degli stupidi?!

Cosa stava dicendo?
Leda serrò le labbra, facendosi improvvisamente curiosa nei confronti della sua ambigua affermazione. Facendo un passo in avanti con la lama puntata verso di lui; brillava come diamante sotto la flebile luce della lanterna di Toma.

- Ormai è finita per voi, risparmiatevi gli indovinelli! - sentenziò fin troppo brutale, stringendo i pugni dalla rabbia. Doveva ucciderlo, ora; terminare il lavoro, una volta per tutte. Ma quando accennò un passo nella sua direzione, sentì Claire rivolgerle un'occhiata glaciale che lasciò intendere benissimo quanto il suo comportamento la irritasse. Si fermò. E ricambiò iraconda lo sguardo con altrettanta ferocia.

- Perché fai così?! Lo sai cos'ha fatto quel bastardo? Ha raso al suolo la sede Nordamerica! - le gridò, la voce appena incrinata dal dolore.

La bionda spalancò appena gli occhi, sorpresa, fissandosi poi su i due Akuma: davvero quel mingherlino aveva... ? Eppure nemmeno ci vedeva!

- Lui mi ha portato via la mia famiglia. Ha tolto la vita a persone innocenti, che non avevano fatto nulla di male! - continuò Leda, ora con gli occhi lucidi.

Perché ancora parlare di quei terribili eventi le faceva male. Sentiva il fuoco che quel giorno funesto aveva divorato gli edifici, donne, uomini e bambini bruciarle dentro, nel petto: una rabbia inestinguibile, una maledizione che sempre l'avrebbe accompagnata come uno stendardo squarciato, unico ricordo del suo passato e dei giorni felici che le erano stati portati via impunemente, senza motivo. Chiuse gli occhi, mentre cercava di trattenere le lacrime, mentre cercava di darsi un contegno. Non doveva lasciarsi andare, non doveva dare la soddisfazione a quel mostro, che ora era ad un passo dalla morte eppure trovava il coraggio, o forse si sarebbe dovuto dire la sfacciataggine, di beffarsi di lei e delle persone che le avevano voluto bene.
Bone Blade risplendette di un'insolita luce biancastra. Claire se ne accorse, senza riuscire a nascondere il proprio stupore.

- Deve morire! Deve marcire all'Inferno per questo!! - terminò la giovane Esorcista, la voce graffiata dall'ira e gli occhi che brillavano come percorsi lampi e tuoni.

Poi, di nuovo, le sue parole vennero troncate da un'altra improvvisa risata, roca e mostruosa. Questa volta si trattava dell'Akuma rettile, che si stava avvicinando al compagno per sostenerlo.

- Non hai sentito, stupida Esorcista?! Noi non siamo che giocattoli, nelle mani del nostro costruttore. Non è noi che devi odiare, ma coloro che hanno ordinato l'attacco, mocciosa!

- Già... - gli fece eco Jeremy, indicandola con la pistola, barcollante - Io al tuo posto... mi guarderei le spalle... da quelli che credi... stiano al tuo fianco...

- Cosa? - domandò Leda, spalancando gli occhi. Che cosa significava quella frase?

- Eh eh... e soprattutto... - continuò il ragazzo, ormai allo stremo delle forze - Prima di ucciderci... dovreste pensare a voi stessi!


Grida.
Dal fondo della montagna, invasero il silenzio come fastidiosi ronzii di vespe nelle orecchie, insistenti e spaventosi. Claire si voltò, e vide le fiamme generare rossi bagliori di morte che illuminavano sinistramente il sottobosco. E strabuzzò sconcertata gli occhi quando realizzò con orrore che provenivano dal campo. Quello in cui si trovavano tutti i Finder. Quello che era rimasto indifeso.

D'impulso impugnò saldamente la propria frusta e senza pensarci due volte si diresse a passo svelto verso i due Akuma.

- BASTARDOOO!! - il grido fu talmente forte e carico d'ira che Leda sentì la terra tremare sotto i suoi piedi. La corda pulsante di magma bollente schioccò vivacemente sul terreno, mentre la luce che l'avvolgeva aumentava rapidamente d'intensità.
Ancora un altro colpo, eseguito con precisione e freddezza, ed ecco che robuste fiamme avvolsero l'arma come un vortice d'incandescente splendore tramutandola in una gigantesca corda infuocata, che Claire fece roteare sulla propria testa senza timore. Un repentino colpo di braccio, e la frusta fu scagliata con una forza impressionante su i due Akuma, mentre da essa si espandevano onde di calda energia.

- Prendete questooooo!! - gridò l'Esorcista generando così mura di fuoco che si lanciarono come furie contro i loro obbiettivi, distruggendo qualunque cosa trovassero sul loro cammino.

Fu il rettile a reagire per primo: con un movimento animato da incredibile agilità, si pose fra le fiamme e il proprio compagno ferito, venendo travolto in pieno. Un'esplosione devastante scosse energicamente le fronde degli alberi, e una pioggia di foglie bruciate piovette nella foresta, fortunatamente senza provocare incendi. Per qualche motivo, l'Innocence non arrecava danni all'ambiente. Non più di quanti ne avrebbe potuti sopportare.
Quando il fumo si diradò, Leda spalancò gli occhi inorridita. L'enorme lucertola aveva fatto da scudo al compagno, e ora la sua schiena squamosa si era... tramutata in pietra! Pietra chiara, friabile, che si disgregò come sabbia portandosi via gran parte di quel corpo possente e all'apparenza incalfibile. Dove le fiamme avevano toccato la pelle verde metallico, l'avevano lentamente indurita come pietra, per poi sgretolarla senza pietrà.
Era questa l'Innocence di Claire. Un'arma pericolosa e potente che lei stessa aveva denominato Medusa's Whip, la frusta di Medusa. Ed ora, l'imponente mostro faticava a muoversi, temendo di finire in polvere ancor prima di accorgersene. Ma nessuno poté credere al suo gesto: aveva davvero protetto quel ragazzo?!
E, ancor più sconcertante, sembrava non badare minimamente alla propria critica condizione. L'unica cosa che fu in grado di dire, era solo un nome:

- Jeremy! Jeremy! - chiamò invano il compagno, che ora, tra le sue braccia, non rispondeva più, né dava cenni di movimento.

Dopo essersene reso conto, il suo sguardo da bestia infuriato andò a Leda, che si sentì come trafitta da mille lame ghiacciate, in tutto il corpo. Deglutì a vuoto, avvertendo su di sé una spaventosa aura omicida nei propri confronti.

- Ti uccideremo, dannata mocciosa!! - le ringhiò contro, mentre la sua pelle si disfaceva tramutandosi in polvere che si perdeva nel vento della notte - Ti ammazzeremo!! Ti taglieremo a pezzi!!

Una strana brezza prese a soffiare, sinistra. Sotto ai due Akuma il terreno iniziò improvvisamente a cedere, a sciogliersi... fino a che non si fu tramutato in un'enorme specchio nero e liquido, come uno stagno d'inchiostro. I loro corpi cominciarono ad essere risucchiati da quella superficie fluida e oleosa. Ma prima che potessero scomparire del tutto, gli occhi dorati dell'Akuma intravidero un movimento tra gli alberi: un fruscio sospetto, rapido e sommesso, e poi... un bagliore, come di qualcuno che si era appena velocemente spostato per non essere individuato. Ma lui ci riuscì, e poco prima che il suo muso fosse inghiottino dalle tenebre, a denti stretti ringhiò:

- Tu... !

E poi, il silenzio. Tutto scomparve, tutto tornò alla normalità; una parola che purtroppo il gruppo non fu in grado di assaporare a dovere.

- Andiamo! - gridò Claire riponendo la frusta al fianco e facendo segno a Toma e Leda di raggiungere con lei il campo.

Corsero, corsero come pazzi per la foresta, con la lanterna del Finder ad illuminare il loro cammino. Però, più si avvicinavano, più il silenzio si faceva pericolosamente preoccupante. Quando furono infine giunti al limitare del bosco, Claire scostò con sgarbo l'ultimo ramo sporgente e... ciò che vide fu solo cenere.

Non c'era una singola tenda che fosse stata risparmiata. Ogni cosa era stata data alle fiamme, divorata, cancellata per sempre. Un orribile odore di fumo ristagnava sgradole nell'aria, intasando i polmoni delle due Esorciste che, senza esitare, si addentrarono nel campo più approfonditamente alla ricerca di una qualche anima che ancora respirava.
Niente. Dei numerosi Finder che avrebbero dovuto vedere, non ne ritrovarono che i vestiti impolverati. Le apparecchiature erano danneggiate. I golem erano stati fatti a pezzi. Non c'erano parole per descrivere il massacro che quella notte era stato compiuto. Non c'era rabbia che avrebbe potuto punire a dovere i responsabili di quel drammatico e brutale omicidio di massa.
Leda camminava tra i cadaveri ridotti in cumuli di sabbia nera con il cuore che le batteva all'impazzata, la mano poggiata sul naso per impedire che l'acre odore di morte le offuscasse la mente con ricordi che non aveva voglia di rivivere.
Poi, ad un tratto, alcune macerie di una tenda dietro di lei crollarono, e subito si mise in posizione di guardia, pronta a fronteggiare con ardore qualunque minaccia. Ma non si trattava di un'Akuma.

- Tyki! - esclamò sorpresa di rivedere il Noah dopo tanto tempo. Gli andò incontro con passo affrettato, per accertarsi che stesse bene - Dove diavolo eri finito?!

L'uomo si grattò perplesso la nuca, scompigliandosi tutti i capelli alla ricerca di una risposta sensata.

- Mi sono perso nella foresta... poi ho notato delle luci e le ho seguite - disse con sguardo basso. Temeva una qualsiasi reazione da parte della ragazza e infatti poco dopo gli arrivò un colossale pugno in testa.

- Perso?! - Leda ripeté quella parola con disgusto e irritazione - Sei solo un cretino! Non hai pensato di rimanere col gruppo, e di dare una mano? Damerino scemo!

- Modera i toni, mocciosetta! - le rispose a tono il Noah, afferrandole il braccio e scanzandolo malamente - Non è stata colpa mia se all'improvviso vi siete tutti divisi!

- E invece sì! Avresti potuto seguirmi! - lo attaccò senza mollare la giovane, con rinnovata energia - Mi hanno quasi ammazzata!

- E io cosa dovrei centrare? - fece Tyki con sguardo assente, mentre si sturava un orecchio con aria da menefreghista.

Ma Claire apparve dal nulla interrompendo il loro litigio, la compostezza di un vero generale a renderla l'equivalente di un blocco di ghiaccio, rigido e irremovibile.

- State zitti, incapaci! - tuonò furiosa, colpendo entrambi con un pugno da vero maestro - Guardatevi attorno! Vi sembra questo il momento di fare gli idioti?! Abbiamo fatto il gioco di quei bastardi e ora il campo è devastato!

Aveva ragione, dannatamente ragione. Avevano perso, dopotutto. Non avevano raccolto alcuna Innocence, si erano lasciati manovrare dal nemico e, peggio di tutto, vite innocenti e volenterose si erano dissolte nel nulla senza che loro potessero muovere un muscolo. Quella missione poteva considerarsi più che fallita.
E Leda lo comprendeva appieno. Ora che attorno a sé non vedeva che cadaveri e distruzione, lo comprendeva. Quella era la guerra, il conflitto che da millenni si stata portando avanti senza pause, senza tregue, nel mondo grigio che l'accoglieva triste e funesto. E finalmente capiva anche quanto importante fosse il loro compito di Esorcisti; quanto difficoltoso fosse compierlo, accettarlo, e viverlo in ogni suo attimo, sia buono che cattivo. Per quante vite avrebbero potuto salvare, molte altre sarebbero diventate ingredienti di quel calderone d'odio e vendetta che il Conte rimestava sadico e maligno, in attesa di poter scatenare la propria arma finale sul mondo ancora una volta.
Mille sfide l'avrebbero attesa da quel momento in poi, ma questa volta non sarebbe rimasta in piedi a guardare. Non avrebbe più lasciato che altri decidessero per lei, che le imponessero la loro volontà. Avrebbe combattuto da vera guerriera, dimostrando tutto il proprio valore. Avrebbe protetto Alan con le unghie e coi denti. Nessuno l'avrebbe più fermata.



Leda fece una promessa, quella notte: che avrebbe lottato anche a costo della vita per porre fine a tutto quello, a tutte le lacrime, a tutto il sangue che scorreva copioso, a tutto il male che divorava la terra; che si sarebbe dedicata anima e corpo a quella nobile causa, come aveva sempre voluto, cedendo i vecchi malsani rancori al passato, e accogliendo nuove speranze per un futuro più luminoso e sereno.

Sì, sarebbe diventata la vera lady della guerra.


Angolo di Momoko

Eeeeeed eccomi qui :D
Ok, mi rendo conto che il capitolo è piuttosto lungo, ma ho voluto metterci dentro l'intera lotta, senza dividerla a metà. Quindi, spero che riusciate a leggere tutto! xDD
Non ho molto da dire, se non che questa non è la fine della storia. Tra qualche mese potrete leggerne il sequel, con un mucchio di cambiamenti, che sono anche il motivo di questa mia scelta. Ebbene sì, dalla prossima volta le cose cambieranno radicalmente! Si entrerà in una nuova fase della storia, che spero di trattare meglio di questa in ogni caso! Andiamo, lo so che lo state pensando: i vecchi capitoli sono da mettersi le mani tra i capelli xDD
Ok, ora mi dileguo, non voglio stare qui a cianciare e dire roba inutile con voi che vi leggete non so quante pagine di capitolo, quindi, voglio passare ai ringraziamenti!! Ovviamente, mando un bacione stra mega schioccoso a tutti quelli che hanno letto, messo tra le seguite/preferite/ricordate la storia, ma soprattutto volevo ringraziare di cuore Myrae, Kanda_90, Asami chan, chicy, La Strega di Ilse, Xablerot, Fauna96, kassy382 e Snow_White_Queen per aver recensito, oltretutto dandomi tanti consigli per migliorare e spronandomi sempre di più! Vi voglio tanto bene *W* E ora Leda, dillo anche tu! :3
Leda: ma io non dico proprio niente! Mi hai fatto patire per quattordici capitoli, e vuoi pure che ringrazi?!
Momoko: Leda cara, obbediscimi o sarà peggio per te ♥ *Possessione Conte del Millennio version mode=on*
Leda: Ugh... va bene! Grazie per avermi perseguitata come stalker nel mio infernale viaggio che non vorrei ripetere per nulla al mondo!!!
Momoko: ... Leeeeeeeeda? ♥
Leda: *facendo uno sforzo apocalittico* ......... G-grazie per aver letto la mia storia, carissimi lettori!

Spero di potervi rivedere anche la prossima volta, e ovviamente spero anche di fare un lavoro ancora migliore che possa piacervi come questo!^^
A prestooooo,

Momoko <3
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D.Gray Man / Vai alla pagina dell'autore: Momoko The Butterfly