The Price of a Life



Il fuoco del vostro improvvisato bivacco si sta lentamente affievolendo, danzando languido sui volti emaciati e infreddoliti di tutti voi.
Sakura-hime dorme rannicchiata su se stessa, con la polpetta bianca che si è offerta di farle da cuscino; ha il respiro regolare e il suo pare essere un sonno tranquillo, sebbene si possano ancora chiaramente scorgere due solchi salati lungo le guance pallide, e qualche lacrima ancora intrappolata tra le ciglia. Anche Syaoran sta dormendo, le dita della mano destra protese - in un gesto inconsapevole forse, o forse no - a sfiorare la stoffa della veste di lei.
L’idiota invece, non dorme ancora.
Si è imbacuccato nella sua coperta sul lato opposto al tuo, con la scusa di rimanere a vegliare i sogni della principessa, ma sospetti che la ragione sia ben altra. Semplicemente, vuole starti il più lontano possibile.
Fissa dritto davanti a sé, col suo unico occhio ceruleo. Istintivamente, nascosta dal pesante mantello scuro, fai scorrere una mano lungo una scapola intorpidita, dove poco prima i suoi canini hanno fatto pressione, lacerando la carne.

Si stringe nelle spalle, rabbrividendo in una contrazione involontaria dei muscoli. Nonostante l’aria distratta e serena che ostenta anche ora, sai bene che il suo sguardo non si soffermerà mai a incontrare il tuo. Nemmeno una volta, nemmeno per sbaglio.
Odia questo nuovo se stesso, e ancora di più odia te per averglielo imposto, senza concedergli diritto di scelta.
Gli hai imposto di dipendere da te. Gli hai imposto qualcosa per la quale non potrà mai perdonarti, anche ammesso che voglia farlo.
Ma tu vuoi che sopravviva, non ti importa quali siano le condizioni perché questo accada. Tenerlo in vita, è tutto ciò che ti permetterà.
Ed è tutto ciò che farai, niente di più. Vuoi che sopravviva, questo è quanto.

Vuoi che sopravviva.
Anche se che ciò che eravate, qualunque cosa fosse, si è perso per sempre.
Sai che quel sorriso che ti rivolge di sfuggita, da sopra la spalla, quando proprio non ce la fa più a sostenere il tuo sguardo insistente contro la nuca, quel sorriso cela dietro di sé soltanto un incontenibile vuoto.



Hai sempre detto che non ti importava.
Che non ti riguardava in nessun modo.
E allora perché lo hai fatto?


Sempre la stessa storia.
Domande troppo scomode, e risposte impossibili da accettare.
Non avevi alcun diritto di farlo, ma non t’importa.

Lui non ti perdonerà mai, ma t’importa ancora meno.
E sarà il suo rancore riservato e silenzioso, in cambio di ciò che invece tu puoi offrirgli.
Ciò che di più simile conosci all’amore, e la vita.
La vita, prima di tutto.
Ed è una condizione che accetti.

Non puoi pretendere niente di più, da lui.
Neppure un sorriso, uno veramente sincero.

Ma pur di saperlo in vita …

- Buonanotte, Kurogane -
Si volta, richiudendosi nel suo ostinato silenzio. Rimani ad osservare la sua schiena per qualche secondo, prima di coricarti a tua volta.
È la diretta conseguenza per aver legato la propria esistenza a qualcuno che non desiderava essere salvato.
Ma non t’importa, davvero, sopporterai ogni cosa.
Ogni finto sorriso, ogni speranza disillusa.


Perché pur di saperlo vivo,
è un prezzo che sì, sei disposto a pagare.




Ehm, boh, sinceramente non so come mi sia uscita, sinceramente non so neanche cosa sia XD
So soltanto che dopo aver visto gli OAV di Tokyo Revelations dovevo scriverla, perciò eccola qui, non linciatemi ^^
Il titolo della fic è preso dal capitolo 124! Uhm, poi che altro? Ah, Mokona qui sotto non centra assolutamente niente,
era soltanto troppo adorabile e non ho saputo resistere ù.ù
Brindiamo alla mia prima KuroFay, gente!
(sospetto che sarà anche l’ultima XD)