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Autore: Charlie_The_Parrot    28/08/2014    4 recensioni
Il cuore di Lisbon batteva all'impazzata mentre quella mano le sfiorava leggermente il volto per portarlo in avanti.
Gli occhi azzurri di Jane brillavano, davanti a lei, nella fioca luce artificiale della cella, nell'aeroporto di Islamorada.
Abbiamo lasciato la nostra coppia preferita sul più bello, ma cosa succederà dopo? Scopritelo!
Continuazione della 6x22.
Genere: Fluff, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon, Un po' tutti | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao ragazzi! Questa è la mia prima storia! Sono così innamorata di questa fantastica coppia che non ho potuto fare a meno di mettere per iscritto le mie fantasie in attesa della settima stagione. Ho intenzione di continuarla con nuovi capitoli! Spero vi piaccia quest'inizio! :) Grazie in anticipo per tutti i commenti, consigli e recensioni!

 

Il cuore di Lisbon batteva all'impazzata mentre quella mano le sfiorava leggermente il volto per portarlo in avanti.
Gli occhi azzurri di Jane brillavano, davanti a lei, nella fioca luce artificiale della cella, nell'aeroporto di Islamorada.

Non avrebbe desiderato essere altrove, tanto meno a Washington. I piani degli ultimi giorni e la decisione inaspettata di partire, presa sull'onda della collera, sembravano ormai appartenere al passato. La fine di una lunga attesa era ormai piacevolmente giunta, e l'inizio di una nuova emozionante esperienza stava cominciando. I suoi pensieri si persero in quello sguardo penetrante e dolce, pieno di tenerezza e desiderio. Jane avvicinò lentamente le sue labbra, poggiandole su quelle di lei.
Finalmente era riuscito a risolvere uno dei più grandi rompicapi che aveva dovuto affrontare negli ultimi anni.
Aveva trovato il coraggio di farsi avanti e liberare i sentimenti che provava per Lisbon. Era riuscito a fare chiarezza nella sua vita, chiudendo, con la morte di Red John, un lungo capitolo buio. Ormai troppo a lungo, questa vicenda lo aveva tenuto come sospeso, preda di sofferenze e desiderio di vendetta. A parte questa feroce bramosia, l'unica cosa positiva che lo aveva fatto andare avanti, per tutto questo tempo, era Lisbon. La sua collega, fedele amica, il suo mondo.

Per un attimo aveva temuto di perderla e non ci sarebbe stato dolore più grande! Ma adesso era lì con lui.

Poteva accarezzare i suoi capelli, sentire il calore della sua pelle. Preso da questo pensiero la avvolse con l'altro braccio stringendo leggermente, mentre sentiva la mano di lei fra i suoi capelli dorati. Prede di un'emozione che toglieva il respiro, i due si persero finalmente in un bacio appassionato e ormai tanto fantasticato in tutti questi anni di sguardi. Poi Jane appoggiò lentamente la sua fronte su quella di lei. "Teresa" disse. "Sì Patrick". I due aprirono gli occhi e sorrisero.

"Tu mi hai reso libero, mi hai liberato dalla paura e reso un uomo migliore".

"Si" rispose lei mantenendo il sorriso, e poi aggiunse "a proposito di liberare, sono scesa da quell'aereo anche perché sapevo che ti saresti messo nei pasticci!"

"Ottima motivazione Lisbon".

"E adesso mi tocca trovare una spiegazione per il tuo incorreggibile comportamento all'autorità aeroportuale, non puoi eludere così la sicurezza!" I due si sussurravano vicini. "Vedrai che non avrai alcun problema Lisbon, sei un'agente dell'FBI con un'ottima reputazione, sei la mia agente dell'FBI".
Lui non accennava a mollare la presa delicata e avvolgente su di lei. Sembrava non voler rinunciare ad una cosa così bella che pareva irreale. Le baciò la fronte, poi la guancia, fino al collo, dove rannicchiò la testa, protetto fra i suoi capelli.
Il poliziotto a guardia della stanza cominciò a colpire il vetro con il manganello. "Ehi voi due!" disse infastidito da quelle effusioni. Lisbon scattò di colpo, ricordandosi improvvisamente di dove fosse e ricompose la sua aria decisa da rappresentante della legge. Si alzò dalla sedia, aggirò il tavolo che li separava e si diresse verso Jane che nel frattempo si era rimesso a sedere.
"Oh ma chi è? Che c'è?" disse lui divertito.
"Andiamo Jane! Dobbiamo risolvere questo pasticcio e mettere un po' di ghiaccio su quella slogatura" disse porgendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi. Lui le prese la mano e poi la tirò a sè abbracciandola, appoggiò la testa sul suo petto e tenendosela in collo disse
"Mi fà male, non posso alzarmi! Avanti Lisbon rimaniamo ancora un po'. Il tuo senso di integrità e dovere arriva sempre a rovinare tutto sul più bello!" e si stampò una smorfia scherzosa sul volto. Lei era vividamente imbarazzata.
"Ma quel poliziotto fuori..."
"Non ti preoccupare piccola Lisbon, posso ipnotizzarlo attraverso il vetro, dopo tutto questo tempo saprai bene di quali abilità sono dotato."
"Jane! Sei sempre il solito!" disse lei tirandogli uno scappellotto appena accennato. Poi gli mise una mano sui capelli e gli spostò la testa rivolgendola in alto per guardalo negli occhi. "Dobbiamo andare" disse e si alzò.
"Subito! Pronto e al suo servizio Lisbon!" disse Jane alzandosi velocemente e camminando verso la porta andò ad aprirla. "Ma, ma te..." Lisbon era a bocca aperta e con uno sguardo di rimprovero divertito.
"Dopo di te Teresa!"

"Daccordo, si signore, arriviamo subito!" Lisbon chiuse la chiamata.
"Chi era... già gli manchiamo ad Abbott!?"
"Ha detto che vuole parlarci. Come al solito mi devo prendere io la responsabilità delle tue azioni."
"Ah non ti preoccupare Lisbon, avevo appena risolto il caso quando li ho lasciati, cerca di guardare il lato positivo!" disse passandogli il braccio sulle spalle mentre si dirigevano alla macchina.
"Ma non possiamo certo dirlo, siamo colleghi!"
"Ah dubito che ci sarà bisogno di spiegazioni! O forse solo per Cho!" i due si misero a ridere. "Ne ho passato di tempo a cercare di capire cosa pensino le persone ma quell'uomo mi è sempre stato oscuro, con quel suo sguardo impenetrabile! Woooh!" disse Jane facendo una smorfia.

Una volta arrivati si diressero verso la hall dell'albergo dove Abbott li aspettava in piedi con sguardo torvo e aria preoccupata. Lisbon fece un lungo respiro. "Capo ci dispiace, Jane non voleva assentarsi sul lavoro in quel modo, però è servito a farmi capire che..."
"Si si Lisbon, è tutto risolto!" rispose lui, strizzando l'occhiolino a Jane. "Lei può rientrare in servizio con effetto immediato e quanto al comportamento del signor Jane, che posso dire, era ben giustificato e poi ormai ci siamo tutti abituati."
Patrick guardò Lisbon con il suo solito sorriso che gli illuminava il volto e mosse le mani come a dire, io te l'avevo detto, mentre lei li guardava confusa.
"Bene vi ho fatto tornare qui al più presto perchè voglio parlarvi con urgenza del prossimo caso".

   
 
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